- Ora mi chiedo: io vedevo in lui un grande bisogno d'affetto ed anche una capacità (potenziale!!!) di dare affetto,con la sua Luna/Venere nei pesci,ma sono stata attratta "anche" da quel Plutone al Mediocielo,che invece lui viveva pienamente,mentre io non ero così in grado di farlo per me?
E lui è stato attratto dalla mia Luna/Nettuno,perchè non era in grado di accettare e viversi la sua congiunzione,in quanto ritenuta una debolezza?
Chiedo scusa delle eventuali stupidaggini....

- In questo caso,ed in altri,il mio Plutone è usato in modo autodistruttivo...è qui che c'è da approfondire.

- Cara Rita,
ho riletto il post in cui parli di Venere. Il discorso infatti non è semplice. Inizio col dirti che,fisicamente,non mi sento mai totalmente a mio agio. E questo da sempre. Quando mi vedo vestita bene,carina,ecc...e vado in giro,e qualcuno mi guarda,ho paura che pensino:ma chi si crede d'essere? Se invece mi vedo brutta,leggo negli altri:ma com'è combinata questa quà?
Qui c'è un problema di rivalità,soprattutto tra donne. Una sorta di divieto ad oltrepassare una linea: mostrarsi troppo non mi era consentito.
Adesso,che ho 53 anni,il problema è diverso,ma esiste comunque immutato,perchè è interno a me.

- Cara Stefania,
su, fammi un bel sorriso solare!!
Ho avidamente letto tutto e stampato per riguardarmelo con calma.....il discorso Plutone è più che mai attivo, anche per me come ti dicevo, ci sto lavorando tanto. E le proiezioni sui maschi, poi!.
Rifletterò e ti dirò, sento che è anche un bel percorso da fare insieme (siamo qui per studiare ma diventa anche aiutarsi, no?).
Per Venere....avevo idee che devo finire di dire anche a Rita....ma mi stanno portando a pensare che al di là di tutto (temi ed aspetti natali) essendo noi delle donne, Venere è davvero importante e significativa. Che lei è la chiave del piacere nella vita e va riscoperta e ricontattata. E onorata, come ogni divinità (archetipo se vuoi) che si rispetti.
Si potrebbe fondare un partito, o un movimento, pro Venere in noi. Semmai in questa iniziativa mi faccio aiutare da un bell'Ariete doc.....ne conosci uno? ::wink::
e ci potremmo pure fare delle grandi illustrazioni (quella dell'arte era una mia possibile strada, credo, ma un giorno ti vengo a trovare e mi insegni del tuo lavoro, ch emi incuriosisce molto; sarebbe bello no?)
Un grande abbraccio, cara, e a presto.
Bruna

PS non mi dare dell'esperta dai, sapessi quanta confusione ho tante volte!

- ........ecco fatto!

- Cara Stefania,
pur con qualche inciampo, ti vedo comunque capace di gestire la tua vita; e questo non mi sembra affatto poco. Sei stata capace di capire che il tuo compagno, più che te, non voleva perdere il suo potere ,ed hai saputo dire di no.
In questi giorni mi sta capitando di seguire la vicenda di un' altra amica, con una relazione difficle; ovviamente Plutoniana.Non so come comunicarle di fare attenzione a non confondere i sentimenti con il bisogno di controllare; ci ho provato oggi e spero di non aver esagerato; perchè la mia poco diplomatica Luna Plutone in terza, non ama molto le mediazioni e si esprime con la stessa forza delle emozioni che prova... Trovo ingiusto rimanere invischiati in una tela tessuta con fili intrisi di veleno, convinti, invece, di essere avvolti dal tenero manto del'amore sublime ed impossibile. Sono sempre più convinta che quando questo ci capita (vi sono inclusa) dobbiamo lavorare su noi stessi e sul nostro senso di autostima.
Tornando a te, la quinta casa è collegata alla fase edipica, a quel periodo dell'infanzia in cui viviamo l'innammoramento del genitore di sesso opposto...
A me sembra di capire che tra i tuoi genitori non vi fosse molta complicità, quindi questo non li avrà resi uniti nel sostenere la vostra crescita; tu mi sembri avere un temperamento assai pregno delle caratteristiche paterne e se, come tu dici, vi era rivalità, non è improbabile che, "mortificando" il tuo potere di seduzione, ti sia stato impedito di "sedurre" l'uomo che apparteneva a tua madre. In altre parole, qualcosa non ha funzionato nel condurti fuori dalla fase edipica.
Il rapporto con il padre condiziona sempre una donna; non aver avuto il "potere" (Plutone) di sedurre il primo uomo della propria vita, spesso lascia la sensazione di non avere potere sugli uomini in genere. Questo si traduce in una sensazione di disvalore, di scarsa autostima relativamente alla capacità di pIacere ed essere amati.
Forse per questo si finisce per cercare persone che, invece, possono (alias "hanno il potere di") farlo. Penso che esse rappresentino il nostro potere, non solo perchè esprimono questo aspetto, ma anche perchè è come provare a noi stessi che , contrariamente a quanto ci è stato fatto credere, "possiamo".... essere degni di cotale attenzione....
La Venere all'ascendente mi parla del fatto che devi aver sentito sin dalla nascita la fatica di conquistarla, l'attenzione; e la sensibilità di quella Luna-Nettuno in Bilancia, ti ha subito indicato il modo in cui potevi riceverla: prendenti cura degli altri...
Su questo Humus si innesta la perdita del senso del proprio valore e, accompagnato ad esso, il potere di controllo da parte di coloro dai quali vorremmo essere amati, i quali, pur inconsapevolmente contrabbandano il loro affetto con la nostra obbedienza...E cos' ci si attesta sui loro gusti, e, più in genere, su ciò che a loro piace, dimenticandosi di se stessi.
Cosa fai per riapproprarti della tua autostima?
Rita

