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ASTROPOESIA
   
  L'INFINITO
discussione inserita da nunzy
 
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
Infinità s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare. GIACOMO LEOPARDI

____________________________________________________________________________________________________

 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 35 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 06/01/2008 19:13:50

- Complimenti Arcangelo per la tua interpretazione!
E grazie a Nunzy ovviamente per avere introdotto questo grande uomo, grande poeta, il mio preferito, ovviamente!!!!
E grazie per avere postato Alla Luna, poesia meravigliosa, come L'infinito e tante altre.
In particolar modo a me è sempre piaciuta molto A Silvia ..." o natura o natura perchè non rendi poi quel prometti allor? perchè di tanto inganni i figli i tuoi?".
Buona serata a tutti!

Chiara Inesia

Chiara Inesia
 
inserita il 06/01/2008 19:20:00

- Un ricordo che mi è ribalzato chiaro in mente ora ....il giorno dello scritto di italiano alla maturità ....mia madre si era alzata quel giorno, di solito io partivo prima che lei si alzasse perchè la mia scuola era fuori città e dunque mi svegliavo presto la mattina perchè per arrivarci dovevo prendere prima l'autobus, poi il treno e poi ancora l'autobus ...e lì sulla soglia del portone mi fece, ancora con la camicia da notte in dosso, gli in bocca al lupo e io le dissi: "speriamo che esca Leopardi" e così fu!!!
Feci il tema di italiano che portai anche all'orale, allo scritto il prof. di commissione mi diede 8, di solito non prendevo mai più di sette, forse per quello scrivere contorto, come diceva la mia prof...
Bellissimo ricordo!!!!
Ciao a tutti!

Chiara Inesia

Chiara Inesia
 
inserita il 06/01/2008 20:31:29

- Ben d'accordo con la tua definizione sacerdotessa, "la mia sensazione è che se non avesse vissuto un dolore grande che trovo in tutti quelli che hanno saturno in cancro quella grandezza d'animo e di poeta non sarebbe venuta alla luce..."

Partendo dal tecnico (e qui la morpurgo spadroneggia, a ragione) "Saturno in Cancro determina un fenomeno fisico molto netto e confermato da ampie esperienze: una carenza di calcio, un'ossature debole del soggetto. E dato l'asc presumibilmente in capricorno, si possono spiegare molte cose se l'accento-governatore è posto da saturno in cancro e non da un più "pacione" giove toro, seppur fortemente strutturato anche lui, una vera roccia. una roccia tuttavia più attaccata ai valori, e che darebbe una modellazione fisica più robusta, senz'altro nutrita meglio e con un'immagine più ottimista del saturno in cancro.

Che ci viene descritto come un saturno che si insinua con la sua prudenza in un contesto di comfort tipicamente cancerino, mette in crisi la sua "vivre dans la calme, le luxe et la voluptè" come condizione naturale che non richiede collaborazione attiva di sorta.
Il freddo realismo di Saturno parrebbe suggerire una minor appartenenza a questa teoria, ma potrebbe anche lamentarsi di continuo per l'egoismo o la mancanza di generosità altrui.

E questo si può collegare perfettamente con la visione della Natura, il tutto, d'un'incidenza matrigna come "mancanza di nutrimento di comfort sereno e stabile. inoltre anche la simbologia di sogno, e di illusione, oltre che sensibilità, può risultare eccessivamente frustrata.

Leopardi ha trasferito su carta la sua parte più bambina e allegra in certi punti, e "cassatrice" in altri. la sua tendenza è sempre quella di vivere da bambino innocente, benvoluto, da genitori civili e aperti al mondo.
Tuttavia la netta opposizione tra gli assi (nettuno-giove) ha sempre reso difficoltoso un inserimento delle potenziali "eredità" di pensiero lasciate dai genitori, in quanto una madre "non arida ma delusa" (nettuno 10a)disillusa, fissata sulla rigida pratica dottrinale cattolica..meno su quella compassione che viene invece "passata" al figlio. Che vedrà invece il padre come un aspirante erudito, divoratore di libri per i quali si indebiterà anche (eccessivo senso della spesa-Giove, divoratore di sapienza ma tuttavia senza elaborarla..compito che verrà passato al figlio, venere-giove in 4a)che erediterà tutti i libri per i quali il padre si è indebitato, che saranno un formidabile strumento di base (Toro) coi quali iniziare la sua avventura di erudito, supervisionato dall'abate Sanchini fino al 1812, quando Leopardi all'età di 14 anni ha già imparato il Greco, opera sul latino, sa l'ebraico, scrive in prosa, conosce la letteratura italiana e quella straniera. inizia già da appena nato quella configurazione mercurio-urano che molto facilmente si può leggere come sovraccarico per un bambino di quell'età che sarà condotto in un cammino intellettuale di quell'intensità che lui chiamerà "studio matto e disperatissimo" ma che tuttavia lo predisporrà verso un rapporto con il quotidiano di sicuro stampo intellettuale, e altrettanto intellettuale sarà la modalità lavorativa con la quale desidererà confrontarsi da maggiorenne (Mercurio in 6a, doppiamente valorizzato dai gemelli)

"plutone cong a marte in 2a in pesci...mi fa venire i brividi" in effetti io la vedo come una volontà fortissima multisensoriale latente di potenza che si perde e acquista forza nell'infinito. acquista i toni del fantastico e del cosmico in lui così nettuniano-lunare, ma la volontà di affermazione rimane comunque molto forte, perchè con quella configurazione è facile che si sia sentito schiacciare la sua volontà di affermazione (marte-plutone, e tutti i suoi tentativi di evasione, mandati al fallimento anche dallo zio paterno il quale ricevuta la richiesta di passaporto,avvisò il padre Monaldo)e sentito chiuso in una spirale di chiusura netta, quasi di ostracismo, compunta, pulita, cerebrale (opposizione ad urano)nella quale anche le persone con risorse esterne alle proprie (8a) potevano opporsi. Da qui altro senso di sfiducia e di ribellione, nella quale era difficile mantenere una compostezza di pensiero già molto sollecitata (mercurio quad urano)e una volontà di condivisione e di contatto molto forte (luna trigono venere, segni di terra, sole in cancro 7a seppur saturnizzato).

