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Opinioni a confronto
   
  EMOZIONE - RABBIA
discussione inserita da arcangelo
 
Eccoci qui alla visita e al racconto della prima emozione presa in considerazione, fondamentale: la Rabbia.
I candidati e alcuni membri di questa emozione:
(Rabbia): furia, sdegno, risentimento,ira, esasperazione, indignazione, irritazione, acrimonia, animosità, fastidio, irritabilità, ostilità e, forse al grado estremo, odio e violenza patologici.

Come la vivete? avete difficoltà ad esternarla? ricordate un episodio particolare di rabbia?

arcangelo

____________________________________________________________________________________________________

 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 148 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 17/11/2007 21:32:47

- Cara Bruna,
rispondo qui in sequenza a ciò che mi hai scritto e che mi ha colpito di più: dal mio punto di vista le parole dolci e rassicuranti servono mentre ti curi di qualcuno, ma conta di più l’animo che c’è sotto, se lo rassicuriamo ma in fondo abbiamo paura noi stessi, ovviamente si dà un messaggio contraddittorio che il bambino non saprà proprio come leggere, per cui talvolta dal mio punto di vista è meglio il silenzio che tante parole. Ma le reazioni istintive si fa ben fatica a controllarle e comunque sono certa che chiunque in qualunque situazione, a maggior ragione una madre con i propri figli, faccia il meglio che crede.
Poi se leggi bene, alla fine proprio infatti ho scritto che potrei sbagliarmi, anche perché io non ne so niente della vostra dinamica e ho cercato di farmi una mia idea con gli elementi che mi hai dato, ma ciò che credo e che ho voluto esporre è che io penso che non ti serva niente mettere l’accento sui suoi eventuali errori, se non a persistere in una dinamica non funzionale. Di conseguenza quando ho scritto che lei è stata perfetta per te, mi riferisco a perfetta quale strumento per la tua crescita, a prescindere dall’aiuto e dall’appoggio che ti abbia potuto dare o non dare, per il resto non mi interessa dare giudizi, e non posso certo essere io a giudicare, non c’ero neppure …figurati!
Comunque rileggendo ciò che ho scritto oggi pomeriggio vorrei solo correggermi di una cosa che ho scritto e che mi rendo conto non è proprio il messaggio che volevo dare, ti ho scritto che professionalmente la appoggio, ma come ti ho già scritto sopra io non ho strumenti per giudicare, proprio non ne ho e ho scritto che la appoggio perché nella mia testa mi ero fatta un’idea leggendo le dinamiche che mi hai raccontato ma come ti ripeto non posso certo io giudicare lei né in un senso né in un altro, non ne so proprio nulla e anche se altri psicoterapeuti ti hanno detto che lo psicoterapeuta non dà mai consigli e dunque questo ti sembra un clamoroso errore …io comunque ho imparato nella pratica clinica del mio mestiere che tante cose apprese sui libri e all’università erano molto diverse da ciò che poi si presentava e dunque, è sempre la scienza ma anche il contesto e la nostra individuale coscienza che ci deve guidare e non solo le regole fisse. E comunque ti ripeto, non la sostengo, né la accuso, non ho elementi per giudicare e comunque normalmente proprio non mi interessa farlo perché a quello ci penserà chi deve, non è il mio ruolo, neppure un divertimento per me.
Poi per il fatto che io ti parli da donna e amica del blog, non so cosa dirti, è questo che mi viene, saranno mie resistenze? Sarà che sono tutt’una nelle due parti di me? Non ne ho la minima idea, ma come ti ho già scritto pensavo anche io di avere due idee ed invece mi sono ritrovata ad averne proprio una sola e quella ti ho esposto, in maniera molto diretta e appunto forse un po’ dura, ma è questo quello che sono, al momento per lo meno. Dunque anche io, come vedi mi dò per quello che sono, che poi piaccia o non piaccia cercherò di non sentirlo come un problema mio.
Apprezzo comunque molto la sincerità e la verità con cui ti poni e ti metti in gioco e ti ripeto che sento lo scambio molto utile e divertente e assolutamente non sento nessun clima ostile, spero altrettanto sia da parte tua.
Dunque, ti porgo cari saluti e ti auguro un morbido sabato sera!
Chiara Inesia


