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Opinioni a confronto
   
  LA VERGOGNA
discussione inserita da Francesca
 
Ciao Lidia e ciao a tutti,
mi riallaccio all'articolo sulla vergogna pubblicato sul sito perchè ho scoperto grazie a questo articolo che è proprio questo il mio male. Fino ad ora pensavo semplicemente di avere un'autostima molto bassa ma nel leggerlo mi si è accesa una lampadina, quelle sensazioni descritte sono le mie,ci sono sempre state ed hanno letteralmente bloccato la mia vita su tutti i fronti. Astrologicamente gli aspetti rilevanti penso siano una venere molto lesa ed un saturno in 2° casa vertice di uno Yod con luna in 7a e plutone/urano in 9a. Ho cercato su internet sui vari siti di psicologia ma sembra che la vergogna sia un male senza via di uscita, è una percezione di sè non modificabile, a differenza per esempio dei sensi di colpa, sui quali si può, mediante una rielaborazione, intervenire.
Sarei molto lieta, Lidia, di conoscere il tuo parere in proposito (o di chiunque altro).
un caro saluto e complimenti vivissimi per il sito.
Francesca

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 23 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 11/10/2007 19:01:50

- cara Francesca,

la vergogna è stata la compagna che non mi ha mai abbandonato nell'infanzia e nella prima giovinezza.

Tutto di me era inadeguato a cominciare dalla casa dove vivevo che era la materializzazione della bruttezza che riconoscevo in me e vedevo negli occhi degli altri.

Ho trascorso quegli anni a sforzarmi di diventare degna ma mi sentivo costantemente "non abbastanza"...


Eppure, cara Francesca quella è stata la molla che mi ha portato a fare un viaggio dentro di me che mi ha condotto oggi fino a qui.

Il bisogno di comprendere il senso profondo di quella vergogna mi ha spinto a guardarmi dentro sempre più profondamente.

Astrologicamente i segni sono molto chiari...saturno in VI rappresenta perfettamente questo stato d'animo, quel senso di inadeguatezza costante mentre giove in XII era la mia essenza, la mia natura profonda (ho il sole in sagittario) custode di una "diversità" (in termini di sensibilità) troppo difficile da rivelare e da gestire per me bambina e per il mio ambiente familiare.

Adesso è solo un ricordo.

ciao

Lara

aral
 
inserita il 11/10/2007 20:39:29

- ma ciao Francesca.. sai che mi è affiorato un sorriso quando ti ho letto? nn perchè nn comprenda la tua sensazione, ma piuttosto perchè mi è tornato in mente un episodio della mia infanzia.. il mio adorato papà mi aveva regalato un cappello color rosa antico di panno tipo cloche, con il davanti da rialzare. Amavo alla follia quel cappellino ma l'ho messo una volta sola perchè morivo letteralmente dalla vergogna.. mi sentivo al centro del mondo e nn meritevole di esserci.. come se avessi un insegna luminosa sulla testa, ad illuminare cosa? me?? sono stata una bambina che nn metteva mai gli occhiali e credimi con la mia miopia è un record nn sia finita sotto un tram di quelli sferraglianti che abbiamo a Milano.. sempre vergognosa da morire.. vergognosa al punto da nn osare dire alla maestra che quel papà che aveva fatto una casetta di legno per le bambole da tenere in classe era il mio.. Ora va molto meglio . NN penso sai che la vergogna sia un male senza uscita . In un epoca remota forse una mancanza di riconoscimento di accettazione di accoglimento può averci convinto di nn essere degni.. o forse eccessive aspettative che se infrante ci hanno fatto sentire "improponibili" agli altri o a noi stessi.. nn son certo psicologa io, maneggio senza nemmeno troppo convincimento un sacco di numeri da sempre, però sono convinta che il riconoscere e saper dare un nome certo, nominare proprio quello che ci fa male significa già spostarsi su un altro piano di azione.. sei pronta se vuoi a capire il perchè. Già quello è un ulteriore passo avanti , e poi passo dopo passo i nodi vengono al pettine e potrai metaforicamente parlando sfoggiare una chioma tipo libera e bella . Purtroppo questo è un periodo molto congestionato e nn posso dare un occhio al tuo tn, ma vedrai che sicuramente qualcuno di noi arriverà a dirti la sua. Un abbraccio affettuoso


