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Opinioni a confronto
   
  EMOZIONE - RABBIA
discussione inserita da arcangelo
 
Eccoci qui alla visita e al racconto della prima emozione presa in considerazione, fondamentale: la Rabbia.
I candidati e alcuni membri di questa emozione:
(Rabbia): furia, sdegno, risentimento,ira, esasperazione, indignazione, irritazione, acrimonia, animosità, fastidio, irritabilità, ostilità e, forse al grado estremo, odio e violenza patologici.

Come la vivete? avete difficoltà ad esternarla? ricordate un episodio particolare di rabbia?

arcangelo

____________________________________________________________________________________________________

 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 148 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 17/11/2007 12:50:16

- certo che sarebbe un bel match un seminario sulla "rabbia", non riesco ad immaginare come può finire la settimana!!!!!!!!! tutti neri...di rabbia o di botte?

ho voluto un pò smorzare il clima che tirava....

comunque concordo con l'opinione che potrebbe essere complicato gestirlo
( non per Lidia, ma proprio per la tematica delle emozioni-rabbia); ho vissuto, necessariamente per lavoro, qualche esperienza di gruppo in cui si lavorava sulle emozioni ed era "controllato" da più persone competenti, vi assicuro che usciva fuori di tutto e, in qualche caso, in maniera violenta, che poteva diventare ingestibile se non ci fossero state più persone a modulare la cosa.

Cara Ale e cari amici tutti, non voglio difendere nessuno, confermo che gli errori dei genitori sono "indelebili" sulla nostra pelle, ma sono errori fatti in buona fede, quando si diventa genitori a nostra volta ci rendiamo conto di come sia difficile questa "arte" e riusciamo a capire forse un pò di più le loro debolezze....

Non si può attribuire tutto e per tutto la colpa a loro, è vero, se non siamo perfetti è perchè ci hanno fatto così, perchè ci hanno fatto vivere un'infanzia che ci ha fatto soffrire, perchè non ci hanno saputo dare quello di cui avevamo bisogno....e via su questa linea..., ma quando diventiamo adulti possiamo diventare padroni della nostra vita, abbiamo gli strumenti per migliorarci, vedi, come nel nostro caso, anche attraverso l'astrologia...,

se non riusciamo a riconoscere in noi le pecche che attribuiamo a loro sarà anche difficile migliorare noi stessi non vi pare?