Chiara Inesia
 
inserita il 17/11/2007 21:42:42

- Mire
smetti di dire cavolate!!!!
Scusate il tono che uso con lei, ma la conosco personalmente da un pò di anni oramai e mi permetto ....e per fare la saggia ...se trovi ambiente gelido fuori di te vuol dire che non integri la freddezza che infondo hai tu dentro di te!!!!!
Ahahahahahah!!!!!
Ciao Mire ...sono in attesa dei commenti sul tema di Bruce, parliamo o non parliamo di astrologia???!!! Insomma!!!!!

Chiara Inesia
 
inserita il 17/11/2007 21:51:10

- Ah Mire,
ma che bello che hai fatto Judo, ti ci vedo proprio, che risate!!!!!
Io inzierò quando tornerà il mio "re" ....me le insegnerà lui le arti marziali!!!!


Besos!!!!

Chiara Inesia
 
inserita il 17/11/2007 22:30:07

- per Chiara- inesia e Bruna

uno spunto giocoso a voi che mi avete cullato un pomeriggio in cui mi "ero appollaiata sull'amaca dei dubbi"

Vi interessa l'emozione di uno spettatore???

E' intrigante la vostra messa-in scena di un film-dialogo:
Titolo
"Scandalo al Sole/ombra ...di Valori professionali".."

Mi sono accomodata in prima fila e -al buio della sala- ho fatto click alle mie percezioni:
da subito..le prime scene.. avvertivo -in trasparenza-che il titolo non era azzeccato..anzi...
masticando le noccioline-per concentrarmi meglio- mi dicevo:
Prima o poi quel "noioso-finto duello fra "ruoli accademici" si sciogle e
saltano in scena i "sottotesti"( che-da spettatore-ho sentito l'anima pulsante del "vostro diluvio di parole" )-avete scritto,detto,dialoghi fitti fitti
-da spettatore quasi mi sentivo alla radio e non al cinema...
e in quel diluvio -sconquassata fra mezzi diversi- ho perso un pò il filo...era in fondo una cosa vostra-
poi un 'emozione mi ha risvegliato:
Quei piccoli personaggi-avvolti e imprigionati nel vostro sottotesto- li ho sentiti gridare...nuotando-indefessi e coraggiosi-fra diluvi di parole e parole - chiedevano un pò di luce ai loro sforzi"..arrivati lì in scena per caso ( O.WILDE diceva: "Il caso-nostro signore di genio"
I CO-PROTAGONISTI (L'ECO PIU' SINCERO ALE VOSTRE PAROLE)
e poi,dalla platea ,sospirava lo spettatore:
"Almeno quella "poraccia terapista si libera di quel ronzio alle orecchie e ..si toglie la psicosomatica preoccupazione di avere un disturbo serio(-anche agli esperti succede-)
Due protagonisti. una dura/comprensiva...l'altra empatica/dura ....un imbuto di emozioni.....
e io, che sono lo spettatore
e-per finta- dice lui
ho pagato(-ma qui il prezzo è solo la metafora per un aiuto che arriva da fuori-)
MI VOGLIO EMOZIONARE DELLE COSE AUTENTICHE CHE..NELL'INGRESSO DELLA SCENA CON TUTTI I PERSONAGGI HO SENTITO:

Quei co-protagonisti che nuotano coraggiosi-e non ascoltati- nel diluvio di parole buttate in scena dai protagonisti...ora è li che si sposta -per me spettatore- l'emozione( e non è questo il nome della sala in cui siamo ospiti?!)
In quel diluvio-fra onde di parole di co-protagonisti che si sbracciano in vari stili,ben attenti a stare a galla, e con l'animo in desiderio di trovare un appoggio-un contatto
vogliamo accendere lì "l' occhio di bue" e far parlare loro(quelle braccia dei due protagonisti che si sbracciano per raggiungersi e che-senza saperlo hanno creato la VERA EMOZIONE IN NOI SPETTATORI???

