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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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I SOGNI |
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IL LUPO
discussione inserita da elisa |
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cara Bruna e cari amici del forum,
desideravo chiedervi un piccolo aiuto...la scorsa settimana ho sognato un lupo sembrava magro, con il muso affilato,e i peli che si allargano come una volpe nella parte lunga del muso..sembrava quello di balla con i lupi, era grigio chiaro e mi guardava fermo quasi impaurito e poi si è avvicinato e credo siamo diventati "amici"...me lo ricordo seduto vicino a me poggiato al mio fianco...come fanno a volte i cani...mi sono svegliata con una sensazione di calore/amore....
potrebbe essere una guida?
grazie per qualsiasi interpretazione:)
vi abbraccio,
Elisa
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 351 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 28/12/2009 21:48:55
- Ciao Elisa !
Allora secondo me il lupo è uno dei tuoi totem di base,(visto il branco che hai riunito qui!)per trovare gli altri totem personali di te stessa,magari leggi le domande base che ho postato,ma fallo quando 6 da sola in un'atmosfera di ascolto dove non puoi essere disturbata,poi vedi cosa ti suona cosa provi cosa vedi etc mentre le leggi e prendi appunti,segui l'istinto lupesco che è in te!!
Oppure prima di coricarti chiedi al lupo di mostrarti i totem con cui 6 pronta a entrare in contatto ora e che sono importanti per affinare i tuoi talenti di base.
Buon lavoro!
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Shay x Elisa |
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inserita il 28/12/2009 22:45:21
- Grazie Shay..seguirò il consiglio...sei proprio carina!
chissà che non esca la lontra...ahahah
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Elisa |
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inserita il 28/12/2009 23:06:23
- Prego Cara!
Poi mi dirai !
La lontra è un totem meraviglioso,l'energia femminile equilibrata per eccellenza!Sai ogni tanto nè salta fuori un pezzetto dalla lavatrice ancora!!!Ho trovato su internet x ristamparla,ma non è la stessa cosa!
Mi son ricordata che un'amica le ha uguali e appena la becco me le faccio prestare e le fotocopio a colori!
Ciaoooo
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Shay x Elisa |
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inserita il 29/12/2009 00:46:08
- ciao elisa..
solo un pensiero che cerco di tracrivere perchè mi è giunto così
tu nel sogno nomini la volpe ..nel descrivere il tuo lupo..
presta attenzione anche a questa volpe così veloce,così "scaltra" che riesce a mimetizzarsi nella tana e poi ..sguazza fuori ..per prede che ha curato.
io credo(mi dirai senza problemi)che questa immagine l'hai riportata tu per farci comprendere bene com'è il tuo lupo..e quindi presta attenzione a cosa vuoi che sia scattante in te ora ..cosa ti preme ..e quale "tana" nascondiglio ..ti sei creata ma non per beccare prede ma per essere preda di te stessa..
ed è qui che interviene il tuo lupo "interiore ."...perchè tu possa riscattare l'istinto e il fiuto e liberarti ....da sensi di colpa?
quindi il lupo che ti consola nel sogno ..che quasi ti coccola ..ti ha già dato un compito ..che è quello di non tenere la volpe chiusa ..perchè non è a caccia...Elisa perchè ti sei chiusa?
allora cara vorrei prima di chiudere questo post ..fare una premessa importante..
a volte ho immagini così fulminee che le lascio andare ..PRENDILE così ..e restituiscimi tutto ciò che possiamo condividere su imput o cestinare o rivedere..
ok?
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cilli-elisa |
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inserita il 29/12/2009 21:03:52
- Cilli grazie di aver condiviso con me questa tua immagine:)il mio lupo era come il mix di lupo, volpe e qualcosa del cane..nel senso che era mansueto ma questo lo potrei associare al cane perchè nell'immaginario colletivo il lupo non lo è.....cmq è vero.. vivo un pò nascosta ...a volte ho l'impressione che mi voglio mimetizzare...si probabilmente perchè poi mi sento in colpa...sto cercando di lavorare su questo per poter essere me. cercherò di far andare la volpe a caccia allora!
grazie dell'aiuto!
