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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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EMOZIONE - RABBIA
discussione inserita da arcangelo |
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Eccoci qui alla visita e al racconto della prima emozione presa in considerazione, fondamentale: la Rabbia.
I candidati e alcuni membri di questa emozione:
(Rabbia): furia, sdegno, risentimento,ira, esasperazione, indignazione, irritazione, acrimonia, animosità, fastidio, irritabilità, ostilità e, forse al grado estremo, odio e violenza patologici.
Come la vivete? avete difficoltà ad esternarla? ricordate un episodio particolare di rabbia?
arcangelo
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 148 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 11/11/2007 17:06:13
- Ciao a tutti, conventicola di arrabbiati. Naturalmente mi ci metto anch'io, anche se è dura affacciarsi a un'emozione così sgradevole eppure spesso necessaria. Dunque... fino a qualche tempo fa la rabbia la relegavo in un gradino bassissimo dei miei valori, siamo personenonanimalisipuòsempreparlarne, ma negli anni mi sono dovuto ricredere. Il mio Marte in Toro incassa molto bene, in apparenza, ma poi mi fa perdere la voce (infatti la gola è la prima che parte, letteralmente, in una situazione di crisi). Credo - e molti di voi l'hanno espresso splendidamente - che l'educazione che ci hanno impartito, basata anche sul senso di colpa oppure di vergogna, sia stata una clamorosa fregatura. D'accordo, la rabbia non è mai piacevole da viversi, buttata fuori o malamente ricacciata giù per l'esofago è lo stesso, però vorrei prenderne almeno in parte le difese. In casi fortemente stressanti è la prima reazione salutare, forse non particolarmente edificante ma reprimere mi risulta ancora più devastante. Sarà mercurio opposto a urano, o la congiunzione sole-saturno in Ariete, fatto sta che ho voluto imparare ad capirla, se non proprio integrarla. E a volte mi piace, anche. Mi piace la rabbia non furibonda che fa capire a chi mi sta intorno di ronzarmi troppo da vicino ché non è aria o che sta invadendo il mio territorio. Siccome tutti abbiamo passato periodi terribili e in qualche modo ne siamo usciti non vedo perché non ci si debba difendere quando viene calpestata la dignità della nostra persona. Siamo sopravvissuti a molte prove, e abbiamo il diritto di essere rispettati tutti. Però... penso anche che l'eccesso di rabbia, sistematicamente vomitato sugli altri, non solo non sia bello ma neppure efficace. Mi ricordo una volta, l'anno scorso, in cui ho deciso di buttare fuori tutto il rancore accumulato negli anni, a mente fredda, verso un signorino assiduo frequentatore di palestre che esauriva la sua mascolinità esibendo i bicipiti, poi tra le lenzuola vabbé... (aveva un marte congiunto a venere e giove in cancro, una mosceria...). Ci eravamo frequentati per un mese e mezzo e buttavo giù che non ci credevo, ma le pareti dello stomaco erano roventi. Poi mi sono detto: al diavolo i condizionamenti! Eh sì... per due giorni ci sono stati messaggi pesantissimi, squilli con riattacco immediato, urla manicomiali di risposta. Il mio amico del cuore lì, a sentire, incredulo eppure divertito. Sì, ho voluto inscenare la rabbia, questo acrissimo fiele, ma discreto digestivo. L'ho fatto lucidamente, ma non per questo era meno reale. Quando ho esaurito tutto il repertorio, proprio tutto, non ero sfinito macché. Mi dava una soddisfazione... ho capito che la rabbia oltre a un certo punto genera altra rabbia, si autoalimenta in maniera orrendamente efficiente. Mi veniva anche da ridere, già, perché dopo ti senti pure ridicolo ma la strada la devi percorrere fino in fondo. Non so se lo consiglierei a chiunque - bisogna avere una certa dose di incoscienza. Chiaro, i rapporti dopo questi epiloghi sono morti per sempre. Ogni tanto, così come compito per le vacanze, mi impongo un esercizio di rabbia per non perdere l'allenamento. E devo ammettere purtroppo che funziona molto bene... sia nel privato che al lavoro. Inscenare la rabbia verso qualcosa di ingiusto mi aiuta a prevenirne gli eccessi in contesti sbagliati. Monsu le palestré, poi, dopo qualche mese mi ha perdonato... e ogni tanto ci siamo sentiti. Forse ogni non è più questione di sfumature. A' la prochaine fois Perseo
