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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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ASTROPOESIA |
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L'INFINITO
discussione inserita da nunzy |
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Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
Infinità s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare. GIACOMO LEOPARDI
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 35 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 07/01/2008 13:41:03
- Grazie cara Nunzy del tuo dono e del racconto di questo tuo meraviglioso primo Amore!!!!
Devi ritenerti davvero fortunata, credo che sia quello che ogni donna sognerebbe, di essere la Musa di colui che ama e di sentirsi recitare e dedicare dei versi così sublimi!!!
Complimenti per la Musa che sei e congratulazioni per esserti attirata colui che ha potuto omaggiarti di così tanto!
Cari Saluti!!!
Chiara Inesia
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Chiara Inesia x Nunzy |
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inserita il 07/01/2008 20:04:19
- cari amici,
credo che una delle difficoltà grandissime di Leopardi sia anche quel fantastico Mercurio in Gemelli, quadrato ad Urano che, a mio avviso, in questo tema Cancro diventa fonte di grandissima difficoltà rispetto all'ambiente.
Ve lo immaginate, un bambino con una potenzialità mentale incredibile.. costretto a stare in un ambiente abbastanza chiuso e triste (la terza casa è in Pesci) e ci mostra una difficoltà di contatto con altri, un senso di nostalgia.. Si dice infatti che lui a 9 anni avesse già letto tutta la bibioteca fornitissima del padre.. perchè non aveva interlocutori e, secondo me, non aveva bambini con cui giocare..
La madre sembra una donna delusa e triste; forse delusa dal padre.. L'opposizione Nettuno Giove indica un senso di sacrificio; come se lei avesse desiderato una vita piena di sogno.. un profondo senso artistico.. ma qualcosa della vita l'aveva delusa e annientata..e lei si presenta come una donna triste.. malinconica ed immersa nei suoi pensieri.
Credo che Giacomo l'abbia spesso soccorsa.. mi sembra una persona che non esiste per lui... e lui, Cancro con la Luna in Capricorno non poteva che subire una ferita profonda.
La cecità è ben rappresentata da Urano, signore della seconda.. che si oppone dall'ottava a Marte e in più.. Plutone che quadra Venere (altri due signori simbolici della 2a e del'8a).
Credo che, alla fine, non vedere fosse la sua ultima difesa..
A che serve vedere se poi non si può avere?
Un saluto Lidia
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Lidia |
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inserita il 07/01/2008 23:49:12
- Direttamente dallo zibaldone...
(26. Feb. 1822.)
Asseriscono che la natura ha data espressamente all’uomo la facoltà di perfezionarsi, e voluto che l’adoprasse, e però non ha provveduto a lui del necessario così bene come agli altri animali, anzi glien’ha mancato anche nel più essenziale. E da questa facoltà vogliono che l’uomo sia tenuto per superiore e più perfetto degli altri esseri.. Vi par questa una bella provvidenza? Dare all’uomo la facoltà di perfezionarsi, cioè di conseguire la felicità propria della sua natura; ma frattanto perchè questa perfezione non si poteva conseguire se non dopo lunghissimo spazio di tempo, e successione d’infinite esperienze,fare decisamente, e deliberatamente infelici un grandissimo numero di generazioni, cioè tutte quelle che dovevano essere innanzi che questa perfezione propria dell’esser loro, e non per tanto difficilissima e remotissima,si potesse conseguire, come ancora non possono affermare che si sia fatto.E per rispetto di questa medesima facoltà di perfezionarsi, di questo dono, di questo massimo privilegio dato dalla natura alla specie umana, mancare alla medesima del necessario, quando era evidente che questa facoltà non avrebbe avuto effetto, e non avrebbe potuto supplire al preteso mancamento della natura verso di noi, se non dopo lunghissimo tempo, e dopo che moltissime generazioni avrebbero dovuto, a differenza di tutti gli altri esseri, sentire e sopportare il detto mancamento, e l’infelicità che risulta dal non essere nello stato proprio della propria natura.In verità che questo, se fosse vero, mostrerebbe una gran predilezione della natura verso di noi, e gran superiorità nostra sugli altri esseri.Non essendo la perfezione altro che l’essere nel modo conveniente alla propria natura, e tutti gli animali e le cose essendo così, tutte sono perfette nel loro genere, e ciò vuol dire che son perfette assolutamente, non potendo la perfezione considerarsi fuori del genere di cui si discorre. La natura dunque (giacchè gli animali e le cose non hanno acquistata questa perfezione da loro, e sono in tutto secondo natura) ha fatto gli animali e le cose tutte perfette.L’uomo solo,secondo voi,l’ha fatto perfettibile. Bella superiorità e privilegio. Dare agli altri il fine, a voi il mezzo; a tutti la perfezione, a voi non altro che il mezzo di ottenerla. E di più un mezzo o inefficace e quasi illusorio, o così poco efficace, che, lasciando gl’infiniti ostacoli, e l’immenso spazio di tempo che s’è dovuto passare prima di ridurci allo stato presente, in questo ancora non possiamo esser tanto arditi nè sciocchi da darci per perfetti (che vorrebbe dir felici, quando siamo il contrario): e oltre a questo non sappiamo quando lo potremo essere: anzi non possiamo congetturar neppure in che cosa potrà consistere la nostra perfezione se mai s’otterrà: e per ultimo, se parliamo da vero, siamo o dobbiamo essere omai più che persuasi, che la detta perfezione, qualunque ce la figuriamo, non s’otterrà mai, e non diverremo mai più felici. E pur gli animali lo sono dal principio del mondo in poi, senza essersi mossi dalla natura. Ecco la superiorità naturale su tutti gli esseri, che si scopre in noi mediante la bella e generale supposizione della nostra perfettibilità.
C'E' DA RIFLETTERE..
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nunzy-lidia e tutti |
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inserita il 08/01/2008 00:34:41
- bellissima ripresa dallo zibaldone...
4526 facciate di quaderno, verrebbe voglia di prendere l'edizione critica in 3 volumi.
fa davvero riflettere, c'è qualcosa di davvero magico e anticipatore in quelli che allora sembravano solamente deliri fatti risalire al dolore del poeta..che in realtà era un pensatore molto più avanti del suo tempo con una formidabile forma mentis e tecnica linguistica, oltre che tutta l'immensità del suo animo
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arcangelo x nunzy |
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inserita il 08/01/2008 01:18:52
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nunzy-arcy |
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