- cara apetta laboriosa
e in effetti lo sei..sento un tuo cuore sempre in fermento..e mi piace...allora provo a sintonizzarmi su queste tue vibrazioni che mi comunichi....non mi sgridare se....ma fa caldo e ancora no vacanze..
provo insieme a te a sciogliere alcuni "grumi "della tua domanda..
uso il termine sciogliere-non a caso-perchè per farmi capire-vorrei portarti con me su una metafora alchemica-forse ci aiuta-
allora poniamo che "il progetto del sole" rappresenti il nostro personale OPUS...
si tratta quindi per noi di lavorare.trasformare,creare energie mettendo in relazione" materie" molto dissimili e varie e seguirne il processo fino a...liberare una conjunctio ...
operativamente questo il rapporto di "inevitabile" relazione fra le varie energie che sono implicite in un individuo ...e in quanto energie non sono nè bene nè male....sono energie in rapporto alla vita dentro a cui l'evento della nascita ci mette...quindi non l'io che porta al suo interno la vita..ma il nascere che ci mette in relazione con la vita
L'astrologia si occupa di questa relazione..e fin qui ..
ma come..tu chiedi???
perchè questo OPUS inizi a modellarsi ha bisogno di un "AGENS" il SE' che si relazioni a un "patiens" il ns IO appunto che si dibatterà tenacemente per il "divenire della sua personalità"..
ma e qui Jung dice una cosa bellissima..." DEO CONCEDENTE"....che deleteralizzato è anche quell'enigma affascinante che è il ns tema natale
L'io-coscienza NON è il deo concedente anzi compito della coscienza è entrarci in relazione ma spesso l'io scalpita di hybris e più si differenzia più cresce il pericolo del suo distacco dalle radici : questi..gli aspetti che noi vediamo nel tema e che non descrivono un fatto letterale es male e bene.mamma buona o cattiva etc tradotto in fatti..ma un percorso -un procedere dell' opus-un modellamento che ogni IO realizzerà in modo singolare....
dice jung: il termine SE' mi è sembrato un termine adatto per questo sostrato inconscio-AGENS,in cui l'IO è l'effettuale esponente nella coscienza.....
lì'O sta al SE' come il " patiens" all' "agens"...."
e qui ritorna quell'"agens" -sè che inizia il ns opus ma che..spesso il patiens-io dimentica.....
il nostro tema io lo sento come una misteriosa indicazione di:
"una irruzione di mondo imperituro in questo mondo transeunte.....un magma incandescente dal quale,cristallizzandosi,la pietra deve essere scolpita"
questa opera-opus è quel cerchio fascinoso....il nostro Io lo scultore cosciente....ma come in ogni opera d'arte....anche l'artista poi si inchina davanti all'opera e la scruta con stupore...per conoscerla e riconoscerla...
in fondo " io non creo me stesso,ma piuttosto io ACCADO a mè stesso".......
questo è il fascino e l'intreccio di poiesis che significa fare immaginativamente..l'io è anche io.immaginale e il suo sforzo maggiore..il suo telos è ritonare alla " dimora delle immagini....gli archetipi su cui si è modellato"
prendili come "caotici deliri estivi"...forse però come nelle follie...qualche spunto di verità c'è..
bacietti
e " non mi smentisco mai"...
apetta delirante