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Perseo |
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inserita il 11/11/2007 17:06:15
- Ciao a tutti, conventicola di arrabbiati. Naturalmente mi ci metto anch'io, anche se è dura affacciarsi a un'emozione così sgradevole eppure spesso necessaria. Dunque... fino a qualche tempo fa la rabbia la relegavo in un gradino bassissimo dei miei valori, siamo personenonanimalisipuòsempreparlarne, ma negli anni mi sono dovuto ricredere. Il mio Marte in Toro incassa molto bene, in apparenza, ma poi mi fa perdere la voce (infatti la gola è la prima che parte, letteralmente, in una situazione di crisi). Credo - e molti di voi l'hanno espresso splendidamente - che l'educazione che ci hanno impartito, basata anche sul senso di colpa oppure di vergogna, sia stata una clamorosa fregatura. D'accordo, la rabbia non è mai piacevole da viversi, buttata fuori o malamente ricacciata giù per l'esofago è lo stesso, però vorrei prenderne almeno in parte le difese. In casi fortemente stressanti è la prima reazione salutare, forse non particolarmente edificante ma reprimere mi risulta ancora più devastante. Sarà mercurio opposto a urano, o la congiunzione sole-saturno in Ariete, fatto sta che ho voluto imparare ad capirla, se non proprio integrarla. E a volte mi piace, anche. Mi piace la rabbia non furibonda che fa capire a chi mi sta intorno di ronzarmi troppo da vicino ché non è aria o che sta invadendo il mio territorio. Siccome tutti abbiamo passato periodi terribili e in qualche modo ne siamo usciti non vedo perché non ci si debba difendere quando viene calpestata la dignità della nostra persona. Siamo sopravvissuti a molte prove, e abbiamo il diritto di essere rispettati tutti. Però... penso anche che l'eccesso di rabbia, sistematicamente vomitato sugli altri, non solo non sia bello ma neppure efficace. Mi ricordo una volta, l'anno scorso, in cui ho deciso di buttare fuori tutto il rancore accumulato negli anni, a mente fredda, verso un signorino assiduo frequentatore di palestre che esauriva la sua mascolinità esibendo i bicipiti, poi tra le lenzuola vabbé... (aveva un marte congiunto a venere e giove in cancro, una mosceria...). Ci eravamo frequentati per un mese e mezzo e buttavo giù che non ci credevo, ma le pareti dello stomaco erano roventi. Poi mi sono detto: al diavolo i condizionamenti! Eh sì... per due giorni ci sono stati messaggi pesantissimi, squilli con riattacco immediato, urla manicomiali di risposta. Il mio amico del cuore lì, a sentire, incredulo eppure divertito. Sì, ho voluto inscenare la rabbia, questo acrissimo fiele, ma discreto digestivo. L'ho fatto lucidamente, ma non per questo era meno reale. Quando ho esaurito tutto il repertorio, proprio tutto, non ero sfinito macché. Mi dava una soddisfazione... ho capito che la rabbia oltre a un certo punto genera altra rabbia, si autoalimenta in maniera orrendamente efficiente. Mi veniva anche da ridere, già, perché dopo ti senti pure ridicolo ma la strada la devi percorrere fino in fondo. Non so se lo consiglierei a chiunque - bisogna avere una certa dose di incoscienza. Chiaro, i rapporti dopo questi epiloghi sono morti per sempre. Ogni tanto, così come compito per le vacanze, mi impongo un esercizio di rabbia per non perdere l'allenamento. E devo ammettere purtroppo che funziona molto bene... sia nel privato che al lavoro. Inscenare la rabbia verso qualcosa di ingiusto mi aiuta a prevenirne gli eccessi in contesti sbagliati. Monsu le palestré, poi, dopo qualche mese mi ha perdonato... e ogni tanto ci siamo sentiti. Forse ogni non è più questione di sfumature. A' la prochaine fois Perseo
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Perseo |
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inserita il 11/11/2007 18:35:33
- Allora, amici.
Sto rinviando. Nn so spiegarmi bene perchè.
Mi sono detta perchè non ho grossi episodi di manifestazine di rabbia da raccontare.
Non è vero, ne ho anche io qualcuno.
Credo di essere molto inc...con la mia rabbia repressa che probabilmente mi ha sempre fatto tendenzialmente più implodere che eplodere. Ma con misura (A 3 anni l'appendicite, dicevano si prendesse mangiando le bucce dei lupini, quante me ne avranno date a 3 anni????).Dopo un pò l'ho capito che rischiavo di farmi male (Marte è anche retrogrado).
Di certo sto appena imparando ora non a gestire ma a provare a gestire la rabbia.