Elisa
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Elisa per Cilli |
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inserita il 29/12/2009 21:12:45
- Cara Shay,
io la vedo esattamente come dici tu. In passato, proprio su questo forum, ho avuto modo di esprimere come, andando alla "radice" dell'esistenza umana, io ritenga che siamo noi - nei limiti di un libero arbitrio sempre probabilmente influenzato dalle nostre azioni precedenti, e nell'àmbito di un'evoluzione animico-spirituale senza soluzione di continuità - a scegliere il nostro stesso radix, ovvero il momento astrale piú affine alle energie che saremo chiamati a rappresentare e con cui confrontarci nella successiva incarnazione. Quindi, chiaramente, la vedo cosí anche per ogni esperienza in cui possiamo incorrere durante la vita terrena, incluse le energie degli animali-totem, che queste vengano poi esperite consapevolmente o meno, non diversamente da ogni disciplina di ricerca interiore da cui si può venir attratti nel corso dell'esistenza. E sono altresí pienamente cocorde nel ritenere che la scelta a monte con un dato Spirito Animale sia reciproca, ed era questo il senso di ciò che ho detto precedentemente a Kla, quando ho parlato di "scambi reciproci". Quando ho detto che secondo me non è possibile "scegliere" un Animale-Totem mi riferisco alla scelta "razionale" della nostra personalità egoica. Per esempio, un ego molto forte e desideroso di prevaricare, potrebbe voler identificarsi - per "partito preso" - nella tigre o nel leone, emblematici di potenza e ferocia, caratteristiche funzionali alle proiezioni egoiche. Ma potrebbe essere appunto nient'altro che un effimero desiderio egoico, magari ben lontano dalle vere esigenze di sviluppo interiore dell'individuo, che potrebbe - è solo un esempio - essere circondato da continui riferimenti alla Colomba, senza volersene mai rendere conto... Questa mia affermazione sull'impossibilità di "scegliere" - "personalisticamente" parlando - il proprio totem nasce anche dalla mia personale esperienza, nella quale ho potuto sempre avere l'intima certezza di non aver operato alcuna scelta razionale, ma semmai "animica", frutto di naturali "affinità elettive", da "situarsi" in questo caso in quella dimensione sospesa e atemporale posta fra un'incarnazione e l'altra.
Sull'anima degli animali, vorrei dire tanto... qualche post fa Cilli ha accennato alla concezione che Rudolf Steiner - insieme a molti altri - aveva dell'anima animale come di un'anima collettiva. Una delle sue opere che ho affrontato con maggior interesse è stata proprio "Anima e Spirito nell'Uomo e nell'Animale". Per quanto io sia propenso a ritenere realmente "essente" un'Anima Collettiva - o un Logos di Specie, come avrebbe detto Steiner - per ogni "differenziazione biologica" che possiamo ammirare a livello fisico, non posso fare a meno di individuare un "quid", unico e irripetibile, anche per ogni singolo animale. Chiunque abbia avuto, o abbia comunque a che fare con cani o gatti, solo per citare i piú comuni e a noi "accessibili", non può non riconoscere - se con mente scevra da pregiudizi "positivisti" - che in ognuno di essi vi sia un carattere ben distinguibile da quello di ogni altro, un'individualità spiccata - "embrionale" quanto si vuole, ma comunque presente - capace di rendere riconoscibile l'essenza di quel preciso individuo da quella di ogni altro. Ricordo che da bambino io ero convintissimo che gli animali avessero un'anima come noi. Mi dicevo che se loro non l'avevano allora neanche gli uomini ce l'avevano... ma ovviamente ero convinto del contrario per entrambi, e questa "nozione" non la dovevo ad alcun libro o corrente filosofica, semplicemente era insita dentro di me, connaturata al mio sentire. Quel che voglio dire è che non riesco a immaginare che questo "quid" vada inesorabilmente perduto al momento del "cambio di stato" dell'animale, andando semplicemente ad arricchire l'Anima Collettiva del suo bagaglio di esperienze, senza conservare nulla della propria individualità. Steiner asseriva il contrario, ma in me rimane questa sensazione, nulla piú. Certo, se pensiamo che per gli sciamani toltechi questo avviene anche per l'uomo... che alla fine della propria esistenza terrena renderebbe all'Aquila la propria consapevolezza - a meno di casi eccezionali di cui sarebbe lungo parlare e di cui credo saprai - "dissolvendo" la propria individualità nel "calderone" universale... viene di pensare. Ma come si dice, "il Cuore ha ragioni che la Ragione ignora"...
