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Caro diaro...
Questa mattina ero in un ufficio comunale per una pratica, e poiché l’impiegata è una mia amica ci siamo messe a chiacchierare e a sistemare i documenti assieme. Clima cordiale, direi allegro. In sottofondo si sentiva un radiogiornale, e dopo la prima notizia, la seconda, la terza e la quarta… mi sono accorta che era una sfilza allucinante di soli fatti di cronaca nera, della più efferata! Donne ammazzate, bambini accoltellati, vecchi derubati e picchiati a sangue, famiglie massacrate dagli stessi familiari… Mi sono fermata e ho fatto notare alla mia amica come siamo ridotti: se non fosse una tragica realtà sembrerebbe uno di quei film di terrore fantascientifico degli anni ’70, quando il futuro era immaginato nei modi peggiori. Quel futuro è già passato per noi, e ne abbiamo ben superato le aspettative se riusciamo a sostenere un radiogiornale come questo, continuando tutti a fare le nostre brave cosine senza batter ciglio. Duplice orrore. E ripenso al tema del Capodanno 2007, a quella Luna in Gemelli opposta a Giove e quadrata a Urano, non certo ben augurale per le donne, i bambini o le persone più deboli e indifese. Neanche per me, in verità, visto che era la mia Luna… Ma non sto pensando al mio piccolo mondo: sto pensando, nel mio piccolo, al mondo. Comincio a temere che l’era moderna abbia prodotto un mostro, e che il mito di una società civile, lanciato come un missile verso direzioni sconosciute, ci stia tornando addosso come un boomerang impazzito, che nessuno riesce più a riprendere e a fermare. Sì, lo so caro diario: forse questo è solo pessimismo, ma se il mondo è riuscito a far diventare pessimista persino me, allora è un mondo davvero brutto. Come brutta è la prossima eclisse di Luna, il 4 marzo. Sul Nodo Sud, opposta ad Urano e quadrata a Giove: situazione ribaltata ma fin troppo simile a quella di Capodanno per non farmi sospettare un’eco inquietante. Non basta sperare, non basta più accidenti! Eppure speriamo, speriamo ancora… e speriamo bene.
a cura di Sandra Zagatti
Come dicono spesso i giornalisti (qualche volta a proposito), i tragici fatti accaduti in occasione del derby Catania-Palermo “devono far riflettere”… Per quanto possa servire una riflessione astrologica, noto che il 2 febbraio era Luna Piena, e la Luna Piena tende ad amplificare, a portare a maturazione, o se vogliamo a galla, tutto ciò che era stato in formazione durante il mese. Ma questa Luna Piena, questa opposizione dei Luminari, si è formata sull’opposizione Saturno-Nettuno, il che rende tutto più importante e dilatato, non solo nel tempo ma ancor più nei significati. Per l’Italia l’opposizione ha coinvolto l’asse tra prima e settima casa, con una prima casa zeppa di pianeti e una settima che ospitava “solo” la Luna e Saturno. Come dire: l’IO batte il TU… 5 a 2. Il solito asse relazionale, che ricompare ogni volta in cui ci interroghiamo sulle tragedie della nostra epoca. Sembra retorica ma è un fatto: non sappiamo più comunicare, relazionarci, condividere; convivere. Sappiamo solo competere. Anche nello sport: bei tempi quando l’importante era partecipare, quando lo sport “rendeva tutti uguali”! Adesso l’importante è vincere, anzi no, di più: annientare l’avversario, il diverso, il nemico… chiunque esso sia o sembri. E a proposito di sport, che faceva Marte? Niente, all’apparenza: a suo agio in Capricorno, non riceveva nemmeno aspetti ostili. Però stava in dodicesima casa – sì, proprio quella dei “nemici nascosti” – e governava Saturno, opposto a Nettuno. E dunque la realtà ha battuto i sogni 1 a 0, e poco importa se era un fuorigioco: tanto nessuno sa giocare più.
Questa sera sono stanca: nel corpo e nell’anima. Non che la mente stia meglio, ma è per intenderci. Lo so che i periodi faticosi non capitano solo ai miei consultanti, e nemmeno ho la presunzione di credere che, per loro, avere me come referente sia poi tutto ‘sto sollievo. So però che per me, per noi astrologi, dare un tempo anche ai tempi bui non è sempre un sollievo: non lo è quando il tempo è ancora tutto da vivere e ci sembra di aver già usato tutto il carburante ed essere pure in riserva; e non lo è comunque di per sé, perché ogni conoscenza aumenta la responsabilità, raccomanda di evitare lamenti inutili pur lasciando intonsi i motivi per cui lamentarsi, e soprattutto – anzi, prima di tutto – chiede di usare ogni tempo come un’occasione evolutiva. Io non ho dubbi su questo, e non è solo questione ideologica o astrologica: ho prove dirette e indirette in abbondanza. So che un giorno ringrazierò Urano e Plutone per questo loro attuale tiro incrociato; attuale e futuro, per altro. Li ringrazierò come già li ho ringraziati in passato, ma lo sforzo in corso riguarda la possibilità (che diventa, se consapevole, volontà) di essere grata del “durante” e non solo nel “dopo”. Ringraziare fin da ora, ringraziare ora; a scatola chiusa. Perchè il sollievo che mi offriranno non è quello che potrei volere adesso (ci sono cose, nella vita, che non si possono evitare), non è un catartico lieto fine e tanto meno un tardivo e compensatorio ripristino, come avviene in certi film in cui gli amanti si ricongiungono dopo estenuanti malintesi e tragici allontanamenti. No, sarà un altro sollievo: talmente “altro” che non lo potrei immaginare – adesso – nemmeno se avessi una dominante Acqua; che semmai mi farebbe lamentare di più. Sarà altro perché sarò un’altra io. Prima di essere ignoto in assoluto, il futuro lo è in relativo: e cambia assieme al presente, anzi mentre si fa presente. Accoglierlo comunque con speranza e, appunto, gratitudine, può sembrare un atto di coraggio ma è sostanzialmente un atto di fede. Grazie al cielo, aggiungerei: perché io di coraggio ne ho pochino; ma ho tanta fede e troppo sonno per preoccuparmene.
