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LUNA IN LEONE – ECATE
Divinità greca figlia di Perseo e Asteria era un titano, l’unico, per altro, a mantenere il potere anche sotto il dominio di Zeus. Si diceva che essa fosse contemporaneamente Selene (in cielo), Artemide (sulla terra), Persefone (nell’Ade). Ecate unisce in sé i tre regni in una sorta di fusione alchemica. Tra le sue gesta è da annoverare la ricerca di Persefone nel regno degli inferi che quando fu da lei trovata, rimase al suo fianco in qualità di amica.
Ecate era considerata la Luna nera (Luna nuova), simbolo di morte, ma anche di punto in cui tutto rifluisce per poter prepararsi a rinascere. A lei erano associati i poteri oscuri e la stregoneria.
Di primo acchito può sembrare una forzatura interpretativa unire il Leone (luminosità) a Ecate, ma a ben leggere il mito non è così. Il segno del Leone, proprio perché domicilio solare, simbolizza, quando la Luna è nel segno, le nozze alchemiche dei due luminari attraverso la nigredo (Scorpione): la putrefazione, per poi rinascere a nuova vita.
Nei temi natale in cui la Luna è in Leone, si evidenzia in maniera forte la necessità di vivere le simbologie lunari o in maniera fortemente estroversa e appariscente o per un altro verso in maniera nascosta e dimessa. Può capitare, infatti, che gli uomini con la Luna in Leone siano attratti dalla donna forte e appariscente, ma a lungo andare si sentano spodestati da quest’ultima e proiettino su di lei le loro frustrazioni di uomini devirilizzati. Per le donne, invece, può accadere che siano egocentriche e appariscenti oppure che restino timide e nascoste, anche trasandate, pur di non dare nell’occhio, ma proprio nell’esagerazione di quest’ultimo modo di essere rivivono il lato leonino.
LUNA IN VERGINE – DEMETRA
Dea della terra, era protettrice dell’agricoltura e di tutti frutti da lei provenienti.
Figlia di Crono e di Rea e sorella di Zeus col quale si sposò ed ebbe una figlia Persefone. Zeus, senza che Demetra ne fosse al corrente, aveva promesso in moglie Persefone ad Ade e mentre un giorno l’ignara fanciulla coglieva dei fiori, le si spalancò la terra sotto i piedi e cadde nel regno sotterraneo di Ade. Demetra, saputo dell’inganno dal Sole, dopo aver vagabondato alla ricerca della figlia, furiosa decide di lasciare l’Olimpo e di vivere tra i mortali, dando, a chi le offriva riparo nel più frutti, allora Zeus decise di incaricare Ermes di scendere nel regno di Ade e riportare Persefone alla madre. Ade acconsentì alla restituzione, ma prima di lasciarla andare fece mangiare una melagrana. Demetra riebbe sua figlia, ma dovette condividerla con Ade che ne avrebbe goduto per un terzo dell’anno, durante il quale sarebbe dovuta tornare nel suo regno sotterraneo. La melagrana che aveva fatto mangiare a Persefone fu lo strumento tramite il quale Ade si garantì il ritorno “stagionale” della propria sposa.
Vi sono altri tre miti minori riguardanti Demetra. Il primo si riferisce a Poseidone che invaghitosi di lei la conobbe seppure la dea si fosse trasformata in giumenta al fine di sfuggirgli. Da questa unione nacque il cavallo Arione che fu di proprietà di Eracle e si diceva avesse il dono della parola (Properzio 2.34, 37). Il secondo narra di Demetra che si era innamorata di un cacciatore cretese, Iasione, e che fece suo nell’isola di Creta, in un campo tre volte arato; da questa unione nacque Pluto, la ricchezza. L’ultimo mito, invece, risulta essere uno dei più tenebrosi, poiché riguarda la vendetta della dea che inflisse a Erisitone la fame eterna, poiché il giovane aveva distrutto una foresta a lei sacra: il poverino alla fine si cibò delle proprie carni per poter sopravvivere.