Io ,sono sempre in prima fila,è buio... ma sento gli aliti attenti di tante persone...in attesa ...dopo l'intervallo e le dovue noccioline... comincia il film vero?????





..



naja
 
inserita il 17/11/2007 22:46:47

- Cara Naja bellissimo il tuo commento, complimenti, hai avtuo una percezione davvero originale del nostro confronto.
Comunque da parte mia mi verrebbe da dire ...THE END!!!
Proprio nel momento più bello gli attori lasciano il palco ....e ...che ognuno se la veda ora con le proprie proiezioni e le proprie vere emozioni!Che te ne pare?
Beh se ti piace, devo dire che io e Bruna allora abbiamo una carriera assicurata ...abbiamo dato vita ad uno psicodramma e non ce ne siamo neppure rese conto?
Mahhh ...tutto può accadere!
Un saluto!
Chiara Inesia

Chiara Inesia
 
inserita il 17/11/2007 22:52:02

- scusate la ripetizione del messaggio ...ma non me lo prendeva ..ed invece era andato ...vabbeh

Chiara Inesia
 
inserita il 17/11/2007 23:11:22

- un applauso non è mai l'appagamento di un desiderio ma semmai.....il tentativo di reclamare "un bis" che ( nella vita- come in scena -non è mai uguale) dischiuda nuove emozioni:
un "attore" se ama il suo personaggio..soffre quando il sipario si chiude...
perchè nella sua" anima" sa
"che ancora una volta in più"
può essere "la volta buona"
per pizzicare le corde di quell'ARPA CELESTE che ci fa essere felici solo se aggrappati alla musica
"delle emozioni sincere"....
THE END..è un telecomando che ha esuarito le pile...oppure ??????


naja
 
inserita il 18/11/2007 03:46:07

- Proverò a scrivere questo post tra la stanchezza (oggi al lavoro sono state 10 ore quasi senza fermarsi e pause) tra un'opposizione Marte di transito-Luna radix e l'ora tarda, per cui chiedo anche un pò di comprensione per eventuali errori di battitura, trascrizione o erroneamente concettuali.

Dunque, il The End di Naja è già sibilato (o forse era di Chiara?) tuttavia rispondo alla "letterina" personale di Chiara (scusa ma Inesia mi sa di troppo impersonale, mi sembra di rispondere ad una commercialista :D)esponendo i miei punti di vista,che almeno inizialmente rimarco: rianalizzando i messaggi, abbiamo di nuovo concretamente espresso tutti i 3 gli stessi temi, ma attraverso il linguaggio si fa confusione...e si moltiplicano gli equivoci.

Abbiamo detto tutti e 3 che le emozioni e i percorsi emotivi di crescita e consapevolezza sono molto delicati, conveniamo sul fatto che per fare percorsi di lavoro nel quale aiutare gli altri sono fondamentali empatia,umiltà e umanità, e conveniamo anche sul fatto che la miglior maniera di guarire assecondi canoni non "istituzionalizzati" in maniera dogmatica e sistematica, ma mettendo in luce qualità primaditutto personali. In più, abbiamo tutti e tre retroterra e rendicontazioni culturali e di vissuto nelle quali possiamo confermare il fatto che bisogna ascoltarsi prima di tutto, e fare se si può una concreta e il più possibile lucida autoanalisi delle dinamiche e dei nostri comportamenti anche "riflettuti" da altre situazioni o persone, concedendoci quindi una certa responsabilità -che tralaltro è uno dei punti fondamentali guida nel saper leggere un tema natale ma soprattutto interpretarlo a livello personale.

