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Opinioni a confronto
   
  IL MALE INTORNO, IL MALE DENTRO...
discussione inserita da Lucky13
 
Assorbo il male come una spugna. Colgo la tristezza, le ansie e le malinconie e le faccio mie. Mi stanno travolgendo. E dunque mi ritrovo sempre più facilmente ad essere angosciata. Oggi l'ho visto negli occhi di mia sorella nel suo sguardo sconfitto dove non sono riuscita ad entrare e non sono voluta entrare e sono tornata però a casa svuotata di energia. Ieri l'ho visto in un fatto di cronaca...insomma ogni giorno lo trovo.

Eppure era solo "ieri" che sapevo guardare oltre e guardare con fiducia...poi mi sono ferita....sono guarita ma senza cure e di fatto c'è di vero che : non so più sorridere. Non so più sorridere col cuore.

Non mi emozio più....
o meglio: la mia emozione sale per fatti di cronaca drammatici, per la tristezza che colgo nelle persone a me care viceversa non so invece più gioire.
Ed allora mi chiedo dove sono andata a finire? Questa non sono io. Eppure drammaticamente lo sono. Il mio sogno è di aiutare a realizzare i sogni degli altri. Ma se io stessa arranco a trascinarmi nella quotidianità che sogni posso regalare? E' bello dire che a volte basta regalare un sorriso ma se dietro un volto c'è una fame antica...che se ne fa di un sorriso? Io per prima non saprei che farmene!

Stamattina ho accompagnato una mia amica a comprare un abito per un matrimonio di oggi pomeriggio...si sta trascurando perchè lavora tutta la settimana fino a tarda sera e poi sta ristrutturando una casa che ha appena comprato quindi tempo per se stessa pari a zero...necessitava di uno shampo colorante per qualche capello bianco...le ho scelto l'abito, le scarpe e poi ho pure azzeccato la tonalità della colorazione....mi ha scritto poco fa che oggi aveva provato tante emozioni...e tutto per una tinta azzaccata, un abitino che le stava a pennello ma che da sola non avrebbe mai scelto!!!! Si è emozionata per così poco!!! E' una mia amica sincera e le voglio bene ma ho provato invidia per lei e la sua sincera e sentita emozione....
Non mi sono emozionata a mia volta: perchè?

Dove le ho perse le mie emozioni positive? Pagherei per emozionarmi anche solo per un colore di capelli azzeccato....pagherei per sentire il sorriso e la gioia nascere dal cuore...ma,non so perchè, si ferma tutto alla mia mascella...il male invece no, quello lo sento tutto, mi penetra dentro, arriva agli occhi ma anche nello stomaco.

Questo mio attuale stato perdura da oltre un anno.....giorni e giorni a dirmi "ora passa, ora passa e mi ritrovo"...ma poi ci sono periodi come questo dove il sentire mi assale e capisco quanto ancora sono fragile al dolore, al dolore degli altri e di quanto sono invece diventata impermeabile alla gioia....

Ma vista l'età che ho e che posso definirmi matura è questa la mia essenza vera?
Eppure pagherei per incontrare quella ragazza dal passo sicuro, sfacciato e fin troppo ottimista che ha indossato la mia pelle fino a "ieri".

Come si può tornare a sentire la gioia? A condividere con gli altri anche la gioia e non catturare solo il loro dolore?

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 24 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 12/07/2008 19:26:49

- Cara Lucky,ti parla una che,alla parola "commiserazione" accorre come per un riflesso involontario.
O la si ha,o non la si ha...e mille cose diventano pugnalate....sguardi di bambini tristi,persone abbandonate...si vorrebbe salvare il mondo.

Posso solo dirti cosa sta succedendo a me. Da circa un anno sto abbandonando l'idea di essere onnipotente (prima decisione fondamentale). Poi ho scelto di indirizzare le mie energie in una strada importante (che è quella dell'affido)con obiettivi pratici da perseguire.

Ho fatto sapere a chi aveva fino ad allora goduto del mio accorrere,che non c'era più nulla da spremere,e che,casomai,è possibile cercare un equilibrio(e mi sono creata,con questo,un bel deserto intorno,dal quale però vedo spuntare piccole piante e tracce d'acqua...questa volta scelte da me).

Quello che voglio dirti,ma saprai ampiamente,è che l'accorrere verso gli altri,se non incanalato,può nascondere ferite nostre enormi,che ora chiedono di essere "considerate,coccolate,sanate". Una volta fatto questo,allora sì,ci sarà la NOSTRA gioia!



Cecilia
 
inserita il 12/07/2008 20:28:13

- Cara Lucky,rileggo ciò che hai scritto e mi colpisce la descrizione della ragazza sicura che "eri":questo vuol dire che in te hai già questa consapevolezza...quello che forse puoi rivedere è "il troppo ottimismo"...forse è questo l'equilibrio da cercare.

