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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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I SOGNI |
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IL LUPO
discussione inserita da elisa |
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cara Bruna e cari amici del forum,
desideravo chiedervi un piccolo aiuto...la scorsa settimana ho sognato un lupo sembrava magro, con il muso affilato,e i peli che si allargano come una volpe nella parte lunga del muso..sembrava quello di balla con i lupi, era grigio chiaro e mi guardava fermo quasi impaurito e poi si è avvicinato e credo siamo diventati "amici"...me lo ricordo seduto vicino a me poggiato al mio fianco...come fanno a volte i cani...mi sono svegliata con una sensazione di calore/amore....
potrebbe essere una guida?
grazie per qualsiasi interpretazione:)
vi abbraccio,
Elisa
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 351 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 22/01/2010 18:27:30
- è certo che tutti i lupi sono selvatici... ... io mi riferisco a un lupo ancora più selvatico...
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kla |
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inserita il 23/01/2010 17:09:46
- ero....in valle .........e senza pc per 2gg
eccomi ..........
per far tornare la civetta in crisprasio ... STREGA ...senza macchie
consiglio al tuo amico di immergela in acqua ,appena appena tiepida, per molte ore per togliere i residui di detersivo..
in questi gg va bene per poi esporre la civetta ai raggi di luna piena.......dopo un altro un lavaggio con acqua e un pò di sale.......
incenso al sandalo nei gg prima l'esposizione e dopo...
..
a presto al branco intero..cilli
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.cilli - shay |
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inserita il 23/01/2010 20:46:15
- Cara Cilli:)
Tranqui:)
Grazie son le stesse cose che avrei fatto io,se me la dà la civetta me la porto a casa e la curo io come se fosse parte di me!!
La valle che bello:)Sono felice per te,immagino che tu sia entrata nel'oasi della valle introspettiva del totem lupesco,in questi giorni avverto energie molto sottili,sento una forte connessione con la parte del mio se,è come se stessi facendo delle mega guarigioni sulla mia vita passata semplicemente (raccontandole a persone speciali la mia anima ha messo il pilota automatico e stà guidando il mio cammino verso ognuno di loro) come se fossero delle scene di un film,come se io ora fossi solo la narratrice di forti storie vissute sulla mia pelle,ma che mi hanno resa la donna di oggi, tra un sorriso e un pianto, tra una caduta, e una rialzata,ora le guardo con amore con compassione e sento il cuore che mi trema dalla gratitudine, che provo verso tutti i personaggi che hanno fatto parte della mia vita,dagli attori principali a quelli di chi ha svolto solo piccole comparse,ma tutte funzionali al progetto della mia anima e io a l loro...
Sento il cuore che trabocca d'amore sento vivere in me in questi giorni il progetto del mio sole i 12 casa, e ringrazio chi mi ha fatto conoscere questa meravigliosa astrologia mentre stavo divorziando,perchè pian piano mi ha nutrita a nuove comprensioni e crescite:)
Ringrazio anche tutti voi perchè ognuno, a suo modo, e secondo il proprio livello di consapevolezza mi ha donato qualcosa di se.
Un abbraccio
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Shay |
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inserita il 23/01/2010 23:00:00
- http://www.youtube.com/watch?v=B9uH3YQeaFU
http://www.prosveta.it/argomento.htm
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Shay |
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inserita il 24/01/2010 10:34:12
- Ciao Branco:)
Stavo rileggendo un vecchio articolo sul potere terapeutico delle fiabe e ho deciso di postarlo perchè a me ha fatto bene.
C'è molta simbologia in esse legata ai nostri terapeuti Totem, che ci accolgon quando siam pronti ad abbattere i muri di difesa dell'ego, rompendo così il suo schema, e affidandoci all'ascolto totemico del momento:).
Lo dedico a tutti i nostri bambini interiori oltre che a tutti i bimbi che costellano le nostre vite,perchè chi grazie a un figlio o a un nipote non si è immerso in una sorta di guarigione(sottile) che tramite quel libro, il bimbo(messaggero) ci ha portato leggendo una fiaba o guardando un film Disney?