Ora invece analizzo qualche cosuccia sempre per un nostro sistema di confronto che anzichè essere algido è sia dialettico, sia personale, sia stimolante, sia sociale.
Inizialmente devo essere sincero, il tuo ruolismo mi è stato un pò sulle antipatie:inizialmente perchè richiamava la figura saturnina di incipit all'ordine, alla rivalutazione dell'eventuale entusiasmo mio e di bruna di partecipare ad un gruppo coadiuvato da Lidia, con una certa durezza non mancante di professionalità. Ho tralasciato di scrivere un post pari pari a ciò che ho scritto su vari fogliettini di carta, poichè mi sembrava prima di tutto troppo pedante e puntiglioso, anche se molto, forse troppo convincente. Poteva sembrare una manifestazione forzata e poco disposta al dialogo. E quindi mi offro anch'io qui, proprio come Bruna, (magari non proprio come lei :) ma ci arriverò) cmq,eccomi qua..

Avete già "risolto" la questione della psicoanalista bioenergetica, quindi non risulterò parole inutili e forse fuori luogo/dal coro [anche se inizialmente la tua apparentemente parziale presa di posizione che non intravedeva errori nel suo comportamento e non ammetteva immedesimazione nell'esperienza di Bruna mi ha piccato parecchio;per poi capire che non biasimavi il ruolo, perchè cmq è un lavoro di disponibilità verso il prossimo -e penso anche per il quale hai studiato, le tue aspirazioni,gli ideali (hai un nettuno forte vero ;) l'ho visto dagli altri posts) ecc ecc..]
Solo una cosuccia: all'inizio la posizione della psicoterapeuta bioenergetica la reputi perfetta per il ruolo che ha avuto per Bruna, il discorso della vittima e del rinforzarsi, bla bla bla..ma non avevi detto che le emozioni sono cose molto delicate e che ci voglioni specialisti adatti e che non diano scossoni??! :P:P
senza contare che da quanto ho letto non l'ha chiamata più..vabè vabè lo dovevo dire, era troppo grande questa :P
l'ho voluta..

Cavolo, mi sto accorgendo che il mio post era fin troppo caustico :O debello parte del programma..vabè che è il post sulla rabbia, ma non provochiamo ^^

Cmq: io non ho detto che gli psicoterapeuti debbano essere SOLO amici-una pizza la sera, le confidenze. Assolutamente No -e anche qui questo linguaggio malnato, non sai quanto anelerei ad una forma di scambio reale con le persone perchè ogni volta può nascere un equivoco. Io ho detto che bisogna togliere questa velo d'inarrivabilità autoritaria che spesso si intravede (o almeno io ho percepito) in alcune figure che inevitabilmente fanno fatica a stabilire qualsiasi tipo di contatto con il paziente, e che si trovano ineluttabilmente penalizzate nel rapporto e nella riuscita di esso.
E anche qui il concetto di amico non era quello che volevo esprimere.

PROMETTO a me stesso che la prossima volta sarò categorico e forbito nell'uso di parole da aggiungere nella frase! (una cosa che sto imparando con questo scambio..)

Il concetto di "amico" erroneamente digitato (perchè da adito a idee e immagini nella mente che non corrispondono a quelle che volevo io) si affidano ad un'immagine ben più vasta che tuttavia, lo riconosco, fa fatica a contenersi nella parola. (e qui sono reo confesso).