Luisa



NATALIBERA
 
inserita il 12/10/2007 09:34:13

- cara Francesca,
la vergogna, come moltissime altre emozioni, perchè si tratta di una delle componenti emotive secondarie, nasce da un proprio modo di percepirsi.
Non è vero che non è modificabile: tutte le nostre dinamiche psicologiche sono modificabili. Purtroppo nella prima parte della vita noi cominciamo a formarci un'idea di noi sulla base del rimando che ci fanno gli altri. Se gli altri ci rimandano inadeguatezza, indegnità e spesso umiliazione per le nostre non ancora raggiunte capacità non possiamo che sviluppare queste qualità; spesso la vergogna è anche associata ad un senso di fallimento e non integrità.
Alla base della vergogna ci sta quindi la paura di venire smascherati, non si sa neppure in cosa ma è la sensazione di essere sempre sbagliati in qualunque momento e situazione. Quindi si comincia ad utilizzare il controllo per affrontare la paura. Questo accade quando le famiglie sono disfunzionali e caotiche.. e basano tutta l'educazione sul potere e sul controllo.
Si può uscire da questo stato; non dare retta ai "bignami di psicologia",
tutto è trasformabile e quando si è fatto si percepisce perfettamente che dietro a questo c'erano enormi potenzialità che la famiglia non ha potuto o "voluto" prendere in considerazione e che, spesso ha voluto schiacciare.
Un abbraccio Lidia

Lidia
 
inserita il 12/10/2007 12:55:59

- Cara Francesca, non è vero che non si può "guarire" dalla vergogna ed io ti posso assicurare che ho vissuto buona parte della mia vita vergognandomi di tutto.
Da bambina ero povera e mi vergognavo della mia povertà, me la sentivo addosso appiccicata, tutto trasudava dalla mia persona il senso di povertà e di indeguatezza nei confronti delle mie compagne a scuola, e a nulla serviva cercare di nascondere o di passare inosservata.

Di conseguenza mi vergognavo di mia madre, che lasciava debiti, di mio padre che non guadagnava abbastanza per dare una certa dignità alla mia famiglia, ma ero molto orgogliosa di andare a lavorare già a 10 anni durante le vacanze estive.

Non parliamo poi dell'adolescenza, preferivo stare in casa piuttosto che non avere le minime cose che avevano le ragazze della mia età...

E' stato molto utile, ad un certo punto della mia vita, fare una completa analisi di ciò che mi faceva sentire vergogna, inadeguata, indegna...ed ho detto a me stessa che "io valevo", e qui si riallaccia il discorso di autostima, ed ho cercato punto per punto di elaborare la cosa prendendo "provvedimenti".

Ho lavorato molto per assicurarmi quella parte economica che mi ha permesso di non vergognarmi, ho vinto la timidezza che lega molto con la vergogna, facendomi coraggio ad entrare in certi ambienti "attraversando" quello che potevano essere sale, saloni...ponendomi al centro ed evitando volutamente i muri e le zone laterali....
Ci vuole un pò ma a piccoli passi, giorno per giorno, ci si può riuscire

