- La luna è soprattutto assorbimento e nutrimento, e senza la necessaria selezione, si rischia di avere una valvola aperta verso ogni emozione, ogni spunto, ogni parola, ogni sentimento, e introiettarlo in sè, una tattica molto inquinante perchè riceve acriticamente tutto quello che circonda l'ambiente e la persona.
Funziona da "filtro" poichè trattiene tutto, e la sua irrequieta voglia di esprimersi, di portare all'esterno, non è nient'altro che l'inesprimibile impeto e anelito a disfarsi, liberarsi di tutta questa torba schiumosa di stati d'animo altrui, di cose dette e non dette, ripulirsi il "filtro" appunto.
Plutone in posizione impegnativa dà spesso una certa "costrizione compulsiva", o una coazione a ripetere in modo ossessivo, certi atteggiamenti introiettati nell'infanzia, di frequente spinti da sentimenti ed emozioni con una risonanza fortissima, quali possono essere la paura e la pulsione, riconducibile se vogliamo a morte e vita.
E' come se a volte non si avesse (Sentisse) possibilità di scelta quando Plutone aspetta impegnativamente una Luna, o quando lo stesso Plutone è in una delle case genitoriali. All'inizio una delle due pulsioni è così forte e così agente all'interno della persona, sotto il flusso della sua coscienza, che la persona si sentirà quasi ipnoticamente portata a riprodurre le meccaniche inconsce subìte anche contro la sua razionalità cosciente.
Quando il percorso individuale della persona la metterà nella vita di fronte ad un confronto con le forze primordiali che l'hanno spinta a fissità di comportamento irrazionale come fino a quel momento, o morte o vita, avrà un maggiore margine di possibilità di disfarsi delle dinamiche che per molti anni strinsero il sè asserragliandolo in una dinamica senza possibilità presunta di cambiamento.
Se il plutone viene vissuto appunto come il "non aver diritto alla vita", si avrà una percezione falsata, e ciò che si sente all'interno è appunto una non appartenenza a sè,ma ad altri, cosa che equivale ad una percettività bloccata e di complesso. (da qui alcune battute poco simpatiche sulle "possessioni" di Plutone e dello scorpione, come qualcosa all'interno di sè che non si riconosce)
Questo porta inevocabilmente ad una difficoltà dal vivere il momento, all'impossibilità di riconoscersi dentro, ai propri sensi, alla propria libertà di giudizio, proprio perchè i valori ricevuti sono una demandazione, una percezione su valori non esatti e oltretutto poco aderenti a sè stessi, ma fissati a queste dinamiche irreprensibili. Spesso c'è disintegrazione dall'interno proprio per questo motivo:scacciare l'intruso,ciò che non si riconosce. è la tecnica dell'harakiri per cui lo scorpione è spesso famoso,e anche qui l'astrologia non si smentisce nel dare l'archetipo esatto all'insieme di comportamenti.
Il fatto di provare qualcosa che non si riconosce all'interno di sè, fa si che si abbia una percezione sopra la media di tutto ciò che circondi e che sia "intruso", e una capacità di svelare e decriptare flussi,volumi e densità emozionali in movimento molto superiore alla media.
Se invece si porta Plutone alla pulsione e alla vita, e non alla com-pulsione, si libererà tutto il flusso di potenziale in ogni momento, in ogni istante del pianeta che aspetta il Signore dell'Ade, e la paura della morte sarà trasformata in opportunità della vita prima ancora che ritorno al regno sotterraneo.Vivere significa morire alla fine del percorso, ma terminare la propria scintilla con ancora tutti i potenziali inespressi è il vero Peccato.
La luna aspettata a plutone porta quindi , se aspettata in modo intenso, a non avere inizialmente la capacità di discernere quella possibilità di "diritto alla vita", fissando la propria percezione ad un unica tematica,spesso familiare e quindi demolendo la possibilità di scelta come individuo.Per cui, essere nati o non esserlo non fa differenza all'interno dell'individuo toccato da questa tematica, poichè lui è solo un amplificatore successivo di una dinamica già presente, senza velleità proprie, con una maschera sempre uguale in ogni azione, ogni comportamento, ogni esternazione e proiezione: perpetra con fatica l'intrusione ricevuta.
