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  INDIVIDUAZIONE-IDENTIFICAZIONE ...ARCANI E SAMAHIN....
discussione inserita da .cilli
 



“La vita mette in atto solo potenzialmente ciò che potrebbe essere, è lasciata ad ogni singolo uomo la possibilità di realizzare oppure no la propria progettualità”


In un altro contesto riprendo ancora in senso allargato “il tema destino”cercando a livello astrologico ciò che Jung evidenziava nella funzione INDIVIDUAZIONE forse la nostra autorealizzazione scevra da condizionamenti che nell’IDENTIFICAZIONE trova l’opposto e un possibile conflitto

Ancora due forze tra loro opposte in due tendenze che sono presenti nell’uomo: la prima è comune a tutti gli esseri viventi ed è quella di "dover essere ciò che si è", tendenza questa che scritta in modo indelebile: il bisogno di individuazione e quindi del nostro progetto in rx si porta il fardello degli irrisolti famigliari
La seconda, che gioca il ruolo opposto è la tendenza ad identificarsi, che significa ripetere in modo identico un modello, o detto con altre parole, la tendenza ad uniformarsi ad un ruolo proposto dall’ambiente sociale.
Di qui spesso il vissuto di “schiavitù” se l’individuo rimane legato ad una modalità che non riesce ad interrompere.
La coazione a ripetere si presenta in situazioni tipiche in cui l’individuo si trova a ripetere una modalità sulla quale sembra che egli non abbia alcun potere ma nella quale si ritrova costantemente e fatalmente.
Rientrano quelle situazioni in cui alcuni si lamentano del proprio "destino" che sembra ripetersi nella sua negatività: rapporti di coppia che finiscono inesorabilmente con l’abbandono da parte del partner; oppure persone che trovano sempre sulla propria strada qualcuno a cui dover riversare tutta la loro attenzione finendo però con il dover rinunciare alla propria vita; altre ancora che passano la loro vita a mettere su un piedistallo qualcuno che inevitabilmente non può reggere a quel ruolo.,altri ancora con lavoro sempre precario ,e ancora chi inceppa in problemi burocratici .e di un certo rapporto col denaro …;. solo per citare alcune delle innumerevoli forme in cui la coazione a ripetere si manifesta.
La caratteristica che hanno in comune queste situazioni è che nonostante il soggetto ripeta continuamente quell’identica modalità, egli non sembra ricavarne, sul piano cosciente, alcunchè….se non quando un DISAGIO AMICO si sveglia e per quanto doloroso comincia con qualche sintomo a far emergere i conflitti per conoscerli,affrontarli e in parte superarli
Il quadro che si delinea è piuttosto quello di un individuo che subisce passivamente un "meccanismo" che non riesce ad interrompere; tanto che il vissuto di chi sperimenta la coazione a ripetere è quello dell’essere posseduto da qualcosa che opera ben al di là della propria volontà e che sembra avere al punto da far pronunciare la fatidica frase “devo interrompere un karma”tanto di moda …quanto l’essere intrappolati in una tela di ragno che nel vivere il quotidiano ci vede sempre divisi tra materiale e spirituale..come se il primo escludesse il secondo..ancora un dualismo..quegli opposti che devono essere intergrati perché ci sia vera individuazione …- inserimento nell’ambiente e non più identificazione –
Domani si festeggia “ samahin “..tra l’altro lo ricordo perché la luna piena è pronta e per i celti non sarà da anticipare ..tutto ciò che ho scritto per un nostro potenziale migliore lo vedo nel parlare di tarocchi nell’arcano 13 ..la morte….tra l’altro in pieno sole scorpione è l’arcano cosignificante alla casa 8 dello zodiaco …al periodo dell’anno che viviamo che per noi cattolici il 31 dicembre ha lo stesso significato:riprendere la giostra della vita …che nella ruota della fortuna incide il nuovo ciclo ..dove i tempi si mescolano …kronos e kairos ..un maschile e femminile nelle figure aggrappate alla ruota e un giudice supremo in alto….Da tempo mi interesso di opposti in tarologia e astrologia come presupposti per AMALGAMARE ciò che è diviso ma è evidente che ripropongo una conversazione che dovrebbe essere più dettagliata e calata nelle nostre ripetizioni…di azioni e problemi che all’esterno poi incontriamo..(dentro e fuori)..
Sorridente nello scoprire una tradizione Wicca che consiste nello scrivere un biglietto magico su cui scrivere tutto ciò che in questo momento dell’anno importante per il raccordo_vita-morte noi riteniamo di doverci liberare ..Non esistono confini per alcune leggi universali e il cambiamento deve comunque far eliminare qualcosa di noi ….per far crescere il nuovo….
Sì mi rendo conto di essere stata prolissa …ma dico sempre che la carta è paziente …

