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Alberto

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 33 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 03/12/2010 09:16:01

- cara Chiara e Lidia

premetto che non giudico il gesto di Monicelli, ogni scelta individuale ha le sue ragioni d'essere.

In merito all'argomento malattia, morte e consapevolezza, ho letto un meraviglioso libro che consiglio a chi è interessato ad approfondire il percorso spirituale.

Si intitola "Chi muore ? quando si muore".

E' un invito a considerare la malattia come un momento di grande apertura alla consapevolezza di CHI realmente siamo, lasciando andare illusioni, identificazioni, condizionamenti che ci impediscono di aprirci realmente al momento presente, qualsiasi esso sia.

ciao lara


deva
 
inserita il 03/12/2010 09:41:51

- cara Deva,
senza dubbio la malattia è un percorso di consapevolezza.. il suo scopo è proprio quello di portare alla luce qualcosa che non poteva salire alla coscienza.
Non vi sono dubbi su questo tuttavia, sappiamo bene che questo può essere preso in considerazione solamente da chi crede che vi sia un qualcosa di intelligente all'interno che non è solo "corpo" ma anche "anima", un qualcosa che preesiste al corpo e che cerca di indirizzare i comportamenti, i pensieri e le emozioni verso una nuova consapevolezza.
Il dolore sicuramente fa pensare ma, avendo accompagnato diverse persone alla morte, ti assicuro che non tutti riescono poi a fare questo passaggio e, purtroppo, molti pensano che la malattia sia o una cosa che c'è e che di conseguenza colpisce a caso, senza un preciso intento, oppure, molti pensano che sia esclusivamente un fatto del corpo che si ammala e si corrompe.

Sto accompagnando un'amica in fase terminale e, pur essendo una persona intelligentissima e piena di potenzialità, non riesce tuttavia a comprendere che la malattia ha a che fare con lei, con ciò che per tutta la vita ha soffocato e non ha mai permesso di far venire fuori.

In queste condizioni è difficile trovare un senso ed infatti molti pensano che quando il corpo è ormai troppo compromesso si possa anche mettere fine alla vita. Ma anche questo pensiero ha diritto di esistere perchè credo anche che ognuno di noi abbia i suoi tempi nel capire e nel comprendere.
Un abbraccio Lidia

Lidia
 
inserita il 03/12/2010 10:35:08

- cara Lidia

non so, non condivido più molto il considerare la malattia necessariamente come un "messaggio" di cui diventare consapevoli.

Nel senso che credo si presuma sempre che questo "messaggio" che ci vuole dare sia legato alla vita. Ma in questo modo ci sarà sempre un conflitto tra vita e morte, ....un combattere per la vita CONTRO la morte.

Non è questo eterno conflitto dentro di noi a impedirci di VIVERE il presente per quello che è...??

Ad aprirci al momento presente cercando di entrarci dentro INTERI piuttosto che DIVISI...??

Anche "aggrapparci" necessariamente ad un senso più grande è una fuga, ad un certo livello, che ci impedisce di lasciarci andare totalmente alla VERITA' per quella che è (e che non conosciamo) e non per quella che vorremmo che fosse.

Mi rendo conto che tutto ciò è molto difficile da sperimentare perchè implica un apertura ad una LIBERTA' totale che ci fa assolutamente paura e da cui ci difendiamo....in qualche modo...nascondendoci.

Sicuramente è un processo di consapevolezza ed apertura che difficilmente si è in grado di sperimentare in uno stadio finale di malattia se non si è iniziato a praticarlo anche in condizioni di perfetta salute.

ciao lara

deva
 
inserita il 03/12/2010 21:04:05

- da numero a numero.
Non so chi tu sia né mi interessa particolarmente. Ma ti prego, onorami della tua contumacia quando leggi qualche intervento che ritieni mio. Hasta la victoria siempre!

00408
 
inserita il 04/12/2010 16:55:15

- aggiungo un'altra -mia- fuga deva, ...il mettere sempre tutto in discussione in nome di un 'inconoscibile mistero' molto più grande di noi... che porta in qualche modo a "scantonare" una verità che si è in reatà afferrata e che invece tante volte si ha paura di 'sentire' fino in fondo ... anche se non è nulla di sconvolgente, anche se al momento non ci può fare male, ma spaventa il timore di attaccarsi a una convinzione che si potrà poi perdere (forse si tende un po' troppo a identificarsi con i propri pensieri...) ... e a questo punto la propria costruzione della realtà viene continuamente messa in discussione e destrutturata nei suoi punti di riferimento, che molto probabilmente non vengono pensati e utilizzati come strumenti provvisori e funzionali ai bisogni della nostra essenza più profonda per come si manifesta nel qui e ora.

non so se sono stata abbastanza chiara.

