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Opinioni a confronto
   
  - INNOCENTE PROVOCAZIONE
discussione inserita da sonia
 
Ciao a tutti!

Non sapevo bene se aprire una discussione nuova o inserire questo post in una già attiva, magari in quelle relative al destino.

Provo qui...

Dalla discussione sulle case d'acqua è emerso quanto importante sia la ricerca e il continuo scavare...anch'io faccio parte di quelle persone che s'interrogano spesso e pongono e si pongono mille domande, mi ritrovo spesso alla ricerca di qualcosa...a volte, lo ammetto, anche in modo molto confuso per questa smania di cercare e scavare in fondo alle cose.

Per questo motivo credo di essermi avvicinata a questa disciplina, il punto però è questo:

leggendo in vari forum argomenti astrologici e soprattutto quesiti, l'idea che a primo impatto si ha è che l'astrologia nasconda qualcosa di allarmante, questa almeno è la sensazione che ha lasciato a me all'inizio, si avverte come una nota neanche tanto velata di allarmismo.

Molto spesso ad esempio ci sono delle richieste di spiegazione relative ai transiti che mettono addosso l'ansia.

Ora...come si fa a non cadere in simili inquietudini?

Di fronte a un transito, perchè si deve pensare al peggio ogni volta?

Io al momento ho la quadratura sulla Luna da parte di Urano, tra poco si aggiungerà Saturno sul Sole e Urano inizierà il suo transito in quarta casa.

Comprendo che il grido d'aiuto in molti casi nasca spontaneo, però non è poi un ricadere e un perdersi in un mulinello di terrore e basta?

Arrivo al punto, l'ho presa larga! ^_^

Vi va di dirmi cos'è per voi l'astrologia?

Perchè il punto è questo:
se l'astrologia mette addosso a molte persone così tanta paura, non è allora il caso di lasciar perdere?

[In teoria avevo in mente un discorso molto più semplice e lineare, però poi è uscito fuori questo...spero si capisca ugualmente quello che ho voluto dire e che vorrei trattare con voi...ciao ciao!]

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 16 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 18/07/2007 09:20:19

- cara Sonia,
semplicemente esistono Astrologie ed astrologie, o meglio, astrologie con la "A" maiuscola ed astrologie di serie b.
Voglio spiegarmi meglio, in quanto non è neppure l'astrologia, ma preferirei dire gli Astrologi.
Come avrai avuto modo di leggere in queste pagine, non vi è mai nulla di allarmante, anzi, spesso cerco di riprendere le persone che pensano che i transiti FACCIANO ACCADERE LE COSE e cerco di spiegare che i transiti non sono nient'altro che il RIFLESSO di quello che sta accadendo all'interno di una persona (MAI ALL'ESTERNO) e che, sono interpretabili da un astrologo non perchè lui sia un mago o conosca il futuro, semplicemente perchè conosce un linguaggio e, di conseguenza, legge dei simboli che sono "codificazioni comprensibili", come ho spiegato nel post di Arcangelo.

Ora, da anni mi batto con tutte le mie forze per far comprendere che nessuno ha il diritto di dire ad un'altra persona cosa succederà anche perchè non LO SA COSA SUCCEDERA' e nessuno, se non un presuntuoso e un incosciente con fortissime dinamiche di potere, può mettere l'ansia ad un soggetto che sta cercando semplicemente di comprendere cosa si sta muovendo all'interno.

Per quanto riguarda la domanda "che cosa è l'astrologia", ti invito a leggere sia l'editoriale che l'articolo sulla "filososfia umanistica" che trovi scaricando la rivista ALBATROS; li' ho spiegato bene che cosa è l'astrologia per me.. e quello che cerco di trasmettere nella mia scuola, dove non passa mai, neppure per un istante, l'idea che noi siamo in balia di qualcosa di esterno a noi, ma solamente in balia di ciò che siamo, spesso senza averne coscienza.

