IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
 
FORUM DI Opinioni a confronto
Inserito il su Eridano School - Astrologia e dintorni
 
DISCUSSIONE: Ho bisogno di un confronto: lungimirante o opportunista è il mio dilemma
Ho un dilemma: per farvi comprendere è necessario spiegare alcune cose ad anche andare a ritroso, doverosa anche una premessa. La premessa è che io sono un po’ *fissata* per la preparazione e la riuscita scolastica di mio figlio. Negli ultimi mesi ho avuto modo di constatare quanto fosse *diverso* il mio atteggiamento rispetto a quello di due mie amiche che hanno figli coetanei e con stessi impegni del mio.

Una delle amiche a dicembre ha fatto cambiare istituto al figlio perché il liceo induceva un impegno di studio che non si combinava, a suo dire, con gli impegni di allenamento sportivo che suo figlio ha -----e che preciso sono gli stessi identici del mio-----poi con candore mi ha detto di aver parlato con i professori per mettere loro in evidenza del fatto che il figlio facesse sport e con quale impegno perché così, a suo dire, sono più comprensivi se a volte è più stanco del solito o non ben preparato…o fa qualche assenza straordinaria.

Altra amica. Un mese fa circa l’ho accompagnata al colloquio con i prof per aiutarla a fare la fila etc…mentre ci recavamo a scuola ha tirato fuori lamentele riguardo al metodo di insegnamento di una prof ponendo in evidenza che non faceva fare MAI grammatica, storia e geografia…..insomma la mia amica era sul piede di guerra….entra da questa prof....quando esce le chiedo se si ha avuto un chiarimento riguardo a quelle mancanze e lei candidamente dice di non averle chieste perché il voto per tutte le materie è 8 –pure per quelle che non fa di cui sopra---perché mettersi a fare polemiche e rischiare di metterlo sott’occhio? Io sono rimasta di stucco!!
A proposito anche questa amica ad inizio anno ha parlato ai prof dell’impegno sportivo del figlio in modo che potesse essere giustificato in caso di stanchezza o qualche assenza straordinaria….

Premesso che non so e non mi interessa quanto poi i prof si lascino influenzare da queste considerazioni…dal sapere che un ragazzo fa sport o fa conservatorio…e così via……l’atteggiamento delle mie due amiche così diverso dal mio mi ha fatto venire dei dubbi? Sono opportuniste o lungimiranti? Sono io troppo rigida? Io mi confronto con i prof in base a quanto mi racconta il mio ragazzo….io non ho detto ai prof quali sono gli impegni sportivi del mio ragazzo..io penso che il mio ragazzo ha tutto l’intelletto necessario per superare e stare dietro ai suoi impegni….

A conti fatti per lui questo anno è stato molto difficoltoso….probabilmente si gioca una materia a fine anno…..secondo me…aldilà dell’impegno sportivo la responsabilità è tutta di mio figlio che ha iniziato l’anno scolastico pensando di essere un padreterno ammetto che ha anche avuto transiti pesantucci come saturno in casa 9 opposto a marte che un po’ di insofferenza verso gli insegnanti gliel’ha messa…..poi è subentrato pure plutone a quadrare il suo sole arietino…….

Mio figlio ogni tanto mi accenna, anche se ancora non me lo chiede apertamente, sulla possibilità di cambiare sezione----che oltretutto a inizio anno s’è scelta la sezione risaputa più tosta---perché vede i suoi amici che appunto stanno nelle altre sezione subiscono meno pressioni dagli insegnanti……Io da questo punto di vista non ci sento, non voglio sentirci.
Mi chiedo e vi chiedo, è giusto assecondare mio figlio se mi chiederà alla fine di cambiare sezione? Premesso che parlo comunque di una persona che è capace di risultati…infatti nell’andamento altalenante dell’anno ha avuto i 3 come ha avuto gli 8….molto è dipeso da quanto lui ha voluto focalizzare il suo impegno nello studio e non si parla ore e ore di studio neanche quando ha preso gli 8…..Assecondare in questo caso mi farebbe lungimirante o opportunista?
Far intraprendere a mio figlio la strada più semplice---cambiare sezione-- seppure tengo conto che ha avrà nei prossimi due anni dei transiti non facili lo aiuterà nell’acquisire fiducia in se stesso ed in me…o lo porterà a cercare scorciatoie…attenuanti….Tengo conto dei transiti impegnativi che lo aspettano…..saturno dalla casa 9 poi passerà in 10….terminato il quadrato di plutone al sole avrà urano sul sole e saturno opposto al sole….però nel suo tema ha un bel potenziale ….quale è il miglio modo di aiutarlo? Devo capire!!! Cambiare o non cambiare? Lungimirante o opportunista?

Grazie a chi mi offrirà spunti nel confronto.
P.S. Mio figlio è nato 24-03-’94 ore 1.08 Avezzano (aq)
a cura di Lucky13
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RISPOSTE
 
