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Astrologia
   
  NOSTRA PROPOSTA DI GRUPPO
discussione inserita da arcangelo
 
lancerei arrivati qui l'invito per discorrere di un nuovo tema, come ha proposto Lidia; il thread "gruppo" non sarà chiuso, al contrario rimarrà aperto per qualunque domanda seguente sul tema di Bea.

Ritengo più opportuno aprire un altra discussione per il nuovo tema che sceglieremo insieme per ragioni logistiche oltre che di praticità, poichè diventerebbe oltremodo scomodo ricercare i posts quando il numero di pagine si ingrandisce a dismisura intrecciando gli argomenti.

La prova effettuata analizzando un tema privato di una persona del gruppo ha mostrato esito più che positivo, dati il numero di post e la partecipazione di tutto il forum; in futuro si spera di essere in numero ancora maggiore a collaborare serenamente insieme a questa splendida disciplina.

L'analisi di gruppo del tema di Bea ha mostrato anche il suo valore sociale ed empatico tra i componenti del gruppo,il tutto cercando di perfezionarci a studiare insieme. Un argomento, un tema pubblico può essere altrettanto interessante e sviscerato assieme, anche se si ricevono meno riscontri, dettagli e risposte in diretta.

Nel caso si preferisse continuare con i temi privati, la prima richiesta in ordine cronologico è quella di Carla, che ha compilato la sua richiesta subito dopo quella di Bea, trovandosi per diritto ad analizzare assieme al gruppo il suo tema. se invece si volesse proseguire con un tema pubblico, un argomento o una proposta personale, siamo aperti alle idee e alla nostra partecipazione.

un saluto, arcangelo

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 72 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 06/09/2007 18:28:29

- ..........come aspetti consideravo anche la Luna opposta a Saturno!

Stefania Ar/ar
 
inserita il 06/09/2007 19:05:31

- Cara Rita,

vediamo un pò cosa ti posso dire della tua venere...

Allora vediamo un pò il modello del femminile che ti ha passato tua madre...

Dunque tua madre è sicuramente una figuara molto complessa, con luna in scorpione e venere toro ti ha passato dei modelli contrastanti..

Mi verrebbe da pensare che l'hai percepita come una donna che incarnava un ruolo molto "tradizionale" ma non è stata "tradizionale" nell'essere madre cioè non ti ha accolta, protetta e "nutrita" come avresti avuto bisogno.

Nello stesso tempo forse lei stessa come donna si è sentita imbrigliata nel suo ruolo... me lo fa pensare la collocazione di venere in IX casa opposta a nettuno, avrebbe voluto per certi versi evadere, liberarsi da certi doveri e necessità legati alla sua famiglia e alla sua terra.

Venere trigona plutone ed entrambi sono i signori dell'asse genitoriale.

Evidentemente questo aspetto conferma che hai percepito delle dinamiche manipolatorie da entrambi i tuoi genitori.

Questa la butto lì... credo che nella prima parte della tua vita il trigono venere plutone lo puoi aver vissuto con la continua ricerca di conferme esterne, volevi piacere per sentirti rassicurata solo più tardi puoi aver imparato a credere più in te stessa, nelle tue grandi risorse (plutone in II) e questo ti ha permesso di amarti di più.

Con quella venere tu cerchi sicurezza e stabilità ma devi anche sentirti libera (IX) e indipendente (cong.MC) e devi coltivare il tuo lato spirituale perchè se cerchi questa "perfezione" nelle relazioni ti sentirai sempre insoddisfatta.