un caro saluto a tutti

lilli
 
inserita il 17/11/2007 16:55:28

- Cara Bruna,
apprezzo tantissimo la tua chiarezza e sincerità. E mi fa davvero molto piacere questo scambio, mi arricchisce molto sia personalmente che professionalmente.
Pensavo di avere due risposte da darti, una come medico (per la precisione mi occupo di omeopatia, medicine non convenzionali in particolare psico-somatica e medicina energetica collegata alla medicina tradizionale cinese e all'ayurveda) e un'altra da conoscente, amica o collega simpatizzante dell'astrologia.
Ma mi sono resa conto che anche se provo a dividermi nei ruoli il mio messaggio comunque rimane lo stesso bene o male e dunque te lo comunico qui di seguito.
Nonostante non so bene come siano state le dinamiche tra te e la tua terapeuta credo che per certi versi lei sia stata perfetta così, ottimo ruolo nel non confermare il tuo schema atavico di "vittima" e nel farti dare una smossa nel percorso ...molto spesso è molto più utile un calcio nel sedere che una carezza!!!
Credo che se ciò ti è capitato è perchè avevi tutte le possibilità di farcela, lei sapeva che sei forte e che ce l'avresti fatta. Forse ha utilizzato delle modalità che non ti sono piaciute, ma credo che il messaggio fosse giusto e non la ritengo professionalmente un pericolo pubblico, sarebbe stato molto peggio se avesse sostenuto la tua dipendenza da lei, la tua tendenza a rifiutare di trovare da sola le tue risorse anche nei momenti più difficili.
Scusami se ti posso apparire dura, ma professionalmente per quello che ho capito in parte la appoggio, anche se forse il rapporto avrebbe potuto chiudersi in maniera diversa, ma alla fine se te ne sei andata è perchè come ben sai dentro di te c'è una grande diffidenza verso la categoria e alla fine la tua convinzione si è perfettamente realizzata con la tua dipartita. Poi ritengo che siamo adulti e che non si possa abbandonare un adulto, solo un bambino si può abbandonare, certo che nella relazione terapeuta-paziente il paziente è debole come un bambino, ma evidentemente era venuto il momento di spezzare quel legame. Credo e penso che tra un pò di anni la rivaluterai e vedrai l'utilità che ha avuto per te.
E se ti posso dire ...dare l'abbandono è molto più dura di subirlo, sapere che fai del male ad una persona ma essere perfettamente consapevoli che quello potrebbe essere il suo massimo bene è una realtà difficilissimo da attuare, non so se la tua dottoressa sia così consapevole e saggia, ma ti invito a prendere in considerazione anche questa opportunità. Ricordati comunque che con ciò che ti ha detto lei ti ha perso, ha perso una paziente e un certo ritorno economico e anche un pò la faccia ...per cui, se l'ha fatto consapevoltmente tanto di cappello!!!
Non condanno comunque la tua rabbia nei suoi confronti, è un'emozione importante con cui ti sei confrontata di nuovo, vivitela e poi sarai in grado tu, come già sai, di trarre il meglio da questa esperienza. E' solo quando l'allievo è pronto che il maestro compare, ogni fase ha il suo maestro, non dovresti avere paura di lasciare chi non ti può accompagnare oltre. Mi sembri una persona molto in gamba, molto profonda e molto ricca, non sorprenderti se non tutti possono continuare a seguirti!!!
Lo sai che poi l'allievo supera sempre il maestro!!!
Spero di essermi spiegata chiaramente e se non è chiara la mia posizione dura e ferma la ripeto ...non sosterrò mai chi si sente vittima di un altro, non accetto che sia data la colpa all'esterno, chi ci dice che la vittima non sia molto più carnefice del carnefice? (il carnefice agisce, la vittima prepara il piano, questo è il mio pensiero) ....molto probabilmente tutto questo perchè probabilmente anche io accuso e dò la colpa a chi credo mi abbia fatto del male, ma dai miei "pazienti" o interlocutori pretendo molto di più che da me stessa!
Posso essere perdonata?
E comunque a parte la durezza e la rigidità di questa mia posizione, (sarà marte congiunto a Saturno?) è vero che ci sono persone che agiscono in modo inconsapevole nel mondo e che possono fare molti danni, ma ....come dicevo prima ...chi ci può dire che quel danno è un danno vero è non è solo un regalo per quella persona? Scriveva Richard Bach : "Tu cerchi i problemi perchè hai bisogni dei loro doni".
Con questo chiudo, ti abbraccio e ti ringrazio ancora una volta del bellissimo scambio che mi hai dato l'opportunità di avere, e se vogliamo continuare su qualsiasi argomento mi trovi molto contenta, a tuo rischio e perciolo però, sai che sono un'osso duro ....ma solo con chi penso o sento che lo può sostenere!!!!
Ciao! (oh, comunque anche io mi posso sbagliare, eh!!! ....rimane come sempre il mio pensiero)
Chiara Inesia

