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Opinioni a confronto
   
  EMOZIONE - RABBIA
discussione inserita da arcangelo
 
Eccoci qui alla visita e al racconto della prima emozione presa in considerazione, fondamentale: la Rabbia.
I candidati e alcuni membri di questa emozione:
(Rabbia): furia, sdegno, risentimento,ira, esasperazione, indignazione, irritazione, acrimonia, animosità, fastidio, irritabilità, ostilità e, forse al grado estremo, odio e violenza patologici.

Come la vivete? avete difficoltà ad esternarla? ricordate un episodio particolare di rabbia?

arcangelo

____________________________________________________________________________________________________

 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 148 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 09/11/2007 22:02:08

- Cara natalibera, hai tutta la mia comprensione.. Pensa un pò.. io col mio Marte in Cancro giro intorno alla rabbia.. il riposo del guerriero.. Non ce la fà proprio a esplodere, ma come vorrebbe!! Mi blocca.. sì, proprio la PAURA!! Delle reazioni della gente, ma non fisiche.. più che altro morali!! Mi sento tanto moscia.. A volte mi sono violentata e ho tirato fuori la rabbia: beh, credevo peggio!! Sono riuscita a farmi rispettare.. forse perchè pensavano fossi impazzita o perchè sembravo una marziana? Non lo saprò mai... Un caro saluto.

Bea
 
inserita il 09/11/2007 22:14:31

- volevo scrivere negativa son negativa al test.. santa pace questa sera sono proprio stanca.. per percorrere il solito tragitto di 35 km ufficio casa ci ho impiegato, udite udite 2 e 50 minuti. Uscita alle diciassette son arrivata alle venti praticamente. In coda imprigionata nel traffico ho avuto modo di constatare come la gente sia in generale estremamente reattiva alle frustrazioni, anche le più banali. Son state quasi tre ora di strombazzamenti generali gestacci urla zig zag furiosi.. altrui. Io ero nella mia scatoletta impassibile, pensando però a come sarebbe stato bello avere un pulsante piccino piccino da schiacciare e op.. tutti vaporizzati.. ops , come mi dispiace .. nn volevo.. coltivando questi propositi omicidi mi è venuto un gran mal distomaco.. così son punita per la cattiveria di tali pensieri.
Vabbè buttiamoci sull'ironia buona serata a tutti

Luisa

natalbiera
 
inserita il 10/11/2007 11:48:23

- Caro Arcangelo e care amiche/amici, molto interessante questo argomento delle emozioni ed in primis, la rabbia.
E' un argomento che io ho già espresso, in particolare con te Arcangelo, ma mi piace ricordare.

Credo che la Luna in Pesci tenda a smorzare un pò gli istinti naturali della rabbia esplosiva, mi rivolgo a Bea, certo è l'acqua che spegne il fuoco..., questo mi conferma, a livello generale, che la rabbia si manifesta a seconda dei segni in cui sono alloggiati la Luna ( emozioni) ed i pianeti che vanno a stimolare le emozioni legate alla rabbia, Marte, Saturno, Urano, Plutone.

Come Bea anche io ho sempre avuto la sensazione che se le cose non sono risolvibili non vale la pena di arrabbiarsi...e allora perchè arrabbiarsi?

Da bambina il massimo dell'espressione della mia rabbia era quella di immusonirmi ( Luna Pesci), ma coltivavo dentro di me sentimenti di rancore indescrivibili.
Crescendo ho cominciato a "tirarla fuori" con frasi "taglienti", parole in cui cercavo di far capire tutti i risentimenti che mi portavo dentro in una maniera per me "soft", in quanto non manifestavo aggressività e violenza, ma poi ( le persone bersaglio ) mi hanno fatto capire che anche le parole feriscono più delle mani; questo dipende dal mio GioVe in Scorpione quadrato a Marte.

C'è voluta la psicoterapia, verso i 40 anni, a farmi capire che avevo tanta rabbia inespressa dentro di me e che ne avevo tanta paura da preferire tenerla chiusa...

Da allora non ho più avuto tanta difficoltà ad esternarla, ma ho cercato di moderarla, di fare attività sportiva per "scaricarla" ( non vi dico quante lesioni fisiche, strappi muscolari e, per fortuna, piccole fratture ossee, distorsioni... mi sono fatta in quel periodo), ho cercato di stare attenta a quello che dicevo e di non essere "velenosa"...

Mi sono trovata spesso in situazioni di "pericolo" personale in seguito alle provocazioni, quanto iniziavo una lite, quasi sempre con uomini, non sentivo( e ancora non sento ma mi sento più debole fisicamente) nessuna paura e non riuscivo a frenare le contestazioni in nessuna maniera, tanto da rischiare di "prenderle", credo che quello che mi ha sempre salvato è la "freddezza" con cui mantenevo il mio comportamento fisico, fermo, impassibile ai movimenti
( Marte in Acquario?), provocatorio nella voce, ma non nel corpo, che ha sempre fatto desistere dall'andare oltre...

L'unico episodio in cui ho alzato le mani è stato in una sera in cui ho preso a sberle in strada e di fronte ad altre persone, un mio ex fidanzato.
Ero esasperata dai suoi comportamenti in cui non mi sentivo rispettata come persona, dai suoi tradimenti sistematicamente negati...