ho finito per oggi


ciao

Lara

aral
 
inserita il 07/09/2007 11:43:13

- Cara Stefania,
sai che a quel ruolo di Saturno nell'esercizio del potere della femminilità non avevo mai pensato? devo fare alcune revioni anche su questo punto...
Ora che mi ci fai riflettere,tanto sul piano della bellezza quanto su quello del ruolo femminile, in effetti nella cultura del mio ambiente c'è stata una sorta di "repressione": la vanità era del diavolo ed alle donne si addice la modestia ed il contegno...
Quindi, utilizzare la bellezza per esercitare "potere", capirai, non era in linea con i valori assorbiti. Devo avere represso questa possibilità.
I miei problemi di rapporto col corpo sono nati dal non avere trovato un riscontro esterno all'idea che avevo di me e, probabilm,ente, dalla difficoltà di affermare la mia personalità.
Obiettivamente, non sono bella; ma mi sentivo tale quando ero bambina. Non ero realmente vanitosa, ma mi sentivo speciale e mi stupivo della diversità di risposta, o meglio, della mancanza di risposta, dell'esterno rispetto alle mie aspettative. A questo si è aggiunto un rapporto conflittuale con mia madre, che, come rileva Lara, era una donna contraddittoria: apparentemente ripiegata su un ruolo tradizionale, sembrava votata alla cusa del suo matrimonio e totalmente sottomessa al potere machile. In realtà era portatrice di una forte individualità, di idee innovative (ad es. lei, cattolica e donna nella socità del Sud, cresciuta a ridosso della II guerra mondiale e dell'immediato dopoguerra, privata della sua istruzione e tenuta in casa, era una sostenitrice dell'aborto e della contraccezione e, da sposata, ha lavorata accanto a mio padre come e più di un uomo); credo che abbia vissuto una grande insofferenza, una profonda delusione e molta paura per le sue nuove e troppe responsabilità.
Il modo migliore che abbia trovato per dar voce a tutto ciò, è stata la richiesta,inconsapevole e non calcolata, di una perfezione impossibile. Questo, unito ad un ambiente poco aperto, poco flessibile poco accogliente, ed ipocritamente conformista, ha indotto il mio disagio. In retrospettiva, però , lo stesso disagio è stato possibilità di scoperta del mio anticonformismo e del mio bisogno di libertà ed autonomia, che non vuole prescindere dall'assunzione di responsabilità, ma, smeplicemnte, non vuole essere "immolata" sull'altare dell'ossequio a regole,soprattutto sociali, scritte e non, che mi chiedano la rinuuncia ciò che sento più vero e più mio.
Ho dovuto lottare sempre molto per essere riconosciuta e tutt'ora è così.
Riguardo alla ricerca di perfezione, cara Lara, è vero che l'ho cercata nelle mie relazioni. Ero (e sono) innammorata di un idea dell'Amore Assoluto che, forse, voleva ricreare quell'idea di unità che mi è un pò mancata. Penso di avere migliorato parecchio questo aspetto, ma devo lavorarci su ancora molto.
Ciao ad entrambe, ragazze. Grazie, mi siete molto utili!
Rita


Rita
 
inserita il 07/09/2007 20:15:36

- non sono molto presente in questi, giorni, spero di avere più tempo nei prossimi tempi, cmq vi leggo, un bacione..

arcangelo

arcangelo
 
inserita il 09/09/2007 09:02:58

- Cara Rita,

vorrei farti una domanda, se posso.

Abbiamo parlato del tuo urano in II che evidenzia un 'infanzia priva di punti di riferimento stabili e da qui un senso di sradicamento.

Ti chiedo, come hai vissuto questo urano negli anni successivi, da adulta ?

grazie


un caro saluto lara




aral
 
inserita il 10/09/2007 10:06:47

- cari amici,
sono tornata ieri sera tardi e ho visto il vostro lavoro..
Adesso pian piano mi reinserirò nelle vostre discussioni.
Un saluto Lidia