Mi chiedi di Shakira e della sua canzone; sinceramente non seguo affatto i cosiddetti "divi del pop", però di questo brano ho sentito parlare, letto qualcosa sul web, e naturalmente mi ci sono soffermato essendo in qualche modo incentrato sul Lupo. Il testo mi pare molto elementare, ma non mi sarei aspettato di piú. Con termini come "retribuzione" e "incentivi", poi, sembra che stia cantando uno spot per la rottamazione di qualche elettrodomestico... Però, ammesso che questa canzone corrisponda in qualche misura a un suo effettivo stato d'animo del momento, possiamo ugualmente pensare che esso le ha permesso di rendersi sensibile alle energie dell'Archetipo Lupo, per come lei è in grado di recepirle, dal suo lato femminile. Forse è in un momento in cui sente l'esigenza di portare allo scoperto il suo lato assertivo per affermarsi, come il nostro "capo" Elisa... - al di là dell'apparenza dei successi commerciali che spingerebbero a dire "ma è già affermata", proprio da un punto di vista piú interiore - e inconsciamente potrebbe star chiedendo al Lupo nel suo aspetto Femminile - quello che ovviamente sente piú affine a sé - di darle la forza. Quel ritornello "c'è una Lupa nell'Armadio, aprilo e liberala, lasciala andare cosí RESPIRERÀ" mi pare molto eloquente, in quest'accezione. E anche se fosse solo un'operazione di marketing decisa a tavolino da qualcun altro in sua vece, chissà che questo non costituisca comunque il modo per farla entrare in contatto con tali energie, di cui potrà rendersi conto piú in là. Nulla accade per caso, sei d'accordo, no? ::wink::
Sui Delfini, volevo chiosare il bell'articolo che hai postato, dicendoti che ho sempre ritenuto i Grandi Cetacei come creature evolutissime dal punto di vista spirituale, ma anche mentale. Forse loro hanno già raggiunto l'integrazione della mente col resto del proprio Essere, e si trovano in una fase post-mentale. Il fatto che non abbiano realizzato civiltà invasive del pianeta, devastandolo per cementificarlo e inquinarlo, noi lo consideriamo come sintomo della loro mancanza di evoluzione... non ci sfiora l'idea che può esservi una civiltà "interiore", che non ha bisogno di "vomitarsi" all'esterno con simile virulenza... mi hai fatto rammentare un aneddoto che lessi anni fa su un piccolo delfino nato in un acquario da pochi giorni. L'autore del testo - forse un articolo su un giornale, o forse di un libro di etologia, ma non rammento di preciso - narrò di come si trovasse a visitare l'acquario, soffermandosi sullo spazio dedicato ai delfini. Stava fumando una sigaretta, e, dato che dall'altra parte del vetro, il piccolo delfino lo fissava con molto interesse, gli venne spontaneo di formare un po' di anelli di fumo, per osservarne la reazione. Il piccolo delfino sembrò rimanere perplesso per qualche istante, seguendo con il muso il fumo salire verso il soffitto. Poi, come improvvisamente "illuminato", andò rapidamente presso la madre, succhiò un po' di latte, e tornando verso il vetro per farsi vedere dall'uomo, fece con il latte ciò che aveva appena visto fare con il fumo... degli anelli che si diffusero nell'acqua! In quel momento ho capito qual è davvero la "specie intelligente" di questo pianeta! In questo "semplice" gesto c'è tutta l'essenza dei delfini: la giocosità, la capacità imitativa, l'attitudine alla comunicazione, e ovviamente l'enorme intelligenza. Sono convinto che è come dice l'autore del testo che hai postato, i delfini si sforzano di comunicare con noi molto piú di quanto noi facciamo con loro. Lessi anche che alcuni scienziati pensano che tra loro siano in grado di comunicare per immagini, infondendole direttamente nella mente dei propri simili attraverso l'utilizzo degli ultrasuoni, che andrebbero a formare l'immagine corrispondente del concetto che si vuole esprimere. E come sappiamo anche noi, "un'immagine vale piú di diecimila parole". A questo proposito, mi sono ricordato anche di ciò che ho letto poco tempo fa su un testo di sciamanesimo Maya-Tolteca, a proposito dei delfini e le balene che saranno riconosciuti "come le forme di vita piú avanzate del pianeta", rammentandomi a sua volta di quella mia impressione legata all'episodio dei cerchi di fumo...