Una sera avevamo un appuntamento che, come molte altre volte, spesso non si presentava, o si presentava con ritardo di ore motivando il fatto ad impegni di lavoro...
dopo averlo atteso 2 ore, sono andata ad aspettarlo dal portone dello studio e, quando l'ho visto arrivare con un amico e altre due signorine..., non ci ho visto più e l'ho preso a sberle davanti agli altri che...si sono dati alla fuga....ero talmente furiosa che si sono spaventati a morte...
Mi sono poi molto vergognata del mio comportamento, non nei loro confronti, ma nei confronti di me stessa, ma è stata una lezione di vita che mi ha permesso di capire fino a che punto poteva arrivare la mia rabbia nei confronti di un uomo.

Ciao buona fine settimana a tutti lilli

lilli
 
inserita il 10/11/2007 13:00:43

- Io e la rabbia...
Potrei scriverci un romanzo, con la passata bulimia, con il bruxismo che, come per Natalibera, mi corrode i denti e mi sloga le articolazioni, e con la mia testa che, in questi gorni che mi ritrovo "a capo" della ditta, letteralmente mi va a fuoco, forse complice il Marte di transito in Cancro (mio segno solare), ...
Domenica scorsa mi è successo un episodio indicativo: contrariata del fatto di dover eseguire un ordine di mio fratello (titolare dell'attività) in un giorno non lavorativo, sebbene non guidassi io la mia macchina, me la sono vista riconsegnare, di ritorno dal compito eseguito, danneggiata da un attrezzo da lavoro lasciato impropriamente nell'area transitabile presso il cliente al quale era stato effettuato il servizio.... Martedì, poi, al termine di una giornata quantomeno frustrante, avevo accumulato talmente tanta rabbia repressa che sono stata tamponata... Che dire: sono così arrabbiata che riesco a prendermela persino con le Alte Sfere: avete presente quel brano del cantante rocK, Ligabue, che si intitola "Urlando contro il cielo"? Be', lui non lo sa, ma è arrivato tardi: dovrei chiedere il copyright...
Sapeste come vorrei strapazzare quel Marte in Sagittario, retrogrado ed in quarta casa, congiunto a Nettuno opposto a Mercurio in Gemelli in x e quinconce al Sole in undicesima!
Lui dovrebbe essere capace di diferndermi, ed invece no! E' un "fesso" (scusate l'epressione) che si fa sempre buggerare dalla compassione!
E lì, ad accumulare rabbia e frustrazione....Ma dove la devo mettere? A dire il vero, un pò ho imparato ad esprimerla verbalmente e talvolta fin troppo (Marte opposto Mercurio) ma non del tutto e non sempre in maniera costruttiva; in tanto soffro di dolori muscolotensivi, reumatismi ed infiammazioni varie, e,di tanto in tanto, "erutto", complice la mia Luna in Scorpione in III casa, che, non ho ancora capito bene perchè, avverto "marziana" all'ennesima potenza...
Ah, NAtalibera, un pò di cose in comune: non ho mai pensato ad un bottoncino per far fare "puff", ma penso spesso che mi piacerebbe poter polverizzare con la sola forza del pensiero tanta meschina prepotenza; e poi anche io, da adolescente, ho "fatto fuori" ragazzino importuno che tallonava sistematicamente me e la mia amichetta quando uscivamo per "lo struscio" serale: borsellino di cuio appeso al collo(all'epoca in gran voga) riempito a modo di fermagli per capelli in metallo e... BUM: "una fiondata" sulla testa e problema risolto...
No comment..
Buon fine settimana a tutti.
Rita

Rita
 
inserita il 10/11/2007 19:11:26

- cari amici,

Il mio rapporto con la rabbia...

Difficile da definire....il mio marte in acquario in IV in qualche modo sublima un pò tutti quei sentimenti troppo irruenti che che non mi appartengono affatto......non mi appartengono???


Lo so che non è proprio così, ma evidentemente il mio inconscio si sforza molto per razionalizzare tutte le emozioni troppo calde, le smorza (marte quadrato a nettuno), le diluisce, eppure a guastare questa idilliaca immagine di me perfettamente padrona dei miei istinti, arriva puntualmente plutone quinconce a marte che alleato a plutone quadrato a mercurio, mi fa ribollire di una rabbia, che non si può certo MOSTRARE, perchè non si può TRASCENDERE o LASCIARSI ANDARE, o FARSI TRASCINARE DALL'ISTINTUALITA'...mio dio, cosa mai potrà accadare se la ragione si fa dominare dall'ISTINTO......

