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fra un boccone di torta e un occhio al pc vi posto un pezzo di un aricolo preso da il convivio astrologico che spiega le cose giuste dette da Nunzy
STASERA A SCUOLA???????
Carattere del quinconce
Il quinconce puro (tra elementi/case non compatibili) possiede una dinamica di quadratura, mentre il quinconce dissociato (tra elementi/case compatibili) si comporta in modo simile all’opposizione. Gli angoli di 150 e 180 gradi sono entrambi aspetti di sfida, anche se, generalmente, l’opposizione si gioca in elementi facilmente integrabili e quindi più capaci di mediazione. Il quinconce rappresenta una disarmonia che genera un malessere lieve ma costante e snervante, come un problema di cui ci si vuole liberare, ma la cui soluzione scappa continuamente, diversamente dalla quadratura e dall’opposizione, per non avere un confronto obiettivo e cosciente del problema. La differenza profonda nei confronti dell’opposizione è, infatti, che non si può proiettare uno dei due poli, ma si è costretti a viverli entrambi, in modo altalenante. Questo rende difficile il lavoro perchè non si capisce mai bene qual’è il nucleo che non funziona. Infatti, a volte si è troppo fiduciosi ed a volte troppo dubbiosi e quindi manca sempre una sana via di mezzo capace di valutare effettivamente quanto si vale, senza esagerare e senza sottovalutarsi. Il soggetto tenderà a strafare in quelle cose governate dai pianeti interessati all’aspetto, il quale causa di solito iperattività ed ambizione smodata, fattori che portano al risultato di fare esperienza. I suoi effetti, però, hanno bisogno di essere scaricati, in modo da non sprecare l’energia in eccesso.
Mentre gli aspetti cosiddetti maggiori permettono l’uso di grandi dinamiche psichiche e tendono, col tempo, a diventare visibili, perchè ingombranti e negative per la personalità, il quinconce crea problemi, non per via dei pianeti coinvolti o perchè non si capisce la dinamica o la rimozione o la nevrosi che vi può essere dietro, ma perchè le due energie dei segni coinvolti non riescono a trovare una modalità dialettica per comunicare e, di conseguenza, talvolta funziona l’energia orientata verso l’interno, talvolta quella orientata verso l’esterno.
Le energie che entrano in gioco nell’aspetto di quinconce, in effetti, sono incompatibili per direzione, e nella direzione energetica risiede, appunto, la prima grossa sfida che pone il quinconce. Ciò dimostra che è un aspetto che ha bisogno di elaborazione, che non potrà essere risolto attraverso l’azione diretta, ma richiederà una comprensione delle simbologie e delle dinamiche che sono in gioco, sia sotto il profilo energetico, sia sotto quello delle case interessate. Inoltre, il 95% di questi aspetti si gioca tra case (oltre che tra elementi) che non possiedono una dialettica intrinseca, ed anche da questo punto di vista, vi è difficoltà nella risoluzione della contesa.
I pianeti in quinconce fanno spesso vedere una capacità di agire come se dovessero duellare, gareggiare, come se vi fosse un bisogno di primeggiare l’uno sull’altro. E’ come se essi desiderassero mostrare chi è il più forte e talvolta la sfida può durare una vita. Il quinconce è un aspetto estremamente frustrante, che non potrà mai far scorrere i simboli, finché non si avrà cura di vedere come sono e come funzionano. Non è un aspetto automatico, almeno non nella possibilità di risoluzione. Occorre un lungo lavoro per capire ed integrarne le modalità. Sicuramente tale relazione angolare ha dietro un meccanismo di difesa molto potente, al punto che è anche difficile da vedere: si può definire come una rimozione, abbinata ad un meccanismo di “isolamento-evitamento”.
Effettivamente, il quinconce puro (tra energie non compatibili) è un aspetto che non si “vede”, lo si sente dentro, come una forza bloccata, senza peraltro riconoscere il blocco, se non dopo innumerevoli batoste. Quando invece si gioca con uno scarto di 1°- 2° tra energie compatibili, assume pressoché il volto dell’opposizione. Talvolta questo aspetto si esprime nel semplice conflitto planetario, dove il gioco delle parti diventa alternante per chi lo vive, fino a che non viene trovata la giusta mediazione, e quindi la risoluzione, perchè entrato nella realtà della coscienza.