Chi di noi non è legato,a uno o più ricordi di fiabe film o cartoni che ci davano nutrimento o sostegno in momenti particolari,ma che oggi vediamo con una chiave di lettura più ampia e arricchito di nuove intrepretazioni?
Grazie a tutte le fiabe, ai cartoni animati( e a gli autori) per il sostegno,la voglia di farcela e di rialzarsi sempre,(che han trasmesso al collettivo)invitandoci a superare le prove della vita,perchè è semplicemente il viaggio, che ci conduce al compimento del progetto del nostro sole ognuno nella personale e unica modalità.
Buona lettura:)
In questi film, le fiabe di Andersen, Grimm, Perrault, Collodi ecc …come Biancaneve, Cenerentola, La Bella Addormentata nel Bosco, Pinocchio, Aladdyn, Pocahontas, il Re Leone per quanto riguarda le immagini, sono state realizzate (probabilmente all’insaputa degli stessi cartonist) come ponti di collegamento fra l’uomo e le sue componenti fisiche e spirituali perché hanno centrato in modo inequivocabile il linguaggio più consono all’alfabeto dell’anima. Del resto l’indice di gradimento delle fiabe disneyane è sotto gli occhi di tutti; chi, infatti, indipendentemente dall’età non ne ama le immagini? E soprattutto perché? Perché i messaggi al suo interno sono elementi piacevoli e nutritivi per gli occhi e per il cuore.
In ognuno di questi film c’è un insegnamento, un invito, un messaggio e un esempio per come rimettersi in contatto con tutto ciò che di più bello o comunque significativo c’è in noi, il tutto grandemente facilitato dalla perfezione dei disegni, dei suoni ( voci comprese) e delle musiche dove anche la sofferenza ha il suo grande significato. Ad esempio, possiamo osservare che in queste storie quasi sempre manca un genitore, una mamma, un papà…o entrambi. Biancaneve e Cenerentola hanno una matrigna, la Sirenetta ha solo il papà, Bambi perde la mamma, La Bella Addormentata ha i genitori, ma vive con le “zie”, Pinocchio ha solo il papà, Belle, non ha la mamma, Dumbo, non ha papà, il Re Leone perde il papà…Aladin è solo… Pocahontas non ha la mamma ecc ecc.. I personaggi sono simbolici, ma ci aiutano a comprendere che anche nella nostra vita di tutti i giorni siamo spesso orfani di qualcuno e dobbiamo cavarcela con ciò che ci resta . Non necessariamente sono i genitori fisici che ci mancano, ma può capitare che ci sentiamo separati o lontani anche dal Padre o dalla Madre cosmici. E tuttavia non siamo mai soli. Abbiamo sempre una fata o un genio che non aspettano altro che poterci aiutare.( Purchè glielo facciamo sapere !) E come ci aiutano le immagini disneyane? Grazie all’esempio e alle indicazioni che ci danno i protagonisti, possiamo sapere cosa fare e soprattutto cosa non fare se vogliamo uscire dalle difficoltà, crescere fisicamente e spiritualmente e condurre al meglio il percorso di ritorno a Casa.
Le “principesse” ci offrono l’esempio della dolcezza, della gentilezza, della tolleranza, della disponibilità, della speranza…. Sono tutte rappresentazioni dell’Anima che cerca di portare a compimento la propria esperienza di vita, e nonostante le difficoltà si mantiene leale, sincera, amabile….non si lamenta, non giudica….non insulta…ma non per questo è sciocca o stupida o scarsamente intelligente. Anzi ..quell’ atteggiamento offre zero spazio alle critiche, alla negatività e all’energia negativa che immancabilmente avvelenerebbe l’esistenza di tutti. Noi sappiamo fare altrettanto? La nostra anima può dire di avere la stessa cristallina bellezza o qualche volta è inquinata da un ego che vorrebbe fama, denaro, bellezza e potere tutto per sé?
L’ego , nei film Disney è molto ben rappresentato dai personaggi “cattivi”, dalle matrigne egoiste, possessive e gelose, dalle regine al servizio del male, ( in Biancaneve, Cenerentola , La Bella Addormentata) dai vari presuntuosi Gaston di turno ( La Bella e la Bestia) o direttamente dai relativi furbastri “ il Gatto e la Volpe”, o da tutti quegli aspetti assai poco piacevoli che a volte albergano dentro agli uomini e che prima o poi incontriamo nella nostra vita. A volte addirittura ,le carogne siamo proprio noi, ma non ce ne accorgiamo fintanto che qualcuno o qualcosa non ci fa da specchio.