Lidia
 
inserita il 10/09/2007 13:19:16

- Cara Lara, perdona il ritardo, ma la domenica non ci sono e stamane ho effettuato una visita medica.
Da un pò di tempo ho alcuni piccoli problemini di salute e sto facendo diversi controlli.
Mi piace molto che tu mi faccia domande, perchè mi obblighi a riflettere.
Dunque, i significati di Urano nella mia seconda casa assumono sfaccettature diverse, e tutte afferiscono all'unico significato di "precarietà".
Non è che non abbia avuto punti di riferimento saldi, non sarebbe vero e non sarebbe giusto; ma la sensazione era che tutto CIò CHE ERA STATO OTTENUTO, potesse sempre cambiare da un momento all'altro e che il cambiamento non sarebbe stato positivo.
La mia famiglia è stata un punto di riferimento incrollabile ed io ho sempre saputo che, in qualche modo, "ci sarebbe stata". Tuttavia, essa non era il luogo in cui avrebbero trovato accoglienza le mie istanze e le mie aspirazioni, troppo diverse dalla cultura del clan, ed i mie genitori,a loro volta, non erano troppo coerenti con l'immagine dei genitori che proprio la cultura del clan mi aveva passato. Quindi io non potevo rivolgermi a loro per ottenre sicurezza e fiducia in me stessa ed in ciò che volevo fare;insomma, in definitiva, non potevo specchiarmi in loro per cercare la mia identità.
Il senso di instabilità economica ha fatto il resto ed ha definitivamente condizionato la mia capacità di affidarmi al flusso della vita.
Non so spiegarti meglio: io sapevo che, qualunque cosa accadesse, la mia famiglia avrebbe sempre fatto fronte alle situazioni; tuttavia la lotta per la Vita si è tramutata in una sorta di "resistenza" alle avversità piuttosto che una forza attiva che potesse dare risultati stabili e coerenti con le aspettative.
Insomma, vivo sempre in attesa dell'evento che "capovolgerà" lo stato delle cose, e quasi sempre mi aspetto catastrofi.
Inutile dirti che cerco di annullare questa sensazione costruendo quante più certezze è possibile: a partire dalla posizione economica per finire allo status sociale, passando attraverso il bagaglio di conoscenze. In pratica, cerco di "controllare" tutto, affinchè niente vada fuori binario. Oppure, alternativamente, abbandono tutto, buttando all'aria il lavoro fatto e lasciando che le cose vadano allo sbando; ma questo accade più raramente. A favore di queste opposte dinamiche credo che giochino tanto la presenza di Plutone nella casa, quanto il sestile Sole Saturno, a fronte della quadratura Sole Urano e dell'opposizione Luna-Saturno.
Io credo che questi due pianeti rispecchino molto della dinamica fra i miei genitori: un padre in perenne divenire, che però, senza accorgersene, poneva un limite alle responsabilità che voleva assumersi, limite non coerente con i risultati che voleva raggiungere; di contro, una madre che coglieva questa ambivalenza e cerva di "frenare" l'esuberanza paterna esercitando uno stretto controllo su tutto.
Per concludere, la verità è che io, rispecchiando quella dinamica paterna che, attraverso un evento esterno(un terriile incidente di auto) lo ha sottratto alla responsabilità di "aver cura" della sua "creatura" (la sua attività commerciale), ho vissuto nell'inconsapevole convinzione d che non sarei stata capace di raggiungere i miei obbiettiivi(Giovequadrato al Sole). Questa paura nasconde una profonda sfiducia, ma anche una inconsapevole voglia di essere libera e di non lasciarmi imbrigliare da "doveri" non in linea con la mia interiorità: ho abbandonato gli studi in Giurisprudenza a soli cinque esami dalla laurea, perchè sotto sotto, non mi sentivo disposta ad aderire a quella immagine inquadrata in canoni precisi che l'appartenza a certi ambienti richiede, ed io non possedevo sufficiente sicurezza in me per presentarmi a quel mondo così com'ero, anche andando contro le sue regole.
Ti saluto per ora, in attesa di tue osservazioni.
Buon pranzo a te ed un bentornata a Lidia.
Rita

Rita
 
inserita il 10/09/2007 14:08:29

- Cara Rita,

ti ringrazio della risposta articolata...si impara così tanto conoscendo il vissuto della persona a cui appartiene il tema.

Ti chiedevo di urano in II perchè l'ho visto in diversi temi ed ero curiosa di sapere come viene vissuto da adulti.

Sostanzialmente se vissuto positivamente impedisce di farci stagnare in situazioni che non ci corrispondono più, in negativo lascia sempre un senso di precarietà, se ho capito bene.

sai che quando hai detto "la lotta per la vita si è tramutata in una sorta di "resistenza" alle avversità piuttosto che una forza attiva.." mi hai acceso un flash pazzesco !! io ho un sacco di pianeti in II tra cui sole e luna e, non ci avevo MAI pensato prima ma è proprio ciò che mi hanno passato i miei genitori. Anche loro avevano un attività commerciale economicamente traballante ma hanno "resistito" incapaci di fare una scelta diversa dove magari avrebbero dovuto mettere tutto in discussione, hanno preferito stringere i denti e andare avanti.