L'astrologia e gli astrologi quindi, non devono mettere addosso nessuna paura, anzi, devono essere in grado di aiutare a comprendere i necessari cambiamenti che il nostro Se' ha in mente per noi, anche quando l'Io non li ha ancora riconosciuti.

Chiaro, per arrivare a questo ci vuole una preparazione: una conoscenza buona dell'astrologia in sè, ma anche una buona conoscenza di sè, in modo da non avventurarsi in particolari dinamiche che vanno da quella del "salvatore" a quella del "potere sugli altri" in cui sono gli astrologi che, non avendo risolto i loro particolari problemi, proiettano all'esterno le loro paure e le loro angosce.

E' quindi importante che siate proprio voi utenti a cercare di fare una selezione e a uscire dallo stereotipo "cosa mi succederà" perchè in questa modalità alimenta questo genere di problema.
Ognuno è sempre causa al 50% del problema che si trova di fronte, così diceva il grande Jung.

Personalmente amo e rispetto troppo l'astrologia per trattarla male; essa non serve a prevedere nulla, ma serve a rispecchiare le nostre dinamiche interne e ad aiutarci pertanto a prepararci anche a quelle cose che noi non amiamo, tipo staccarci da situazioni o da parti di noi che non funzionano più perchè sono vecchie e infantili; andare verso cose nuove senza l'ansia che nel nuovo ci siano dei pericoli? perchè mai? quando siamo bambini andiamo ogni giorno incontro a qualcosa di nuovo eppure siamo esploratori incalliti, e quando cadiamo o ci facciamo male, riprediamo di nuovo.
Quando cresciamo non siamo più in grado di affrontare i cambiamenti e le novità con lo stesso spirito: il nostro Se' però ha il compito di farci crescere, non di lasciarci stagnanti ed infantili e quindi provvederà, quando non lo facciamo noi stessi, a creare le condizioni per il cambiamento.

L'astrologia può dirci quali archetipi si attivano in un determinato momento della vita.. non cosa succederà, ma cosa ci viene richiesto da una parte di noi.

Purtroppo regna ancora in moltissimi l'idea che esista un destino esterno messo a punto per noi.. e che l'astrologo sia il soggetto che lo può leggere. Questo è veramente FALSO.

Il fato non esiste. Jung diceva che è FATO tutto ciò che non vogliamo riconsocere dentro di noi.
Un saluto Lidia

Lidia
 
inserita il 18/07/2007 13:51:30

- Cara Sonia,

io ho iniziato a dedicarmi all'astrologia alcuni anni fa studiando i testi della Morpurgo.

E' nato subito un grande amore per questa disciplina meravigliosa, è successo però che consultando le effemeridi mi sono accorta di transiti difficili per mio padre che hanno coinciso con un ricovero in ospedale ed un intervento risolto comunque bene.

Devo dire che lì mi sono spaventata, non per l'ipotetica influenza del pianeta in transito a cui non credevo perchè ho sempre considerato i pianeti come espressione esterna di nostri aspetti interiori, la cosa che mi preoccupava era il SAPERE IN ANTICIPO ciò che si profilava all'orizzonte.

In quei mesi mi sono allontanata dall'astrologia, con grande sofferenza.


Poi ho scoperto questo meraviglioso sito e devo dire che LIDIA mi ha fatto capire che anche il "profilarsi all'orizzonte" di aspetti difficili non indica la catastrofe ma solo una delle tante fasi della nostra crescita ed evoluzione.

Per me ora l'astrologia è in assoluto un grande strumento di consapevolezza e crescita.

Un saluto

Lara



Aral
 
inserita il 18/07/2007 14:01:36

- Grazie per aver risposto a questa che potrebbe essere anche un'esternazione stupida dei miei attuali pensieri e delle sensazioni che sto avendo.

Il fatto è che io sto avendo davvero difficoltà ad inquadrare l'astrologia in modo corretto e leggere appunto quello che si trova in giro non aiuta molto perchè sembra proprio che siano i transiti a determinare un evento.

