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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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Opinioni a confronto |
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HO BISOGNO DI UN CONFRONTO: LUNGIMIRANTE O OPPORTUNISTA È IL MIO DILEMMA
discussione inserita da Lucky13 |
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Ho un dilemma: per farvi comprendere è necessario spiegare alcune cose ad anche andare a ritroso, doverosa anche una premessa. La premessa è che io sono un po’ *fissata* per la preparazione e la riuscita scolastica di mio figlio. Negli ultimi mesi ho avuto modo di constatare quanto fosse *diverso* il mio atteggiamento rispetto a quello di due mie amiche che hanno figli coetanei e con stessi impegni del mio.
Una delle amiche a dicembre ha fatto cambiare istituto al figlio perché il liceo induceva un impegno di studio che non si combinava, a suo dire, con gli impegni di allenamento sportivo che suo figlio ha -----e che preciso sono gli stessi identici del mio-----poi con candore mi ha detto di aver parlato con i professori per mettere loro in evidenza del fatto che il figlio facesse sport e con quale impegno perché così, a suo dire, sono più comprensivi se a volte è più stanco del solito o non ben preparato…o fa qualche assenza straordinaria.
Altra amica. Un mese fa circa l’ho accompagnata al colloquio con i prof per aiutarla a fare la fila etc…mentre ci recavamo a scuola ha tirato fuori lamentele riguardo al metodo di insegnamento di una prof ponendo in evidenza che non faceva fare MAI grammatica, storia e geografia…..insomma la mia amica era sul piede di guerra….entra da questa prof....quando esce le chiedo se si ha avuto un chiarimento riguardo a quelle mancanze e lei candidamente dice di non averle chieste perché il voto per tutte le materie è 8 –pure per quelle che non fa di cui sopra---perché mettersi a fare polemiche e rischiare di metterlo sott’occhio? Io sono rimasta di stucco!!
A proposito anche questa amica ad inizio anno ha parlato ai prof dell’impegno sportivo del figlio in modo che potesse essere giustificato in caso di stanchezza o qualche assenza straordinaria….
Premesso che non so e non mi interessa quanto poi i prof si lascino influenzare da queste considerazioni…dal sapere che un ragazzo fa sport o fa conservatorio…e così via……l’atteggiamento delle mie due amiche così diverso dal mio mi ha fatto venire dei dubbi? Sono opportuniste o lungimiranti? Sono io troppo rigida? Io mi confronto con i prof in base a quanto mi racconta il mio ragazzo….io non ho detto ai prof quali sono gli impegni sportivi del mio ragazzo..io penso che il mio ragazzo ha tutto l’intelletto necessario per superare e stare dietro ai suoi impegni….
A conti fatti per lui questo anno è stato molto difficoltoso….probabilmente si gioca una materia a fine anno…..secondo me…aldilà dell’impegno sportivo la responsabilità è tutta di mio figlio che ha iniziato l’anno scolastico pensando di essere un padreterno ammetto che ha anche avuto transiti pesantucci come saturno in casa 9 opposto a marte che un po’ di insofferenza verso gli insegnanti gliel’ha messa…..poi è subentrato pure plutone a quadrare il suo sole arietino…….
Mio figlio ogni tanto mi accenna, anche se ancora non me lo chiede apertamente, sulla possibilità di cambiare sezione----che oltretutto a inizio anno s’è scelta la sezione risaputa più tosta---perché vede i suoi amici che appunto stanno nelle altre sezione subiscono meno pressioni dagli insegnanti……Io da questo punto di vista non ci sento, non voglio sentirci.
Mi chiedo e vi chiedo, è giusto assecondare mio figlio se mi chiederà alla fine di cambiare sezione? Premesso che parlo comunque di una persona che è capace di risultati…infatti nell’andamento altalenante dell’anno ha avuto i 3 come ha avuto gli 8….molto è dipeso da quanto lui ha voluto focalizzare il suo impegno nello studio e non si parla ore e ore di studio neanche quando ha preso gli 8…..Assecondare in questo caso mi farebbe lungimirante o opportunista?
