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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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Astrologia |
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VERGINE
discussione inserita da Ste |
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Eccoci arrivati al sesto segno dello Zodiaco, il segno della Vergine, che conclude la prima parte del percorso umano, quello legato al suo "privato", all'iter che prepara l'individuo alla conoscenza di sè, per poi passare, con la Bilancia, alla conoscenza dell'altro.
La Vergine ha l'arduo compito di ridimensionare la "pienezza di sè" vissuta nel segno del Leone allo scopo di prepararci a prendere in considerazione la nostra "non unicità".
Nel segno della Vergine abbiamo Y in domicilio primario, Mercurio in domicilio base, Urano (o Saturno?) in esaltazione.
Pronti ... Via!!!
Stefania
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 58 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 08/05/2009 12:40:52
- Ciao..mi torna il tuo discorso che può mettere in evidenza una caratteristica verginia però non so se ho capito male io ma credo che stefania si riferisse al discorso spazio inteso non tanto come isolamento dal mondo ma proprio inteso come spazio..si può essere soli anche in un campo aperto ma chi soffre di agorafobia ha proprio il terrore dello spazio..ha sempre bisogno di un tetto sulla testa..certo questo è patologico ma si può attribuire alla vergine?..il discorso palestra potrebbe voler dire anche non voglio nessuno intorno e dunque mi isolo..un saluto
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miriam x visitatore |
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inserita il 09/05/2009 01:34:20
- Mi rivolgo a tutti scrivendo di agorafobia che è disturbo del quale io soffro a tutt'oggi pur non avendo valori vergine ,ma non è mia intenzione escludere che quel tipo zodiacale ..nella luna o nel sole o in altri valori anche mercuriali possano essere" portatori sani."..di un disturbo che colpisce tanti ormai......e di tutti i segni..
Credo che diamo il significato ad agorofobia traducebdo dal greco e quindi letteralamente dovrebbe trattarsi di "fobia della piazza"che diventa poi nel linguaggio quotidiano frettolosamente la paura degli spazi aperti. Lagorafobia è la paura, anzi la fobia, di trovarsi in posti o situazioni dai quali sarebbe difficile allontanarsi.
Non si tratta dunque solo della paura degli spazi aperti quali piazze, strade larghe, ma più in generale la paura dei posti e delle situazioni nei quali può non essere disponibile aiuto e quindi lo ritengo un disagio verso se stesso, tipico dellansia..
.Nella vita quotidiana ..la paura degli spazi aperti può avvenire in luoghi affollati,nel fare la fila o tra le corsie di un ipermercato o addirittura in auto -non in città -ma in autostrada
La casa è quindi vissuta come l'unico luogo protetto e sicuro o qualsiasi luogo che dia sicurezza a chi soffre di spazi aperti....
A monte secondo me esiste dietro quel timore di se stessi .un grande desiderio di libertà che al contempo genera paura ..
credo che possa essere l'agorafobia un problema di chiunque ha un temperamento nervoso -ansioso e il tipo vergine ci sta ma quali altre componenti per voi?e a quale funzione psicologica di pianeta addebitare questa poredisposizione o si tratta di assi o di alcuni aspetti in rx?
continuo su discorso spazio-corpo.
il vergine ha comportamenti estremamente preventivi nei confronti della malattia che generalmente teme..
credo che sia il segno zodiacale più avvezzo al lavaggio delle mani 25 volte al giorno..
entriamo in una conversazione che non esclude gli altri 11 segni zodiacali e che è di tutto rispetto ..
in un mondo ..così frenetico ..le fobie aumentano ..ma chi ne soffre le ha in un atavico bagaglio ..che la società risveglia..
Giorgio parlava di panchina e solitudine...sicuramente il suo collega potrebbe rientare nel pathos del "fuggo da -e ..in questo caso -una palestra pubblica "ma è limitativo parlare di preferenza tra spazi ampi o meno perchè il termine paura merita tante riflessioni..
un sorriso a tutti Cilli
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cilli.. |
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inserita il 11/05/2009 16:11:50
- care amiche,
non penso che l'agorafobia appartenga alla Vergine.. le due dinamiche opposte, claustrofobia e agorafobia.. sono relative al Sagittario la prima e ai Gemelli la seconda..
Certo, poi non metto in dubbio che anche una Vergine possa soffrire di questi disturbi come qualunque altro segno.. tuttavia, è sempre legato ad un preciso bisogno che è insito in quell'asse.. dove il piccolo e il grande si confrontano..
