- cara Lara,
certo, ciò che dici è vero, tuttavia, bisogna sempre pensare che il nostro Sè non ha alcun interesse a distruggerci, nè a distruggere l'IO. Tutto quindi rappresenta una chiamata, una sorta di tentativo di farci risvegliare e di non continuare una vita quando non vi è senso.
La vita a mi avviso dovrebbe muoversi su continui obiettivi che ci spingano in qualche modo ad andare avanti e a non aver paura di affrontare il futuro.
E' indubbio che tra le lezioni che dobbiamo apprendere c'è anche quella di "perdere" ed è qui che noi siamo particolarmente fragili e ci incponiamo con rsistenze e trattenimenti che sono poi quelli che effettivamente ci fanno molto soffrire, più della perdita stessa.
Io credo che in fondo la vita sia meno complicata di quanto ce la facciamo noi, ha le sue regole, certo, e tra di esse c'è anche la morte, su cui non abbiamo potere.. ma molte cose le possiamo veramente affrontare bene.
Un saluto Lidia

- Cara Lidia,

quindi il punto è imparare ad identificarci più con il sè e meno con l'io, richiamando alla nostra consapevolezza che alla fine dei giochi il nostro è un destino di LUCE, è questo che vuoi dire ?

Mi piacerebbe molto sentire anche l'opinione di chi legge.

Ciao

Lara

- cara Lara,
certo, il nostro viaggio (che non è detto che sia quello di una sola vita), è quello di "trascendere l'Io" o meglio ancora dell'Io che riesca ad autotrascendersi in modo da vedere oltre il suo limite, cominciando a prendere in considerazione quelle parti che prima erano escluse.
L'individuazione ovviamente annulla il senso del destino, ed io credo che noi tutti siamo su quella strada.. magari lenta, lunga e difficile, ma è quella la strada in cui noi possiamo riconsocere tutte le nostre parti senza più doverle cogliere all'esterno come estranee a noi.
Ogni volta che scopriamo un pezzo mettiamo un po' di luce in più.. e togliamo un po' di ombra dal mondo.
Un abbraccio Lidia

- Mi intrometto un pò in ritardo, ma la discussione è veramente interessante e profonda...
Anch'io ho avuto il mio primo approccio all'astrologia con un misto di timore\curiosità come dice Sonia, ma, nelle mie innumerevoli letture, mancava il lato introspettivo.
Non so perchè ma non mi soddisfavano le definizioni "preconfezionate"...Sole trigono Urano uguale a....Venere congiunto Marte uguale a...ecc.ecc.
Leggere la Green ed Arroyo mi ha di nuovo incuriosita a questa disciplina fino ad arrivare a questo sito che ha dato molte spiegazioni alle mie lacune.
Il punto è: perchè mai deve esserci paura nell'affrontare l'astrologia?
L'ho capito molto,molto tempo dopo...chi affronta questa disciplina ha una subdola sensazione di onniscienza! Vedo tutto,so tutto,comando tutto! Ci sono passata anch'io!)
Ah,che cosa pericolosa il potere!

Lidia dice bene quando sottolinea l'incapacità di sapere a priori cosa accadrà nel futuro mediante la lettura dei transiti..
C'è qualcosa che va oltre il pensiero..
Qualcosa che non ha nè volto nè nome..ma nel quale tutti siamo immersi.

Se solo fossimo capaci d'ascolto di noi stessi..nella sincerità più assoluta...nella totale assenza del pensiero..

Finisco qua il mio "sermone".
un grosso ciao a tutte e tre!
Fabiola

- Leggendo le diverse parti del forum, mi accorgo che ci sono moltissime discussioni interessanti che sono nate quando io ancora non conoscevo questo forum, e vorrei provare a dare il mio contributo per farle crescere...
partiamo con la sincerità più brutale: l'astrologia, per me, istintivamente, si lega a doppio filo con la mania di controllo.
Non esiste nulla che mi spaventi di più di ciò che non conosco, futuro compreso,e l'astrologia può aiutare a capire quali tipi di energia potrò incontrare..il punto, è che in ogni caso nulla è predestinato, e mi resta il terrore di non "controllare" l'energia che incanalerò.
Mi spiego meglio: ora sia Plutone che Urano giocano a strattonarmi qui e là,e più volte, all'interno del forum, ho mostrato il mio timore...che,alla fine, è quello di "rimanerci sotto" tipo tir.
La conoscenza aiuta, la consapevolezza pure, anche se so che tra me e la pace dei sensi c'è ancora una marea di lavoro da fare.
Intanto continuo, perchè paura o non paura, sento la "missione" di sapere e di conoscere.
Credo che forse sia l'unica via per capire meglio l'astrologia e non temerla, anzi, utilizzarla per spiegarmi un percorso che non so ancora come si attuerà, ma che mi porterà nel posto giusto, il Mio.
Tenete presente che me ne interesso in maniera molto superficiale da un paio d'anni,e solo da qualche settimana sto imparando a "leggerla" ;)

- astrologia....io sono stata catturata da lei molto presto...da bambina leggevo gli oroscopi per capire di piu' delle persone che mi interessavano...ed è vero che è una straordinaria occasione per imparare a conoscerci in quei territori che a volte non ci sono familiari. anche a me hanno fatto paura certi transiti,fino a quando ho capito cosa io volevo da questo strumento..una possibilità,inizialmente tutta mia,di capire perchè mi succedevano spesso le stesse cose...e dove erano i miei errori.Il T.N. e un occasione per capire meglio cosa ci affligge e ci aiuta a trovare via via che i transiti si ripetono dove siamo arrivati,o cosa abbiamo cambiato...e astrologia permettendo,la vita fa pagare un caro prezzo quando ci si ostina nelle stesse convinzioni e non ci si trasforma in virtù dell'esperienza...quando ci si ostina a non capire dove è l'errore.. allora mi sembra doveroso ritenere l'astrologia un ottimo strumento di indagine interiore...a me è servito e serve molto ognivolta che sento il bisogno di dare corpo ai miei dubbi e di dovermi fermare un attimo per capire dove devo andare.
poi è successo a un certo punto che queste informazioni possano essere messe a servizio di un discorso più ampio...e li succede che improvvisamente quello che è il tuo strumento di conoscenza diventa un modo convincente per aiutare gli altri ad aiutarsi.

la mia astrologia è il modo piu' sano di condividere un esperienza...di poter dire,con molto coraggio e molta onestà a chi ho di fronte:" guarda io ti do l'opportunità di entrare nel tuo mondo e approfondirlo...ma solo se tu sei disponibile a metterti in discussione" Senza questo presupposto si rischia di essere scambiati per dei santoni che hanno il potere di cambiare le cose o addirittura di farle accadere!
che ne pensate??
un bacio
nunzy