Se sto farneticando,dimmelo!!!Un bacio

Cecilia
 
inserita il 12/07/2008 21:22:51

- Cecilia dici bene tutto. Ma di fronte a tutto questo e di fronte a me stessa sono impotente e non so come uscirne. E pure avendo capito come sono capitolata in questa spirale non trovo mezzi dentro e fuori per recuperarmi eppure sento forte il desiderio di riuscire a sentire anche la gioia e riuscire a condividere la gioia degli altri. Ma niente, non sento...L'orecchio della gioia s'è chiuso.
Ciao

Lucky13
 
inserita il 12/07/2008 22:15:26

- cara lucki...
mi intenerisci perchè ritorno indietro e ti ho conosciuta proprio in un momento di sconforto come quello che descrivi...
Io tralascio i particolari su chi è pronto ad aiutare gli altri..e ad asssorbirne i dispiaceri e le tristezze .. ..ma tu hai molto da chiederti per riconquistare la ragazza "col passo sicuro"..
innanzi tutto dove hai indirizzato quei passi ..e quale ostacolo hai incontrato in quella direzione ..
I passi danno l'idea di movimento..di lancio in avanti e quindi di ottimismo ..eppure ..se la gioia e il sorriso non trovano spazio ..in te...
impossibile che tu non riesca a carpire il movente..esiste e non può che essere una delusione a tue aspettative ..
la delusione si cura perchè nè la prima nè l'altra ..le aspettative invece richiedono un appuntamento con te ..al quale non puoi mancare.."lucki con lucki.."
per esperienza so che i momenti bui richiedono di ricontattare ....il cuore ..
e risponde...
e io col cuore poi ti scrivo ancora..ok?
un forte abbtraccio cilli


cilli-lucki
 
inserita il 13/07/2008 09:28:14

- carissima,
non posso credere che una persona che si firmi lucky sia così triste, sono sicura che tu senta dentro di te tante risorse e che fondamentalmente non sai come usarle per te stessa!
L'impegno e la cura per gli altri è una buona cosa.. ma per esperienza sappi che la dedizione per gli altri copre tante frustrazioni personali, soprattutto tante aspettative... ora sei tu quella che ha più bisogno di aiuto.
Carissima, abbi cura di te ora più di chiunque altro.
Avere cura dell'altro richiede forza e capacità di non perdersi nell'altro.
Farlo in questo tuo stato ti porta sì ad aiutare, ma purtroppo rischi di farlo nel modo sbagliato, creando dipendenza e sostituendoti nelle scelte che dovrebbero fare gli altri per sé e non tu per loro.
Il miglior aiuto che puoi dare è quello di sostenere ma mantenendo l'autonomia dell'altro e per far questo c'è tanto lavoro da fare prima con te stessa.
La tua è una grande dote, ma se prima non sai come avere cura di te, il tuo impegno per gli altri diventa un peso che ti svuota.
Ricontatta i tuoi bisogni, riscoprili e portali fuori, dagli un senso, un valore! Poi riscoprirai la gioia.
L'ottimismo va bene, ma non basta, serve struttura, una base sicura. Te stessa è un rifugio dove ti puoi tornare tutte le volte che la sofferenza altrui ti assorbe.
Chiediti perchè aiuti tanto, e perchè l'impegno della cura non ti porta la gioia che vorresti. Quello che dai aiuta davvero gli altri?
Impara ad aiutare e curare te stessa e poi vedrai che saprai come insegnare gli altri ad aiutare e curare se stessi.
Scusami per la mia crudezza ma
te lo dico con il cuore, sono una che della cura ne ha fatto un mestiere.
Un abbraccio forte
cri


cri
 
inserita il 13/07/2008 10:34:08

- vi ho letto attentamente e con grande interesse.
Credo che il "problema" di Lucky sia riassumibile nella diversità dei commenti di Cilli e di Cri.
Cilli scrive con il cuore e con le emozioni mentre Cri con la mente e con la razionalità.
Cilli parla di "ricontattare il cuore" mentre Cri "di struttura e di basi personali sicure".
Una lotta,un contrasto di parole che è il riassunto stesso della difficoltà che affligge Lucky.
L'incapacità di capire se seguire il cuore,quindi la parte istintiva e spontanea oppure se imporre la Mente con scelte ponderate e razionali.
Mi riconosco moltissimo ,caratterialmente,in quello che scrive Lucky e penso sinceramente che sia inutile chiedersi troppo e spesso il "perchè e il per come" delle proprie scelte e dei propri gesti.
Troppe domande bloccano la nostra vera essenza,la alterano con mille dubbi e mille paure.Meglio l'istinto e la spontaneità dell'attimo.
Noi siamo quel che siamo e dovremmo essere fieri e orgogliosi di noi stessi.Sempre e comunque.
Ciao e buona domenica.

meljssa
 
inserita il 13/07/2008 10:46:27

- cara Lucky,
la vita è fatta di momenti.. e, tra di essi, vi sono quelli in cui si sta bene e si è in grado di affrontare qualsiasi cosa e ci sono anche quelli in cui non si è così. Io non credo che tu abbia perso definitivamente il sorriso del cuore e dell'anima.. credo però che in questo momento tu non sia in grado di farlo per gli altri..
E' vero, non si può dare se non si è "colmi" e credo che adesso tu debba pensare a te stessa, a rielaborare questa ferita che, forse, non è stata ancora assorbita completamente e quindi richiede ancora tantissima energia vitale per potersi trasformare in un contenuto importante che sia un'esperienza vera che però alimenta e non toglie nulla al tuo Essere.