Far intraprendere a mio figlio la strada più semplice---cambiare sezione-- seppure tengo conto che ha avrà nei prossimi due anni dei transiti non facili lo aiuterà nell’acquisire fiducia in se stesso ed in me…o lo porterà a cercare scorciatoie…attenuanti….Tengo conto dei transiti impegnativi che lo aspettano…..saturno dalla casa 9 poi passerà in 10….terminato il quadrato di plutone al sole avrà urano sul sole e saturno opposto al sole….però nel suo tema ha un bel potenziale ….quale è il miglio modo di aiutarlo? Devo capire!!! Cambiare o non cambiare? Lungimirante o opportunista?
Grazie a chi mi offrirà spunti nel confronto.
P.S. Mio figlio è nato 24-03-’94 ore 1.08 Avezzano (aq)
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 29 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 18/05/2009 21:59:56
- Cara Vittaria se oggi avessi un figlio cercherei di fargli capire questo concetto ..il tempo per studiare non è mai perso come non è perso quello per lo sport..se ti manca il tempo ,gli direi, recuperalo evitando di: perderlo in litigare, polemizzare, preoccuparti di cose futili che non ti interessano..etc. etc. solo quello è tempo perso..io non lo faccio nemmeno oggi purtroppo faccio il contrario..è un obbiettivo però..un abbraccio
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miriam x vittoria |
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inserita il 18/05/2009 22:37:42
- Premetto che non sono affatto un insegnante, anzi data la mia giovane età dovrei sicuramente prendere spunto da tutte le vostre discussioni, illuminanti su un punto così esacerbato ma allo stesso sempre affascinante come quello della scuola.
Mi permetto solamente di dispiegare il mio punto di vista, su questo tema che mi sta particolarmente a cuore, sia da persona "sul pezzo" sia da piccolissimo e minuto studioso di metodi educativi.
Parto sempre dal punto della comunicazione: la ritengo fondamentale in ogni situazione, e anche in questo la scuola riveste -è proprio il caso di dirlo- un ruolo da Leone -o da 5a casa.
I modelli, i macromodelli che vengono passati dagli istituti, dal rapporto intersoggettivo tra ragazzi in classe e professori, vengono poi riversati nella grande cassa di risonanza sociale, nei futuri comportamenti, nelle scelte ecc.
E' proprio una Scuola (o dovrebbe essere tale) quello scambio di cultura, informazione, praticità, consapevolezza che dovrebbe portare l'adolescente a ricevere e creare in sè l'adulto che poi abiterà quella stessa società.
E' dalle scuole che poi usciranno i futuri cittadini, le future presenze agli sportelli, i dirigenti, gli operatori dei servizi, i liberi professionisti, e in generale coloro che agiscono sullo stessa sistema sociale, sia come modelli concreti, sia come modelli simbolici attivi.
E questo periodo andrebbe vissuto appieno, propedeutico com'è a quell'entrata nella vita vera: dovrebbe essere davvero una scuola, un allenamento, una prova generale, ma anche un luogo dove far uscire la propria personalità, i propri desideri, le proprie aspirazioni, i propri dissidi e le proprie soluzioni.
La scuola quindi è un campo di attività che permetterebbe di fare il punto della situazione, di prendere il ragazzo in quel delicato momento che poi facilmente segnerà o, intaccherà profondamente il resto della sua vita, soprattutto nelle nostre società occidentali dove, dopo la scuola, tutto corre a velocità rapidissima.
E quindi la scuola, oltre che preparazione dell'habitus mentale per ricevere ed elaborare informazione, è soprattutto un momento con noi stessi, per sperimentarci al massimo: dove non poter fare solamente un esercizio di reperimento dati, ma anche una tipologia creativa delle proprie attività, iniziare a fare delle scelte, mettersi in contatto e stabilire rapporti di fiducia con insegnanti, poter contare sulla loro esperienza e sul loro rispetto per questi giovani ragazzi che condurranno per mano il nuovo mondo. Far nascere dentro di loro l'idea di un mondo più ampio possibile, con le sue diversità, con le sue bellezze e con gli SPAZI necessari al loro inserimento. Far riconoscere l'importanza del proprio impegno personale, e allo stesso tempo portarli in posti dove possano anche fare lezione rilassandosi magari con pause divertenti.