A presto!
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Astro per Shay |
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inserita il 29/12/2009 21:17:25
- Cara Kla,
non c'è motivo che mi ringrazi, poiché confrontarmi su queste questioni che mi coinvolgono direttamente è un arricchimento anche per me, e come mi è già capitato di sottolineare in passato, grazie agli scambi che è possibile avere qui, io stesso riesco a chiarirmi degli aspetti particolari su cui altrimenti rischierei di non soffermarmi a sufficienza. Sai com'è, io ho Giove quadrato a Mercurio... è bene che io trovi dei "pungoli" esterni per non "adagiarmi" troppo su cose che per pigrizia mentale potrei essere tentato di dare per acquisite e non toccarle piú... quindi ben vengano i confronti. Il ringraziamento, semmai, dev'essere reciproco.
Riguardo al tuo ultimo intervento, sicuramente il Simbolo è molteplice e non univoco. Su questo aspetto credo che l'Astrologia sia molto eloquente, come noti anche tu. Però, scendendo nel merito di ciò che hai detto sempre riguardo al tuo esempio delle ciabatte, non mi pare che "contatto con la terra" e "familiarità/intimità" possano essere Archetipi... a me sembrano piuttosto dei "concetti", e i concetti sono una categoria mentale, attraverso la quale noi "de-finiamo" la realtà percepita. L'Archetipo sarebbe semmai la Terra, nel primo caso, e la Famiglia, nel secondo, se intendiamo il concetto di familiarità e/o intimità come appartenente ad un "àmbito comunitario condiviso da persone appartenenti allo stesso nucleo" - ma in questo caso non so nemmeno se si possa parlare davvero di Archetipo - di cui le pantofole possono allora assurgere a simbolo; e qui andrei a sottolineare un'altra di quelle "sfumature" - che, sono d'accordo, in questi casi assumono caratteristiche di essenzialità niente affatto superflue - di cui hai parlato: quella tra Archetipo e simbolo. Secondo me, ogni Archetipo può essere un Simbolo, ma non tutti i simboli possono essere Archetipi... voglio dire che un paio di pantofole possono ben assolvere alla funzione di "simbolo" della familiarità, ma che non vi vedo una valenza che possa ricondurre ad un Archetipo o Realtà Spirituale. Perché due ciabatte non rappresentano la Terra o la Famiglia, semmai solo un modo di rapportarsi a esse, e alla propria esperienza personale di farlo. Per quel che sento io, naturalmente.