Quando avviene la ribellione e l'istinto irriducibile, l'imprescindibile voglia di vivere, tutti gli schemi sopportati e supportati fino ad allora crollano su sè stessi, si dissolvono, si contorcono tra di loro, e lasciano spazio alla nuova capacità di sentire per sè odori, sensazioni, percezioni senza pregiudizi o schemi, e non si permetterà mai più a nessuno di decidere della propria sorte, di farsi sottomettere e perdere l'univocità personale e la capacità di dire la propria. L'irriducibilità è infatti un segno impresso a calco nello scorpione, nel bene e nel male, nella vita (in questo caso) e nella morte, come l'harakiri.
Se invece si pone l'accento sulla dinamica Luna-Saturno, si noterà come nello zodiaco i pianeti siano governatori di segni opposti: Cancro e Capricorno. Il cancro e la cosignificante quarta casa, rappresenta tra i vari significati le origini, l'eredità familiare paterna ma anche ciò che si è venuto a creare in un'età (l'infanzia) dove si subisce in modo acritico ciò che circonda. L'opposta decima casa, capricornina, rappresenta invece la fase della Scelta: infatti vi è inscritta la direzione e la tipicità nella quale l'individuo deciderà di prendere provvedimenti rispetto alla prima fase nella quale non era indipendente.
Infatti il governatore Capricornino, Saturno, compie 29,5 anni e mezzo per compiere un giro attorno allo zodiaco: alla fine di esso (ma a seconda delle differenti dinamiche) l'individuo avrà (in teoria, se non vi sono altri ostacoli) raccolto le basi necessarie per compiere la Propria scelta di vita e la propria direzione nella quale incamminarsi i rimanenti anni.
Gli aspetti impegnativi della Luna con Saturno rivelano sempre una difficoltà a vivere la parte lunare, o per troppa tagliente criticità saturnina mancante soprattutto del proprio senso nutriente,non facendo intravvedere il proseguimento della vita in ciò che si Sceglie come una possibilità sterile, oppure perchè l'eccessiva simbiosi che si ricerca con questi aspetti tolgano completamente la possibilità di scelta individuale nel compiere scelte affettiva ma anche di conquista personale.
Spesso questi aspetti convivono e derivano dalla stessa natura, l'estrema opposizione tra i pianeti, l'infante e il maturo: i problemi vi sono quando vi è troppa maturità, forse esterna o genitoriale, e forse troppo poca età per comprendere, il che fa sì che si subisca tagli e ferite nel proprio humus emozionale. Il fatto è che quando il "maturo" commette simili tagli, non è che un bambino non cresciuto e che non è più capace di fare il bambino, ne evidentemente l'adulto: infatti i bambini vanno trattati come tali, con gioia e serenità e amore (anche per la vita che per riflesso che ci donano), ma anche con una crescente maturità nel tempo, per instradarli verso una capacità di scelta responsabile che li renda protagonisti di loro stessi nel futuro.
Gli aspetti impegnativi della Luna con Plutone spesso si rifanno ad una questione di esclusione: a volte possono essere genitori che non hanno avuto possibilità e quindi per gelosia impediscono ai figli Non (sottolineo) la possibilità concretamente e tangibilmente, ma in modo emozionale in modo che non la possano godere o non la cerchino, e che quindi anche loro non possano godere di ciò che precedentemente i genitori non hanno potuto vivere.
Falsano la percezione esterna in modo che uno dei pochi appigli dell'infante sia appunto il modo e il metodo applicati dal genitore, ripetendo così lo schema da generazione in generazione.Una delle simbologie di Plutone è anche la Mancanza di possibilità e di risorse dall'interno (opposta alla talenti-risorse naturali 2a). Ma questa apparente mancanza va integrata con le risorse estrinsecamente nostre che possiamo perseguire, e soprattutto con la vita di cui siamo ancora manifesti, che è un'incrollabile madre di possibilità e di destini. I limiti li scegliamo noi, e non l'immensa e l'irriproducibile quantità di risorse che fluiscono in ogni momento.Essa è vera fonte che lava ogni ferita, la sorgente acherontica delle profondità della nostra persona che guarisce con l'irresistibile impulso di risposta all'esistenza.
Un saluto, Arcangelo