La Luna nel segno della Vergine, a mio avviso, non è come hanno scritto alcuni astrologi una Luna “inaridita”, così come si può vedere dal mito di Demetra, è anzi una posizione che offre protezione e cura degli interessi propri e degli altri e che si rende conto della ciclicità della vita e della necessità di essere produttivi. Nella sua forma negativa è chiaro che può portare anche all’autolesionismo e allo stress da produzione, tanto da fagocitare se stessi e chi si ha attorno pur
di soddisfare i propri bisogni. In Vergine troviamo il domicilio di Y, inteso come tempo ciclico e stagionale, Mercurio (riporta Persefone dalla propria madre), e Saturno (la terra arata, il solco).
LUNA IN BILANCIA – AFRODITE
Dea dell’amore e della bellezza, ha diverse geniture. Nell’Iliade è presentata come figlia di Zeus e Dione, altri come Platone la descrivono come nata dalla spuma del mare ed Esiodo nella Teogonia afferma che fosse nata dal membro di Urano, gettato da Crono nell’Egeo. Un’altra nascita è descritta da Eliano (De natura animalium 14.28) in cui si dice che Afrodite fosse nata da una conchiglia, elemento che le è poi rimasto sacro. Inoltre si diceva che la Dea prima di passare sulla terra vivesse in mare come sposa di Nerite e che, poiché quest’ultimo non aveva voluto seguirla, lo trasformò in conchiglia affinché fosse sempre al proprio fianco. Una volta ascesa all’Olimpo, divenne subito la sposa di Efesto, che comunque tradì molto spesso con Marte, ma non solo con lui. Afrodite aveva il dono di dominare tutte le divinità fuorché Athena, Artemide ed Estia. Come vedremo Athena è la divinità associata al Capricorno e insieme alle altre tre forma la croce dei segni fissi, come se una non potesse influenzare l’altra, ma le fosse complementare.
Dall’unione di Afrodite ed Ares nacque Armonia, destinata a personificare l’equilibrio fra le diverse tendenze genitoriali. Oltre lei nacquero Fobos (dio dello panico), Deimos (dio del terrore), Eros (dio dell’amore) e Anteros (amore corrisposto).
Afrodite suscitava amore ovunque andasse, ecco perché era oggetto di gelosia da parte delle altre divinità femminili. Vi sono anche altri miti che mostrano Afrodite come divinità ctonia legata alla fertilità.
In Bilancia troviamo i pianeti Venere, Saturno e X. Il primo si lega ottimamente al mito spiegando come le persone con questa posizione della Luna siano ben disposte verso gli altri e affascinino con garbo. Amanti dell’arte del bello e dell’armonia. Ciò che mi lascia dubbioso è la posizione di Saturno esaltato in Bilancia e la possibilità che invece qui si trovi Urano, così come afferma Lidia Fassio – ipotesi che non escludo e che avvalora l’idea dei diversi tradimenti e infatuazioni della dea che fugge dalla routine (Urano). Inoltre, secondo alcuni miti, come abbiamo visto potrebbe essere “figlia” di Urano. La posizione di X in Bilancia, invece, conferma il lato ctonio del mito.
LUNA IN SCORPIONE – PERSEFONE
Il mito di Persefone è già stato ampiamente trattato quando ho parlato di Demetra, sua madre; ciò che c’è da aggiungere è che come moglie di Ade aveva il controllo sulle anime dei morti. Da Ade si dice avesse avuto tre figlie, le Erinni (Aletto, Megera e Tisifone), dee della vendetta che punivano coloro i quali avevano commesso reati come la disobbedienza verso i genitori o gli anziani, l’assassinio, la mancanza di rispetto verso i deboli.
Dire che la Luna in Scorpione è vendicativa è senza dubbio scontato, ma tant’è. La profondità d’animo e la sensibilità verso gli altri e i deboli è anche ben spiegata dal medesimo mito delle Erinni, così come il fatto che letteralmente “dominare le anime dei morti”, possa anche significare riuscire a gestire, celare e subdolamente far compiere delle azioni a tutti coloro i quali possegono spirito debole e influenzabile. In Scorpione trova domicilio Plutone (Ade), esaltazione di Mercurio (Ermes, che la conduce via dagli inferi per tornare da Demetra: Mercurio è domiciliato in Vergine) e Marte (azione, volitività e vendetta).
LUNA IN CAPRICORNO - ATENA
Atena, identificata con l’appellativo di Pallade, era figlia di Zeus e Metide (“il saggio consiglio”), divinità dalla quale sarebbero nati solo figli accorti e saggi come la madre. Gea e Urano predissero a Zeus che dalla sua consorte, Metide, sarebbe nato un erede più saggio di lui che l’avrebbe spodestato, quindi impaurito dalla profezia ingoiò sua moglie e la tenne nascosta nelle proprie viscere affinché il futuro figlio avesse potuto portare saggi consigli dall’interno soltanto a lui.