Incredibile come questo scambio sia arricchente.

ciao Rita


Lara



aral
 
inserita il 10/09/2007 17:07:12

- Cara Lara,
come vedi, abbiamo davvero tante cose in comune.
Ti leggo sempre ed apprezzo il tocco delicato delle tue parole. Io spesso sono come una nerbata che arriva in pieno viso con il mio modo di comunicare: la mia Luna è "un tantino" sferzante e non si ammansisce facilmente; il povero Sole fatica a tenerla a bada!
Comunque, quello che è particolare nella mia vita è che l'attività di mio padre non era traballante quando ero bambina: quando si sono sposati i miei genitori avevano solo la loro voglia di lavorare ed una casa. I primi anni sono stati incerti perchè tutto era da costruire ed io sono nata in questo contesto; perciò credo di aver respirato incertezza sin dalla vita fetale. Tuttavia, una volta avviata, l'attività ha vissuto un lungo periodo di pieno splendore, anche se "la fortuna" si basava su immani sacrifici; il problema era che mio padre non era mai pago, anche lui perennemente"affamato", come me; un risultato non era stato ancora raggiunto, che lui già pensava all'obiettivo successivo. Insomma, era come una perenne conquista, dove nulla aveva mai il sapore della stabilità e della pace. Penso che in questa immagine di "conquista" si concretizzi uno dei significati del mio Marte in Sagittario.
Anche questo può dare molta precarietà, specie se pensi che ciò sottragga "nutrimento" al tuo bisogno personale; infatti, come ti ho detto, i risultati arrivavano a prezzo di sacrifici inenarrabili: dododici o anche quattordici ore di lavoro al giorno, niente ferie, niente riposi, niente cose che non fossero strettamente necessarie; ciò che guadagnava, mio padre reinvestiva, (TUTTO!), nell'attività. Solo mia madre si occupava di trovare spazio per noi, per i nostri studi e le nostre necessità che lei, purtroppo, filtrava, esattamente come mio padre filtrava i risultati da raggiungere: infatti diceva che tutto quello che faceva era per noi, scegliendo, quindi la nostra strada.
Fino all'incidente: di lì è iniziato un lungo declino.
Io credo che in reatà quello sia stato un modo per prendere atto del fatto che, come quell'automobile che non guidava lui quando il sinistro è avvenuto, egli si stava lanciando in una folle corsa che non sapeva controllare: mio padre non ama la routine ed i problemi dell'amministrazione; quindi, in un certo senso, "non gestiva". Anche questo ingenera precarietà.
Infatti, contestualmente al suo lungo ricovero ospedaliero durante il quale la sua vita è rimasta più volte appesa ad un filo, abbiamo ricevuto un controllo fiscale; il nostro contabile, al quale mio padre aveva delegato tutta l'amministrazione disinteressandosene completamente un pò perchè non aveva gli strumenti per seguirlo, un pò perchè non voleva impegnarsi a farlo, aveva trascurato così tante cose, che ci è stata comminata una sanzione di ben quaranta milioni. Nel lontano 1980.
Ecco, se devo riassumere questo passaggio, il senso di precarietà nella mia vita si riassume nel timore di essere incapace di fronteggiare e gestire le situazioni, specie quando cambiano.
E' una ulteriore sfaccettatura; dimmi, ci trovi qualcosa di affine al tuo Sole in Sagittario in II?
Rita

Rita
 
inserita il 10/09/2007 18:06:36

- Cara Rita,

tu non puoi immaginare quanto mi ci ritrovo nelle tue parole;

I miei genitori sono partiti da niente solo spinti dal grande bisogno di rivalsa da un'infanzia difficile che non dava speranze di un futuro migliore.

Credimi la precarietà è stato il tema dominante di tutta la mia infanzia. In un primo tempo il lavoro funzionava abbastanza bene e si vedevano i frutti poi, quando hanno cominciato ad aprire i centri commerciali, c'è stato il declino. Mio padre è rimasto letteralmente aggrappato a ciò che rimaneva che era "quasi" sufficente ad andare avanti. I debiti col fisco se li sono portati avanti per anni. Non ha mai avuto il coraggio, la forza, la decisione di mollare perchè questo avrebbe significato trovare un lavoro dipendente cosa impensabile per lui.

Pensa, anche la nostra casa era fatiscente, io mi vergognavo e non invitavo mai nessun compagno di classe.

Però di quel periodo mi è rimasta addosso anche una sensazione bella...mi ricordo che quando i soldi scarseggiavano di brutto accadeva inmancabilmente che si riusciva a fare quella vendita che ci rimetteva in sesto per un pò... è SEMPRE andata così e questa sensazione di intima fiducia che le cose comunque si sistemino l'attribuisco a quel giove in XII, una sorta di fiducia nell'universo benevolo che le circostanze mi hanno portata a coltivare fin da piccola.

Così è

ti saluto Rita

ciao

Lara

aral
 
 
 
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