In ciascuno degli esempi sopraccitati ed in tutti gli altri film, il personaggio che simboleggia l’ego dà le più chiare esemplificazioni su come, dove e cosa fa questo elemento all’interno degli individui.
Ma anche “gli aiutanti ed i facilitatori visibili ed invisibili” sono altrettanto bene segnalati…e ognuno di noi sa, in cuor suo, quante volte si è sentito aiutato, sostenuto, consolato e guidato da qualcuna di queste creature.
La sola osservazione e presa di coscienza di tutte queste realtà può, da sola far risparmiare tempo e denaro speso sui lettini degli psicoanalisti o sofferenze dentro alle elucubrazioni della propria mente, perché i film evidenziano gli errori, ma offrono anche in contemporanea le indicazioni per come superare le difficoltà. Come? In tanti modi, ma il più semplice e immediato che illustreremo qui, per indispensabile brevità di presentazione, sta ad esempio, dentro al testo delle canzoni. Cenerentola invita a non perdere mai di vista i propri sogni, suggerisce di “non disperare nel presente…ma creder fermamente…” e questo è il principio dei trattati di psicologia per la realizzazione dei propri desideri: ovvero non paralizzarsi difronte alle difficoltà, ma buttare il cuore oltre l’ostacolo…aver fiducia, aspettarsi il meglio… e poi la vita cambia davvero.
Biancaneve, nel momento peggiore e più spaventoso della sua vita, sempre cantando ci dice di non soffermarci a lungo sui dispiaceri, ma ci invita ad offrire un sorriso alla vita… e questa ci sorriderà…In altre parole ci suggerisce di filar via prima possibile da una vibrazione di bassa frequenza e di alzarci quanto prima per permettere alla vita di sanare al meglio la situazione.
Altra grande sintesi di un principio non solo freudiano: quello che emani, in qualche modo attiri. Se vuoi pace, sii pacifico, se vuoi amore, sii amabile, se vuoi essere stimato offri stima, sei vuoi essere compreso, dai comprensione, se non vuoi essere giudicato, non giudicare…
In Mary Poppins, viene suggerito di donare con il cuore….perchè in quell’azione si è accompagnati da una schiera di angeli… e l’azione del donare incondizionatamente, oltre ad agire sul destinatario, beneficia in primo luogo soprattutto chi lo fa.
Ve ne siete mai accorti di questi messaggi?
E poi ancora, ancora sempre in musica ( linguaggio per lo spirito ) nel “Re Leone” si dice “ un bel giorno ti accorgi che esisti….. che fai parte del mondo anche tu…non per tua volontà.. e ti chiedi chissà.. siamo qui per volere di chi?….” Magnifico invito alla riflessione sull’auoconsapevolezza che parla dell’Esistenza e del posto che l’Uomo ha nel Cerchio della Vita, e gli suggerisce il famoso “ricordati chi sei” in quanto figlio di quel Re che simboleggia il Padre, di cui tutti siamo figli, qualunque sia il nome che gli diamo. E così via decine e decine di altri esempi stupefacenti, tutti bellissimi e semplici la cui trattazione completa, potrà aiutare sia coloro che sono alla ricerca di un’indicazione per intraprendere un cammino di evoluzione, sia tutti quei figli cui sarà piaciuto alla Vita dare indicazioni per questa strada.