Chiara Inesia
 
inserita il 17/11/2007 17:27:26

- Caro Arcangelo,
voglio rispondere direttamente anche a te. Innanzitutto grazie per avere dato il via ad un'ottimo tema di discussione, non sai che piacere ho nel potermi confrontare così con voi!!!
Poi però devo dirti che non sono d'accordo con te sull'idea che hai tu di specialista....Non so se parlavi di psicoterapeuti o di medici, perchè so che gli psicoterapeuti sono quasi sempre supervisionati e dunque, fanno anche loro il loro percorso esperenziale su se stessi, ma i medici no di sicuro. I medici hanno imparato altro e non conoscono affatto la psicologia e le dinamiche psicologiche a meno che non siano personalmente avvicinati a ciò perchè all'univeristà queste cose mica ce le insegnano e nella pratica poi i medici sono coloro che devono fare la giusta diagnosi e dare la giusta terapia, chirurgica o farmacologica che sia, solo ultimamente si sta dando più valore al rapporto umano, ma credimi ....io sono scappata dall'ospedale perchè proprio non c'era un minimo di umanità e tutti erano solo dei numeri senza sentimenti o emozioni e se li avevano non dovevano essere assolutamente considerati. Questi sono la maggior parte dei medici, ma per fortuna poi ogni individuo si evolve anche singolarmente e c'è anche chi ha fatto dei bellissimi percorsi personali e conosce l'umanità l'empatia e anche le dinamiche di potere in cui si può cadere. Ma ciò è un pò raro ancora.
Comunque poi non ritengo assolutamente che il medico o lo psicoterapeuta debbano essere degli amici e ti spiego perchè. Come ho già scritto in precedenza la relazione terapeuta-paziente non è simmetrica, non è paritetica, dunque non si può pensare di essere amici, infatti gli psicoterapeuti non possono esercitare la loro professione con amici o parenti, perchè il paziente è sempre quello più debole e il terapeuta quello più forte, il riferimento, colui che deve dirigere e gestire la relazione.
Questo però non significa che non possa essere umano, empatico o umile, anzi ritengo queste doti necessarie e indispensabili in un valido terapeuta, ma purtroppo queste cose non si imparano all'università, non ce le insegnano e o uno ce le ha o non ce le ha e solo con la propria esperienza personale le può tirare fuori, migliorarle e valorizzarle se in qualche modo sono presenti in lui.
Poi per il discorso che dici se uno non ha senso critico ...sono dell'idea che uno sempre e dico sempre si attira ciò di cui ha bisogno, purtroppo e per fortuna.
E per gli specialisti con il tono di superiorità, cosa ci vuoi fare? Loro credono che il meglio sia quello, hanno imparato quello, gli fa comodo quello, hanno tutti i vantaggi a fare così, ma anche noi cerchiamo sempre i migliori vantaggi per noi in tutto quello che facciamo, possiamo condannarli?
Basta non dargli più potere e da soli si esauriranno, ma finchè c'è chi si sottomette e gli dà potere questi sussisteranno.
Ognuno serve all'altro per vedere di sè ...ti reputi "deluso", cosa vuol dire per te deluso?
Cosa senti quando dici questa parola? Che valore ha per te questa parola?
E così si potrebbe continuare ...
anche io sono tanto delusa per il comportamento di certe persone, ma sono delusa io ....oppure semplicemente mi sono aspettata troppo da quelle persone che assolutamente non potevano sostenere ciò che io volevo? Sono delusa io oppure ho appiccicato al primo che mi capitava il mio modello di realtà e volevo a tutti i costi che fosse così e quando poi invece il povero malcapitato non ha più potuto sostenere ciò che mi dava, sono rimasta delusa io oppure ho potuto vedere il mio egoismo e il mio bisogno a volere che l'altro fosse come io volevo, come era la mia idea, come credevo che mi stava facendo vedere di essere? Sono io che sono rimasta delusa o il poveretto che ha fatto di tutto per soddisfarmi e poi invece ha dovuto cedere perchè incapace di adattarsi ancora così tanto ad un ruolo non suo?
Ai posteri l'ardua sentenza!
Grazie ancora di questo prezioso confronto, mi piace un sacco!
A presto, un abbraccio!
Chiara Inesia

Chiara Inesia
 
inserita il 17/11/2007 17:45:25

- Cara Lidia e voi tutti,
visto che siamo ancora in tema di rabbia, vorrei proporvi un tema natale molto molto importante, quello di Bruce Lee, il re delle arti marziali.
E' nato a San Francisco il 27 Novembre 1940 nell'anno del drago e nell'ora del drago, cioè tra le 6.00 e le 8.00 di mattina, non sono riuscita a trovare l'ora esatta, comunque ho fatto una media e ho scelto le sette, visto la valenza particolare anche del numero 7.
Se fosse nato alle 7, questo è il suo tema:
Sole Sagittario in prima quasi congiunto all'ascendente trigono a plutone e chirone in VIII in leone, trigono al nodo sud ariete in IV, Luna tra la XI e la XII in scorpione congiunta a mercurio (scorpione in XII) e a marte e venere (scorpione in XI) opposta a Giove, Saturno e Lilith congiunti in VI in toro, nettuno in X, dove si trova anche il nodo d'arrivo in bilancia, trigono urano in VI, che è quasi opposto anch'esso alla luna (Urano a 23 gradi del toro e Luna a 11 gradi dello scorpione). Plutone queadrato a Giove, Saturno e Lilith congiunti. IC in pesci a 17 gradi.
Un vulcano in continua esplosione, o come si potrebbe definirlo? Non ho mai visto una luna più aspettata di questa!!!
Chi vuole commentare sarebbe molto gradito il vostro parere.
Un saluto!
Chiara Inesia

