- per lucki-falco lucente..
quest'antro fa cercare,mettere in comune..discutere ...
intanto posto un articolo interssante su CERVICALE e psicosomatica..
Cervicalgia
Che cosa vuol dire?
Troppa razionalità associata a un rigido senso del dovere (vissuto come impegno mentale)
Ecco le due tematiche principali di chi soffre di “cervicale”, persona di solito socialmente inserita e affidabile sul lavoro e nelle amicizie, ma che per mantenere questi aspetti paga un duro prezzo nella vita personale. Non a caso la prima vertebra, che sostiene la testa, prende il nome da Atlante, il titano mitologico condannato a sostenere su di sé l’intero peso del mondo. In effetti, la cervicalgia si presenta in chi, spesso inconsapevolmente, tenta un controllo mentale esasperato su vari aspetti della realtà: le proprie emozioni e istinti, di cui sente la vitalità ma che, in fondo, non conosce e che quindi teme; il proprio corpo, che osserva dall’alto dell mente e che trascura, ritenendolo secondario; le relazioni, che impronta su un piano di rassicurante razionalità, anche se ben mascherata da un’ empatia di facciata; la spiritualità, che impregna di significati logici e filosofici.
Al controllo si affianca il senso di responsabilità e spesso un’inopportuna tendenza all’altruismo. Ci si occupa degli altri per non occuparsi di sé, per difendere narcisisticamente la propria immagine idealizzata di “persona sensata e intelligente”, oppure per gestire le azioni altrui, così da non perdere il controllo della situazione.
L’atteggiamento iper-razionale (detto “mentalizzazione”) esprime e risolve aspetti di vario tipo, che si mettono a tacere nel tentativo di non “perdere la testa”. Ciò è perlopiù inconscio; sviluppato come “modo di essere al mondo” fin dall’infanzia e soprattutto dalla pubertà, fa sì che la persona non riesca mai davvero a rilassarsi, a “mollare la presa mentale”, anche quando lo desidera fortemente. Tutto quanto avviene è imbrigliato da una qualche forma di ragionamento, la testa è sempre un po’ presente a inquinare le sensazioni pure.
Ecco perché la cervicalgia insorge con forza non solo quando c’è un sovraccarico di attività mentale (i muscoli per sostenerla si tendono), ma anche quando la vita porta emozioni troppo forti per il filtro mentale. Il dolore è espressione, da un lato, della grande fatica a mantenere questo precario equilibrio, dall’altro, della necessità di un cambiamento nella propria “postura esistenziale”. A volte la cervicalgia è con evidenza dovuta a cattive posizioni mantenute a lungo, per esempio stando per ore tutti i giorni davanti al computer. Anche in questi casi, sebbene la causa sia posturale, l’atteggiamento di vita riflette una predilezione per le attività mentali e scarso o nullo uso del corpo. Quando è dovuto ad artrosi, la rigidità di tale approccio alle cose si sta prolungando da così tanto tempo da aver intaccato la struttura ossea.
Chi è più a rischio
- Persone emotive per natura, ma molto controllate, che faticano a esprimere le proprie emozioni, a commuoversi e piangere
- Persone che, in genere, temono i cambiamenti: da un improvviso cambio di programma a un trasloco, da un viaggio a una trasformazione interiore.
- Persone che fanno fatica a dire di no, che si sobbarcano il lavoro degli altri, che si caricano di troppi impegni e responsabilità di tipo mentale.
- Persone che inseguono, con estremo rigore interiore, alti ideali di perfezione morale, umana o professionale, e che vedono la felicità, sempre proiettata nel futuro, legata al raggiungimento di un risultato: non appena lo raggiungono, devono porsi subito nuovi obiettivi, e così via, senza tregua.
Suggerimenti
Senza la riduzione del carico di impegni o un atteggiamento più consono alla propria natura, nessun intervento sarà realmente efficace.
- Come prima cosa allentate la morsa del senso del dovere e di responsabilità, lasciando cadere gli gli impegni che non sono davvero necessari. Nel frattempo, concentratevi sull’acquisire la capacità (che vi costa in genere fatica) di dire di no. Ora potete occuparvi del corpo, con almeno una seduta alla settimana di fisiocinesiterapia orientata alla rieducazione posturale.
- Per riacquisire la capacità di uscire dai soliti schemi mentali e abitudinari, rendetevi disponibili a cambiare l’ordine con cui fate le cose, a lasciar spazio agli imprevisti, senza programmare nel dettaglio la giornata.
Fonte: Dizionario di Psicosomatica a cura dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica
prova lucki .....non soffermarti sul:"sono malata"
cilli-