Col mio capo, guarda caso, persona meno indicata non c'era.
Che mi ricordasse un misto di padre e marito (più padre che marito) l'avevo visto subito. Ma non so se mio padre era così antipatico, forse no. Era qualcuno di cui volevo disperatamente l'approvazione e che fosse contento di me. qualcuno che ritenevo "in alto" e che volevo mi guardasse con benevolenza. Il capo, chi meglio di lui, così esigente e ipercritico, se gli avessi strappato il consenso circa l'essere "adeguata alle SUE aspettative" sarebbe stata una grande conferma.
Ma anche tanta nevrosi. Così mi sono detta che la conferma me la dovevo dare da sola, circa la mia validità professionale (lavoro con lui da circa 3 anni).
E ci riuscivo.
Ma no, non bastava. Il suo caratteraccio, esistito da sempre, ho cominciato a non sopportarlo più. Le battute, le prevaricazioni piccole, morali prima che materiali, l'essere sempre sbagliata, oggetto su cui scaricare vere e presunte responsabilità mai troppo chiare, il parafulmine. Se c'è una cosa che non sopporto......
E ora mi ritrovo che quello dei suoi atteggiamenti che ho tollerato e ingoiato, non lo sopporto più, e no, non gli urlo in faccia. Gli rispondo a tono. E oso, si badi bene, dire con -relativa - calma quello che penso. E soprattutto, si badi ancora meglio, OSO pensare che se mi devi far penare così, preferisco buttarlo a mare il tuo lavoro miserello (voglio bene al mio lavoro, per carità, ma...).
Sto tirando fuori una determinazione che tenevo solo dentro. Nel dire non mi piace. Poi mi chiedo se tutto questo non è perchè in realtà non ho ancora il coraggio di uscire allo scoperto e dire che voglio vivere diversamente (Domenica scorsa ero con Lidia a lezione e ho scritto sul quaderno finalmente "Voglio fare nella mia vita queste 3 cose:dipingere, scrivere, fare astrologia, e possibilmente viverci" . Più le altre cose belle, s'intende, come hobbies).
Dio, che gran coraggio eh! Dire (perchè l'ho scritto! ora lo dico anche a voi) cosa voglio fare. E adesso? Se lo dico forse non si avvera. scherzo. certo che scherzo.
Col capo non funziona più che se sto buonina le cose possono andare avanti. E forse il povero capo paga lo scotto che io non ho il coraggio di dire cosa voglio fare nella vita.
Sapete una volta che credo ho imparato che non potevo eprimere la mia rabbia?
Avevo 4 anni, ero col mio adorato papà, anzi, babà, cose voleva che io lo chiamassi. In macchina, dietro. Mi aveva detto che mi avrebbe portato alle altalene. ma io lo vedo fare una manovra per cui mi pare che non mi ci sta portando più (Io? E come facevo a capire dove stavamo andando, che ancora oggi ho un orientamento che mi ci vuol il filo di arianna per trovarmi?? Boh!MIstero).
Allora, stizzita, gli do una pacca, col senso di uno schiaffo, sulla spalla da dietro gli dico: "Cattivo!!!".
(Accidenti, ma ero manesca, allora!!!).
e lui, serafico e implacabile: "ti ci avrei portato, ma adesso che hai fatto questo non ti ci porto più!".
E io che avrei voluto riacchiappare parole e pacca e ringoiarmele, accipicchia, perchè non avevo capito che lui era buono, buoooonnnnooooo, perchè non ero stata zitta. Io che gli comincio a dire: "Scusa...scusa...scusa...ti prego ecc. ecc.".
E lui, di fronte al mio sincerissimo pentimento (Infatti ero davvero pentita di aver dimostrato così facilmente e SPONTANEAMENTE il mio disappunto, quanto mai inopportunamente): "Va bene, ti scuso, ma la punizione resta".
E io che dico a me stessa, dopo essermi dovuta rassegnare che le mie arti suadenti di bambina nè mia mortificazione "sincerissima" erano servite a un piffero (Bella lezione eh sulla attivazione e sul rafforzamento della fiducia in se stessi): MAI PIU'. MAI PIU'.
Mai più avrei dimostrato al mondo cosa pensavo davvero prima di capire che aria tirasse.
Sapete, non penso che quello fosse un episodio chissà quanto traumatico, chessarà mai rinunicare a un'altalena! Ma pobabilmete il ricordo è così vivo perchè lì forse si è strutturato qualcosa in me che già vivevo e vedevo.