...e così devo correre ai ripari...riprendere le distanze e riappropriarmi del mio equilibrio......infondo, ...lo faccio da una vita, non è nemmeno così difficile....

ciao cari

Lara

aral
 
inserita il 10/11/2007 21:33:36

- personalmente torno adesso da una giornata abbastanza piena, e forse parlare di rabbia è abbastanza appropriato (anche per motivi secondari).
Cmq io sono sempre stato REFRATTARIO alla rabbia di qualsiasi tipo e costume: educato dalla scuola di mio padre "la calma è la virtù dei forti" l'ho preso come assioma e me ne sono sempre fatto una ragione. Il mio temperamento lunare-nettuniano ha fatto il resto, e già da piccolo ero sensibilissimo a urla, toni alti e grida, facendomi scappare e sconvolgere da tanta veemenza, spesso sentita in casa nell'ambiente familiare (IV casa in ariete). Ciò non ha fatto che chiudere il mio guscio, rendendomi allo stesso tempo meno capace di esprimere i miei sentimenti, dato che l'ambiente di casa era sempre una zona di emergenza.

una persona timida, inibita, un bambino convenzionalizzato da crismi dell'educazione di certe parrocchie "paraocchi". fatto sta che oggi mi ritrovo a combattere la mia introiettata tendenza a nascondermi, a rendermi modesto, umile, a tirarmi in disparte, a essere conciliante, a non prendermela, non essere suscettibile, a volte non esistendo ed estraniandomi, come vogliono quel nettuno e quella luna, che però sente tutto e allo stesso tempo somatizza. eczema fin da piccolo, grattandosi fino a far venire fuori il sangue.appena andavo dai parenti per qualche giorno, andava via tutto senza medicine..speciale no?!?

E così il mio rapporto con la rabbia si è sempre risolto con un buco nell'acqua..incavavo la testa sotto la sabbia, neanche urlando o esprimendomi..nascondevo sotto le pieghe della mia faccia, negli antri più nascosti, nella fase di rimozione più acuta, nell'assorbimento stesso di certe emozioni che non si potevano esprimere..figura genitoriale materna autoritaria, sia di stampo funzionale e stabile ma rigida e dogmatica, intollerante ad altre influenze, inflessibile (saturno cong. plutone in Xa nel mio tema). Una certa oppressione cronica emotiva, continua e conseguente, la supervisione dall'alto di una specie di "occhio" che tutto vede, che si intrufola in ciò che fai, che sente ciò che sei, che controlla stati d'animo, che manipola.

di queste tematiche me ne sono reso conto subito a pelle, e dopo con la testa. ma non pensavo fossero impressi a fuoco così, adesso. e tant'è che mi sto sorbendo un percorso di autointrospezione iniziato già da un pò di tempo, dove spesso mi davo la colpa per quanto era successo, e covavo cmq la brace sotto le ceneri..è difficile "usare" la propria rabbia quando non se ne percepiscono i limiti, e bisogna incanalarla, o almeno si "prescrive" così in modo saggio. Ma come lilli affermava nel suo post, chi ingoia situazioni nocive senza fiatare, rimane sempre un pò scosso (poi anche lei ha una sesta occupata e importante, come poi il sottoscritto) quindi si rischia la somatizzazione (Cara bruna, il nostro marte in sesta...io ce l'ho in gemelli)da me la rabbia è sempre stata bandita, spesso non capivo l'aggressività quando ero bambino, mi stupivo quando c'era gente su di giri..io ero sempre così tranquillo e quieto!

però nel tempo mi chiedo se non vi sia davvero qualcosa di invisibile che agisce sotto la mia pelle, che invece è tutt'altro che rilassato..in fondo ho sempre il sole congiunto a marte. i muscoli miei risultano scattanti e definiti, anche sviluppati se vogliamo, ma fin troppo contratti, tesi, rigidi,come ha ben sottolineato la curatrice e psicologa che supervisiona il gruppo di bioenergetica. le gambe soprattutto (Asc. sagittario) sono molto rigide. diviene difficile il rilascio, vi sono strutture arroccate di difesa, si teme il contatto diretto, viene mediato, ragionato, costruito, intellettualizzato. La mente predomina, per questo ho paura della mia rabbia.

