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Caro diaro...
Non li sopporto più; i giornalisti, intendo. Il loro modo di “fare notizia”, disinformando ed influenzando, che oscilla tra melodramma, sciacallaggio e banalità demagogiche. E non dimentichiamo la noia, davvero trionfale in questi giorni di prima estate. A parte il fatto che è da febbraio che annunciano l’”allerta” per il caldo, con la complicità dei meteorologi che, a differenza degli astrologi, non vengono criticati e tanto meno sputtanati se fanno previsioni in diretta (del tipo: “oggi piove, ne sono sicuro perché ho appena guardato fuori dalla finestra!”)… a parte il fatto, dicevo, che il caldo è arrivato ma nel frattempo è arrivata anche l’estate e non ci vedo tutta questa eccezionalità, negli ultimi giorni abbiamo dovuto sopportare, in omaggio al Solstizio, i soliti servizi sull’estate in città con contorno di “esperti” che suggeriscono come affrontare questa iattura. “Non indossate indumenti pesanti, non uscite nelle ore più calde e bevete: non alcol ma acqua, tisane e succhi di frutta”. E meno male che ce l’hanno detto, se no stavamo ancora con la tuta da sci a farci grappini sotto il sole di mezzogiorno! Ma ce lo ripeteranno ogni giorno, ed ogni giorno annunceranno drammaticamente sole-caldo-afa finché non ci sarà un bell’acquazzone e allora annunceranno il tradizionale “anticipo di autunno”, alternato ai “primi esodi” e agli “ultimi esodi” vacanzieri, senza che l’esodo vero e proprio ci sia stato; non c’è più dagli anni ottanta, qualcuno dovrebbe avvisarli. Caro Diario, lo sai: ho da tempo il sospetto che Nettuno in Acquario, alla faccia della Nuova Era, ci stia semplicemente inacquarendo il cervello; che l’opposizione di Saturno, più che imporre argini all’acqua ci abbia appesantito intellettualmente di perbenismo e che, a proposito di perbenismo, l’opposizione di Giove ai Gemelli abbia solo amplificato le cose… Le cose che vediamo in televisione, e che crediamo realtà, verità, VITA. Non è così! Dovremmo ribellarci a questa sublimante suggestione collettiva e invece ci beviamo tutto, digeriamo tutto, accettiamo tutto. Anche di passare da una notizia di morti ammazzati o di bambini violati alla pubblicità di uno scoiattolo petomane che salva la foresta con una performance al mentolo! Siamo davvero una grande civiltà. Brontoliamo, certo – e quando mai – di fronte alle notizie televisive, perché se è caldo è troppo caldo, se è freddo è troppo freddo ed ogni male è troppo qualcosa, ogni bene troppo poco qualcos’altro… E non ci accorgiamo di essere invece ipnotizzati e obnubilati dai “media”, che a differenza di ciò che danno ad intendere i giornalisti, con la loro pronuncia all’inglese, è un termine latino che può anche, per estensione, significare “mezzo di comunicazione”, ma di per sé significa solo “via di mezzo”. Termine desueto, in tempi in cui l’alternativa sembra essere solo tra estremismo dogmatico ed estremismo qualunquistico. Eppure la natura, nonostante ciò che dicono in televisione (e nonostante il generoso contributo delle società civilizzate), sembra difendere i suoi equilibri a costo di operare simboliche compensazioni: le mezze stagioni ci sono ancora, ma se in estate tutti continuiamo a sputar fuori dalla nostra casa climatizzata il caldo che non vogliamo sopportare, le nostre città diventeranno sempre più calde, noi acquisteremo sempre più condizionatori e in televisione parleranno sempre più allarmisticamente (e fondatamente, in questo caso) di consumi elettrici insostenibili… Giusto perché i giornalisti possano fare notizia e noi possiamo lamentarci, così che Nettuno in Acquario non ci sia passato invano.