Fonte: http://www.codicisegreti.com/crescere-insieme/la-stazione-celeste-disneyana.html
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Shay |
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inserita il 24/01/2010 11:23:12
- Elisa,
molto bella l'immagine del totem orsetto che hai condiviso dopo avero integrato la strada,poi il bosco:)
Le distanze sono solo per il tempo lineare, per l'ascolto del cuore non esistono kilometri!(è solo il mio punto di vista che vivo spesso e mi nutre molto, perchè poi nel pratico, se chiamo un amico e gli riferisco la percezione avuta su di lui x esempio,e mi conferma che ciò che ho sentito è esatto mi sento equilibrata fra terra e cielo)siam tutti vicini,basta lasciarsi andare e ascoltare con un'altro orecchio!:)
Sai quando ti ho suggerito di guardare Koda fratello orso mi sono soffermata poi sul ciondolo del cartone(non dico altro perchè se non l'hai visto non voglio rovinarti la sorpresa:)
Sul ciondolo a vortice che hai comperato, invece di dico che la spirale,simbolo di morte e rinascita è associata al totem del Gallo Cedrone...perchè un tempo fra i nativi c'era proprio la danza in onore di questo pennuto usata anche dai dervisci della tradizione Sufi che potevano danzando entrare in uno stato di connessioe con il Divino tramite il movimento.Del resto anche il nostro dna è una sacra spirale.
Non credo sia un caso che tu abbia comprato il ciondolo in quel momento,ho una domanda l'hai preso prima o dopo aver visto gli orsetti?
Ps.adoro tutti gli animali,ma hai visto bene, cagnolino proprio no!
Sono molto gatta in questo periodo nel senso che compiaccio me stessa rispettando il mio sentire fregandomene delle aspettative altrui come dice il messaggio del mio angelo!
Ed è una grande conquista!
X Klà.
Condivido la chiusura che percepivi nell'oratorio,(e come giustamente fai notare dovrebbe essere un luogo di accoglienza),perchè è proprio quello che accade al catechismo di mio figlio,c'è chiusura, clima non accogliente e se aggiungi una frase diversa nella preghiera dell'angelo custode ti dicon che 6 svergognato!!
Per non parlare della manipolazione che provan a diffondere in un clima di paura!!
Se essere eretiche vuol dire credere in un Dio che ama tutti i suoi figli (che non ci punisce) e rispettare la propria modalità di sentirlo e pregarlo in maniera differente rispetto ad un'altro chi ce lo vieta?
Se a noi fà stare bene e se ci sentiam accolte e nutrite? Per me è una forma sacra di rispetto speciale verso di Lui.(è la mia opinione personale)
Lui ci ha donato un libero arbitrio in pieno rispetto della nostra libertà!
Allora si sono eretica!
Basta con le cavolate su se non vai a messa Dio ti punisce o cose simili!!
Sembra la nuova inquisizione del 2000!
Penso che tu abbia rispettato solo il tuo sentire allora e hai fatto bene!
Qui siam arrivati a livelli che se non vai a messa e vai da un'atra parte perchè hai i nonni in un'altra regione il prete o vuole il timbro di quella chiesa o chiama il parroco di quella chiesa!!!
Buona Giornata a tutti:)
A proposito come siete messi con l'udito ragazzi?
Un abbraccio
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Shay |
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inserita il 24/01/2010 20:24:22
- Articolo: "Il linguaggio dei sogni".
(spunti per riflettere)
Gli aborigeni Senoi della Malesia avevano fatto dei sogni il loro modo di vivere. Erano soliti raccontare quello che emergeva dal loro inconscio all’interno del cerchio familiare e in molti casi davanti all’intera tribù. Al risveglio tutti i membri del clan familiare, compresi i bambini, raccontavano i propri sogni. Anche ai sogni dei più piccoli veniva data particolare attenzione e i bambini venivamo incoraggiati per aver sognato. Nessuna emozione veniva censurata o considerata inaccettabile, anzi i sogni venivano considerati con grande serietà e da essi si traevano indicazioni di comportamento per la vita reale. Se, ad esempio, un bambino sognava di essere trascurato dalla madre, dopo il racconto del sogno la madre rassicurava il bambino e si impegnava a fare del proprio meglio per non commettere più quell’errore.
Tutti i sogni venivano rispettati ed erano considerati allo stesso livello di importanza. In concreto, i Senoi facevano della vita onirica e di quella reale un tutt’uno. Se per esempio qualcuno sognava di essere stato ferito da un altro membro della tribù, questi ne informava il colpevole nella vita reale così che questi potesse riparare alla colpa commessa in sogno. E quando il consiglio di tribù considerava che un sogno era particolarmente importante questo veniva trasformato in una danza, che tutti eseguivano insieme in una sorta di trance.
