Caro diaro...
Manca poco al mio compleanno ed inauguro questo diario con una sensazione di responsabilità: come ogni anno è anche l’equinozio d’autunno, per quanto il mio Sole sia ancora in Vergine; ma quest’anno c’è pure un’eclissi… Un Sole di Rivoluzione oscurato non è esattamente l’augurio che un astrologo può preferire, ed anche se non condivido l’interpretazione tradizionale e drammatica di questi fenomeni celesti, non sono nemmeno così ingenua – o così ipocrita – da affermare che luce ed ombra siano la stessa cosa.
Il punto è capire cosa, di fatto, si oscura in un’eclissi. Da un punto di vista astronomico la risposta è facile: il disco visibile di un luminare, tant’è che se un’eclissi non è visibile in una data zona, nemmeno ci si fa caso. Da un punto di vista astrologico, invece, la questione è più complessa; perché un simbolo opera su risonanze sottili, non su grossolane apparenze, ed anche se il sole che illumina il compimento del mio quarantasettesimo anno di età mi guarda benevolo, io so che da qualche parte del mondo la natura sta avvertendo un brivido di freddo e di paura…
Io però sto arieggiando lo studio con le finestre aperte su una giornata serena e dolcissima – come solo sanno esserlo le giornate di primo autunno. Ho messo in ordine, come da tradizione genetliaca, e lavoro su una scrivania in cui ogni cosa è “al suo posto”, compreso un bel vasetto di fiori: a testimoniare, se mai ce ne fosse bisogno, che un segno è valido fino all’ultimo grado e le posizioni cuspidali semmai ne esaltano i valori. E forse anche per un istintivo esorcismo propiziatorio, per cui come oggi anno – e quest’anno un pochino di più – cerco di vivere con rituale consapevolezza la rinascita che un giorno come questo sottintende, e la corrispondenza con cui ne simboleggia, e non soltanto inaugura, altri 364…
La mia Rivoluzione Solare scatta più tardi – sarà già domani - ma questa è l’ora in cui sono nata. L’ora dell’ottava casa; mentre l’eclisse è da poco finita. C’è molta interiorità in un Sole eclissato: è una luce occulta anche se occultata in una casa diversa dall’ottava. E c’è molto intimismo in un diario (ne ho sempre scritti, fin da bambina!) dove si parla a sé stessi anche se in pubblico. Un monologo sul palcoscenico potrebbe unire l’utile al dilettevole per me, che con la mia Venere a fine Leone ho un’altra posizione cuspidale per difendere la potenza dell’ultimo grado… ma i fari illuminano chi parla e non vede chi lo sta osservando e ascoltando. Potrebbe essere solo e non se ne accorgerebbe.
Ma intanto il Sole è ricomparso anche là dove si era oscurato: probabilmente nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico… Un evento accade anche se nessuno lo nota – perché l’universo è un pubblico che assiste anche a ciò che avviene dietro le quinte. O meglio partecipa. La luce è tornata; di fatto non era mai scomparsa, ma era andata a mostrare, a scaldare, gli spazi interiori o nascosti, il volto invisibile della Luna. Sorrido alla mia immagine allo specchio e riemergo sulla terra. Buon compleanno!
a cura di Sandra Zagatti