Riconosco quindi un grandissimo momento formativo nella scuola, negli insegnanti e nei genitori. I ragazzi hanno bisogno di sentirsi persone già dentro la scuola, di sentirsi rispettati non solo per i voti, per l'eventuale status, ma per il loro essere futuri produttori di significato, nell'essere giovani promesse, e infine proprio per il loro essere ragazzi. Un giovane va vissuto nella sua totalità, nella sua infinita voglia di crescere, di capire, di comprendere: se insegniamo qualcosa veramente ad un ragazzo, con la nostra esperienza, con la nostra passione, con la nostra voglia di fargli capire, e anche con la nostra complicità, egli lo ricorderà per tutta la vita. I ragazzi devono anche aver voglia di crescere, di farsi la loro strada: ritengo che se gli insegnanti notano un eccessivo intorpidimento o indolenze nei giovani alunni, debbano mettersi in contatto coi genitori e spronarli non a imparare a memoria la lezione, ma ad uscire come persone, a relazionarsi col mondo, a farli esprimere prima di tutto.
Oggi la sofferenza giovanile è presente soprattutto per una mancanza di rapporti, di comunicazione vera, di un non poter "uscire", di sperimentare, oltre che di un non-valore che pervade ogni struttura della società e di poderosi e sicuri riferimenti che gli garantiscano un senso dell'esistenza al sicuro. D'altronde è anche questo il significato della parola 'educere' e nel nostro caso intendiamo proprio il far uscire la persona, darle luce poichè essa stessa sia capace poi di irraggiare sè stessa e ciò che le circonda.
Sarebbe troppo facile fare critiche oggi al sistema scolastico: tagli di stipendio, mancanza di fondi per la ricerca, basse capacità di formazione, insegnanti troppo dediti al programma, ripetitività, mancanza di senso in ciò che si spiega, poco contatto con gli studenti, imprimatur dall'alto dei concetti, e si potrebbe continuare per molto ancora.
Credo che invece bisogni ripensare ad un altro concetto di scuola, e favorire, da genitori insegnanti ed educatori, una nuova idea non solo di studente, ma di cittadino, persona e individuo.
E questo può avvenire solamente con il concerto di diverse attività miranti al ristabilire un equilibrio tra istituzione e formazione, e a diffondere una maniera diversa di concepire il senso di in-formazione (Michel Foucault tra tanti ha scritto a questo proposito un saggio molto incisivo sull'importanza del sapere e del potere).
Prima che avvenga questo, credo sia necessario per ogni persona che ruoti attorno al sistema scolastico e che abbia a cuore non solo gli studenti ma anche quei futuri cittadini che saranno, di attuare questo programma in piccolo, nel proprio giardino, nell'essere a proprio modo un insegnante di vita, mettendo a disposizione la propria esperienza, ed essendo un punto di comunicazione tra la Grande società che vedono questi ragazzi, e la loro dimensione di esseri in evoluzione.
Oggi si richiede una finta responsabilità, si dà in cambio una fragile stabilità, si cercano garanzie, si offrono solamente promesse..credo invece che sia fondamentale far nascere la profondità oltre che la superficialità, il libero arbitrio oltre che il dogma scolastico, la capacità di fidarsi di sè, oltre che la possibilità di affidarsi ai testi e alla parola del professore.
Lo studente deve divenire, non solamente conformarsi.
Ringrazio per lo scambio, un saluto
Arcangelo
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Arcangelo |
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inserita il 18/05/2009 22:44:54
- Post Scriptum: Aggiungo solamente che dopo il periodo dell'educere si presenta la 6a casa; e quindi a scuola è importante che si impari anche a stare al mondo, oltre che ad intellettualizzare informazioni, recepire e possibilmente esprimersi. E' importante la possibilità di formare adulti e di "smistarli" che sarà fondamentale in 6a; favorire un sistema che permetta già con una certa precisione di abbracciare una porzione di attività che si vorranno portare avanti.
Buon proseguimento, Saluti
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Arcangelo |
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inserita il 18/05/2009 23:52:26
- colgo l'occasione dopo aver letto il post di arcangelo non solo di congratularmi per il prezioso contributo che dalla discussione inserita da Lucki si allarga a istituzioni ..che tra famiglia e scuola si prendono il compito di educare e di dare una formazione etica,civile,intellettuale ai giovani che prima di essere tali devono essere presi per mano quando comincia il loro inserimento nel mondo..
io ho già esposto il mio parere sulla vacuità di posizioni da prendere che è sempre nella via di mezzo non come ..mediocrità ma come un voler dare un giusto peso al problema se di questo si tratta..