Anch'io Lara ho iniziato con la Morpurgo e non mi è piaciuto molto come approccio...sapeva troppo di:
ecco, è così e basta.

Ora sto leggendo Arroyo, e già va meglio!

Quindi sono arrivata a chiedermi se ne vale la pena conoscere appunto in anticipo determinati eventi visto che per molti l'astrologia è questo.

Tipo io dovrei cambiare casa, residenza, allontanarmi da mia madre...tutte cose che sinceramente in questo momento vedo lontane lontane.

Non è quello che cerco nell'astrologia, e la mia voleva appunto essere una provocazione del tipo:

ma se allora dell'astrologia si ha così paura, e questo lo può verificare chiunque leggendo i vari quesiti posti, non è meglio allontanarsene e farne a meno?

Scusate la fretta ma tocca correre al lavoro...

Grazie ancora a entrambe, del tuo pensiero Lidia non dubitavo minimamente, mi attendevo questa risposta da te e grazie per il tempo che dedichi a chi come me è ancora molto confuso al riguardo...mi piacerebbe sapere cosa ne pensano anche altre persone e il loro modo di vivere l'astrologia.

Un caro saluto!

sonia
 
inserita il 18/07/2007 14:35:02

- Cara Sonia, io sono sempre stata curiosa degli "oroscopi" e dell'astrologia. Mi sono avvicinata all'astrologia un pò più seriamente nel 1994, quando mi sono trovata in un momento di grande crisi fisica ( ero caduta) e psicologica ( una storia d'amore che stava finendo ). Non so che transiti c'erano!!!!Per me l'astrologia è stata una "salvatrice", perchè mi ha insegnato a vedere con occhio più critico dentro me stessa ( tieni conto che ho fatto anche psicoterapia), ma è l'astrologia di cui parla e insegna Lidia ( che è una grande maestra)che ho approfondito e cerco di applicare. Anche io ho avuto momenti di grande crisi e ho pensato che era tutta una "bufala" e sai quando mi è successo e mi succede ancora? è quando vedo interpretare i transiti a posteriori e quando avverto che si vuole fare quadrare l'astrologia a tutti i costi. L'astrologia non deve servire per far quadrare le cose, ma deve servire per capire se stessi ed evolvere. Ho avuto momenti di ansia di fronte a certi transiti "pericolosi" e poi ho constatato che non era il caso di spaventarsi più di tanto. Le cose succedono sia che noi lo vogliamo, sia che noi non lo vogliamo, è l'equilibrio dentro di noi che ci permette di saper affrontare gli avvenimenti. Non guardo mai i "transiti" in maniera negativa e quando mi capita di fare previsioni "nere" per qualche amico, guardo i suoi punti di forza e cerco di dirgli con la massima serenità che qualcosa " può cambiare" a seconda del settore interessato. Mi farebbe piacere continuare la discussione se vuoi rispondermi ciao lilli


lilli
 
inserita il 18/07/2007 16:07:00

- Cara Lidia,

riprendo il discorso perchè in effetti c'è una perplessità che mi piacerebbe chiarire con te e con chi vuole.

Tu spesso descrivi i transiti, soprattutto quelli negativi, come opportunità di crescita ed evoluzione e io sono assolutamente d'accordo con te ma in effetti mi chiedo PER QUANTI DI NOI E' EFFETTIVAMENTE COSI'?


mi spiego con un esempio banale:

poniamo un tizio leone, immaturo, pieno di sè, alla continua ricerca di conferme. Ha un transito di saturno quadrato al suo sole, questo rifletterà un periodo di flessione in cui si sentirà disconfermato e sentirà che il mondo e le circostanze non lo gratificano come pensa di meritare. Nella sua immaturità e mancanza di consapevolezza NON si metterà in discussione ma incolperà gli altri, il fato, le stelle in attesa di tempi migliori.

Purtroppo spesso è questo che accade durante i transiti perchè non sempre le persone hanno gli strumenti necessari per fare luce dentro di sè e cogliere il momento difficile come opportunità di revisione e di crescita.