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 191 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 07/11/2009 19:29:29

- cara luana, ho dato un'occhiata al tuo tema e credo che il transito di plutone in prima casa possa essere veramente utile per aiutarti a trasformare completamente il modo di porti verso la vita e il mondo in generale. sappiamo che l'ascendente è la nascita-rinascita e che plutone ha una grande potenzialità trasformativa e rigenerativa: elimina il superfluo per portare alla luce l'autenticità, che è indistruttibile...

anch'io avevo rigettato l'astrologia prima di scoprire questo forum ... e anche il mio percorso di formazione è articolato e interdisciplinare, anche perché il ruolo che svolgo nel lavoro, seppur vi sono riferimenti a livello normativo, non è ancora stato disciplinato in modo specifico e non esistono corsi di laurea "ad hoc", ma altri tipi di percorsi che prevedono una precedente formazione a livello universitario. ...e quando ho intrapeso questo percorso sapevo quello a cui andavo incontro!! al di là di questo, nei miei progetti cerco di integrare tutte le mie esperienze e il mio percorso di formazione ... cambiando certamente le dosi ... ma devo dire che c'è tutto! ...dovrei solo imparare a ben miscelare... perché forse la ricetta giusta (segreta, da brava ottava casa) ...ce l'ho già... ...ovviamente... sempre mettendo al centro finalità e obiettivi e non se stessi!!

ora tolgo dal centro me stessa e rimetto te e la dinamica scorpione - toro. ...luana... lungi da me farti diventare toro!! è che credo che lo scorpione (e l'ottava casa), per imparare a lasciarsi andare, debba in qualche modo imparare dal suo opposto (ho in questo momento un'illuminazione sulla seconda casa -perdonami se sono per un attimo ritornata a me) ... sempre mantenendo la sua identità, ci mancherebbe!

a presto e grazie per gli spunti,
kla

kla - luana
 
inserita il 07/11/2009 19:31:46

- forse prima lasciare andare per potersi lasciare andare...

kla - luana
 
inserita il 07/11/2009 19:45:15

- (altra aggiunta) ma per lasciar andare si deve prima riconoscere quella cosa come altro da sé...

kla - luana
 
inserita il 07/11/2009 20:23:30

- kla centrato in pieno....ho proprio un problema a "lasciare andare" , a "lasciarmi andare". Sembro tedesca a volte, se mi "sento" minacciata. E anche più di qualche problema a mettere i paletti lì dove sono necessari. Bah, sembra quasi che debba sempre contenere emotivamente chi mi sta vicino e io sono una spugna assorbente. Ci sto male, anche fisicamente. Motivo per cui anni fa, abbandonai un centro d'ascolto. Non reggevo la sofferenza. Talvolta sconfino, mi immedesimo troppo. Non dimenticherò mai la sofferenza di una donna, costretta da indigenza a lasciare il nipotino in una casa famiglia. Le sono stata vicinissima, ma non nel "modo giusto". Certe sofferenze, non so contenerle, le "vivo" come se fossero mia. Devo imparare anche un "sano" distacco emotivo.
Mi fa piacere, sapere che ci accomuna una simile visione "professionale".
Posso solo dirti, asseconda questa tua vocazione, fino in fondo.
Solerossella, non è astrologia, ma una considerazione di un altro genere. Forse anche un tentativo di starti vicina.
Hai considerato- e mi spiace che tu abbia dovuto accantonare un progetto in cui credevi.-che in questo periodo di recessione economica, un centro benessere è tra le attività più ad alto richio?
Mia sorella, lamentava una flessione sempre maggiore tra le clienti, già a partire da due anni fa. Gestiva un centro benessere, corredato da servizi estetici.
Poi, ci sono stati anche altri motivi, e il centro ha chiuso battenti.
Ma ripeto è un settore ove la crisi si fa sentire. Anche se il target della clientela è generalmente della fascia medio-alta. Almeno dalle mie parti, la situazione è critica.