Mi sento chiamata a conversare su questo tema per essere sia madre che educatrice nell'istituzione scolastica e con un rx che fotografa questa mia scelta prima di professione come il max dell'espressione..
ho sempre considerato la scuola come luogo non per indottrinare..ho scelto metodi innovativi per insegnare storia..italiano..geografia tenendo presente comunque l'obiettivo che i ragazzi devono al fine di un ciclo che si differenzia dalla scuola che frequentano possedere strumenti interdisciplinari per affontare poi il futuro che a loro spetta come cittadini..
Stimolare alcune attuitudini in tutti gli alunni non è semplice..e soprattutto predisporre un terreno fertile per fare amare la cultura che è cosa ben diversa da nozioni impartite .
Far amare la cultura è sensibilizzare soprattutto alla lettura,cosa che non mi sembra che in Italia esista se si considerano i dati di indagine su larga campionatura..ed è doloroso visto il mondo di internet e prima di video giochi che ha manipolato un pò il nostro antico metoddo di studio fatto di libri-sottolinetaure-schemi e rielaborazione personale.
con ciò non nego l'importanza di tecnicismo all'avanguardia anche se la mia esperienza professionale in campo scolastico è terminata col primo ..grande pc di cui non ricordo il nome .. Torno comunque a argomento in corso di discussione e leggo di depressione e di ansia in soggetti così giovani..
Mi irrita come madre ..e mai comunque avrei permesso che un alunno potesse per la scuola andare in crisi...
Oggi e lo dicevo in un altro post agli esami di stato non si può piangere perchè i candidati sarebbero considerati immaturi.
con tutto ciò che sto raccontando non voglio dar l'idea che i miei alunni saltassero sui banchi..Tutt'altro..un silenzio reverenziale e una grande felicità per me vedere i loro occhi curiosi e mai annoiati ..
i miei periodi di analisi logica potevano essere anche di una pagina ma con un metodo che faceva comunque interagire il ragazzo stesso e non solo ...la scuola deve preparare alla vita..dove lo studente di oggi possa sentirsi partecipe ..perchè ha già partecipato alla crescita senza essere solo spettatore..
cilli nostalgica tornerebbe a insegnare..
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cilli |
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inserita il 19/05/2009 00:11:13
- continuo parlandoti ora da madre ..
Sai che mia figlia Cecilia l'anno scorso non ha superato gli esami di stato..
..Ecco io non sono mai riuscita a ossessionare i miei figli ..rispetto alla scuola ..
Lei ha studiato molto poco durante l'anno ma nello stesso tempo aveva altri importanti irrisolti che l'hanno distratta e ridotta a prepararsi per la marurità in brevissimo tempo..
Le serviva probabilmente quell'insuccesso..
Ha deciso di lavorare ed è stata aassunta e ha rimandato gli esami al prossimo anno scolastico adirittura frequentando il corso serale che si paga lei e che le costerà parecchia fatica ..ma è decisa e questo per me è sufficiente..
Sulle orme del fratello :stesso iter ..
credo che avrei potuto utilizzare i metodi più reazionari e costringerli..ma non ho questa capacità ..Regole sì ma con una giusta dose di lasciare quello spiraglio di autonomia.
Posso però dire non mi hanno delusa..
anzi...
a presto cara e n.b ogni esperienza è comunque a sè stante ..tante le varianti da prendere in considerazione.. (a proposito mio figlio non ha mai fatto sport ..ma il suo tempo doveva occuparlo al centro di primo ascolto ..ed aveva 15 anni)
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cilli-lucki |
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inserita il 19/05/2009 05:42:59
- caro Arcangelo,
concordo pienamente con te.. su tutto ciò che hai detto che dovrebbe essere la scuola.