solo due episodi di rabbia senza controllo in tutta la mia vita: a 11 anni, quando dopo essere stato continuamente preso in giro per tutto il giorno e ripetute vessazioni, burle, scherzi, anche in presenza di altre persone, e dopo una situazione brusca in casa (sempre mia madre, mio padre era il mio difensore, ma sostanzialmente "discussioni e litigi" tutti i giorni)vedere che anche fuori non avevo tranquillità e comprensione, mi induceva profonda tristezza, risentimento e scoramento, profonda inquetudine e amarezza. così, dopo aver preso un pomeriggio di burle, scherzi continui, è scattato un qualcosa di insolito per la mia natura: ho staccato la mente, la vocina in testa non mi parlava più. Ed è uscito marte. imponente, implacabile. e dalla situazione nel giardino in cui eravamo noi ragazzi, ho afferrato la prima sedia di fianco a me e l'ho scaraventata proprio contro il mio malfamatore, il continuo scarnificatore del mio già inesistente orgoglio (che continuava ogni giorno a subire pressioni in casa) andando molto vicino a un incidente grave. una delle gambe della sedia è andata sfregando la tempia, vicinissima all'occhio, provocando una ferita chiusa da due punti (ancora oggi si vede) e un'emorragia dalla quale il sangue usciva a fiotti. Nel momento, io non mi sentivo per niente in colpa, anzi. infatti quando i miei genitori (mia madre assume sempre un comportamento super-corretto in società) si scusarono telefonandosi con i suoi, io continuavo a dire che mi aveva provocato per tutto il pomeriggio. non sentivo ragioni. e mi ci volle una continua ramanzina mista a stupore dei miei (io ero il bambino assorto, tranquillo) per scusarmi con la sua famiglia (pensavo: questo mi rompe, e poi devo anche scusarmi!!) anche in questo caso, sono stato istituzionalizzato a mostrare sempre il lato accondiscendente. però senza poi spiegarmi bene come fare a farmi rispettare, a farmi valere. sentivo quotidianamente gli attacchi alla tranquillità di mia madre, per me era normale vivere in un clima di guerra. l'ho sempre e solo interiorizzato però, perchè io non sono mai partito contro nessuno, e devo proprio sentirmi in pericolo di vita o di onore sociale per reagire. in tutti gli altri casi, offese e certe volte anche mani non mi hanno scalfito. rimanevo un papa di sale. immobile, utilizzavo la non-violenza di gandhi (per me era già un idolo a 10 anni; lo conoscevo perchè ne parlava mio padre). ho sempre sentito l'ingiustizia verso gli altri, perchè io stesso ne ho patite verso la mia stabilità emotiva. e a volte soprusi verso la mia figura malferma e bisognosa di conferme (A volte mi facevo coinvolgere ingenuamente in giochi che mi esponevano al pubblico ludibrio, alla mercè degli altri. una volta un coatto più grande mi ha anche sputato in faccia un sorso di thè. non ho fatto una piega. sempre tenere dentro. sempre stare zitto, far finta di niente. sempre subire, la figura della vittima. in casa quando c'era, mio papà era il salvatore, l'angelo, la figura mandata da Dio per salvarmi (ero molto religioso da piccolo, naturalmente indottrinato dalle manie di mia madre; più avanti mi sarei definito come Leopardi, le cui manie della madre cattedratica e dogmatica avrebbero fatto da freno alla sua spiccatissima e generosa sensibilità) ma fuori, nel cortile, io ero l'agnello da sacrificare. urla a non finire quando sbagliavo a calcio (io non ho mai giocato a differenza degli altri ragazzi più grandi) e una volta iniziai anche a prenderle, quando arrivò dal "cielo" mio cugino, che mi difese e anzi le diede al mio aguzzino. non scorderò mai quella scena. vittima salvata, spesso un tormentone da quando ero piccolo (nettuno all'asc) più grande si tramutò in riappacificatore. Iniziai a leggere zagor, come mio cugino. il fumetto dove il protagonista è il salvatore di indiani e bianchi al tempo del far west, dove concilia i due popoli, dove è amico di entrambi. il lottatore per la giustizia, si sacrificava per gli altri. era diventato l'emblema più simbolico della mia voglia di giustizia e pace. tant'è l'ho ancora nella mia mail..(gabrielzagor@hotmail.com).
da piccolo fui davvero vittima, ingenua, candida vittima all'altare. non sapevo niente di giochi di aggressività sociale, io avevo solo quella familiare che mi tarpava le ali tutti i giorni (e anche le orecchie, da qui forse una difficoltà a "sentirsi" dentro. rimuovevo sempre. non sapevo niente di socializzazione, avevo sempre l'esempio marziano in casa..

L'altro esempio di rabbia incontrollata fu in 3a media..anche qui il tipico bulletto di scuola, che sovrastava e opprimeva i suoi compagni di classe, bocciato a scuola, che doveva essere in 2a e invece era in prima..io ero in terza, e nel contempo c'era un passaggio di urano in trigono al sole e a marte. la mia figura di zagor, anche un pò arlecchinesca, fa uno sgambetto calcolato a questo bullo durante la ricreazione di scuola; la mia sete di giustizia chiedeva il conto. questo qui cadde a faccia piena per terra. risate a destra e sinistra nel corridoio. io nel frattempo stavo mangiando con noncuranza una pagnotta con l'uvetta , minimizzando agli occhi degli altri la mia partecipazione allo scherzo.una volta rialzatosi, inizia a spingermi, facendomi finire anche contro al muro.allorchè affido il mio sacchetto della merenda ad un mio compagno di classe fidato, e mi avvento freddo visivamente e nel contempo caldissimo emotivamente (sono quelle situazioni che sembrano sempre assurde quando capitano, la mente sai che è staccata perchè è al comando la difesa istantanea contro il pericolo, non serve la ragione)verso di lui, mollandogli un sonoro ceffone che gli rivolta la faccia. indeciso sul da farsi e messo alla berlina, scoppia a piangere davanti a tutti. io sinceramente avevo già prospettato uno scontro "serio" e mai mi sarei aspettato si mettesse a piangere, e poi così in fretta. ragionai dopo sul fatto che egli manipolava con la sua figura imponente quelli più piccoli, ma egli stesso aveva avuto paura, probabilmente poichè "volavano botte" nella sua famiglia, ed egli voleva perpetrare le minacce ricevute in casa con qualcosa di simile impaurendo quelli più piccoli.

a parte questi due episodi però, io mi sono sempre azzittito o comunque fatto "scarriolare" in faccia epitteti di ogni tipo, sempre senza reagire. riflettendoci oggi, avevo paura sì, non degli altri, ma di me. perchè sapevo che se davvero mi sarei lasciato andare, potevo commettere atti inconsulti. tremavo sempre come una foglia quando c'era la possibilità di prenderle, (sempre mantenendo un contegno sociale) vedevo sempre lontana la mia capacità di difendermi.