In realtà la disposizione di compartecipazione affettivo-emotiva dell'analista (chiamamolo così-specialista è già stato inflazionato) è una figura molto complessa. Non solo padre, non solo amico, non solo madre, non solo fratello, non solo sorella. Sicuramente "asessuato"per una certa logica di crescita ed evoluzione, ma in una realtà simbolica nn è mai così (alcuni infatti consigliano a seconda dei casi di andare da uno psicologo maschio o femmina a seconda dei casi). Questo non è un tentativo di demandare all'Altro i ruoli che completano un certo quadro, beninteso. Ma è l'effettiva figura universale che alcuna volte viene trasposta risultato di alcuni transfer effettuati inconsciamente.E sono anche d'accordo sul fatto che la relazione non è paritetica, assolutamente sì. Ma altrettanto assolutamente, chi sta dietro la scrivania deve essere chi "accompagna" il cliente-paziente;non sono completamente d'accordo sul fatto che il terapeuta è il più "forte" come dici tu e il cliente è il più debole. io direi che il paziente è più al buio mentre il terapeuta ha la lanterna. Ma questa lanterna gli si è accesa quando è arrivato a scoprire se stesso un pò di più. E così può guidare successivamente il paziente cieco nello scoprire sè stesso.Ma penso che anche su questo, verbo a parte siamo d'accordo.

Per invece gli specialisti pieni di sè, impossibilitati a vedere evoluzioni che non siano vedere oscillare o impennare il proprio conto in banca, bè quelli mi danno un pò fastidio. (1pò..minimizziamo)E tu dici..cosa ci vuoi fare? Bè di sicuro un pò di sgomento lo provocano.Proprio perchè incalzano quel ruolo, che necessita (leggi DEVE) avere un MINIMO di consapevolezza personale. Tu potrai dire ah ma il cammino individuale ti fa fare certe esperienze,sei tu che provochi certi incontri che ti "servono" per crescere, è il sè che ci mette a contatto con certe realtà, e così via. Quindi alla fine tutto serve,l'importante non è ciò che accade e come ti cambia. Mi può stare bene in un contesto generalizzato: faccio la stima della mia vita, e dico: peròh, non male..oppure sì ma poteva andare meglio..quello consapevole dice: No, tutte le difficoltà mi sono servite per crescere soprattutto le più difficili..

E allora tanto vale prendersi un tema Ultra difficile secondo le proprie tematiche e svilupparlo qui sulla terra..non mi sembra una soluzione..poi se non riesci te ne trovi il doppio..
Vabbè sto divagando. Dunque. Il punto è che da un punto di vista funzionale e logico il discorso funziona (e infatti lo fa) però da un punto di vista più emotivo, scoccia. e scoccia parecchio, anche perchè tu ti senti davvero una m***a, non capito, senza evoluzione, e più angosciato e triste di prima. la vittima forse, certo. Ma la persona deve anche avere un minimo di comprensione per capire. Se non propria, degli altri.

E qui appoggio bruna.Sono concetti che se generalizzati, rischiano di diventare a sè.spersonalizzati. Certo, io cresco e mi tempro, ma se ciò causa insensibilità all'avvenimento alla fine? tanto tutte queste difficoltà daranno degli utili. Un pò di attenzione la farei, la fatica all'immedesimazione e l'insensibilità sono dietro l'angolo (prettamente saturnino). Certo, ci vuole l'autoanalisi. Certo, ci vuole la lungimiranza. Certo, ci vuole la lucidità. Certo..ci vuole.

Ci vuole tutto.

Ma si fa col percorso..e nel percorso forse un pò si vuole stare anche un Minimo capiti. O si arriva alla consapevolezza senza proiezioni e accettazione? Granitici?
In ogni caso, non bisogna impedire una certa comunicazione tra qualsiasi tipo di paziente e qualsiasi tipo di specialista, analista, psicologo, terapeuta, consulente, per motivi di ruolo o di parcella. Questa è la morte del proprio lavoro, secondo me.

Una risposta alla tua domanda "da cosa sei rimasto deluso?". Bè vedi, ragionandoci su penso che si può rimanere delusi di sè quando non si è autentici e in linea col nostro sè più profondo. Allora si verrà delusi sì dagli altri, ma sarà solo un riflesso della non appropriatezza inadeguata a noi che portiamo fuori.
Questo non significa che io essere umano di qualsiasi genere o tipo o qualità sono inadeguato, ma semplicemente uso le modalità non adatte per esprimere il mio sè. E questo può essere possibile anche per la psicologa di Bruna, accortasi dopo quell'episodio di non essere in grado di curare o trattare certe casistiche. e può capitare al cliente che si trova a tornare sui propri passi lasciati indietro tempi geologici fa consapevole del fatto che sta sbagliando direzione, non adeguata. Però a tutto c'è un metodo e un comportamento, se è vero che siamo in società e ci sono delle regole. Soprattutto nel confronto umano ed emotivo. un percorso proprio come dici tu, "Molto molto delicato".