La nascita di Atena è raccontata in tre versione diverse, ma simili nella loro natura, ovvero ella nacque dalla testa di Zeus. Nella prima versione del mito, prima nell’ordine in cui la racconto non in ordine storiografico (Esiodo, Teogonia 887), Atena apparve fuori dalla testa di Zeus armata di tutto punto lanciando un terribile urlo di guerra. In una seconda versione, pur nascendo sempre dalla medesima parte del corpo, poiché data alla luce nei pressi del fiume Tritone ebbe l’appellativo di Tritogenia; nella terza versione del mito si narra che Efesto, o Prometeo, aprirono in due con un colpo d’ascia la testa di Zeus dalla quale apparve la dea Atena sempre con la sua armatura, ma terribile a vedersi. Dopo la nascita Atena fu allevata dal dio fluviale Tritone, il quale aveva una figlia, Pallante, e si allenava con lei nell’arte delle armi. Durante uno di questi combattimenti Atena era in procinto di essere ferita da Pallante e Zeus, accortosi del pericolo, intervenne frapponendo fra le duellanti la sua egida, ovvero la pelle di capra che suscitava terrore. L’amica di Atena, spaventata, venne colpita da quest’ultima e morì. Disperata per la morte di Pallante, Atena ne fece una statua che la riproduceva, il Palladio, e la pose di fianco alla statua di Zeus.
Atena è rappresentate come una dea Vergine: infatti, dopo la sua nascita, Zeus la promise ad Efesto, ma quest’ultima la prima notte di nozze sparì dal talamo nuziale e il seme di Efesto sparso in terra generò Erittonio, che venne poi preso sotto l’egida della dea. Tra i suoi spasimanti si annovera anche l’indovino Tiresia che divenne cieco quando la scorse nuda al bagno.
Poichè figlia della divintà più potente e di quella più saggia, in lei furono riconosciuti e fusi entrambi i poteri. Protettrice delle leggi e dello Stato è quindi una divinità guerriera. Si dice avesse inventato il carro da guerra insieme al flauto. Ma un giorno, mentre suonava lo strumento, si specchiò in un lago e spaventata dal suo aspetto deforme a causa delle smorfie provocate nel suonare lo stesso, lo gettò via e il medesimo venne raccolto da Marsia, un fauno. Poiché il Capricorno è associato anche al mito di Pan, il quale creò l’omonimo flauto, cogliamo una analogia di significato rispetto all’aspetto esteriore non gradevole per entrambi i rappresentanti del segno.
Restando sempre nell’ambito della divinità guerriera, è da ricordare che sullo scudo di Atena era rappresentata la testa della Gorgonie, Medusa, che aveva il potere di pietrificare chiunque la guardasse in volto. Quest’ultima fu uccisa da Perseo. Un altro racconto mitico legato ad Atena è quello in cui Poseidone e la dea si contesero il predominio sull’Attica. Per porre fine alla contesa gli dei decisero che chi avrebbe regalato agli uomini il dono più prezioso sarebbe stato protettore dell'Attica. Poseidone, dopo aver colpito con il suo tridente una pietra, ne fece scaturire una fonte di acqua salata, Atena, invece, fece nascere un ulivo sull'Acropoli. La sfida fu vinta da Atena.
La Luna nel segno del Capricorno simboleggia saggezza e controllo, nonché gestione delle proprie emozioni per un fine razionale superiore. Le leggi dello stato rappresentano tale fine. Il domicilio di Saturno in Capricorno, oltre a rappresentare i freni emotivi all’innamoramento della dea ne rappresentano la saggezza, inoltre se pensiamo che Saturno inghiottiva i suoi figli per paura di essere spodestato, la medesima sorte è capitata ad Atena. Marte esaltato nel segno ne evidenzia le virtù guerriere, mentre Urano l’inventiva a fini bellici (la costruzione del carro) e sociali (la nascita dell’ulivo).
ci siamo tutti................
che ne pensate???????''
sarebbe interssante poi intersecare con case ...manon ci sono ancora arrivata...
bacetti alla luna....