Riguardo alla mente, invece, tu dici che "il mentale sarà sempre". Qui sarebbe da aprire un discorso interessante, che porterebbe molto lontano. Io ritengo che l'egemonia del mentale caratterizzi questa particolare Età dell'Umanità, ma che non sia destinata a permanere in eterno. Tutte le tradizioni di ogni parte del mondo, ci parlano di una suddivisione delle Età basata piú o meno sulle medesime grandezze temporali nonché sulle medesime caratteristiche. Per gli antichi Greci, questa è l'Età del Ferro - non c'entra nulla, ovviamente, l'omonima età assegnata dai paleo-antropologi a un determinato periodo dell'evoluzione biologica della specie umana, e cosí denominato dal materiale con cui venivano realizzati armi e utensili... - per gli Induisti il Kali Yuga, che è la stessa cosa, per i Maya e molti altri popoli meso-americani siamo verso la fine del Quarto Sole e in procinto di vedere il sorgere del Quinto, ecc. Ciò che lega queste diverse concezioni mistico-filosofiche direttamente collegate con le corrispondenti dimensioni cosmologiche e cosmogonico-spiritual-religiose - scusa l'eccessivo "trattineggiamento" fra i termini, trovo che sia un modo "pratico" per legare insieme anche graficamente concetti che lo sono di fatto nel dispiegarsi della Storia; spero non sia d'intralcio alla lettura e alla comprensione - è il convincimento che l'Umanità stia attraversando il suo periodo piú "buio", quello in cui l'allontanamento dalla Fonte Luminosa, interiore ed esteriore, è piú marcato. Coincide anche con il dominio della Mente sulle altre componenti dell'Umano. Si ritiene che qualcosa - o Qualcuno - abbia, in tempi remotissimi, "chiuso" i centri energetici del corpo umano - conosciuti ormai universalmente secondo la denominazione sanscrita di chakra - con la conseguenza - e fors'anche lo scopo... - di immergere gli esseri umani nella materialità - esperita e "toccata con mano" dalla Mente - rendendoli dimentichi e inconsapevoli delle dimensioni "sottili" che durante l'Età dell'Oro potevano essere conosciute direttamente, e che con la chiusura dei centri energetici non possono piú essere percepite ma di cui restano solo vaghi ricordi in miti, leggende dell'Antichità, e attualmente nei sogni, i quali costituirebbero proprio la principale porta di accesso rimasta verso questi altri aspetti della Realtà Unica che noi vediamo frammentata e divisa, e per cui cerchiamo costantemente una spiegazione "razionale". Ora, ovviamente non ho alcuna "prova tangibile", che le cose stiano cosí. Però il mio sentire è che l'Essere Umano sia giunto a un bivio: deve decidere se continuare a seguire pedissequamente il volere della Mente oppure se tornare a guardarsi dentro, per conoscere sé stesso, insieme all'Univero e "gli dèi", come da consiglio dell'Oracolo di Delfi. Questo solo per dire che personalmente non sono affatto convinto che il Mentale sarà per sempre. Questa che attraversiamo ora la vedo piú come la fase apicale della componente mentale, destinata, mi auguro, a un rapido declino una volta che essa sarà stata completamente integrata con il resto della nostra Natura. Il che non significa "diventare stupidi" - anche perché sono convinto che la "stupidità" in quanto tale non esista, e sia definibile concettualmente solo relativamente all'Intelletto - sia chiaro... significa trascendere la Mente, andare oltre essa, e non tornare a una fase "pre-mentale". Significa anche imparare a utilizzare la mente quando occorre, e a non essere "usati" e guidati da questa, come succede ora per la maggior parte di noi. Non so quanto posso essermi spiegato, ma ci ho provato...
Quanto all'Arte, credo anch'io che possa avvicinare alla dimensione sacra dell'esistenza; sono anche convinto che i veri poeti, per esempio, quelli che davvero riescono a comunicare esperienze interiori altrimenti inesprimibili con il linguaggio convenzionale, se avessero vissuto - o quando hanno realmente vissuto, chi lo sa... - migliaia di anni fa sarebbero stati degli sciamani... quanto all'arte che si serve di oggetti, come la pittura o la scultura, anche quella certamente può essere un tramite con una dimensione piú alta, trascendente. Ma ritengo che quando vi riesce, lo faccia riconnettendosi comunque con degli Archetipi, nei quali risiede la vera dimensione del Sacro... e allora torniamo al discorso di partenza: non è l'oggetto in sé - sia pure opera d'arte - ad essere sacro, ma l'esperienza della creazione e della fruizione artistiche che di esso si può vivere. Questo è vero anche per i totem degli Spiriti Animali rappresentati sotto forme materiali, ovviamente. Anche quelli non sono che tramiti per poter entrare in contatto con l'Essenza Spirituale del Totem.
E qui mi provo a rispondere anche alla tua domanda se sia possibile o meno separare l'esperienza sacra con l'oggetto che ne è il tramite; per il tempo dell'esperienza, probabilmente non è possibile, in quanto si entra in uno stato "fusionale" in cui i confini si dissolvono. Ma quando si rientra nella realtà "segmentata" del quotidiano, direi che l'oggetto rimane un oggetto, mentre la natura spirituale di ciò con cui ci si è connessi mantiene il suo proprio valore. In poche parole l'oggetto rimarrebbe "sacro" finché perdura l'esperienza sacra che se ne fa.