Detto questo, vaglio seriamente la proposta di andare a letto, data l'ora.

Cmq, ravvedo una certa sensibilità (anche sotto a quella scorzona saturnina abbinata) e anche una certa creatività giocosa e ispirata..ma del tuo tema so solo qualche aspetto citato in un tuo post..lascerai mai i dati? Se sì-> sezione astrologia, discussione "Elenco temi natali" aperta da Stefania..
se mai arriverai in fondo al post, fammi sapere cosa ne pensi!;)

ora vado, sono cotto brasato.

un bacio,un abbraccio, arcangelo

Ps. Bruna, rinnovo i miei complimenti e apprezzo molto la tua capacità di far "respirare" ciò che scrivi in maniera unica e personale, dal tuo punto di vista. La persona che legge trova interessante ciò che scrivi poichè è come se fosse vivo in ogni piega del discorso; trabocca,è individualità, espressività e sincerità.
un abbraccio.

arcangelo
 
inserita il 18/11/2007 03:57:20

- un'ultima cosa: per l'orario di Bruce Lee ci hai quasi preso, è nato alle 7,12 :D

un salutone, arcangelo

roooonff...

arcangelo
 
inserita il 18/11/2007 11:55:30

- Caro Arcangelo,
innanzitutto sono un pò gelosa dei complimenti che fai a Bruna per ciò che scrive ....il mio asc Leone, la mia Luna Leone e il mio sole ariete in nona ne sono un bel pò scocciati!!!
Ma a parte gli scherzi ...so perfettamente che condividiamo e siamo d'accordo sulla maggior parte di ciò che abbiamo espresso e sono d'accordo con te che talvolta ci può essere un pò di malinterpretazione per le singole parole che si usano, e che qui si possono esprimere solo scritte, ma anche tu sai che ogni singola parola ha un peso specifico e molto importante, dunque, noi che amiamo scrivere tanto dovremmo esserne forse un pò più consapevoli...
Comunque sono sempre dell'idea che l'empatia possa essere espressa in modi diversi, ripeto che non ho strumenti per giudicare ciò che ha sperimentato Bruna, però mi piace poter proporre punti di vista diversi e se hai presente molto monaci tibetani crescono gli allievi talvolta con durezza e rigore, ma senza assolutamente mancare di amore e di empatia. E ripeto che talvolta è molto più utile e funzionale un bel calcio nel sedere che una carezza.
Per quanto riguarda il discorso di psicoterapeuti adatti per il lavoro con le emozioni, io non ho scritto che non devono dare scossoni, come ripeto questi talvolta sono molto più utili di una carezza, ma intendevo personale molto qualificato che conosca molto molto bene le dinamiche psicologiche, le "trappole" in cui si può cadere e gli schemi che i pazienti mettono in atto, che non sono altro che le loro modalità di sopravvivenza in fondo. Dunque quando parlavo di personale altamente specializzato non ho mai parlato di persone nè dolci, nè dure, ma estremamente consapevoli del settore così delicato con cui lavorano. E con delicato intendo che è difficile, profondo, misterioso e che richiede molto sia al terapeuta che al paziente.
Sono d'accordo con te quando dici che il terapeuta ha la lanterna, il mio concetto di debole e forte rispecchia ciò che intendi anche tu, però una persona che comunque si mette nelle mani di un'altra è per forza in quella dinamica più debole. Poche persone sanno che il terapeuta è una Guida e che non sarà lui che gli risolverà i problemi e dunque anche questo è il ruolo del terapeuta, di essere chiaro nel suo ruolo e nelle sue possibilità senza creare false illusioni, ecc., ecc.
Poi se io cresco e mi tempro ma nel contempo ho sviluppato insensibilità pensi che la responsabilità sia della terapeuta che non mi ha dato la comprensione o la mia?