a cura di Sandra Zagatti
Mi scuso con te… e con chi mi legge attraverso di te, perché queste tue pagine hanno assunto ultimamente tinte sempre più scure. Me l’hanno fatto notare in tanti: alcuni stupiti, i più preoccupati, magari qualcuno anche un po’ scocciato, pur bonariamente, perché preferirebbe leggere pareri astrologici più distaccati e in quanto tali più autorevoli; insomma più utili al lettore che allo scrittore, per dirla tutta. D’altra parte questo è un diario, non una “rubrica” di astrologia: non immaginavo, all’inizio, che il mio umore sarebbe stato così avvertito in questo modo tutto sommato “virtuale”; non immaginavo che sarebbe così cambiato col passare del tempo, soprattutto. Sapevo comunque – e questo sì, fin dall’inizio – che un mezzo di comunicazione del genere non era adatto a “pareri astrologici distaccati e autorevoli”, e l’ho scelto proprio per questo, l’ho voluto così: perché mi interessava essere libera, autentica, sincera. Un fine apprezzabile, di per sé, ma il prezzo è proprio quello di essere (anche) noiosa, malinconica, ripetitiva. Vera comunque, se è questa la mia verità attuale. Ma lo è completamente? Sono proprio e solo così, in questo periodo? Direi di no, anzi lo dico e lo affermo senza dubbio. E’ sempre un mistero affascinante notare quanto un tema natale riesca ad esprimersi comunque, trovando il modo di essere “unico” anche quando determinati transiti ce ne fanno vivere solo una parte. Ma è proprio mentre la nostra attenzione è (o ci pare) tutta concentrata su un pianeta, su un aspetto, su una casa, che il resto dei pianeti, il resto degli aspetti e delle case opera in modo più sottile ma anche più libero. E’ talmente limitata la nostra capacità interpretativa, talmente schematico e prevedibile il nostro modo di esprimere le parti del nostro tema, che dobbiamo essere occupati “altrove” perché la nostra vera natura si senta autorizzata a giocare di fantasia, ad inventarsi nuovi modi di essere – di farci essere. E di ricrearci. Io, ad esempio, se non fossi sicura della mia componente razionale a volte penserei di essere dissociata! Riesco infatti ad essere triste e allegra anche in questo periodo: ma non in modo alternato, che sarebbe tutto sommato comprensibile, intendo proprio contemporaneamente! La mia Luna in Gemelli e in quinta casa, in trigono a Marte e priva di aspetti disarmonici… resta tale e quale, anche se stressata da Urano e da Giove dissonanti; non rinuncia all’ironia, all’umorismo, alla leggerezza nemmeno quando discuto di problemi familiari con mia madre (e d’altra parte la mia Luna è – anche – mia madre). E il mio Sole in Vergine, in ottava casa e quadrato a Saturno, non rinuncia a “mettere ordine” nella mia vita nemmeno adesso che la quadratura di Plutone vorrebbe incupirlo con costanti pensieri di morte… Forse è proprio vero che carattere e destino coincidono, pur avendo competenze su piani diversi. E, se anche i piani sono tanti, gli inquilini in fondo sono sempre quelli: tanto vale convivere in armonia.
E’ un po’ che non scrivo ma sono stata occupata… con Marte. Non solo con lui, in verità, ma con il suo “effetto relais” su altri pianeti. La dermatite è passata, anche abbastanza in fretta devo ammettere. Tanto che il mio inguaribile ottimismo mi aveva fatto montare un po’ la testa: e su, forza, non è mica obbligatorio che Urano e Plutone facciano danni! mandano solo messaggi, magari non allegri, ma io sto ascoltandoli, sto comprendendoli, sto facendo bene la mia parte, no? No. Sì. Forse. Boh! Non so se si è trattato di un moto di autodeterminazione della mia “hybris”, di un palpito di ribellione a questa cappa di ombre che grava sul mio cielo ormai da troppo tempo, o semplicemente di una legittima, ancorché ingenua, euforia post-giovanile che resta attaccata al mio carattere con le stesse unghie di un gattino giocoso… Ma tant’è, è durata poco. Non è raro che noi astrologi ci comportiamo come il ciabattino con le proprie scarpe – non lo è per me, comunque – e infatti mi ero talmente concentrata sulla quadratura di Marte (congiunto a Urano) alla mia Luna in Gemelli, che per festeggiare la fine di quel transito ho dimenticato un dettaglio non secondario: cioè che un segno è fatto di trenta gradi, e che prima di passare in Ariete, Marte doveva passarci da quel fatidico ventinovesimo grado. Il grado del mio Sole in Vergine, quello occupato da Plutone in Sagittario e che lo quadra. Il mio Sole, dunque. Alias padre, alias uomo. E nel giro di pochi giorni sia mio padre che il mio compagno mi hanno fatto riabbassare la cresta, piegata dalla tristezza nel primo caso, e per fortuna solo da un grosso spavento nel secondo. Il messaggio è arrivato, forte e chiaro, e sembrava essere un “memento mori” più che un insegnamento di saggezza; ammesso che una cosa escluda l’altra. Ma io ho risposto questa mattina con una pedalata di due ore sotto un sole dolcissimo, e con una delle mie bulimiche visite in libreria e nel vivaio che hanno quasi piegato il cestino della bicicletta. Anch’io sono un po’ piegata, ma forse così posso guardare meglio dove metto i piedi… e magari evitare di spezzarmi.