Così, Lidia, se penso per esempio ai miei genitori nel "profilarsi all'orizzonte" di un transito difficile io SONO PREOCCUPATA ma non per qualcosa al di fuori di loro che li possa minacciare ma bensì da qualcosa DENTRO di loro a cui non hanno mai avuto accesso e che proprio per questo domina la loro vita nella loro assoluta inconsapevolezza.

Così un transito difficile per chi non è in grado di rispondere alla sfida che pone E' preoccupante.


Forse la vera domanda provocatoria è QUANTI DI NOI SONO VERAMENTE PRONTI PER QUESTA ASTROLOGIA ?


Un saluto


Lara























Aral
 
inserita il 18/07/2007 19:47:43

- Cara Lidia,

mi farebbe molto piacere leggere una tua risposta in merito al mio ultimo post di questa discussione, se puoi, quando puoi.

Grazie

Lara

Aral
 
inserita il 18/07/2007 23:08:52

- Ciao Lilli,
scusami per il ritardo della risposta ma io ci sono solo a determinati orari.

Certo che mi piacerebbe continuare questa discussione.

Non è molto che mi sono avvicinata all’astrologia, è stato l’anno scorso…e molto molto per caso.
Anch’io ho sempre leggiucchiato i vari oroscopi sparsi in giro ma con molta superficialità perché tali appunto li ritenevo…li vedevo come un qualcosa di troppo generale e generalizzato anche.

Poi sempre per curiosità ho iniziato a calcolare il mio tema natale, non capendone assolutamente nulla.
Sono stata catturata dalla spiegazione che veniva data del mio Marte in Ariete in quarta casa.

Da lì ho iniziato a pensare che allora qualcosa sotto ci doveva essere e alcune interpretazioni non potevano essere semplici e pure coincidenze e ho iniziato a comprare qualche libro, quelli appunto della Morpurgo.

Ho terminato le mie letture portandomi appresso parecchi dubbi…e proprio relativi ad alcuni aspetti troppo rigidi a mio avviso per la relativa interpretazione…dopo quelle letture infatti avevo deciso che l’astrologia non faceva per me (ho un Mercurio in Toro leso in casa quinta quindi mi sono sentita anche offesa!!! ^_^).

Sono una persona poi abbastanza impressionabile e per niente interessata alla predizione del futuro, è per questo che mi trovo male di fronte a come vengono interpretati alcuni aspetti e come mi sono stati interpretati.
Leggo spessissimo: ho questo transito e allora cosa mi dovrebbe portare?

Tipo l’Urano quadrato alla mia Luna m’ha fatto spaventare molto e difatti mi ricordo che anch’io mi ero rivolta allarmata a Lidia.

Quello che non mi piace è appunto il dire:

transito di Urano sulla Luna…allora succederà questo, ma inteso sempre come un evento esterno, come un fatto reale e tangibile.

Da qui tutto ciò e il mio attuale scoraggiamento nonchè confusione su cos'è non è l'astrologia, perché non è facile poi non farsi prendere male soprattutto di fronte alla lettura di transiti pesanti e difficili.

Lara anche a me piacerebbe un intervento di Lidia in merito alla tua domanda che certo è molto più provocatoria della mia!

sonia
 
inserita il 19/07/2007 09:35:05

- cara Lara,
scusa se ti chiamo così, mi piace tantissimo questo nome, visto che è anche quello della mia cara nipotina.

I problema che tu poni è sicuramente vero, anche se questo non cambia la sostanza delle cose.
Ci sono persone che non troveranno nulla in grado di aiutarli, in quanto, per cominciare ad essere "confortati" da qualcosa bisogna cominciare a porsi una serie di domande.
Jung diceva che solo nel momento in cui "l'eroe si mette sulla strada" allora, arrivano gli aiuti, i sostegni
sotto forma anche solo di intuizioni, di domande giuste.. che, come diceva Parsifal, contengono anche le risposte, o almeno aumentano la percezione.