Infine, nel mio riferimento all'Animismo di cui si parla nei libri scolastici, non vi era un intento "didattico" nei tuoi confronti; era solo un riferimento a un comune "retroterra" culturale nel tentativo di trasmettere al meglio ciò che intendevo comunicare.
Un caro saluto
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Astro per Kla |
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inserita il 29/12/2009 21:20:24
- Cilli, non mi pare che diciamo cose diverse. Certo, se uno si trova perseguitato dai pipistrelli, vuol dire che l'Essenza del Pipistrello sta richiedendo la sua attenzione per i contenuti di cui è portatrice... in quel caso si può scegliere di prestargliela o meno. Ma non è la stessa cosa che dire che hai scelto il pipistrello come animale totem. C'è quantomeno un'interazione, la scelta è vicendevole, che è poi la stessa cosa che dicevo nei primi post a Kla, parlando di "scambi reciproci". E sempre a Kla dicevo come ritengo che ogni animale abbia la potenzialità per essere riconosciuto e quindi per "farsi riconoscere" come Totem, quindi mi trovi pienamente concorde. Certe cose che hai detto mi sembrano risposte a Kla, piú che a me... non è che hai sbagliato destinatario..? Poi, come ho detto a Shay, la vedo proprio come lei: se una scelta c'è, è a monte della stessa vita terrena. In questo senso si può dire di aver "scelto" un determinato Totem, con il consenso del Totem stesso, perché uno scambio era funzionale all'evoluzione di entrambi. L'esempio che fai del tamburo per me calza bene. Il tamburo viene a rivestirsi di un'aura di sacralità per il tramite che costituisce attraverso la sua capacità di veicolare suoni e vibrazioni, in grado di risuonare con la nostra energia interiore, e mettendoci cosí in connessione con dimensioni "altre" rispetto a quella materiale.
Credo che non potremmo essere piú d'accordo di cosí.
A presto!
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Astro per Cilli |
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inserita il 29/12/2009 21:23:06
- Certo, pace... ma io non mi ritenevo in guerra.
Un caro saluto
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Astro per Lara |
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inserita il 30/12/2009 01:02:25
- Astro..sai che quando ti leggo ..
comprendo sempre di più i nostri mercuri.?.
dici bene "io ho accennato a Steiner"..estraendo dal mio cospicuo bagaglio disordinato e tu mi concentri facendomi mettere in ordine una serie di "contenuti" che non solo trovo ricchi per me ..ma mi incitano a redarguire il mio mercurio
Comunque a parte l'autoironia sanissima attraverso la quale faccio emergere una certa consapevolezza sappi che intendo comunque riscattare e mettere ordine e l'imput me lo regali proprio tu ..Credo di essere nel momento giusto (transiti guardando) marte alla riscossa (ho avuto anche la cong al grado con plutone)..
Ora torno a totem ..e sai mi sembrava tu mi avessi chiesto proprio spiegazioni dopo il mio post a Kla ..ma no problem..Credo che ci siamo capiti e che sei riuscito ad esprimere anche il divario Simbolo-archetipo nominando le ciabatte ..
solo che c'è ancora qualcosa che non mi convince perchè parlando simboli-messaggi-archetipi .trovo che sia differente il tipo di evocazione .che possano sortire le ciabatte da un tamburo o dall'incenso ..
esistono riti (cosa sono poi?)che noi facciamo sempre e ai quali siamo attaccati e parlando di evocazione ...a quali portano ?
Il contatto con le cibatte evoca l'archetipo focolare domestico-?
io l'avevo associato a rito..e sono ancora convinta che il pigiama o le ciabatte lo siano..come per lo sciamano è il tamburo ..(ovviamente parlo di riti ben diversi)ma quest'ultimo è sacro !!!
SHAY ..
alcune scuole di sciamanesimo dicono che un totem non appartiene per sempre altre il contrario..Io sono convinta che alcuni possono andar via ..perchè funzionali come i transiti di astrologia con tempi diversi..
personalmente credo che l'animale di potere principale non ci lasci mai definitivamente..
Tu?..
beh devo aver posyo un pò di domande..
a presto a tutti..
Per ELISA ..
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.cilli |
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