In effetti, il problema nasce dal duplice rapporto famiglia - scuola; in effetti, la famiglia è la grande portatrice di valori e di valore da dare al giovane ed è la famiglia che ha il compito di instillare questo senso di autostima nel ragazzo, il tutto nasce dall'interazione che riesce a sviluppare con lui e dallo scambio che, ovviamente, comporta la possibilità di essere "compresi e rispettati" in quell'essenza che è unica e che dovrà manifestarsi fin da quando si è piccoli per poi evolversi e dispiegarsi da grandi.
Per questo sono convintissima che fin da bambini essi debbano essere rispettati ma che debbano anche imparare a fare SCELTE. Lo dico perchè mi sembra il dramma infinito della nostra SOCIETA': non si sa scegliere perchè scegliere sembra privare di quelle infinite possibilità che tutti noi vorremmo cullarci di avere.
In effetti, si diventa adulti, proprio raffinando il senso che diamo alle cose e alle persone per poi imparare sempre meglio a scegliere.. ovvio, spesso sbagliando.. e, cosa ancora più importante, riparando ai nostri errori.
La scuola dovrebbe prendere questo "patrimonio" e dovrebbe credere in esso.. prenderlo per mano e far si che riesca a manifestarsi via via sempre di più.
Sappiamo che la scuola dovrebbe avere in sè persone che credono nei giovani, che li amano e che, pertanto, forniscano dei modelli.. In effetti la lunga fase scolastica è quella in cui si introiettano altri modelli, diversi da quelli familiari.
Non a caso l'insegnamento non viene messo nella casa del "lavoro", ma in quella della "vocazione", oltre che in quella della "creatività". Perchè insegnare è un'arte.. e richiede AMORE (casa 5a), generosità, voglia di cooperare alla vita, di farla crescere e, soprattutto ha i compito di "mettere in luce" esattamente come fa il Sole, quell'individualità preziosa e luminosa che ognuno ha dentro.
Tra l'altro è proprio dal rapporto con la casa 5a che nascerà quello che avremo poi in 11a. Non si può diventare "partecipi della società" se non possiamo esistere come individualità.
Oggi però questo è un fatto raro, sporadico, legato a qualche singola persona perchè la scuola in generale non funziona e non lo fa proprio perchè insegnanti e allievi si sono persi di vista.
E sarà proprio dalla scuola che indichi tu.. quella che mette il ragazzo al centro, lo fa sentire pieno di valore e di possibilità che andranno a nutrire il mondo in cui vive che potrà nascere una società diversa.
Un abbraccio Lidia
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Lidia |
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inserita il 19/05/2009 12:22:52
- Concordo con te cara Lidia la nona casa è quella della vocazione ed anche dell'"educazione scolastica" .
Sto' pensando all'immenso aiuto che potrebbe dare l'astrologia nel campo dell'insegnamento scolastico ...
Spesso sti' studenti sono in mano a insegnanti che proiettano le loro ansie sugli studenti ..e il poveraccio viene soffocato tra mamma ansiosa e insegnante psicopatica ...Saluti
arabello
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per Lidia |
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inserita il 20/05/2009 06:46:01
- caro Arabello,
è vero. Innanzitutto gli insegnanti dovrebbero obbligatoriamente fare psicologia e fare un minimo di "analisi" didattica... proprio perchè imparino a conoscere le loro pecche evitando di proiettarle sui ragazzi..
Chiaro, non penso certo che tutti gli insegnanti siano così.. ci sono insegnanti che meritano tutto l'onore di questo mondo in quanto AMANO la loro professione e la ONORANO; tuttavia, siccome per molte persone è diventato un LAVORO.. che viene fatto come ripiego in cui manca totalmente la PASSIONE E LA VOCAZIONE, ecco allora che serve comunque un lavoro psicologico e servirebbe anche un test di idoneità in quanto, purtroppo, non basta conoscere la materia per saperla insegnare.. sono due cose completamente diverse e ci sono molti insegnanti che non sanno insegnare e che annoiano.
I veri insegnanti hanno sempre classi fantastiche e schiere di ragazzini che li adorano.
Un saluto Lidia
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Lidia |
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inserita il 20/05/2009 07:53:02
- Carissimo, è stato bello leggerti..nel tuo scritto ho ritrovato la lucidità e concretezza ed entusiasmo che sono titpici della tua personalità che mi ha sempre ispirato e fatto sempre respirare aria di *nuove possibilità*.
A presto, Lucky
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per arcangelo |
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