E' indubbio che se una persona vede solo il "fuori", non ci saranno queste opportunità.. è difficile parlare con chi pensa che sia sempre il mondo o qualcuno o qualcosa a creare problemi; del resto, questi soggetti sono destinati a bere fino in fondo l'amaro calice e questo non perchè la vita li voglia punire, ma perchè non riescono a capire che le cose non funzionano in quel modo.
Se non si esce dalla visione "egocentrica", il resto non può esistere e se noi pensiamo che non esista non esisterà.

In fondo, la psiche vuole essere capita per esprimersi.. ora, con questo non voglio dire che non ci siano cose ancora da "comprendere"; io credo che noi siamo tutti "on the road" e tutti siamo pellegrini alla ricerca della verità.. Ogni passo che facciamo ci avviciniamo di un gradino ad essa, ma già questo avvicinarsi regala delle possibilità.
Chi non crede che esista un progetto più allargato di cui facciamo parte si sente veramente solo e in balia di tutto ciò che accade fuori. Non è una bella vita quella che fa, perchè non può trovare senso nelle cose.
La vita in fondo non è altro che una continua ricerca di significato. Quando lo trovi, tutto si legge all'interno di una trama e di un'ordito che generano poi una grande costruzione, fino a quanto non si trova, tutto è sfilacciato e incapace di dare risposte.

Non so dirti perchè alcuni si mettono presto "sulla strada", si interrogano, non si accontentano, capiscono che non c'è solo la parte materiale delle cose e della vita, ma molti sembrano non farcela e vivono il loro peregrinare come una condanna.

Certo, con questo non è che non ci siano momenti difficili; le cose cambiano, mutano si trasformano, non è detto che questa trasformazione coincida sempre con la nostra personale volontà..
Come dice Sonia, lei dovrebbe cambiare casa, allontanarsi dalla madre e lei non si sente pronta a tutto questo.
Certo, il transito di Urano però sta risvegliando in lei il bisogno di affrancarsi da una serie di cose che sono legami emotivi che ancora la trattengono impedendole magari di vivere quello che il Sè ha in serbo per lei.. che non è affatto detto che sia qualcosa di "meno piacevole e bello" di ciò che ha vissuto fino ad ora.
E' importante attestarsi sul fatto che ogni fase della vita ha delle cose fantastiche e delle cose che bisogna lasciare andare.
Le fasi continuano tutta la vita, noi le individuiamo bene solo nel bambino, ma ci sono per tutta la vita, all'incirca ogni tre anni noi dobbiamo affrontare comunque dei cambiamenti. Poi ci sono i "grandi cambiamenti" che sono le "nuove direzioni" che giungono allorchè siamo veramente arrivati ad un punto in cui siamo chiamati a scegliere perchè non possiamo portarci dietro tutto.
Queste per noi sembrano sfide vere e proprie, ma non è così.

Guardando a ritroso i transiti possiamo vedere che non sono così drammatici come li dipingiamo: spesso ci rendiamo conto che dopo un periodo difficile, di ansia e di angoscia da cambiamento, quello che è venuto dopo è stato molto meglio.

Però, l'uomo continua a vedere il cambiamento come una perdita, anzichè come una nuova avventura.