ciao,
kla

kla
 
inserita il 04/12/2010 18:26:08

- ciao Kla

no....non riesco a seguirti....prova a spiegarmi meglio.

ciao lara

deva
 
inserita il 04/12/2010 18:48:51

- Cara Deva,
non ho compreso bene ciò che intendi, ma posso dirti che anche io non sono assolutista, cioè nonostante sia da anni ricercatrice del senso della malattia e aderisca, quindi, al 90% con quello che sostiene Lidia, vedendo, quindi, la malattia comunque come l'effetto di una deviazione persistente della persona in una direzione che non è quella della propria anima, o comunque del persitere nel non cambiamento nonostante i tempi siano pronti ...comunque rimango anche dell'idea che non tutto a noi è conoscibile, e quindi conservo un 10% per eventuali altri sensi che la malattia può avere e che io non conosco...e forse il 10% è anche poco...

Ma ...potendo disporre di questa astrologia sicuramente ci risulta molto chiaro come se l'anima non effettua il suo percorso poi il corpo parli.
Guarda il caso di Francesco Nuti ...il tema lo puoi trovare tra i personaggi famosi nel sito, ho visto la trasmissione in cui è riapparso qualche giorno fa ....è stata una visione piuttosto shoccante per me che sono sempre stata una sua grande ammiratrice.
Ha avuto un indicente domestico che lo ha ridotto su una sedia a rotelle e gli ha anche tolto l'uso della parola ...inoltre ciò che è emerso chiaramente è un'emotività spaventosa ...oltre che avere l'occhio destro quasi totalmente deviato e appunto una notevole paralisi.
Conoscendo la sua storia e guardando il suo tema, come non possiamo pensare che tutto quello che ha passato ed anche questa sua attuale condizione non rispecchi una chiara deviazione del progetto del suo Sè?
Siamo forse presuntuosi a pensare questo e mi critico io per prima a pensarlo e a scriverlo ...anche perchè indubbiamente io non lo conosco di persona ma solo per i racconti su di lui e per le immagini passate negli ultimi anni dove erano chiare già parecchie componenti del suo tema ...quella luna pesci in VIII così segnata ...riceve gli aspetti di tutti i pianeti a parte venere, credo ...e quel suo sole in X opposto a Saturno.anch'esso riceve aspetti da quasi tutti i pianeti ... tutto ciò ci dice molto, no??

Ma comuqnue mi chiedo ...se fosse stato più consapevole avrebbe potuto evitarsi tutto quello che gli è accaduto???
E' davvero la consapevolezza e la capacità dunque di lavorare per tornare in linea con noi stessi la garanzia della salute??
...come dire che poichè siamo in linea con noi stessi non ci ammaliamo??

Io personalmente credo di sì ....ma mi tengo anche il beneficio del dubbio ...perchè la vita, così come la malattia e la morte sono dei così grandi misteri che sicuramente ci nascondono ancora tanto di quello che non conosciamo.

Approposito Nuti è anche lui toro.... e quel sole in X aspettato a saturno chiedono e strachiedono autonomia affettiva e una luna pesci così aspettata mi fa molto pensare invece ad una grandissima fragilità e dipendenza, così come infatti mostra di essere ora, visto che ahimè non riesce a essere autosufficiente e si commuove incredibilmente appena si nomina il nome di sua figlia.

Percorso davvero duro il suo ...ma comunque faccio davvero il tifo per lui affinchè la sua anima possa brillare ancora felice e autonoma, come sembra che il suo progetto chieda.
Forza Francesco ....siamo con te!!!!!!!
Ciao a tutti!!!!!

Chiara Inesia


Chiara Inesia
 
inserita il 04/12/2010 19:34:49

- ciao Chiara

non lo so, onestamente ora non ho più certezze.
Tra l'altro, è da un pò che mi sono allontanata dall'astrologia perchè avevo bisogno di sentirmi libera di guardare alla realtà senza condizionamenti di nessun genere; nel senso che da quando ho iniziato ad appassionarmi all'astrologia, questa era diventa un filtro riguardo a tutto....qualsiasi questione mi ponessi ( per esempio su questo argomento della malattia...ecc.) cercavo risposte nell'astrologia e ad un certo punto ho capito che questo era diventato, per me, un ostacolo ad un indagine autenticamente ....libera.

Con questo non metto assolutamente in discussione l'astrologia, di cui riconosco la validità....ma forse ora riesco a capire e ad accettare che ci sono ambiti in cui nemmeno l'astrologia può avere risposte, semplicemente perchè le risposte non ci sono.

Per quanto riguarda la malattia, per esempio, si, sono d'accordo che evidenzia un dis-ordine....cioè che c'è qualcosa che viene negato o non riconosciuto e quindi non integrato, ma prima o poi arriva, inevitabilmente, la malattia che ci porta alla morte, direi per tutti, eccetto quei pochissimi che muoiono in saluti a 100 anni nel sonno, beati loro.