Ciao!

luana
 
inserita il 07/11/2009 21:08:50

- credo sia inevitabile vivere certi contro-transfert (se ho ben compreso la situazione), soprattutto nelle fasi iniziali di un certo tipo di esperienza lavorativa o di volontariato. penso che sia soprattutto importante evitare che si cristallizzino momenti simbiotici, che paralizzano l'autonomia della persona "supportata", ma al di là di questa eventualità bisogna anche imparare a distanziarsi da tanta emotività per non sentirne in continuazione il carico a livello di responsabilità, soprattutto con tanti valori acqua! ...io per fortuna ho una luna in acquario che mi salva... anche se a volte fa un po' a pugni con i bisogni emotivi del sole pesci in ottava, di per sé già difficili da raggiungere.

rispetto al mio post precedente ho proprio mal espresso la dialettica scorpione - toro: lo scorpione non deve certo imparare dal toro a lasciar andare e a percepire il proprio potere interno senza sentirsi manipolato o manipolare (è il SUO progetto), ma credo che possa veramente dire di aver raggiunto questo obiettivo solo quando è in grado di utilizzare le modalità di visibilità del suo opposto. non a caso il "potere esterno" agisce spesso attraverso manipolazioni sotterranee o comunque non immediatamente visibili.


ciao,
kla

p.s.: grazie per l'incoraggiamento! fin che sarò in grado di farlo continuerò su questa strada assecondando la mia vocazione, anche se non posso fare a meno di chiedermi se posso considerarmi abbastanza "radicata" per affidarmi a questo mio sentire. ...comunque non potendolo in ogni caso sapere -mi chiedo anche se si possa mai dirlo con certezza- non mi rimane altro da fare!!

kla - luana
 
inserita il 07/11/2009 21:28:42

- cara rossella, conosco bene questo meccanismo sagittariano... sei mossa dal fuoco sacro e non ti ferma nessuno, eh?

aggiungo a quanto scritto da luana che all'inizio della crisi avevo sentito in un servizio del tg -non so QUANTO affidabile- che erano aumetate le frequentazioni di palestre, ecc.. insomma, le persone preferiscono evitare di spendere per il superfluo ma investono nel tempo libero (magari anche per non pensare ai loro problemi o per migliorare la qualità della vita dando un altro ordine alle proprie priorità?). forse un certo tipo di servizi offerti dai centri benessere vengono considerati superflui. non so, un centro benessere non dico "dei poveri", ma alla portata di tutti per servizi offerti, può essere più "fruibile" e interessante?

ciao,
kla

kla per solerossella
 
inserita il 07/11/2009 23:49:33

- Cara Kla, e cara Luana…

fortunatamente le mie crisi emotive sono, velocemente sospinte via , da quel sacro fuoco che mi brucia dentro e mi permette di voltare pagina molto velocemente...
parlando di me mi rendo conto che questo sacro fuoco sa proiettarmi solo in direzione futura...
è un pò il tema ricorrente della mia vita...questo incessante anticipare i tempi...questo costante esame di maturità...
evidentemente l'Ariete è chiamato a questo...indomito fino all'inverosimile...
ma...trovo molto stimolante il vostro confronto...e il bisogno-necessità di distaccarsi da sè stessi...certamente per un Kla che è un Pesci con componenti aquariane il percorso è già decisamente delineato…la sua condizione individuale è già ben delineata…e per questo può guardare agli altri con il giusto distacco …anche se il suo percorso si raffinerà strada facendo
mentre nel caso di uno Scorpione questo è un tema senz'altro da finalizzare
ma da che cosa deve distaccarsi lo Scorpione?
intanto dalla paura di mostrarsi.. la quadratura con il segno del Leone dice proprio questo…la luce solare mette in ombra questo segno e lo abitua all'oscurità...
ma deve comunque integrare… qualità solari...
è significativo in questo senso un mito legato allo Scorpione che è quello di Erechkigal, una dea degli inferi che un bel giorno proprio in occasione del funerale del marito, riceve la visita della sorella, una dea dei cieli … questo simbolicamente rappresenta una lotta tra l'inconscio e la coscienza...
insomma questa dea viene invitata come prima cosa da sua sorella a spogliarsi...e in questo possiamo vedere proprio l'Io-coscienza che quando viene a trovarsi nel regno di Plutone...deve necessariamente abbandonare le sue maschere...(tra l'altro ho anch'io il transito in 1a casa di Plutone...)
ed è solo attraverso la spoliazione e la sofferenza che Inanna può operare questa sua profonda trasformazione...
per cui questo mito insegna che il viaggio dello Scorpione o comunque simbolicamente dell'energia plutoniana non può mai essere un viaggio di piacere...
questo è quello che lo Scorpione dovrà affrontare … un viaggio che lo porterà verso la trasformazione..fino alla totale scoperta di quello che ha dentro di sé…
infatti Inanna nel mito viene liberata … e riconosce a sua sorella il suo enorme potere regalandole dei diamanti...
non a caso nei miti romani la parola Plutone vuol dire ricchezza...
Plutone è lì per farci scoprire il potenziale che è più profondo, magari mettendoci alle corde o in situazioni tragiche..ma che alla fine ci regalano il nostro potere personale...
Tornando a me…non voglio stare ad interrogarmi se sarei riuscita o meno nel mio progetto…
So per certo che ci avrei messo tutta me stessa…
Ora mi rendo solo conto che non sempre anticipare gli avvenimenti è possibile…è una mia qualità e su questa dovrò lavorare…senza dimenticare il mio medio cielo Bilancia che da me vuole distacco emotivo… equilibrio e scelte ponderate…
Un caldo saluto…
Rossella