Chiara Inesia
 
inserita il 17/11/2007 18:04:56

- Vorrei anche che deste un'occhiata al giorno della sua morte, il 20 Luglio 1973 ad Hong Kong: Nettuno (04 sagittario) era congiunto al suo sole (05 sagittario), congiunto anche all'ascendente se l'ora di nascita è le 7, poi c'era Urano opposto a Marte (18 gradi dell'ariete) quel giorno, Luna in pesci 23 quadrata a Saturno e poi altri elementi ...non so ditemi voi.
Sapete che c'è ancora un pò di mistero sulla sua morte, sembra per una forte emicrania e conseguente assunzione di un farmaco che gli avrebbe fatto reazione allergia provocandogli edema cerebrale, ...potrebbe essere nettuno sul suo sole in prima ...un' 'allagamento' del cervello? Oppure per droga? Oppure?
Saluti
Chiara Inesia

Chiara Inesia ...tema di Bruce Lee
 
inserita il 17/11/2007 18:51:39

- CHIARA non potevi essere che un ariete!solo tu potevi proporre il tema di Bruce Lee...arti marziali come marte tuo governatore...io l'amavo da ragazza..forse lui riusciva a rappresentare la rabbia che covavo in corpo...Anch'io ho praticato le arti marziali:facevo Judo (marte in pesci in 5) ero veramente brava.In un combattimento per non arrrendermi ho rischiato lo strangolamento.Che gusto!

mirella/bilancia/bilancia
 
inserita il 17/11/2007 19:28:58

- Sei sì un osso duro, cara Chiara.

Anche io ti ringrazio perchè mi dai l'opportunità di venirmi a muovere su un terreno per me insidioso. Quello in cui un'"autorità" qualifica una mia situazione in un modo che io sento duro, e contro questa durezza mi ribello.
Mi piace molto questo confronto e io mi ci metto in gioco.
E non credo di creare un brutto clima, perchè davvero quello che sento è la voglia di dirmi agli altri per quello che sono (più affermazione di così!). E senza la paura del giudizio. Sono molto molto contenta di me. E spero di non offendere nessuno, semmai sappiate -ma lo sapreste di certo - che non è voluto!

La tua durezza mi ricorda la frase di mia madre (ops, scusa, spero di non fare transfert) che il medico pietoso fa la piaga infetta. Credo che in ogni cosa ci sia una verità, e questa l'ho sperimentata quando dovevo disinfettare i miei bambini da una feritina!

Ma io, nonostante la durezza sperimentata nella mia vita, sono dell'idea che il miglior modo di apprendere è quello sereno e non quello basato sulla sofferenza e sulla paura.
Quindi mentre disinfetto la ferita al mio bambino, lo rassicuro con le parole più dolci che posso trovare, le più convincenti, il tutto per evitare un trauma.