Sono d'accordo che scoccia la vissuta non umanità di un terapeuta, ed infatti ho scritto anche a Bruna che la sua rabbia è lecita e che il vissuto è stato importante per tirare fuori da lei varie emozioni con le quali sicuramente era molto importante che si confrontasse di nuovo, ma ripeto che non possiamo pretendere che un terapeuta ci accompagni per tutta la vita, noi intanto cambiamo e se non è il terapeuta che capisce quando la relazione si è conclusa allora è la vita che te la porta, pari, pari.
Io sostengo questo, credo che in parte converrai anche tu con me.
E comunque mica tutti i terapeuti vanno bene per tutti? Perchè ognuno di noi è fatto a suo modo e ha le sue dinamiche particolari sia come terapeuta che come paziente, ma normalmente il simile attira il simile, dunque all'inizio ci si incontra per similitudini e se la similitudine è troppo forte talvolta è molto difficile continuare a reggere il confronto e, dunque, il rapporto si interrompe, oppure semplicemente si può riconoscere che quel terapeuta a quel punto non fa più per noi e allora si cambia, oppure se ne accorge il terapeuta e con i mezzi che ha a disposizione scioglie la relazione, in ogni caso secondo me comunque bisognerebbe riconoscere l'utilità del lavoro fatto fin'allora.
Se la vediamo così non è meglio?
Questo non vuol dire chiudersi gli occhi davanti alla realtà, ma se pensiamo con rabbia alimentiamo rabbia, se proviamo a essere più "morbidi" e comprensivi e soprattutto consapevoli, si vive molto meglio, io credo.
Certo non è sempre facile e immediato, allora appunto bene confrontarsi con le emozioni scatenate dall'evento ma poi elevarsi oltre credo sia un passo molto importante, ma che comunque richiede il suo tempo e anche qui, ognuno ha i suoi tempi. Per questo credo che in futuro Bruna ringrazierà questa persona, io credo, ma come sai posso sempre sbagliarmi, questo è come sempre il mio pensiero.
Per il mio tema lascerò i dati allora nell'altra sezione, comunque come avevi già notato il mio Nettuno è forte in V trigono al sole e all'ascendente.
Ah, però su una cosa ti devo rimproverare, o meglio esprimo il mio sentire rispetto a ciò che hai scritto ...mi sono sentita "storpiata" di una parte molto importante di me quando hai scritto che Inesia ti sembra informale e ti sembra di rispondere ad un comercialista.
Io mi chiamo così, il mio nome è comporto di due nomi e non sai che fatica ho fatto a riuscire ad integrare questo secondo nome così importante e difficile, perchè praticamente unico (era il nome di mia nonna, madre di mio padre)!!!! In verità l'ho ritrovato anche in una protagonista di un romanzo argentino, ma comunque se non è unico Inesia, Chiara Inesia, quello che io sono, lo è davvero! Accidenti e chissà poi se ci sono già riuscita ad integrarle queste due parti ...comunque per la cronaca Inesia era il nome con cui i Latini inizialmente avevano chiamato il monte Etna ...poi che non si dica che i nomi non rispecchiano la personbalità o viceversa ...comunque questo mio padre non lo sapeva e neppure mia madre quando me l'hanno dato, anzi per un bel pò di tempo ho creduto, perchè così mi avevano raccontato, che derivasse da un nome russo perchè la mia bisnonna leggeva i romanzi russi all'epoca in cui lo diede a sua figlia (mia nonna appunto) ....per scoprirne poi solo recentemente il vero significato.
Comunque va bene che mi chiami solo Chiara, così infatti mi chiamano tutti.
Un caro saluto e buona domenica!
Chiara Inesia


Chiara Inesia
 
 
 
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