Per ironia, non so quando sia successo forse dopo, voglio pensare, perchè io non lo ricordo ed è mia madre che me lo riporta, lo stesso babà, preoccupato del mio carattere eccessivamente mite ed arrendevole (!)(detto volgarmente che io fossi troppo "cogliona") pare mi volesse dare lezioni di cattiveria, spingendomi a dargli delle botte con un cucchiaio di legno. Io spaventata all'idea di esternare una tale aggressività, tentennavo e lui mi sollecitava, finchè pare che gliene abbia data una per bene che lo fece arrabbiare.
Mio padre era un uomo estremamente intelligente, ne sono certa, e forse voleva predisporre e modellare il mio carattere al meglio per come lui credeva sarebbe stato meglio per me.
Io però mi ricordo di questi fatti come emblematici per dire a me stessa che la mia rabbia e capacità di affermazione se la erano presa gli altri e cercavano di gestirmela loro.
Oggi è una mia responsabilità.
A parte le lotte coi fratelli e un volta a capelli con mia cugina, con la quale del resto giocavo tantissimo (ma che io gestivo, praticamente), ho urlato a una vicina deficiente,e, anni più tardi all'altrettanto deficiente di lei marito,la prima volta perchè lei indispettita per delle cose aveva schiassato alla mia baby sitter con bambino al seguito. La seconda volta per via dell mio gatto e -ovviamente - di mio marito, che mi teneva mentre io urlavo improperi al tipo. Ho voluto provare anche a passare per mezza matta capace di schiassare ma non ci si guadagna granchè.
La somatizzazione l'ho capita a 10 anni, sentendomi lo stomaco dolere e vedendo mia nonna soffrire di stomaco.
Ma anche se io mi sento bene recentemente da visite di osteopata mi è stato detto di una sofferenza al fegato. E credo ci stia come significato.
Comunque anche se ciò che mi interessa ora è incanalare il potere energetico e costruttivo della rabbia, ho molta voglia di sfogare anche fisicamente, con corpo e voce le cose che sono dentro di me.
Mi è stato detto di recente, e anche tempo fa (e io guardando me stessa penso sia vero) che io non ho l'aspetto della persona dimessa e rinunciataria, umile e un pò perdente. Dunque perchè mai mi dovevo atteggiare così??? Certo, Marte cancerino dirà (e anche il Capro prudente) che sbandierare la propria forza e le proprie intenzioni di conquista non è mai saggio, semmai usarle quando serve, e non c'è bisogno di leggere L'arte della guerra. Ma in effetti un pò più di contatto tra le varie parti.
Se ho anche l'istinto di una guerriera, perchè devo avere paura di tirarlo fuori? (avrei fatto l'amazzone, ma senza assolutamente mutilarmi il seno nè schiavizzare - troppo - gli uomini).
Questo racconto è venuto così. Non so quanto ho di contatto con la rabbia. MOlto, la maggior parte è da fare (lo fare un corso insieme a voi, Lidia, che dici?). Ma ci ho messo seriamente mano, e di questo sono contenta.
Arcangelo, ti abbraccio forte perchè ti sei raccontato e concesso così.
Un abbraccio caro anche a tutti gli altri.
A presto
Bruna
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Bruna |
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inserita il 12/11/2007 17:15:16
- cari amici,
quasi tutti voi avete espresso il problema della rabbia trattenuta.. della difficoltà quindi di esprimere fino in fondo i propri bisogni e, di fronte a blocchi o frustrazioni, la chiusura e il non dire nulla.
Indubbiamente la rabbia è la prima cosa che deve essere esplorata in qualsivoglia terapia.. Infatti, non c'è modo di potersi conoscere se non si è guardato dentro alla propria rabbia.
In effetti, Marte è il pianeta che è addetto a permettere all'Io di affermarsi e di esprimere la sua volontà.. nel momento in cui questa viene schiacciata, non c'è niente altro da fare che provare rabbia.
Quindi, la rabbia, nella sua finalità è assolutamente salutare perchè permette di sentire quando ci stiamo tradendo, quando sopportiamo oltre il sopportabile e quando rischiamo di cadere nel ruolo di vittima.
Il punto è che la rabbia è una delle emozioni più "primitive" e quindi, la nostra corteccia cerebrale cerca di metterla a tacere, vuole farci diventare civili, ma si dimentica spesso che non si può reprimere, ma al limite, cominciare a sentire cosa sta accadendo dentro.
La rabbia scatta quando ci sentiamo provocati.. ma anche in quel caso, solo illusoriamente la rabbia scaturisce dall'altro; essa scoppia perchè l'altro ci ricorda qualcosa che non possiamo sopportare.