Allo stesso tempo però se c'era qualcuno che metteva in pericolo i miei affetti, dimenticavo la mia testa, i miei sensi di colpa, la mia difficoltà ad esprimermi, la mia paura. dimenticavo tutto e andavo a salvare, costi quel che costi. implacabile, bellissimo, il giustiziere. mi tramutavo IO nel salvatore. che non aveva paura di niente, aveva il compito Divino di salvare una persona, la vita di una persona che valeva di più della sua. e allora si che uscivano sole-marte ispirati da nettuno, sfolgoravano come una meteora fiammeggiante,accecante e colpivano come la lama indistruttibile e vitale della giustizia. in realtà, io CERCAVO queste situazioni perchè controbilanciavano la mia paura: io volevo essere salvatore di queste persone; più e più volte mi immaginavo di salvare mio cugino da un gruppo di scagnozzi, di essere il suo difensore, di diventare il paladino di qualcuno.

in effetti il punto era proprio questo:prima ero vittima, paurosa, poi diventavo il salvatore, come in quella situazione nella quale "salvai" il bambino chiuso per sbaglio a chiave nel bagno del centro commerciale. non potete immaginare come mi sentii dopo, mi sentivo davvero un sole radiante, avevo portato qualcosa di estremamente positivo nella vita di una persona, l'avevo salvata, proprio come capitava a me da piccolo. quando dovevo salvare qualcuno, la rabbia poteva venire fuori in qualunque momento, ed era anche canalizzata nel più alto ideale di salvatore. ma quando dovevo salvare me stesso, avevo sempre paura che se mi ribellavo gli altri sarebbero poi tornati a darmele in grande stile e a farmi male sul serio. ho sempre avuto l'idea che se mi ribellavo, poi era peggio (sempre le minacce verbali di mia madre).

Marte nel mio tema è opposto a giove e urano, oltre ad essere congiunto al sole. vi sono stacchi e riattacchi improvvisi di energia, che va a sollecitazioni esterne. devo imparare a gestire queste intermittenze, altrimenti la discontinuità mi porta poi a non difendermi in altri campi, o a non sentirmi difeso, o a non sentire il mio senso di conquista ogni giorno della vita. anche lilli ha questa dinamica marte-giove, e mi ha confermato questa rabbia repressa..io al massimo (ma neanche tanto) tagliavo con le parole, ma poi avevo sempre paura delle reazioni dopo, quindi stavo zitto. ho avuto paura degli altri come se il mio corpo non lo potessi usare. doveva arrivare la scarica (urano) dalla mente per attivare la rabbia (marte). e soprattutto per sentirla (luna in capricorno).
spesso penso come bruna, quando afferma che si può anche narcotizzare e rimuovere, non sentire la propria rabbia ; io l'ho sempre fatto, e assorbivo, assorbivo..

anche oggi ho paura ad impormi.

e faccio fatica ad usare la mia rabbia e difesa. a volte ho ragionato sul rapporto rabbia-paura; chi ha molta paura tende anche ad avere molti scoppi di aggressività. chi invece è tranquillo ha rabbia solo in determinati momenti critici. in ogni caso, chi non riesce ad esprimersi butta all'interno.

è da un pò che allargo la mia luna in capricorno e riesco a sentire ciò che percepisco e lo scrivo sul forum, sentendo meno la paura del rifiuto..poi io stesso ho detto di scrivere qui senza paura di essere giudicati o derisi :)
però ci sono ancora moltissime cose che rimuovo e faccio finta di non sentire.

arcangelo

arcangelo
 
inserita il 11/11/2007 00:32:51

- cari amici,
ho guardato un attimo ma non ho ancora avuto tempo di leggere tutto ciò che avete scritto.
In ogni caso, spero che nessuno di voi abbiamo già risposto per non ripetere: la rabbia è una emozione che appartiene a Marte e non alla Luna.. la Luna è un punto ricevente, ma non è lei che fa nascere la rabbia. In ogni caso, la rabbia più complessa si manifesta con Sole Marte.. che spesso è esplosiva.. reattiva incapace di essere trattenuta; Sole Plutone, rabbia repressa, trattenuta che cambia e si trasforma fino a diventare risentimento e rancore.. difficile perchè pericolosa e spesso autolesiva oltre che lesiva
La rabbia è la conseguenza di un senso profondo di "impotenza" e la sensazione di non avere chance, almeno non nel momento in cui la si prova.
E' anche una emozioni che ci porta a difenderci e a pretendere (se ci si riesce) a far rispettare i nostri diritti.
E' l'equivalente del dolore sul piano fisico. La rabbia ci ricorda che abbiamo un Io e che dobbiamo affermarlo; se non lo facciamo qualcosa di noi soffre.. e non può essere autentico. Non può neppure mai sentirsi forte.. in quanto sacrifica qualcosa di sè.
Esistono fondamentalmente due modalità di vivere la rabbia:
esplodendola
Implodendola.
Entrambe sono complesse perchè indica che non vi è capacità di gestirla.. nel primo caso perchè non si sa trattenere e quindi la si scarica, spesso a sproposito; nel secondo caso si accumula con il rischio di esplodere dentro anzichè fuori o di dover ricorrere a vendette trasversali o a rivendicazioni tardive che servono apparentemente a risarcirci del danno.
La rabbia appare quando non funzionano l'affermatività e la volontà personale che, allora, devono ritirarsi ed essere portate dentro senza esprimersi in maniera corretta.
La rabbia però è la più precisa manifestazione del fatto che c'è un IO e che qualcosa di esso soffre.. perchè è stato calpestato, non può epsrimersi, oppure è bloccato o impotente.
Seguire la rabbia indica conoscersi di più e sapere di che cosa abbiamo bisogno.
Un saluto Lidia