Un abbraccio Lidia

Lidia
 
inserita il 19/07/2007 10:16:51

- Carissima Sonia, sono daccordo con te che i libri non sempre sono utili per capire certe cose. Io ho letto diversi autori oltre alla Morpurgo per citarne alcuni Arroyo, Rudhiyar, Mocco, Green ed altri, perchè ogni volta che andavo in qualche libreria mi prendeva la "scimmia" ed ogni libro mi sembrava che dicesse qualcosa di più. Dopo un pò di tempo ho fatto diversi seminari con astrologi molto bravi, fra cui Lidia, ed ho capito che devo usare l'astrologia come filosofia di vita e usarla con "i guanti". Sono daccordo con te e anche con Aral che non è facile dare un senso diverso con quello che in fondo l'astrologia dice e insegna,ed è anche vero che la maggior parte della gente non ha gli strumenti per fronteggiarla, io per prima. E allora? Come si può fare? Io faccio fatica con me stessa a vedere i miei transiti, tieni presente che ho avuto dal 1993 in poi il transito di Urano congiunto a Venere, congiunto a Marte 2001, congiunto al Sole 2004, nella prossima primavera 2008 farà congiunzione con Mercurio-Luna
( entrambi hanno la quadratura di Urano alla nascita) e nello stesso periodo avrò l'opposizione di Saturno al Sole. Al di là degli avvenimenti esterni che sono avvenuti,io non avevo mai "azzeccato" ( parola usata dagli amici) le mie previsioni più o meno nefaste in merito e, anche io come critico alla maggior parte degli astrologi, ho tratto le conclusioni con il senno del poi.Io " mi preparo" al peggio, e anche al meglio, poi succeda quel che succeda, sono troppe le variabili che determinano o non determinano le cose, e poi, come evitarle?. Forse troverai questa mia risposta un pò troppo semplicistica, ma è sempre così difficile dare spiegazione alle cose che si conoscono e come è possibile dare spiegazione pratica e concreta all'ignoto. Se sapessimo scoprire il futuro davvero non sarebbe meglio ( o peggio?) Meglio ignorare.
A proposito ho smesso anche di avere troppe aspettative anche quando ho dei transiti positivi....per evitare delusioni. un abbraccio lilli

lilli
 
inserita il 19/07/2007 13:26:04

- Cara Lidia,

ti ringrazio per la risposta, ci tenevo tanto a leggere il tuo pensiero al riguardo (n.b. sono assolutamente felice se mi chiami Lara), ma se mi permetti vorrei ancora un pò approfondire.


Sono assolutamente d'accordo con ciò che dici, credo che la maggior parte di noi qui che popolano questo forum sia consapevole che questa realtà che si percepisce con i sensi sia parte di qualcosa di più grande e UNITARIO.


Sappiamo che abbiamo un io o ego in cui ci identifichiamo, ma sentiamo che la nostra natura profonda è anche altro, un essenza divina, il Sè.
In qualche modo lo scopo della vita è da una parte la strutturazione e la maturazione di questo "io " e dall'altra la presa di coscienza della sua illusorietà che gli permette sempre di più di cedere il passo alla sua natura divina.


I transiti dei pianeti lenti contattano proprio il nostro sè per stimolare la nostra evoluzione.


Detto questo, io credo che lo smarrimento che comunque ancora abbiamo al profilarsi di un transito negativo soprattutto di pianeti lenti nasce dalla consapevolezza che se il sè VUOLE la nostra crescita ed evoluzione il nostro piccolo ed immaturo IO nè ha paura perchè è lui stesso messo in discussione.


Voglio dire che io di fronte ad un transito di un pianeta lento inevitabilmente mi chiedo QUANTO LE MIE DIFESE, LE MIE CHIUSURE, LA MIA IMMATURITA' MI PERMETTERA' DI APRIRMI VERAMENTE ALLA CRESCITA A CUI SONO CHIAMATA ?

Il punto è, cara Lidia, che il transito inevitabilmente attiva esperienze collegate alla simbologia del pianeta ma queste possono essere vissute a livelli diversi, COSTRUTTIVAMENTE se si è nelle condizioni di permetterlo o, nel caso di rigide resistenze dell'ego, le manifestazioni possono passare ad un livello inferiore per esempio attraverso la malattia.

Ma in realtà nessuno di noi sa a quale punto sia del suo percorso di crescita, quindi credo sia assolutamente umana la nostra inquietudine.

Ecco, anche se sostanzialmente mi hai già risposto,volevo chiarire solo il mio pensiero in merito alla "paura dei transiti"

Ti abbraccio e ti ringrazio perchè finalmente in te ho trovato risposte alle mie inesauribili domande esistenziali.

Lara








Aral
 
 
 
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