Il mio Marte in Bilancia sfoga da sempre sulla pelle la sua frustrazione da “pistola a tappi” – come impietosamente ma verosimilmente lo definisco spesso – ed anche la mia, quando non riesco ad esternare la rabbia, a razionalizzare la tensione o, più banalmente, a ridurre lo stress. E siccome i pianeti di transito entrano sempre in risonanza con quelli natali, mi sembrava strano che l’attuale congiunzione di Marte a Urano non mi degnasse di uno sguardo, visto che è quadrata alla mia Luna e che la Luna è piena. Lo era ieri, per l’esattezza, quando al termine di una giornata appunto stressante, ho avvertito quel sospetto prurito al volto che ben conosco, anche se lo provo (in modo così violento) solo a cicli pluriennali… Questa mattina ho avuto la conferma, e la mia dermatite “irritativa” è tutta lì, sulla mia faccia gonfia come la Luna piena, a chiedermi cosa mai mi irriti a tal punto da non riuscire ad esprimerlo in altro modo. E che ne so? Io non sono irritata. Sono stanca, semmai preoccupata. Per tante cose e per alcune persone. Quelle stesse persone che, nella loro veste simbolica, Marte sta torturando – assieme alla mia pelle – con la sua dissonanza: entro metà maggio passerà infatti dalla quadratura alla Luna all’opposizione al Sole, dopo di che… Ahia! Dopo passerà in Ariete e si opporrà al suo corrispondente natale: proprio il mio Marte in Bilancia, la mia “pistola a tappi”. Sì, lo so, caro diario… so cosa vorresti dirmi: e perché non vai dal dermatologo? Perché no, perbacco. Perché non mi interessa intervenire sul sintomo, sull’effetto di una causa che mi appartiene e mi compete, non solo nella sua insopportabilità sensoriale ed estetica ma anche nella sua dignità. E perché il mio Sole in Vergine il cortisone non vuole prenderlo e preferisce il Ribes Nigrum, possibilmente in gemmoderivato e di produzione naturale. Cosa dici? Non è la stessa cosa? No infatti, non lo è: non lo è per niente. Ma mi aiuterà a far passare questa “reazione”, tipicamente lunare e quindi passiva, nei confronti di un periodo della mia vita che fa di tutto per rendersi antipatico. E perché tutto passa nella vita, anche “’a nuttata” peggiore. Nell’attesa, dovrò solo evitare di guardarmi allo specchio con gli occhi della mia Venere in Leone… e che vuoi che sia? E’ sufficiente che le ricordi che presto (si fa per dire) potrà godersi il trigono di Plutone, e allora sì che diventerò un lupo mannaro!
A fine mese Marte si congiungerà ad Urano, in Pesci. Diciamo pure che la congiunzione c’è già, e almeno fino alla Luna Piena del 2 maggio sarà precisissima, nonché attiva per tutta la prima settimana; e in quadratura a Giove in Sagittario, non dimentichiamolo. Poi Marte si sposterà, uscendo dai Pesci a metà maggio, ma prima farà in tempo a quadrare Plutone. Ci aspetta insomma un periodo a dir poco delicato. Anche perché cade in occasione di eventi politici e sociali: c’è la ricorrenza della Liberazione in Italia, ci sono le elezioni presidenziali in Francia (che molti associano al segno della Vergine), ed anche la festa dei “lavoratori” del primo maggio ha da sempre mostrato connotazioni politiche, più o meno legittime e comunque non sempre esenti da effetti collaterali estremisti, in stile no-global o no-party che siano. In questi giorni sono talmente occupata a tranquillizzare i nativi dei segni mobili che dimentico di tranquillizzare me stessa… ma non di pensare con inquietudine a questa configurazione, soprattutto a scala mondiale. Già un Marte armato del furore idealistico pescino è poco controllabile, ma l’energia di Marte e Urano insieme sembra davvero esplosiva e non è da sottovalutare in termini di eventi improvvisi e aggressivi… In un ordine crescente di ipotesi, tutte inquietanti, possiamo dunque andare dai disordini di “frangia”, con manifestazioni non autorizzate o relative degenerazioni, a episodi estemporanei di protesta, fino agli attentati di matrice politica o religiosa. Il mondo è vasto e tutto è possibile un po’ ovunque… Fenomeni di singola “follia armata” ne abbiamo visti purtroppo anche di recente, e certo Marte e Urano in Pesci fanno pensare più ad deflagrazioni emozionali, ideologiche, paranoidi e comunque irrazionali (verso – o meglio contro – il “diverso” e “distante” rappresentato dal Sagittario in senso lato), più che a conflitti ufficiali o rivolte organizzate; ma non è detto che sia meglio sul piano della violenza e dei suoi esiti. Ancora una volta, mi viene da dire… speriamo bene; in fondo anche la speranza è un’energia nettuniana, per quanto troppo passiva per rassicurare anticipatamente. Tant’è che Nettuno stesso è ancora opposto a Saturno, che a sua volta sostiene Giove con un trigono, rendendo paradossalmente più significativo lo scontro tra ordine e disordine. Speriamo ugualmente; io intanto spero di non aver nulla da commentare nei prossimi giorni, se non di aver toppato in pieno queste previsioni.