Le ferite sono lunghe da rimarginarsi.. e, la presenza di Plutone in sestile alla tua Luna e di Urano che sta passando su Marte in seconda in quadratura al tuo Sole Sagittario credo che la dica lunga su ciò che sta accadendo dentro di te..
C'è tanta energia.. (Urano su Marte) che però non riesce a convogliarsi in una nuova fase di identità.. e quindi ti senti svuotata.. e senza progetti.. ma verranno, e insieme ad essi, ritornerà la tua parte "emozionale" vera.. anzi, più vera ed autentica.. rafforzata da qualcosa che Plutone ti ha fatto scovare dentro.. risorse nuove, più profonde ed anche più in grado di essere poi rivolte verso di te e verso gli altri.
Coraggio bella, sei in dirittura di arrivo.. questo è l'ultimo round.
Un abbraccio virtuale ma forte.
Lidia


Lidia
 
inserita il 13/07/2008 17:51:43

- Secondo me quando soffriamo dobbiamo abbandonare qualcosa. Qualche convinzione errata, qualche passaggio di troppo e smettere di ostinarci a essere il nostro dolore.
Il dolore è una fase normale di passaggio, che di solito ci pervade quando ci ostiniamo a essere fedeli a quell'immagine iniziale che ci eravamo fatti di noi. L'immagine di una persona senza crepe, senza fratture.
Forse ci siamo attaccati a un mezzo per evitare la noia di esistere, a un amore che non ci soddisfa più, a emozioni di altri che vorremo fare nostre.
In realtà non esiste nulla di così lontano come la condivisione delle nostre emozioni, che rimane, secondo me, un fatto assolutamente intimo, privato e soprattutto non comunicabile.
Ti direi di non cercare soluzioni attraverso gli altri. Gli altri in tal senso non hanno quasi mai le risposte che cerchi.
Pensati in un modo nuovo, diverso dal solito, più audace. E non metterti a soccorrere tutti quelli che hanno bisogno. Pensa di più a te, che i martiri non fanno mai una buona fine.
dany

dany_82
 
inserita il 14/07/2008 09:57:47

- Sono un po' sorpresa nel constatare che è stata colta la mia parte razionale.
Approfitto così per aggiungere che personalmente penso che non ci sia una via preferenziale che passa dal cuore o dal cervello per risolvere un momento di crisi. Credo fondamentalmente che abbiamo un cuore e una mente e che è importante che comunichino insieme e che nessuno dei due debba prevalere sull'altro...
Da ariete ho fatto molta esperienza con i conflitti, e dico sempre in guerra non si vince mai se una parte vuole distruggere l'altra, nemmeno se la guerra se la fanno mente e cuore..
Si cerca di comunicare di trovare un modo per capirsi. Se è la nostra tristezza a parlarci perchè mai non dobbiamo non ascoltarla, interrogare e rispondere? Come faccio a dargli un senso, un significato e un valore se non l'ascolto?
Concordo sul fatto che siamo quel che siamo, ma siamo anche in divenire.
Meljssa... ma come? se sei tu quella che ha scritto qui quel sogno, penso che anche tu non riesca a fare a meno di chiederti il significato del messaggio inviato dal tuo inconscio attraverso il tuo sogno. Le emozioni ci parlano, la tristezza ci parla, i sogni ci parlano e noi come facciamo a non rispondere?

baci
cri


cri
 
inserita il 14/07/2008 13:52:06

- ciao cri..
ho letto vati tuoi interventi ..mi piace molto il tuo addentrarti senza mezzi termini..e con estrema consapevolezza..
Sai credo,comunque che non esista un segno senza conflitti -questo per esonerare l'ariete come quello che dovrebbe"vincere" il gunnes dei primati...
leggo bene che cuore e mente debbano essere allineati ..
io per esempio tendo molto a pensare troppo su problematiche per una mia predisposizione a non volerne avere ma me le cerco ..ma il contatto con me indispensabile ..quando il disagio non è oggettivo ..(proviene da fattori esterni ..ahimè del quale io ..non mi esonero )e diventa personale ..allora sì il contatto con l'anima e il capire senza mentirsi cosa non va ..lo trovo un processo imprescindibile ..da ogni cambiamento che in me è avvenuto...
il contatto e (credo di condividere ciò che scrivi) non può ripescare emozioni in chiave razionale ..questo non vuol dire non riflettere ...ma ascoltare altre voci...quelle profonde...
... ......
ti saluto affettuosamente
cilli

cilli-cri
 
 
 
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