E, a quel punto, Chiara....credo che saremo di fronte alla vita (e alla morte) totalmente disarmati....tutte le ipotesi, teorie, credenze, varranno a ben poco nell'approssimarsi della morte....anzi, forse ci impediranno di lasciarci andare, di abbandonarci al MISTERO di ciò che e' effettivamente la morte.

Anche perchè, Chiara, per quanto noi possiamo credere fermamente alle nostre teorie ed ipotesi su cosa sia la morte e il dopo morte in realtà NON SAPPIAMO effettivamente niente.

Non pensi mai che il bisogno di dare un senso alle cose nasconda la paura di accettare la verità per quella che è ?? di aprirsi al momento presente, semplicemente, per quello che è ?? rischiando di scoprire che le cose non sono come ce lo aspetteremo ??

Mi rendo conto che possono apparire strani e poco consueti questi miei ragionamenti....ma per quanto abbia fatto percorsi molto ampi alla ricerca di risposte...alla fine torno sempre qui...a questi concetti molto...zen.....

ciao lara


deva
 
inserita il 04/12/2010 20:11:47

- eh sì... a volte l'urgenza di sintetizzare complica le cose... ::razz::

dunque, capita di avere delle intuizioni sul significato dell'esistenza, della malattia, ecc. ... ma talvolta le si mettono in discussione per la consapevolezza del fatto che non si è dio(=non si è onniscenti), per timore di non lasciar abbastanza spazio al mistero e di illudersi attraverso "idee sbagliate" che potrebbero farci soffrire nel momento in cui si disintegrano. sappiamo che tanto più ci identifichiamo con le nostre idee, tanto più possiamo entrare in crisi quando queste vengono messe in discussione. proprio il timore di soffrire per la perdita di un pezzo di noi (evidentemente non così autentico) ci può far desistere dal 'credere' in una ben delineata visione della vita, anche quando questa è funzionale alla 'nostra' esperienza e al 'nostro' progetto al fine di avvicinarci il più possibile al nostro sé e alla nostra essenza più profonda.

ora, secondo me le personali visioni dell'esistenza e quindi anche della malattia dovrebbero essere dei ponti -provvisori e il più essenziali possibili- tra quello che siamo in un determinato momento e questa profonda essenza. per questo possono essere altrettanto vere nella loro diversità per persone differenti... oddio, mi sa che ho complicato ancora di più le cose ... ma spero che tu abbia intuito almeno il senso generale della riflessione!!

credo insomma -e questo lo dico soprattutto a me stessa- che va bene destrutturare e mettere in discussione le certezze razionali per potersi più facilmente affidare a questo grande mistero dell'esistenza e della malattia... ma finché non si è in grado di farlo TOTALMENTE -e da umani non penso sia possibile- occorre ed è importante affidarsi anche a una visione PERSONALE e INTEGRATA per quel che ci è necessario.

lara, ho preso spunto da quello che hai scritto e "sono partita per la tangente", ma sentivo il bisogno di elaborare questi miei pensieri.

un abbraccio,
kla

kla
 
inserita il 04/12/2010 20:55:06

- Ciao Chiara,
hai risposto al mio post sulla malattia : vedo che è un argomento che interessa molto, purtroppo ,... forse perchè ci vede tutti attori sullo stesso palcoscenico! Però non a tutti è dato di recitare la stessa parte, e qui viene il bello...perchè?
Da autodidatta mi occupo da tantissimi anni di astrologia e benchè non fanatica continuo a crederci nonostante il fatto di sapere, dentro di me,che con questa disciplina non si può spiegare il mondo e la sua complessità.
Tornando alla malattia,non so cosa pensare, nel senso che una parte di me crede che sia un modo con cui il corpo ci parla di noi, ma dall'altra penso, e non sono la sola, che sia insita nella condizione umana. Forse l'uomo spera di poterla controllare con la mente e quest'illusione lo aiuta ad andare avanti...
Con grande dispiacere ho appreso della sorte di F. Nuti, sarà che siamo quasi coetanei e che quando ero giovane ho visto i suoi film...lo vedevo affacciarsi ad una vita meravigliosa...
Tu, nel suo grafico, (sono andata subito a guardarlo)mi pare abbia scorto segnali significativi della sua storia... a posteriori però.
A me sinceramente,i grafici come il suo fanno paura, non sono capace di interpretarli perchè sono "troppo", una specie di giungla intricata di liane, in cui è difficile trovare la strada. Penso che "vivere" segnati in questo modo sia difficile, sei intercettato da mille luci e rischi di finirne accecato. Certo sono splendide persone...ma come armonizzarsi se i bisogni e i richiami sono così tanti?
Per ora ti saluto. Ciao

per Chiara ...da Lucia di Torino
 
 
 
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