La cultura del sogno
Oggi i Senoi e la loro «cultura del sogno» non esistono più; ma la condivisione e l’elaborazione dei sogni è una pratica ancora diffusa in numerose comunità tribali come gli indiani Irochesi e agli aborigeni australiani. In Occidente, siamo molto lontani dalla cultura dei Senoi, ma grazie alla psicoanalisi abbiamo imparato l’accoglienza e l’attenzione nei confronti dei sogni. Ma come fare per capire quali sono le esperienze oniriche significative e soprattutto, come fare per ricordare i sogni?
Alcuni sogni si distinguono per essere particolarmente vividi e per l’impatto emotivo che permane a lungo dopo il risveglio. Sembrano provenire da zone profondissime della psiche per comunicarci messaggi importanti, indicazioni di percorso, suggerimenti, avvertimenti. Come messaggi in bottiglia affioranti dalle profondità oceaniche del nostro inconscio. Altre volte i sogni sembrano rappresentare in maniera precisa la nostra condizione emotiva di quel preciso momento e svelano, nel loro linguaggio simbolico, anche quello che non vorremmo sentirci dire e di cui non siamo consapevoli.
Certo non tutti i sogni hanno la stessa importanza. Ma quelli che richiedono la nostra attenzione si riconoscono per alcune caratteristiche ben precise: sono particolarmente vividi, a volte rimangono impressi a lungo dopo il risveglio e altre sono impregnati di un forte contenuto emotivo. Una sola di queste caratteristiche, presente anche in un frammento minuscolo di sogno, indica che vale la pena di decifrarne il significato.
Non importa la lunghezza
Spesso si pensa che i sogni importanti siano solo quelli lunghi e complessi; ma non è sempre così, come dimostra il seguente frammento di sogno, apparentemente banale che ho fatto qualche tempo fa. In quei mesi, ero alle prese con una situazione molto difficile, a causa della malattia di un familiare, che mi costringeva a notevoli rinunce: non potevo più viaggiare e seguire alcuni corsi che frequentavo all’estero ed ero obbligata a una rigida pianificazione dei miei tempi, cui non ero abituata. Al dolore per la malattia della persona cara e al normale disagio causato dalle limitazioni cui ero costretta, si aggiungeva una grande rabbia e rifiuto per la situazione, il tutto complicato da un forte senso di colpa per il fatto di provare questi stessi sentimenti.
Il sogno era abbastanza lineare: davanti a me c’era una donna dalle sembianze di bambina, di nome Nema. Tutto qui. Dopo il sogno, mi svegliai con un immenso senso di benessere che è durato per giorni e giorni. E se non fosse stato per il forte impatto emotivo del risveglio non ci avrei neppure fatto troppo caso. Così iniziai con calma a cercare di dipanare la matassa. La donna del sogno, con sembianze di bambina, mi faceva pensare ad una situazione di rovesciamento: qualcosa o qualcuno non è quello che sembra.
Io stessa mi consideravo come piccina, e come tale mi stavo comportando, perlomeno emotivamente, nella situazione difficile che stavo vivendo, anche se sapevo bene di essere una donna adulta. Ma quale parte di me era espressa in questo sogno? Mi aiutò il nome della donna: Nema. Mi venne in mente il celebre capitano Nemo, l’esploratore degli abissi. La donna era dunque qualcuno che non teme gli abissi, anzi ne è emersa per comunicare qualcosa attraverso il sogno. Ma cosa? Per un paio di giorni continuai a lasciare il sogno per così dire «a bagnomaria» nella mia mente.
Non ci pensavo direttamente, ma mi tornava spesso in mente. Finalmente dopo un paio di giorni, arrivò un lampo di intuizione: Nema letta alla rovescia, diventa Amen! Ecco la spiegazione del senso di pace e di rilassamento al risveglio che non riuscivo a spiegare e che perdurava nel tempo! Si stava formando nel mio inconscio un nuovo tipo di accettazione e di umiltà, stavo imparando ad inchinarmi alla vita e agli eventi.