Le quadrature obbligano a prendere atto di una situazione, le opposizioni mettono il conflitto faccia a faccia, mentre il quinconce spesso rimane muto e pone la simbologia dei pianeti che tocca, se non sostenuti da altri aspetti, in stallo.
E’ solamente l’esperienza, la caduta in ginocchio, la rivalutazione di ogni cosa che consente di operare il passaggio dell’aspetto di quinconce a livello di coscienza. Sono sfumature molto sottili, ed un’analisi attenta potrebbe addirittura far pensare che queste non siano direttamente collegabili al quinconce, ma a qualcos’altro. In genere, il Tema Natale ha più punti che insistono su un certo significato ed il quinconce, talvolta, può rappresentare un altro punto in cui si ha conferma di qualcosa che non ci è molto chiaro nel resto del tema.
Talvolta il quinconce può mostrarsi come un aspetto di trasformazione riferito a forze latenti, che non trovano espressione pratica per via della tendenza della maggior parte delle persone a conformarsi, piuttosto che ad affermare la propria individualità e far emergere la propria personalità essenziale nel modo di affrontare la vita e le relazioni.
Interpretazione umanistica
Ogni quinconce andrebbe valutato in base alle energie psichiche dichiarate attraverso i pianeti coinvolti, senza dimenticare che si tratta di un aspetto legato al numero cinque, che porta in sè il seme della creatività individuale. E’ un aspetto che richiede impegno personale, mettendo in opera entrambi i pianeti coinvolti, soprattutto se detto aspetto coinvolge un luminare od un pianeta personale. Se il Tema Natale dimostra che la persona ha sufficiente volontà ed energia per vincere le sfide, il quinconce apre la strada ad un talento che emerge, proprio dal contatto di quei pianeti, rispetto alle qualità cui sono preposti.
Guardando simbolicamente i due quinconce cosmici, la personalità deve imparare a riconoscere, discriminare, lavorare ed integrare (Ariete/Vergine; I/VI); successivamente può passare ad un rapporto di padroneggiamento e trasformazione (Ariete/Scorpione; I/VIII). In pratica, sempre lavorando in chiave simbolica, ma a livello psicologico, i due quinconce cosmici mettono la personalità di fronte ad un bivio molto potente: essere integrato e vivere una vita quasi esclusivamente di obblighi e di risposte a ciò che già c’è ed è garantito dalla collettività, sacrificando, però, una buona parte della propria individualità (I/VI), in accordo con quanto afferma il Pellettier che “qualcosa di sociale deve essere adempiuto per poter avere gratificazioni personali”; oppure integrarsi lavorando sulla capacità di trovare strade che possano includere, cioè legare intimamente, il percorso collettivo con quello individuale, trasformando certe energie troppo istintive ed egoiche, che impedirebbero alla personalità di potersi confrontare e successivamente trovare un’unione con gli altri. Questo secondo quinconce (I/VIII) è molto più pesante, ma anche molto più evolutivo: richiede infatti di abbandonare alcune fantasie dell’Io, tra cui quella di essere immortale, di avere potere sugli altri, oppure, nel caso della psiche, considerarsi l’unica istanza psichica a scapito di tutto.
Conclusione
Il quinconce è un aspetto di “sfida”, non facilmente percepibile a livello cosciente, che deve essere valutato capillarmente, rispetto a tutte le funzioni che gli archetipi planetari rappresentano in quel determinato contesto oroscopico. Esso funziona in modo compulsivo ed ambivalente, quindi non è “maneggevole” a livello cosciente ed implica una necessità di essere vissuto, pur portando talvolta delle conseguenze non gradevoli. Richiede una grande attenzione ed un grande lavoro interno per riuscire ad allineare le due energie ed a farle collaborare. I rischi sono di un cattivo adattamento, servitù inutili e sterili; le qualità sono la comprensione, l’efficacia ed il servizio. Per vivere bene il quinconce è necessario essere attivi e coscienti, facendo uno sforzo per far funzionare i due protagonisti dell’aspetto. Quando se ne risolve la dinamica, si ha l’impressione che tutta la personalità faccia un grande salto di consapevolezza e di allargamento.