Lidia
 
inserita il 11/11/2007 11:47:35

- Caro Arcangelo, sento molta similitudine nel nostro vissuto di "rabbia" inespressa, e nella tua descrizione ho sentito molte emozioni che ho vissuto anche io.
Al contrario di te non ho avuto genitori che mi hanno formato ad "essere forte", e questo è sicuramente legato alla differenza di sesso, e, al contrario di te, nei momenti di forte tensione, come ho già descritto, non ho mai avuto paura delle conseguenze, ed anche questo forse dipende dal fatto che essendo donna ( sesso debole), mettevo in atto meccanismi di fiducia sulle reazioni del sesso forte nei miei confronti.


al figlio maschio, al maschio in genere, si chiede di essere coraggioso, di dimostrare supremazia in ragione del sesso, di essere "uomo", ed essere uomo significa non mostrare mai le parti deboli che umanamente un persona può avere, anche un maschio...

Qui si potrebbe aprire un argomento tutto suo che ci porterebbe fuori da quello che ci interessa, ma il collegamento rabbia- paura porta inevitabilmente a distinguere chi può, nelle società, nelle culture...in cui si vive, permetterselo ( la femmina) e chi no ( il maschio)

Io stessa con un figlio maschio ho dovuto combattere con mio marito
( ex) per fare in modo di fargli rispettare le tendenze personali di questo figlio che, con un Marte in Pesci trigono Luna Cancro, non era certo una persona che amava fare a botte con chi lo provocava, ma che gli era più facile scaricare le emozioni su di sè con l'asma bronchiale che lo portava spesso a crisi respiratorie molto pesanti che solo il cortisone riusciva a frenare..., Marte quadrato all'ascendente
(allora non conoscevo l'astrologia, ma avevo naturali istinti materni)

Se mio figlio arrivava a casa dall'asilo con qualche graffio, segno di aggressione da parte di qualche compagnetto, lui lo sgridava e gli diceva che "se non le dai tu ( le botte) e arrivi a casa segnato", te le dò io.
Mio figlio arrivava a casa terrorizzato al pensiero di dover dimostrare a suo padre che "le aveva suonate" prima di prenderle... per avere la sua approvazione,

la cosa triste è che il mio ex non era "forte", non era un violento e non era aggressivo, ma aveva dentro tanta rabbia di non essere riuscito ad emergere nella società come avrebbe voluto e richiedeva a suo figlio un "riscatto" a quella rabbia che non sapeva e non è mai riuscito a rivolgere a qualcuno se non verso sè stesso, somatizzando innumerevoli malattie gravi e croniche che si trascina tuttora.

Pensi che sia tutto già scritto?
Voglio dire, se nasciamo con aspetti nel tema natale in cui queste emozioni di cui parliamo, è perchè siamo "destinati" a viverle in un modo, anzichè in un altro?
Nasciamo in quella famiglia per caso?
La prima rabbia ed emozioni inerenti alla rabbia a quanto pare fa parte del dna, dai geni, dai cromosomi... come predisposizione, ma viene alimentata, contrastata, repressa, incanalata...a seconda dell'ambiente in cui vivi, e il primo ambiente in cui vive un bambino è la famiglia....

Cioa un caro abbraccio lilli


lilli
 
inserita il 11/11/2007 14:37:01

- Cari Amici

Leggo di grandi capacità di "contenimento" della rabbia, da parte di tutti voi.. mi viene da pensare ad un "filtro" potente che in età infantile abbiamo imparato ad interporre fra noi e le nostre istintive reazioni.
Evidentemente, tutti abbiamo sofferto di un complesso di castrazione più o meno manifesto; a tutti, mediante l'educazione, è stato insegnato che le esplosioni, di qualsiasi tipo, non si addicevano ad un comportamento di rettitudine..
Lego molto Saturno e le sue barriere, a questa inclinazione forzosa.

Ma lego molto, sempre a Saturno, un percorso di autoconsapevolezza.. lento.. ma inesorabile.

Al mio tema appartengono tutti gli aspetti e le combinazioni che potrebbero entrare in campo: un Asc. Scorpione, Saturno VIII quadrato a Sole-Plutone XI, Saturno sestile a Marte, Luna opposta a Marte sull'asse Asc/Disc, Luna trigono a Saturno, Luna e Marte quadrati a Giove III.
Aggiungo..Luna in Scorpione e Marte in Toro!
Venere Scorpione è in I.