solerossella
 
inserita il 08/11/2009 09:37:36

- cara Luana

se ti va, mi piacerebbe sapere cosa ha portato a galla il transito di plutone sulla tua venere e marte sagittario.

E' stato un momento di presa di coscienza ??...di svolta per certi versi, anche se particolarmente dolorosa ?? come l'hai vissuto...??

ciao lara

aral
 
inserita il 08/11/2009 14:52:53

- Care Aral e Solerossella, nel transito di Plutone in dodicesima, ai miei valori in dodicesima, vedo i germi di ciò che lentamente, ma inesorabilmente, mi ha portato poi a postare persino un nome, su un sito della rete.
C’è tanto, in quel nome, anche dietro le scuse. Impossibile, per me, fino a qualche anno fa. Persino inconcepibile.
Il prima e il dopo. Plutone , mi ha donato “il senso del limite”. Questo il valore, dei miei personalissimi diamanti. Ad uno scorpione, va insegnato. Forse non lo possiede, o perlomeno è convinto di poter ancora una volta “controllare ogni cosa”.
Plutone, nelle pareti bianche. La depressione. Il periodo più difficile e importante della mia vita. Scorpione, doc, si diceva. Io e la consapevolezza, di non poter dire, per la prima volta in vita mia “ce la posso fare anche stavolta”. Posso ancora, rialzarmi, l’ho sempre fatto.
Il tutto è passato per una crisi matrimoniale. Non sono riuscita a superla, mi sono arresa, non vedevo via d’uscita.
Eppure quanto è stato importante quel Plutone. La risalita, la sfida più dura, perché allentata la morsa, la caduta procede libera, verso il basso. E ce ne erano tanti di motivi per restare sul fondo, bastava ricominciare dall’infanzia e poi a seguire. Prendere coscienza di tutte le fragilità, che io stessa ho per molto tempo rifiutato di possedere e farlo di colpo.
Alla volontà, sostituire, il suo totale contrario, significa, non riconoscersi n nulla. Non sapere nemmeno chi si è davvero. Essere messa all’angolo, non da qualcosa o qualcuno, ma dal proprio non reagire. L’abulia. La solitudine, scelta, non per accoglierla, ma come rifugio. Rifugio da un mondo, che mi chiedeva di reagire. Mi sono “concessa” invece, di non farlo. Forse è stata la prima volta, in cui ho assecondato il “mio sentire”. Per quanto doloroso, ma finalmente “mio”. Spezzare quel “mito di me” che mi portavo dentro e accorgersi invece che la donna forte, che pensavo di essere, non c’era affatto.
Ho cercato ,poi, fuori di me la forza che non avevo, per risalire. Forse, si potrebbe liquidare il tutto con un “sublimare”. Forse lo è stato, il passaggio nel “reale” lo sto facendo ora, in questa stagione della mia vita. In questo preciso “qui ed ora”.
Il qui ed ora, di quegli anni, doveva sperimentare la forza dell’abbandono totale e la consolazione totale. Se abbandono doveva esserci, doveva essere totale e totalizzante.
La consolazione “degli affitti, nell’anima”: la Fede. La Fede nell’Assoluto, per ridare gambe a chi fede non aveva . Nemmeno nei propri passi, nemmeno per recarsi a far la spesa. Un fuori di me, talmente Gigantesco, da provare smarrimento. Avevo “bisogno”, di restituirmi “la bellezza” dell’essere umano. La dignità, dimenticando “colpe”. L’abbraccio materno e paterno al contempo. Poi tutto è cambiato nei toni, all’immenso, i colori minori, ma non meno veri, e la lenta risalita.
Quanto è stato difficile accettare l’aiuto. Essere dall’altra parte della barricata, a “prendere” e a non “dare”. Forse la lezione dell’umiltà, nella psicoterapia. Credo- per me per le mie soggettive esperienze di vita- l’umiltà la dovevo sperimentare, proprio nel pronunciare, farfugliando “ho bisogno di aiuto, non ce la faccio da sola”. Anche qui, prospettiva da aggiustare, un resettare il proprio “sé”.
Sono stati anni, durissimi, ma hanno segnato un prima e un dopo dal quale non potrò mai più tornare indietro. Ho scoperto, che persino all’inferno, si può brillare, scoprendo parti di sé. Un fiore, bellissimo e atroce, nella sofferenza.