Torno sul discorso climatico perché molti mi chiedono se ci sia una spiegazione astrologica a questo caldo inverno e, visto che persino i meteorologi hanno detto una cosa e il suo contrario (e tutte quelle intermedie) negli ultimi giorni, posso pure aggiungere le mie riflessioni… Si sa che giusta fine faccia il senno del poi, ma è indubbio che l’inverno è cominciato con Mercurio, Marte e Giove in Sagittario, ad affiancarsi a Plutone. Fosse stato il solstizio d’estate, avremmo potuto temere gli incendi (dolosi, s’intende) più che la solita afa, che d’altronde non ha caratterizzato nemmeno la scorsa estate, con Saturno in Leone. E Saturno è ancora lì, ad asciugare il segno del Sole, ma adesso si oppone a Nettuno in Acquario. Un’opposizione precisa nel tema di inizio inverno, che può essere anche interpretata come uno scontro tra elementi diversi: Aria e Fuoco dei segni che portano venti caldi e siccità, Terra ed Acqua dei pianeti che portano – ahimé – solo nebbia. E mentre Giove dal suo domicilio accresce, dilata e aumenta le temperature, Urano risponde con la sua quadratura dai Pesci con un diffuso e drammatico senso di allarme. Adesso però c’è stata la Luna Nuova in Capricorno, dove è appena entrato Marte; mentre i pianeti veloci (Sole compreso) si sono trasferiti in Acquario. Considerando che questi due segni sono palesemente più freddini del Sagittario, può anche darsi che il clima cambi: in fondo l’inverno è solo ad un terzo della sua estensione e potrebbe ancora recuperare uno straccio di normalità… Tanto Urano in Pesci troverà senza problemi altre notizie con cui mantenerci allarmati.
Come ho già scritto in altre occasioni, detesto i luoghi comuni, soprattutto quelli giornalistici. Per questo seguo con un filino di fastidio gli allarmi diffusi in questi giorni sul cambiamento climatico. Per due motivi principali. Il primo è contingente, perché si confonde una stagione “eccezionale” con la prova di una catastrofe imminente: da che sono nata, ci sono sempre stati, ogni tanto, inverni non particolarmente freddi o estati non particolarmente calde, ciò nonostante siamo passati da un luogo comune all’altro, e mentre fino a poco tempo fa non c’erano più le mezze stagioni, adesso ci sono solo quelle. Il secondo motivo, più serio, è che anche se stesse nevicando come natura comanda esisterebbe lo stesso (non da adesso) il problema dell’effetto serra, ed è insopportabile che l’unica cosa che si riesca a fare è parlarne: o agiamo sul serio, cioè tutti e subito, oppure tanto vale lasciar perdere e mandare in onda un cartone animato al posto del notiziario… Leggo sul sito dell’Ansa che “il più alto responsabile delle Nazioni Unite per la lotta contro il cambiamento climatico, ha lanciato un grido d’allarme e chiesto un vertice internazionale urgente per affrontare il problema”. Affrontare il problema? Ma allora finora cosa abbiamo fatto? L’abbiamo soltanto aggravato? Quando, nel 2000, ci fu l’allineamento planetario in Toro, non solo in cielo ma anche in terra furono in molti a dichiarare che eravamo già in ritardo, che stavamo avvicinandoci a un punto di non ritorno. Allora, il pianeta reclamava i suoi diritti per voce di Urano in domicilio e in quadratura al Toro. Lo scorso anno, sul Toro si sono concentrate le dissonanze di mezzo Olimpo ed anche oggi, adesso, proprio mentre tutti straparlano ancora degli squilibri climatici, sta per formarsi un nuovo allineamento proprio in Acquario, il segno delle utopie e delle tecnologie… e i pianeti personali andranno ad unirsi a Nettuno e Saturno contro il Toro, segno della natura originale. In primavera arriverà poi Marte, che si congiungerà a Nettuno in perfetta opposizione a Saturno proprio in occasione dell’equinozio; e il mese dopo si congiungerà ad Urano, in perfetta quadratura a Giove, a bersagliare l’altro segno che parla di natura e di vita semplice, cioè la Vergine. Dicono che “c’è attualmente una finestra di opportunità, in quanto tutti i politici, in questo momento, possono permettersi di dichiarare che vogliono agire contro il cambiamento climatico”. Fantastico, si sono accorti che è tempo di cambiare aria: ma che qualcuno si decida ad aprirla, quella finestra!