Ho un serafico ed armonico Sole Bilancia..ma quel Plutone... Ha colorato tutta la mia vita di istinti e pulsioni violente e serpeggianti.
Un filo ad alta tensione, molto spesso spinato, con una chela terminale pronta a scattare alla minima occasione.
Con il tempo, ed un'acuta autoanalisi prima, divenuto percorso psicologico umanistico, poi..ho assegnato un nome ad ognuna di queste sensazioni ed episodi.
Tutto parte da una profonda cesura con la figura paterna (Saturno-Sole), derivante dalla terribile sensazione di tradimento e di rifiuto che spesso mi rimandava..
Come tutte le figure saturniane, mio padre ha combattuto in me le sue stesse fragilità non risolte, l'inconscio desiderio di volere un maschio, nell'illusione di poter essere ciò che lui non era riuscito a rappresentare, e per lungo tempo, facendomi carico di una colpa che non avevo, ho imparato a proiettare all'esterno quella stessa insopprimile e violenta sensazione di rabbia.
Rabbia che sfogavo contro tutto e tutti...ribollendo fino ad esplodere nei momenti meno opportuni.
Come plutoniana, maschio-riflesso, disprezzavo il pericolo.. - solo oggi dico, apparentemente..- al punto di infilarmi nelle situazioni più contorte e dimostrare il mio coraggio, il desiderio di successo, di dominio assoluto, di controllo.
Per cadere invece in contraddizione, completamente schiava della mia Venere in I, quando non venivo riconosciuta, apprezzata. Così come non lo ero stata dal primo uomo della mia vita..
Quella Venere, chiede molto..forse "sudditanza" sentimentale. E mi rimanda a Saturno in VIII, profondamente incapace di lasciarsi andare e conferire fiducia, per estremo timore di essere tradita.

Nella relazione, sono stata armata di coltello fra i denti..inutile dire che nel mio percorso le questioni più complesse si sono verificate con partners ben marziani..poichè fuori quella rabbia doveva pur esplodere.
Meno mi riconocevano, più dovevo lottare per conquistarli e dominarli, più dovevo esaurirmi e soffrire, più sconfiggevo la rabbia dentro di me..

Una complessa spirale...
Ho cominciato a percepire il pericolo autodistruttivo, e la contaddizione, quando, con un pesante transito di Marte, insieme all'energia di Urano, la vita ha cominciato ad urlare nuovamente dentro di me.
Ma non era ancora tutto.
La chiave di lettura si è affacciata, ed ovviamente in modo feroce, solo con l'anello di sosta che Marte fece nel Toro.
Ricorderemo bene la grande croce del 2000 in segni fissi..ed il suo scioglimento sul finire del 2005.
Ebbe inizio nel 2000 con Saturno in toro, ed opponeva tutti i miei valori scorpione.
Mi chiedo se per molti Saturno ha o ha avuto un impatto così devastante...uno schianto di una macchina lanciata ad altissima velocità contro un muro armato in amianto!
..Oppure, è il diverso grado di porosità sensibile, che permette di percepirlo in questo modo?...
Così fu x me in quel momento...
Lentamente, cominciai a ricostruire..pur sentendomi ancora in una gabbia opprimente.
Ed arrivarono le esperienze successive.
Le ultime a devastarmi, la proiezione finale dell'ombra.
Due incontri legati a dinamiche plutoniane, saturniane e marziane.
La cosa incredibile è l'aspetto di succedaneità dell'evento.
La prima, mai ben definita, mi lasciò in mille pezzi.. lo specchio proiettivo in frantumi.
Era stata simbiosi perfetta.
Inaccettata da quest'uomo ad un certo punto, e distrutta con tutta la forza e la violenza possibile.
Non soddisfatto, operava anche in seguito un perverso atto vendicativo..sapendo quanto ancora fossi sgomenta e spezzata.
Ovviamente, per la regola proiettiva, quella vendetta era rivolta a sua madre.
Ed io subivo nuovamente mio padre, nel tentativo di salvarlo.
All'apparenza e sulla superficie, nulla era visibile.. tutto si svolgeva sotterraneamente, serpeggiando fra le emozioni.
Ci è voluto tempo perchè io mi sganciassi da quel gioco di parti.

Un'enorme rabbia e frustrazione nel frattempo si erano impossessate di me.. passando al varo in lunghi mesi di buio, tutte le emozioni terribili legate ad essa.

Tentavo di rielaborare l'ennesimo lutto. Con la mente viaggiavo lontano, e l'inconscio faceva riemergere parti ferite, fragilissime, che io stessa disprezzavo, avendole viste riflesse ed usate male, contro di me.
Ero prosciugata...

Plutone al sestile di Mercurio-Urano mi ha salvata, in un certo senso..
L'incontro con l'astrologia di Lidia solo un anno fa, un percorso di autoconsapevolezza, amicizie care, mi permisero di riflettere su quanto continuava ad accadere.
E come a riprova...il secondo incontro.
Meno impattante, poichè più saturniano e bloccante..ma proprio quella censura, quella forma di aggressività passiva agita in questo caso su di me, mi hanno definitivamente chiarito contro chi andavo lottando da tutta una vita...
Anche questo caso rifletteva un atto plutoniano-vendicativo. Ed anche in questo caso, sono riuscita a togliermi a tempo..riemergendo sulla superficie.