Altre due parole, per non liquidare una parte di me, con un linguaggio esclusivamente di cause ed effetti,, nel quale anche la psicologia può rischiare di perdersi. E nemmeno mi piacerebbe, perderla in questo.
Avevo “bisogno”- le virgolette ci stanno tutte- scrivevo, dell’Immenso per ridar gambe. Dovevo passare per la “santa”, per accettare un passato di “colpe”, ma la Fede, non si fa usare, piuttosto ti usa, perché trasforma. Né è questione di nomi o confessioni, i paletti, li mettono gli uomini. Non nascono dagli “Dei”, gli dei rifuggono i confini.
E’ un’esperienza talmente intima, e personale, che lo è più delle proprie nudità. E trasforma, come un forno alchemico.
Sebbene, i toni, siano cambiati, quella esperienza è comunque parte di me, come il mio nome, il mio passato, il mio essere madre, insegnante, figlia, sorella, ex-moglie. In questo qui ed ora, Plutone è in prima e pare stia lì a chiedermi , di fare la cosa, più semplice, ma forse più difficile per me. Far vivere “solo” la donna. Non sarà una passeggiata, ma non dimentico, perché ce l’ho stampato dentro, quel senso del limite e umiltà , che Plutone, mio “padre” astrale, mi ha insegnato.
Forse, è l’ora, che plutone ceda il campo e m’insegni ad integrare, Marte. Ho un problema non risolto con l’energia, la forza, la “rabbia”- sì proprio rabbia- da trasformare in positiva”.


Cara Cilli, ho rimandato un po’ prima di postarti il mio quesito. Leggendo anche le altre discussioni, aiutami a sciogliere un arcano. Come si fa a convivere, senza timori, con ciò che non si tocca, ma in qualche modo si “sente” e poi è davvero oggettivo , che a sensibilità, empatia, corrisponda “percettività”? Tu queste parti, sembra, che le hai integrate, come ci riesci? Come riesci cioè a conviverci, senza , resistere alla tentazione – passami il termine improprio - di liquidare il tutto con un banale “è un attimo di follia”. Ci si riesce, poi, a conviverci fino in fondo? Non si rischia di smarrirsi, di temere, di perdere i contatti con la realtà? Quando c’è , poi che parte, da dentro di noi- sempre che ci sia- e quanto “arriva” davvero, come esterno da noi….?
E’ puoi davvero, un “dono”o invece è più una “una condanna”? Come si fa poi a mantenere desto il “dubbio” di essersi “sbagliati”, qualora si accetti questo “quid”? Vivo, tanto ma tanto conflittualmente, questi interrogativi, che ti ho semplicemente girato. So che l’approccio giusto, non deve procedere né da una negazione aprioristica, ma nemmeno da un’accettazione supina. La vita, ha anche il suo alone di “mistero” e “magia”- credo che chiunque lo abbia sperimentato almeno una volta - ma c’è un modo per viverlo “consapevolmente” senza ridurlo a totale follia o a dottrine new age, senza scomodare l’antropologia culturale?
Chissà Cilli, forse avrei dovuto inserirlo come una nuova discussione.
Ciao, cara Kla , io credo, che devo imparare ad “usare” il controtransfert, in un contesto davvero allargato, che sappia partire dalle persone con cui condivido la quotidianità. Né dimenticare l’umiltà del chiedere, anche per sé. Perché in questo dare, vi è a volte, un sottile “egoismo”. Mi chiedevo , se la vera “generosità” non risieda da tutt’altra parte. Ci si abbandona davvero all’altro, quando lo si accoglie.. e non quando ci si limita ad accogliere. Era solo un pensiero, anche un po’ confuso cara Kla. Non ho purtroppo tempo, per renderlo più plastico e chiaro.
Buona domenica!


luana
 
inserita il 08/11/2009 15:58:17

- 'Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior' (F.D.A.)

kla

per luana
 
 
 
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