Ora io non mi sto atteggiando a vittima, nè qui (siamo qui per parlare e metterci in gioco, se ci va; io colgo l'occasione, che mi pare ghiotta). E non mi sento per niente vittima di lei. Sento solo e dico che quel modo per me non è "umano" nè empatico, nè rispettoso dei tempi della persona.
Ribadisco che io ero nelle sue mani, che il rapporto era squilibrato e lei ha usato, per dirla con le tue parole, una durezza che mi ha ferito, prima di curarmi.
In tutte le tue spiegazioni, molto dotte e accurate, io trovo solo la difesa del ruolo. E del metodo duro, rigoroso, inflessibile. Sembrerebbe.
Mi stupisco che tu sembri non pensare che potreti sbagliarti in quel giudizio.
Non sopporti chi fa la vittima e dà la colpa gli altri, d'accordo.
Ma questo non dovrebbe farti diventare tutta d'un pezzo, credo. Nel senso che ci vuol anche compassione-comprensione(almeno in qualche grado, verso chi è più inditro nel cammino).
Ad esempio, io ho sentito da più professionisti coi quali comunque poi mi sono confrontata, che uno psico-terapeuta non dovrebbe mai dire al paziente cosa deve fare. Tipo appunto se ti vuoi separare allora fa la valigia in 2 ore. E di fronte a una cosa così macroscopica tu continui a dire che lei si è comportata perfettamente?
Lo sai che così facendo tu è come se dicessi che io sono "guarita", diciamo così, grazie alla sua bravura? E non nonostante il venire meno al patto esistente tra noi. Così togli i meriti a me. Che visto che ho subito un rifiuto e sono stata praticamente etromessa perchè non adeguata ai suoi standard ho saputo fare il doppio salto mortale e venirne fuori vincente. A prova di ciò riferisco che lei mi aveva detto che una simile terapia richiedeva molti soldi, molto lavoro e MOLTI ANNI. Come mai non mi ha ricontattato, se la sua era una tattica, per vedere se mi ero suicidata o ero andata in depressione o ce la stavo facendo? In quel caso mi poteva dire: ecco, vedi che ce la puoi fare? ora riprendiamo la pratica bioenergetica (che, appunto, richiede molti anni e non 1).
Insomma, non ci sono i presupposti secondo me perchè tu sostenga che lei è in gamba.
Tra l'altro ho anche saputo poi di voci sul suo conto poco lusinghiere come professionista. Ma non è questo, anche se la fonte era attendibile.
Perchè senti il bisogno di difenderla a tutti i costi?
E perchè mi parli alla fine come un medico? Hai detto dei 2 ruoli, sì, ma io sento solo il medico nel suo ruolo.
E poichè io non sono un medico, non ti posso ripondere su quel terreno.
Così non avvalori il confronto vero tra noi. E' come se - sento - tu non ti volessi mettere in gioco come persona, come amica e studiosa di un salotto astrologico. E' a quella Chiara che io parlo.
E' la sua voce che volevo sentire.

Sai, Chiara, questo diquisire mi serve tanto tanto. E sento ora con te un legame speciale. Come rispecchirsi per vedere cose speculari.
E riesco a dire il mio pensiero che contrasta il tuo e scende nel tuo peronale senza sentire aggressività, o frizione, o fastidio, o paura. Sento che non riesco a parlare un linguaggio che coglie nel segno che io vorrei (non convincerti della mia visione, ma ad esempio solo sentire che accogli la mia esperienza e il suo senso, intendo che accetti la possibilità che sia diverso da come dici tu): ma ciò non mi fa stare male. Penso che comunque sto cercando di comunicare con te accettando che potrei fallire. Ma sento anche che tu accetti il confronto anche se secondo me ...non consenti il contatto al tuo lato più personale. Ma in questo è la tua libertà di accettarlo o meno. E io riesco a non dolermene. Meraviglioso.

La medicina omeopatica e l'ayurveda li considero grandi opportunità e meravigliose discipline;le uniche con le quali mi farei curare.(e lo faccio).

Ah, poi volevo precisare una cosa che forse non ho detto chiaramente: io non solo non rinnego le terapie che ho fatto (come del resto non rinnego o rimpiango niente che ho fatto) ma continuo a pensare che sia importante cercare aiuti di questo tipo per fare percorsi o parti di esso. Lo consiglio, perchè altrimenti la strada è lunga e a volte impossibile!

Ma allo stesso tempo non idealizzo più la categoria: so che hanno limiti (magari troppi,ma vista la specificità e delicatezza del ruolo forse è inevitabile, credo), so che ognuno trova ciò che gli serve (infatti io mai ho trovato nella vita la pura comprensione il sostegno che pensavo mi sarebbero serviti: il tema me lo dice il perchè, lo so, è molto dura, ma il premio sarà la vera autonomia nel mantenimento della mia apertura ed umanità, certo più miraggio di una vita da percorrere, avvicinamento progressivo a un obiettivo irregiungibile di una vita; quella terapeuta si inquadra esattamente nel mio percorso; ma ciò non la rende affatto di per sè una buona terapeuta più di quanto un assassino -passami ti prego l'esagerazione voluta- sia un buon maestro).
Difendo la mia visione di lei e il mio giudizio da paziente ed estranea al modno professionale medico (che non significa però che io non possa averne informazione e concezione mentale).