Tentar non nuoce
un caro abbraccio lilli



lilli
 
inserita il 12/10/2007 12:59:26

- Grazie, veramente grazie a tutte per le bellissime parole, come dice giustamente Luisa, il fatto di averne preso coscienza è già un buon primo passo, il poter dare un nome a questa mia sofferenza mi aiuta a sentirmi un po' meno sbagliata ed un po' più "malata", non per questo meno responsabile dei miei comportamenti ma almeno adesso ne vedo in modo chiaro il perchè, vedo le motivazioni di tante mie scelte e del mio perenne rifiuto nei confronti di tutto quello che di bello la vita può offire. Semplicemente non me ne sentivo degna e non ne ero neppure cosciente.
Lidia, che dire, come sempre le tue riposte sono di una competenza e sensibilità uniche. Sò che non sarà facile superare questa mia problematica, dopo tanti anni che ci si percepisce indegne, non si può improvvisamente cambiare solo perchè si è capito il motivo, la percezione di sè è una cosa molto sottile non regolabile con la ragione, ma sento che il cominciare ad analizzare i miei comportamenti ed i miei pensieri in modo diverso ed alla luce di questa nuova consapevolezza sia l'unica strada per arrivare a dei risultati.
Grazie, grazie ancora a tutte,
un forte abbraccio
Francesca

Francesca
 
inserita il 12/10/2007 14:52:40

- Ciao Francesca, un po' di tempo fa qui c'era un articolo proprio sulla vergogna. Forse è nella parte "articoli", o "rubrica". Alla fine dell'articolo diceva che dietro alla vergogna, secondo me è vero, si possono anche trovare proprio caratterisctiche e peculiarità della persona, da valorizzare.

ciao,
chiara

chiara
 
inserita il 12/10/2007 14:57:33

- Ciao Lilli,
posso dirti che come te mella mia vita ho sempre lavorato molto, forse ho solo lavorato e nient'altro, sarà una forma di compensazione? ed ho raggiunto una tranquillità economica che però nel mio caso non ha nulla a che vedere con il senso di vergogna. Quello fa parte di me a prescindere dalle cose che mi circondano, è un senso di inferiorità che parte da dentro. Come dice Lidia, non c'è un motivo preciso per cui ci si vergogna, non si sà neppure a cosa è dovuta tutta questa vergogna. Ci si sente indegni, tutto qui (e scusa se è poco...!
Cercherò comunque di seguire il tuo consiglio...tentar non nuoce....
Grazie mille della tua comprensione
Un forte abbraccio
Francesca

Francesca
 
inserita il 12/10/2007 15:43:12

- Cara Francesca,
non avevo letto bene il tuo mess.
Ho letto che hai luna-sat in aspetto difficile.
Forse, se capisco bene, la sensazione di cui parli può essere ben rappresentata da questi due pianeti in aspetto disarmonico.
Rende emotivamente chiusi, come timorosi inconsapevolmente di un giudizio e quindi si sente una distanza e una impossibilità, per timore, di potere stare allo scoperto, emotivamente, come se non se ne avesse il diritto, una impossibilità, quindi, fondamentalmente, di essere sé.

buona ricerca,
chiara

chiara
 
inserita il 12/10/2007 16:39:31

- Ciao Chiara,
hai centrato il problema, le mie sensazioni sono proprio quelle, come se tutti stessero lì sempre pronti a giudicarmi ed il giudizio non possa
essere che negativo (xchè non si sà, oggettivamene non ho niente di così brutto). Da qui l'esigenza conscia di nascondermi il più possibile, contrapposta forse ad un'esigenza inconscia di mostrarmi, dato che poi mi ritrovo sempre e comunque al centro dell'attenzione, mio malgrado e con mia grande sofferenza. Non sò, forse è il mio inconscio che mi porta a cercare quelle situazioni che potrebbero in qualche modo sbloccarmi. Mah!
Grazie per la tua partecipazione.
Un abbraccio.
Francesca

Francesca
 
inserita il 12/10/2007 17:10:50

- Ciao, capisco bene quello che dici.
Anch'io il più delle volte mi trovo esposta, ma non libera dentro e non completamente a mio agio o intera. Manca l'apertura emotiva. C'è molta paura ad aprirsi o a mostrarsi e sentire per davvero.
Come se ci fosse sempre qualcosa di trattenuto, o non mostrato che rende lontani, appunto vergognosi, pur facendo, vedendo le persone ed essendo esposti, appunto.
E' un meccanismo spesso automatico.
Come se solo lontano da tutti si potesse essere liberi e senza timori.
Secondo me questo è proprio luna-saturno.

un abbraccio anche a te,
chiara

chiara
 
 
 
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