Indubbio che la rabbia debba esprimersi.. infatti la maggior parte delle malattie psicosomatiche dipendono da una aggressività non ben canalizzzata e, quindi, distorta.
C'è però anche chi non la sa trattenere la rabbia e questo denota un grave problema perchè, nel caso, la persona non sa mai se riuscirà o meno a padroneggiare una situazione.
Anche in questo caso il mondo diventa difficile in quanto, spesso queste persone si bruciano tutto perchè non sanno tenere a freno la loro rabbia e quindi esplodono troppo.. e spesso a spoposito.
In questo caso.. il punto è che queste persone finiscono per incontrare sempre quelle che non si affermano.. (almeno che non lo fanno direttamente)e quasi sempre formano relazioni che saranno poi difficili.
La rabbia è legata a doppio filo alla paura.. non appare mai da sola.. ma sono sempre in coppia. Molti degli scatti quotidiani che facciamo originano infatti dalla paura di non essere all'altezza o di essere sopraffatti.
Anche da un punto di vista fisiologico esistono molte similitudini tra rabbia e paura: Quando abbiamo paura il nostro organismo secerne epinefrina.. e la stessa viene rilasciata con la rabbia. Solo che, nel caso della rabbia l'epinefrina è accompagnata anche dalla norepinefrina: la presenza di questi due ormoni determina fortissime alterazione fisiche: aumento della pressione, decelerazione della frequenza cardiaca, vasocostrizione, aumento della temperatura corporea, il tutto genera un senso di profondo sconforto interno, di tensione e di malessere che precede e segue la manifestazione dell'emozione.
La rabbia è un fuoco.. ed è anche più difficile per le donne che per gli uomini.
In genere le donne la tengono sommersa e quindi diventa collera che giunge a distruggere la vita sotto forma di depressione, dipendenza, ipertensione e ogni altro genere di problemi che possono derivare.
Si può andare da comportamenti autodistruttivi a veri e propri attacchi di distruzione verso chi è accanto. Avete presente la rabbia di Medea.. a cosa arriva?
Tante sono le Medee moderne che non riescono a gestire la loro rabbia.
Un SALUTO lIDIA
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Lidia |
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inserita il 13/11/2007 07:53:27
- cara Bruna,
sarebbe bellissimo fare una settimana vacanza dal titolo "il laboratorio delle emozioni".
Si può pensare. Un bacio Lidia
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Lidia |
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inserita il 13/11/2007 09:06:41
- Cara Lidia,
assolutamente sì.
Ne sento un bisogno molto forte.
Soprattutto di un ambiente adatto, valido ove poter fare questo lavoro.
Mi iscrivo fin da ora.
Bruna
(anche perchè SOLO VIVENDO TUTTE LE NOSTRE EMOZIONI SENZA PAURA POSSIAMO DIVENTARE LIBERI, e io LO VOGLIO DIVENTARE).
baci
B.
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Bruna |
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inserita il 13/11/2007 09:17:36
- Appoggio pienamente quest'iniziativa.
..a Quando?
arcangelo
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arcangelo |
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inserita il 13/11/2007 09:57:28
- per me al più presto...
certo, una settimana non so come si fa....se è prima di fine anno il capo mi ammazza.....potrei trovarmi anche in difficoltà a riuscire
ma comunque....quando mai mi hanno fermato le difficoltà chiare e dichiarate?
(già, non ci avevo pensato, sono sempre quelle subdole a impastoiarmi...)
Bruna
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Bruna |
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inserita il 13/11/2007 11:26:07
- sarebbe bello alla fine del workshop settimanale riuscire ad esprimersi finalmente, sentirsi liberi di comunicare in qualche modo la nostra rabbia..
incanalarla, riconoscersi..non subire nessun tipo di sopruso alla nostra unicità..
sarebbe, appunto, "unico"!! ::saint::
arcangelo
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arcangelo |
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inserita il 14/11/2007 14:53:22
- cari amici,
non è tuttavia così semplice.. diciamo che alcune emozioni sono più facili da esprimere, altre invece richiedono tempo e lavoro su di sè.
Imparare ad esprimere bene e in modo corretto la rabbia è un lavoro potente che può anche richiedere mesi.
Del resto, chi l'ha dovuta seppellire aveva le sue buone motivazioni. Il nostro super io fa scelte intelligenti che sono studiate sulla base della situazione esistente.. quindi, bisogna smontare prima delle cose per poi trovare altre modalità di espressione.
Un saluto Lidia
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lidia |
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