Emozioni al risveglio
Uno degli elementi più utili per guidarci alla comprensione del linguaggio dei sogni, come abbiamo appena visto, è l’emozione che lascia al risveglio. Non solo bisogna fare attenzione alla sua tonalità, ma anche ad altri aspetti; chiedersi se per esempio è congrua o in contrasto con il contenuto del sogno. Oppure sembra che non c’entri nulla, come nel sogno di Nema?
Quell’emozione con cui ci svegliamo è un po’ un filo di Arianna che ci conduce all’interpretazione del messaggio. A volte restiamo con uno stato di perplessità e con domande che non ci facevamo prima. Il sogno ci sta spingendo in quella direzione e ci indica aspetti della nostra psiche a cui dobbiamo dare attenzione. Qualcuno sogna che ha in mano un pacchetto con sopra scritta l’etichetta di Max Mara. È una giacca che le piace moltissimo. La tira fuori per riguardarla ma sopra la giacca non c’è la stessa etichetta del sacchetto.
Anzi, guardandola meglio scopre un sacco di difetti, le bordure che sembravano di cuoio forse sono di plastica e le cuciture non sono tanto ben fatte. La giacca non le piace più per niente. Poi si dice, sempre nel sogno, ma come mai, prima questa giacca mi piaceva tanto e adesso solo perché non è di Max Mara, anzi forse è addirittura di una bancarella, non mi piace più? La perplessità è tanto forte che si sveglia molto turbata e ci pensa a lungo. In questo sogno non succede niente, non ci sono azioni, l’unica cosa che si muove sono le emozioni che turbinano. «Mi piace», «non mi piace », «come mai?». Il simbolo è facilmente decifrabile, se pensiamo che il soggetto del sogno è la giacca, quindi si tratta della parte più esterna di noi: il corpo. Infatti la persona era appena uscita da una malattia abbastanza debilitante e stava proprio facendo i conti con la sua natura umana, piena di limiti e di imperfezioni. Il sogno la invitava a mollare l’atteggiamento giudicante: si poteva amare lo stesso anche se non era firmata Max Mara.
Contesto
Per poter capire cosa un sogno ci sta suggerendo è indispensabile contestualizzarlo nella nostra vita reale. Dobbiamo chiederci: cosa sta avvenendo in questo periodo nella nostra vita? Perché il sogno è apparso proprio adesso, non ieri, non domani? È importante essere consapevoli dei pensieri e delle emozioni che in questo momento predominano nella nostra mente, ma anche di vecchi sogni che presentano analogie con quello appena fatto e che se ci vengono in mente, possiamo essere sicuri che siano collegati. A questo riguardo, può essere utile parlare del sogno di Lucia. Protagonista del sogno è un’onda anomala, all’inizio si tratta della scena di un film, proiettata su uno schermo; ma poi l’onda diventa reale e minaccia di abbattersi sulla casa d’infanzia dove adesso abita, da sola, la madre di Lucia. Nel sogno,
Lucia corre in casa per cercare di serrare porte e finestre, senza incontrare la nonna e il padre, entrambi morti da tempo. Incontra invece la nonna che aprendo un cassetto, le mostra in silenzio un bellissimo lucente fiore giallo di ginestra, unico colore nel grigio cupo del sogno.
Lucia non si sofferma troppo sul fiore, presa com’è dall’ansia di chiudere porte e finestre prima che arrivi l’onda. Al risveglio, Lucia si ritrova in uno stato di grande ansia; ma l’aspetto che la colpisce di più è il fiorellino giallo brillante mostrato dalla nonna. Nella sua interpretazione, Lucia collega il sogno ai problemi di lavoro che in quel periodo la stanno preoccupando. Ma non riesce a spiegarsi l’assenza della madre, né la presenza della nonna, né il motivo per cui il sogno si svolge nella casa della sua infanzia. Anch’io sospetto che ci sia qualche altra spiegazione. Infatti, insieme scopriamo che la mattina prima del sogno, fatto nel pomeriggio, Lucia aveva pranzato con la suocera, ottantenne, l’aveva vista molto invecchiata e aveva pensato alla sua morte. Una settimana prima inoltre aveva assistito all’esumazione delle ossa della nonna, quella del sogno, e inoltre in quel periodo era in pensiero per la salute dell’anziana madre, operata di tumore l’anno precedente.