Agendo meglio Saturno-struttura, ora che si muove in sestile alla mia Luna, il distacco mi è meno doloroso.
In me confliggono ancora i due aspetti del Giano bi-fronte: da un lato, il desiderio immenso di placare tutta quella rabbia, desiderando profondamente dare il perdono, a seguito di un semplice e nobile gesto di scusa..e che mai potrò avere da loro, scorpioni distruttivi... Nè, conseguentemente, ottenerlo dallo stesso mio padre.. che non può più..

Dall'altro, dissotterrando nuovamente l'ascia, andare contro il "nemico" e vederlo distrutto.

Questa è la vera sfida...e so che concorderete con me... Posso solo perdonare me stessa..la mia fragilità..la mia capacità di provare questa immensa rabbia..rivolgendomi ad una costruzione di un castello in cui alberghino serenità ed amore.
Far vivere e sentire Venere..che dalla I desidera autoriconoscersi, per riconoscere l'esterno.
E' molto dura..ma Saturno ripaga sempre di tutto l'impegno profuso alla costruzione. Prima o poi, ne avrà anche x me..

Lunita


Lunasat
 
inserita il 11/11/2007 17:06:11

- Ciao a tutti, conventicola di arrabbiati. Naturalmente mi ci metto anch'io, anche se è dura affacciarsi a un'emozione così sgradevole eppure spesso necessaria. Dunque... fino a qualche tempo fa la rabbia la relegavo in un gradino bassissimo dei miei valori, siamo personenonanimalisipuòsempreparlarne, ma negli anni mi sono dovuto ricredere. Il mio Marte in Toro incassa molto bene, in apparenza, ma poi mi fa perdere la voce (infatti la gola è la prima che parte, letteralmente, in una situazione di crisi). Credo - e molti di voi l'hanno espresso splendidamente - che l'educazione che ci hanno impartito, basata anche sul senso di colpa oppure di vergogna, sia stata una clamorosa fregatura. D'accordo, la rabbia non è mai piacevole da viversi, buttata fuori o malamente ricacciata giù per l'esofago è lo stesso, però vorrei prenderne almeno in parte le difese. In casi fortemente stressanti è la prima reazione salutare, forse non particolarmente edificante ma reprimere mi risulta ancora più devastante. Sarà mercurio opposto a urano, o la congiunzione sole-saturno in Ariete, fatto sta che ho voluto imparare ad capirla, se non proprio integrarla. E a volte mi piace, anche. Mi piace la rabbia non furibonda che fa capire a chi mi sta intorno di ronzarmi troppo da vicino ché non è aria o che sta invadendo il mio territorio. Siccome tutti abbiamo passato periodi terribili e in qualche modo ne siamo usciti non vedo perché non ci si debba difendere quando viene calpestata la dignità della nostra persona. Siamo sopravvissuti a molte prove, e abbiamo il diritto di essere rispettati tutti. Però... penso anche che l'eccesso di rabbia, sistematicamente vomitato sugli altri, non solo non sia bello ma neppure efficace. Mi ricordo una volta, l'anno scorso, in cui ho deciso di buttare fuori tutto il rancore accumulato negli anni, a mente fredda, verso un signorino assiduo frequentatore di palestre che esauriva la sua mascolinità esibendo i bicipiti, poi tra le lenzuola vabbé... (aveva un marte congiunto a venere e giove in cancro, una mosceria...). Ci eravamo frequentati per un mese e mezzo e buttavo giù che non ci credevo, ma le pareti dello stomaco erano roventi. Poi mi sono detto: al diavolo i condizionamenti! Eh sì... per due giorni ci sono stati messaggi pesantissimi, squilli con riattacco immediato, urla manicomiali di risposta. Il mio amico del cuore lì, a sentire, incredulo eppure divertito. Sì, ho voluto inscenare la rabbia, questo acrissimo fiele, ma discreto digestivo. L'ho fatto lucidamente, ma non per questo era meno reale. Quando ho esaurito tutto il repertorio, proprio tutto, non ero sfinito macché. Mi dava una soddisfazione... ho capito che la rabbia oltre a un certo punto genera altra rabbia, si autoalimenta in maniera orrendamente efficiente. Mi veniva anche da ridere, già, perché dopo ti senti pure ridicolo ma la strada la devi percorrere fino in fondo. Non so se lo consiglierei a chiunque - bisogna avere una certa dose di incoscienza. Chiaro, i rapporti dopo questi epiloghi sono morti per sempre. Ogni tanto, così come compito per le vacanze, mi impongo un esercizio di rabbia per non perdere l'allenamento. E devo ammettere purtroppo che funziona molto bene... sia nel privato che al lavoro. Inscenare la rabbia verso qualcosa di ingiusto mi aiuta a prevenirne gli eccessi in contesti sbagliati. Monsu le palestré, poi, dopo qualche mese mi ha perdonato... e ogni tanto ci siamo sentiti. Forse ogni non è più questione di sfumature. A' la prochaine fois Perseo

Perseo
 
 
 
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