- Scusate questo mio intervento....fuori tema.......ma è commoventissimo leggere la vita di una persona in questo modo...........le difficoltà,le sofferenze,le battaglie,le vittorie,tutto quello che c'è dietro e dentro ad una persona,a volte è davvero inimagginabile.Nel leggere i ricordi legati all'infanzia mi si sono rigate le guance.......
Un abbraccio affettuoso
Rebecca

- Cara Stefania,

belle le considerazioni di Rita sul senso di impotenza che ti ha spinto a barattare la tua disponibilità in cambio di attenzioni e "amore" o almeno quello che le assomiglia tanto ma non sempre lo è.


Io torno ancora un attimo su quel marte che a parer mio è molto importante nel tuo tema arietino al 100%.

Dici che da due anni hai aperto un tuo studio dove finalmente puoi esprimerti liberamente, credo che questa sia per te una grande conquista che realizza pienamente il tuo solo ariete in I ed evidenzia che in qualche modo ti stai rippropriando della sua valenza più' sana di affermazione di se'.

E' un marte in capricorno che in qualche modo modera e assesta l'impulsività arietina e probabilmente è anche un marte che vuole portare a termine ciò che inizia. E' così?

Nell'opposizione tra marte e giove leggo anche il profondo senso di ingiustizia che devi aver patito nell'infanzia e che ti farà dopo muovere in difesa dei più deboli, qui credo anche ci sia la sensazione che ti ha accompagnata per molto tempo di "non fare mai abbastanza" per chi ti sta accanto che potresti averla integrata con il comprendere fin dove è giusto spingersi nel protendersi verso gli altri.

Quel giove e quel marte parlano anche di confini, di spazi...sembrano portarti a chiedere "qual'è il MIO spazio, qual'è lo spazio DEGLI ALTRI ?"

per ora termino qui, fammi sapere...

ciao

Lara

- Rebecca,non sai quanto sono felice di leggere quello che scrivi! Mi stavo proprio chiedendo se questi post,così pieni di emozioni forti(purtroppo),potessero urtare qualcuno,infastidire o sembrare,non so,fuori luogo. Sai,ho iniziato parecchio tempo fa a partecipare a questo forum,anzi,credo d'averlo visto nascere,e sono passata dal chiedere e partecipare,evitando in ogni modo di dare i miei dati...e poi,un po' per volta,il desiderio di farmi aiutare,di condividere con persone veramente speciali,oltrechè che appassionate ed esperte di astrologia (Lidia in primis!!!)ha prevalso sulla chiusura ed anche su una certa vergogna nel raccontare,perchè non so cosa darei per dire che la mia vita è stata ed è magnifica...ma così non è,ed è parlandone con chi vuole darmi il suo apporto che potrà diventare magari non proprio magnifica,ma un po' più MIA.
Ti abbraccio forte forte,e ti ringrazio tanto!

- Cara Lara,
ho dimenticato di datare gli avvenimenti:dopo 2 anni dal mio diploma ho aperto il mio studio.....si parla,ahimè,del lontano '79,e da allora è cresciuto,attraversando un periodo di crisi che facilmente immagini quando è avvenuto.
Con grossa fatica e tempi lunghi (io,che ho sempre odiato i tempi lunghi,e la parola "pazienza" non era nel dizionario),mi sono invece ritrovata a fare i conti con queste "novità" e a fermarmi per capire cosa mi stava succedendo e ad accorgermi che mi ero persa.

E' importantissimo il discorso che fai sui miei spazi,sui confini.
Fa parte delle mie "lotte" attuali,proprio perchè sono sempre stata consapevole di ciò che era degli altri,ma ciò che era mio mi creava ansia,come se mi stessi arrogando un diritto che non mi spettava...e come se in fondo sapessi che quello che in quel momento era mio,potesse prima o poi,essermi sottratto,o sparire nel nulla. E questa sensazione era così forte che mi ritrovavo ad auto-distruggere cose e rapporti.
Ti dicevo che sono in piena rivolta,prima di tutto familiare,ma siccome parte da quello che voglio essere,coinvolge tutto e tutti.
Sto costruendo il mio recinto...ecco,forse questo spiega meglio la situazione. La cosa non viene tollerata da alcuni familiari(mia madre in testa,ovviamente),mentre ha consentito un avvicinamento molto forte con mio fratello e il resto della famiglia. Si trovano davanti una persona sconosciuta,totalmente diversa,non più "tradizionalmente" disponibile,ma che pretende ascolto,spazio e i giusti diritti.
Tutto questo è visto come una minaccia,da chi vuole continuare a mantenere il controllo.