Rispetto la tua professionalità e il ruolo che ricopri e difendi (e chiedo scusa dei miei timori pregiudiziali sulla classe medica: a mio merito va che li ho detti chiaramente i miei timori).
Fatico (perdonami!) a rispettare un'autorità dura. Ma l'autorità dura che mi rappresenti non sei tu!
Rispetto la donna dietro quell'autorità.
Desidererei incontrare anche la persona fuori dal suo ruolo, l'amica di blog, la donna che sta dietro. E chiedo a lei se può capire le emozioni di ciò che ho vissuto.

Certo sono sicura che non intendi per fare la vittima il mio raccontare che lei mi ha fatto male, che ritengo non sia stata una valida psicoterapeuta, anche se un'ottima maestra di vita (come lo siamo tutti).

Tutto ciò, ripeto, non per dichiarare che non si deve andare dagli psicologi.
Semmai solo per dire che un pò di cognizione sul lavoro con le emozioni ce l'ho (anche di emozioni in lavori di gruppo mal gestite, vi risparmio il racconto), aspetti negativi e difficili in primis, per cui so quello che dico quando affermo che non ho paura di correre il ischio connesso nel mettermi in gioco ancora e ancora, in laboratori con Lidia e Arcangelo e chi vorrà, con altri professionisti (se dovessi avere un qualche colpo di fulmine in merito), con qualche sciamano incontrato sulla via, ecc. ecc. Fondamentalmente proprio perchè mi fido che quanto mi accadrebbe sarebbe comunque buono per me, che avrei il modo di gestirlo.

Ti ringrazio profondamente per l'opportunità di questa interazione.

Non ho guardato il tuo tema (se ne hai dato gli estremi; il mio c'è in giro).
Ma secondo me io e te incarniamo i 2 poli debolezza/fragilità (o auto-presunta tale) da un lato e durezza /autorità (ma anche ruolo) dall'altro.
Atteso che non c'è equilibrio senza conciliazione dei poli, la forza non può essere rigida e deve aver integrato la morbidezza (diversamente finisce per divntare fragilissima), e l morbidezza non può permettersi di demandare la forza da cui cerca sostegno agli altri pur di continuare a identificarsi con la parte "buona e sensibile" (altrimenti finisce per diventare tirannica nel suo ruolo vittimistico).Come sempre, ciò che neghi ti divora.

Grazie di tutto, Chiara.
un abbraccio (caldo e morbido)

Bruna

Bruna
 
inserita il 17/11/2007 19:41:43

- Ah, Chiara, scusa, una precisazione: non me ne sono andata da lei perchè so che non ho simpatia per i medici (e comunque amo le eccezioni). Me ne sono andata da lei perchè lei si stava incavolando in quanto io dopo 1 mese non mi smuovevo. Oltretutto, ora che ci penso, con la scusa che era in uno studio non ben attrezzato non mi faceva fare niente di bioenrgetico da molto tempo. Mi sono sentita incastrata, messa all'angolo, angosciata, e pensavo che con lei ero arrivata al punto del quasi litigio
Io avrei continuato, eccome, ma andare da una psicoterapeuta di fronte alla quale io dovevo fingere per compiacerla, e lei che si risentiva se io dicevo il mio pensiero dissenziente...Boh! farà parte delle terapie.....ma non penso.

E con questo chiudo sulla famosa psicoterapeuta.

Ciao di nuovo
Bruna

Bruna
 
inserita il 17/11/2007 20:10:33

- che aria gelida in questo blog! fortuna che trattiamo il tema della rabbia!


mirella/bilancia/bilancia
 
inserita il 17/11/2007 20:36:55

- Ma perchè?
Ci sono cose che non si possono / devono dire?

Io ho abbracciato sinceramente e calorosamente Chiara e sono contenta di approffondire questa cosa che mi capita con lei. Mi sono pure trattenuta a dirle ti voglio bene per non rischiare scivoloni patetico sentimentali!

Le sono grata e lo dico.

Cogliere le occasioni che si presentano per parlare davvero con le persone....
Non era uno scambio gelido, mio Dio!
ma forse sono un'ingenua....e in realtà non si può.
In questo caso mi dipiacerebbe tantissimo essermi sbagliata. Ma ci credevo.
Ciao Ciao
Bruna




Bruna
 
 
 
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