Le quadrature anche tra la sesta e la nona possono dare agorafobia.. ma proprio perchè ci sono due sentimenti opposti.. un desiderio di allargare la propria visione ed un terrore di perdere il controllo.
Un saluto Lidia
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Lidia |
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inserita il 12/05/2009 00:56:23
- ehi...
bellissimo l'articolo di Lidia su mercurio retrogrado ..
tutti impegnati a riconnettersi..
assenti..............
..
rompo il silenzio e naturalmente scherzavo..
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cilli |
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inserita il 12/05/2009 09:40:06
- Cara Lidia, molto interessante il chiarimento sulle patologie legate a claustrofobia ed agorafobia.
Il discorso iniziale che avevo fatto non riguardava disturbi veri e propri, ma una necessità che personalmente sento, e che sento propria della mia parte Vergine, di "delimitare porzioni di" ... spazio, dati, informazioni, periodi temporali e così via. Non mi aspettavo che questa esigenza si giocasse anche sullo spazio fisico e certamente non è altro che necessità di controllo, ma mi chiedevo se l'esilio di Nettuno non giocasse brutti scherzi alla Vergine, proprio per il fatto che l'Infinito è per questo segno molto problematico: impossibile da percepire e angosciante perchè incontrollabile.
E' un ragionamento corretto dal punto di vista simbolico?
A presto!
Stefania
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Ste per Lidia |
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inserita il 12/05/2009 09:55:21
- Carissimi, per una sorta di "sincronicità", mi trovo a leggere un libro piuttosto famoso regalatomi da mia sorella la scorsa settimana: Donne che corrono coi lupi. Tutto diverso da come lo immaginavo, per chi non l'avesse mai letto è un saggio psico-antropologico sull'archetipo femminile della Grande Madre, origine tra l'altro dell'istinto.
Mi colpisce una cosa: l'autrice sottolinea molte volte che, per recuperare il proprio istinto perduto o mai sperimentato, per una donna è necessario imparare a DISCRIMINARE, cioè a scegliere tra ciò che è buono per noi e ciò che non lo è. La descrizione di questa capacità assomiglia molto a ciò che fà la Vergine ed è simboleggiata nelle fiabe tradizionali dallo svolgimento di compiti umili e difficili a cui viene sottoposta l'eroina della storia.
Finora avevo sempre pensato che la mia Luna Vergine fosse divergente rispetto all'istinto, ma vedere le cose da questa prospettiva mi ha dato molta forza, perché ho capito che anche ciò che fa la Vergine è fondamentale per il recupero del femminile autentico: se non impariamo con impegno, costanza ed umiltà a discriminare, non saremo mai capaci di SCEGLIERE seguendo il nostro istinto più autentico.
Un abbraccio
Stefania
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Ste |
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inserita il 12/05/2009 12:20:21
- Cara Stefania leggerò poi il libro perchè mi hai incuriosito..ho però l'impressione che la parola "discriminare" con istinto leghi poco..la vergine ha l'istinto di scegliere ciò che è bene ma attua per questo scopo delle rinunce..il fatto invece di scegliere seguendo l'istinto più che la ragione lo vedo più un atteggiamento venusiano..poi le due cose possono anche coincidere..te hai la mia stessa luna e di sicuro sai cosa intendo..la luna sarà istinto anche in quella sede ma di sicuro frenato..un abbraccio
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miriam |
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inserita il 13/05/2009 10:32:34
- Carissima, soffrendo anche io del complesso di Cenerentola come tutte le Lune-Vergine ti consiglio vivamente di leggerti questo libro (molto bello: ha anche altri suggerimenti importanti!) proprio perché confuta la sovrapposizione tra Venere (desiderio di pancia) e Istinto ... l'istinto animale ad esempio non può prescindere da un apprendimento di ciò che è il territorio, di ciò che sono i pericoli, le tecniche di caccia, la gerarchia del branco ... leggi, leggi ... avrai molti spunti che daranno un valore più ampio alla nostra Luna bistrattata!
L'istinto non è solo un'ispirazione "magica" che ti guida senza che tu abbia fatto fatica a diventare consapevole, sai! Non va soffocato dalla ragione, ma non è "irragionevole" nè ultraterreno ... almeno nelle teorie esposte in questo saggio, che mi sento di condividere.
Un abbraccio
Stefania
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Ste per Miriam |
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