Chiarito il contesto, appare molto chiaro il vero oggetto del sogno di Lucia: il timore scaturito dai pensieri legati alla prospettiva della morte della madre. Ma ad analizzarlo bene, il sogno sembra suggerirle: «È vero, la morte arriva come una terrificante forza della natura, ma non c’è molto da fare, non serve chiudere porte e finestre e soprattutto anche allora ci possono essere momenti di luce bellissima, intuizioni di gioia e amore, che possono illuminare il grigio del dolore.
Tu, con la morte del babbo e della nonna prima di lui, lo hai già vissuto, sai bene di che si tratta, tira fuori dal cassetto quel fiorellino di ginestra».
Quello che era accaduto è che Lucia stava spostando la sua ansia circa la salute della madre sul campo lavorativo, tutto sommato più rassicurante; ma così facendo impediva al suo inconscio di rassicurarla davvero sulla sua paura reale.
Per ricordare i sogni
Per ricordare i sogni è utile, innanzitutto, la determinazione. Prima di addormentarsi bisogna che manifestiamo a noi stessi la volontà di ricordare il sogno. Possiamo farlo a parole, anche ad alta voce, o con un pensiero chiaro e determinato. L’importante è sentire che stiamo contattando il nostro centro di volontà. Poi, appena svegli, se rimane qualcosa del sogno, bisogna evitare di muoversi; meglio non spostarsi e ripercorrere nella mente il ricordo.
Fondamentale è tenere accanto al letto un quaderno in cui scrivere il sogno oppure un registratore portatile, che in molti casi risulta più utile del quaderno perché non richiede l’accensione della luce e riduce al minimo i movimenti. E a volte, mentre si ripercorre il sogno, può accadere che affiorino dettagli che dapprima non ricordavamo. Ma la cosa importante è fare come i Senoi: dobbiamo imparare ad accogliere i sogni come graditi ospiti, come doni. Invitiamoli a colazione e prendiamo tutto il tempo necessario per ascoltare i loro messaggi perché è la parte più saggia di noi che ce li sta donando.
Articolo tratto da Terra Nuova - Aprile 2007.
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Shay |
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inserita il 24/01/2010 20:36:42
- per ricordare o favorire i sogni...
"un'ametista" sul comodino ....
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.cilli |
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inserita il 24/01/2010 20:54:08
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Bello non lo sapevo!!
Io uso la celestina!
Grazie!
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Shay x Cilli:) |
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inserita il 25/01/2010 09:50:37
- Caro Branco,
la scorsa settimana ero lontana da me e pur leggendovi non riuscivo a sentire...solo in aereo mi sono ricordata di alcune frasi e domande:)
Astro si io razionalizzo molto e poi vengo da una famiglia che ha sempre voluto che contenessi la mia emotività..cosa che devo dire ho imparato a fare ma non credo mi appartenga totalmente...è come essere un fiore di campo dal profumo delicato o uno sgargiante e tanto profumato...mi sento il secondo nella modalità del primo:)
riguardo al Reiki quando ho fatto l'iniziazione ho "sentito" molto a livello fisico ma non ho "visto", solo una volta a casa, nel dormiveglia, ho visualizzato lo sfondo dorato con credo un chakra, ma quando mi è capitato da sveglia ho cacciato l'immagine. vorrei accettare questa cosa e riuscire ad affidarmi:)ma sono convinta di essere sulla giusta strada e sono fortunata di avervi trovato perchè posso parlare con voi di queste cose dell'anima...
Shay spero tu stia un pò meglio..ti ho pensata tanto venerdì...quando verrai a roma sarò molto contenta di incontrarti..io te ed i ns piumini orsetti!
grazie per la spiegazione del ciondolo..lo ho preso prima di incontrare l'orso e mi sembra anche prima degli incubi...non so come mai ma scelgo sempre simboli di questo tipo...2 anni fa scelsi un ciondolo cinesi con rappresentato feng - la fenice..e credo sia portatore di un significato simile...ora cerco il gallo!
guarderò il film....
un sorriso affettuoso a tutti!
ciao,
Elisa
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