Chirone in 9a segnala fortemente la sua sofferenza nel non poter visitare e stabilirsi inizialmente in posti nuovi e la sua voglia di evadere, mentre il suo NN in gemelli 5a è una fortissima propulsione verso la sua scrittura e il suo pensiero su foglio, il collegare più argomenti in un'unica danza linguistica lineare creativa, colorata e sfumata dalle sue più intime sensazioni.

Altra aggiunta, per ora termino qui
buon proseguimento, arcangelo

arcangelo x nunzy
 
inserita il 06/01/2008 20:51:54

-
un bacio...sei straordinario ..per i commenti a più tardi...festeggio il compleanno di mio figlio...un capricorno asc.ariete doc..nasce l'8 gennaio...
ciao gigante

nunzy per arcangelo
 
inserita il 06/01/2008 20:58:26

- .
hai evocato ricordi che mi appartengono...
alla maturità portai una tesina con leopardi-shopenhauer a confronto...
..e tante altre cose..che ti racconto più tardi....
compleanno di mio figlio
un abbraccio
..ma voglio farti un regalo gradito..

A SILVIA
Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?

Sonavan le quiete
stanze, e le vie d'intorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.

Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d’in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno.

Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?

Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d’amore.

Anche perìa fra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovinezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell’età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è il mondo? questi
i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle umane genti?
All’apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.

...UNA LACRIMA FURTIVA....SCENDE SEMPRE DAI MIEI OCCHI...
L'AMORE E LEOPARDI...
BELLA DOMANDA!!!

nunzy per chiara inesia
 
inserita il 06/01/2008 21:17:37

- Ragazzi,
come mai potrei inserirmi?

Siete due mostri di sapienza...
Continuate così...

Per la cronaca, chissà perchè la mia seconda figlia si chiama Silvia...

Ale

Ale70
 
inserita il 07/01/2008 01:52:05

- ...non dire così..siamo tutti qui per imparare...e ognuno in cuor suo porta un arricchimento....
..SILVIA..se hai chiamato tua figlia così.....leopardi nel tuo cuore..ha lasciato un impronta...importante..
cosa ti ha spinto?


nunzy-ale
 
inserita il 07/01/2008 02:06:33

- ..ti vorrei raccontare qualcosa...ma il mio cucciolo..quello più piccolo..domani ...scuola ..levataccia per una creatura lunare come me...
perdonooooooo..ti dico solo...neuroni inceppati permettendo ::dorme::
che il mio primo amore era un poeta(avevo 16 anni..lui 18..ha impresso nella mia anima il soffio di una notte magica: guardando le stelle..e la luna...e dopo aver parlato per due 2 ore del suo amore per Leopardi..mi guarda negli occhi e mi dice..tu sei e sarai per sempre la mia musa..come silvia..e mi dedicò questi versi che ancora èporto nel cuore..
AMARE QUALCOSA
AMARE QUALCUNO
SENTIRE IL BISOGNO DI AMARE.
TU SEI
IL MIO QUALCOSA
TU SEI
IL MIO QUALCUNO
ED IO HO BISOGNO DI AMARE TE..
(SERGIO LEOVESE)

QUESTA è SOLO UNA DELLE POESIE che mi ha dedicato...
e' UNA COSA CHE ANCORA MI COMMUOVE..PENSA CHE IL SUO PSEUDONIMO è L'UNIONE DI 3 GRANDI
SERGEI esenin(chi non conosce confessioni di un malandrino!)
LEOpardi
paVESE...altro grande...e triste poeta..


forse con i miei neuroni fusi ho pasticciato un pò spero di essere riuscita ad essere chiaraaaaazzzzzzzzzzz
zzzzzz
buonanotte-buongiorno..boh!

nunzy -chiara
 
inserita il 07/01/2008 02:10:58

- sigh-sigh
las precedenza alle signore mi ha fatto completamentew inceppare il meccanismo..sono fusa nel romanticismo dei pensieri...la streghetta chiede alloggio alla taverna di morfeo...non sono a casa e non so...elfo mio caro mi porteresti tu??
e domani ti parlo di leopardi e il suo amore e tu mi dici che ne pensi.. ::dorme::zzzzzzzzzz
zzgiu rozzzzz
smack

nunzy-arcangelo
 
inserita il 07/01/2008 09:42:01

- caro Arcangelo,
concordo perfettamente con il tuo ragionamento.
Mi è subito sembrato strano.. l'ascendente Sagittario anche perchè la vita sarebbe comuqnue stata vissuta con maggior ottimismo e come un'avventura..
Per lui la vita è sofferenza, c'è quella vena di amarezza e di malinconia che è tipica del Capricorno che sente di essere stato deprivato di qualcosa.
Possiamo sicuramente considerare l'ascendente Capricorno...
Un bacio Lidia


Lidia
 
 
 
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