del 18/05/2009 01:51:20
Non ho visto il tema astrale di suo figlio, ma la cosa più importante da guardare non è l'ambito degli studi, ma piuttosto la pressione da parte della madre . Sono rimasta asfissiata io soltanto nel leggere il suo messaggio...
a cura di ELSA
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del 18/05/2009 09:40:15
Ciao Lucky,
è incredibile ma questa vicenda mi tocca da vicinissimo perchè conosco un ragazzo che ha lo stesso problema di tuo figlio, è ariete pure lui e fa calcio a livelli agonistici.
E' presto detto: secondo me tu pretendi troppo. Te lo dice una che è stata nella sezione più difficile del suo liceo classico e che praticamente non ha potuto praticare sport per la tonnellata di compiti.
Facevo pallavolo e ho dovuto mollare nonostante mi piacesse, ho mollato pure il pianoforte, perchè non riuscivo davvero a unire le due cose.
Me ne sono pentita perchè avrei tanto voluto chiedere ai miei un cambio proprio di scuola.
La mia usava mezzi ancora fascisti(è una scuola fortemente di destra, costruita durante il fascismo).
Questi ragazzi non hanno bisogno solo di apprendere matematica, fisica, italiano, ma devono poter usare anche altre doti, devono potersi rilassare un pò di più. E premetto che non sono per il giustificazionismo a oltranza.
Ma i compiti sono troppi, sono troppe le ansie etc.
Guarda gli atleti: mica fanno scuole normali, spesso non sono assi a scuola, ma sono bravi su altri fronti.
Allora ti direi di ascoltare tuo figlio e non anteporre i tuoi ideali al suo star bene.
Non è che magari tu ti vergogni a dire "ho un figlio che a volte prende tre o quattro?".
Secondo me sono soprattutto i genitori che devono farsi un esame di coscienza e capire se quel voto danneggia più la loro immagine che quella del figlio.
A un ragazzo non gliene frega un tubo, credimi, lo fa solo per far felice la famiglia, per non deludere quelle aspettative. Io ho avuto compagni non brillanti a scuola che non solo sono stati eccellenti all'università, ma sono persone capaci e pensanti.
dany
a cura di DANY_82
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del 18/05/2009 09:45:16
cara Lucky,
ovviamente non esistono metodi giusti e metodi sbagliati in quanto, data la varietà degli esseri umani, ognuno è libero di tenere i comportamenti che meglio si attagliano alla propria persona.
Posso quindi solamente darti la mia personale opinione che, sicuramente non è concordante con questo tipo di atteggiamento. Oggi i ragazzi mancano di struttura proprio perchè c'è sempre troppa paura che si possano stancare, che debbano studiare troppo e via dicendo e, così facendo, abbiamo creato generazioni di persone in difficoltà con la responsabilità, con la frustrazione e con qualunque impegno superi leggermente quello "basso".
Io penso che i ragazzi, a quell'età abbiano tantissima forza e tantissime capacità che andrebbero individuate e fatte crescere.
Credo che i ragazzi debbano studiare (e studiare, a casa mia, vuol dire studiare e non prendere la sufficienza); ne abbiamo piene le tasche e purtroppo piene le istituzioni, le aziende e gli uffici di personaggi senza alcun talento e senza alcuna responsabilità che scaldano sedie che potrebbero essere utilizzate ben diversamente.
Tu parli di Saturno ed io dico che Saturno manca clamorosamente all'appello..
Non posso capire queste madri che sono sempre pronte e difendere figli che sono in età di difendersi da soli.. e che sono pronti ad accusare proprio i professori che vorrebbero qualcosa in più da loro.
Se uno fa conservatorio o ginnastica o sport.. non può essere "esentato" dallo studio.. altrimenti lascia lo studio e fa solo sport.. ma, in caso contrario.. non è possibile. Io credo che la scuola debba fare il suo mestiere e non può dunque tener conto degli impegni di un ragazzo.. che vuole anche fare altro.. altrimenti non sarebbe educativo.. perchè sarebbe come dare una priorità allo sport o alla musica. Non sarebbe giusto intanto nei confronti di ciò che si fa che deve essere fatto bene ed un ragazzo che fa due cose contemporaneamente deve sapere che avrà un impegno doppio.. e non due mezzi impegni..
Credo che oggi i ragazzi siano intanto troppo poco impegnati.. (in genere, non mi riferisco a te).. e per questo hanno tante velleità che non dovrebbero avere, e credo anche che dovrà ritornare l'idea che per guadagnare qualcosa nella vita, bisogna impegnarsi ed impegno vuol dire anche "rinuncia" ad altre cose.
I transiti di tuo figlio sono impegnativi ma sono anche transiti di maturazione e di autonomia maggiore, perfettamente in grado di essere affrontati e quindi, penso che tu non debba cambiare atteggiamento e che debba anzi, aiutarlo ad affrontare le cose che ha scelto di fare sostenendolo nei suoi momenti di stanchezza, ma, di certo non andando a parlare con gli insegnanti chiedendo di avere un occhio di riguardo nei voti e nell'impegno.. perchè questo sarebbe un messaggio non buono.. e non chiaro per il futuro.
In ogni caso, il messaggio dovrebbe sempre essere che le cose che si scelgono si onorano.. al 100% e non a metà. Dire ad un figlio che perchè suona o corre o fa calcio può essere autorizzato a studiare meno.. è come dirgli che le prime tre discipline sono più importanti.. e questo non è vero perchè è importante tutto quello che sceglie di fare.
Credo che nella maggior parte dei casi siano le madri a non saper sostenere la fatica e non i figli.. e proiettano su di essi la loro fragilità.
Un saluto Lidia
a cura di LIDIA
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del 18/05/2009 10:07:40
Signora elsa o signorina...
io spero che per dire una cosa del genere lei abbia almeno dei figli, perchè solo una madre può immaginare quello che Lucky sta passando in questo periodo dell'età delicata di suo figlio.
a cura di ALE70
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del 18/05/2009 10:35:37
Invece per quello che scrive Lucky concordo pienamente con ciò che dice Lidia (e non perchè sia Lidia, sia chiaro!).

Ho scritto al tempo vari post dei miei rapporti con mia figlia e sò man mano che passa il tempo quanto sia faticoso starle accanto...comincia ad avere le sue idee che non sono le mie ma le rispetto e anzi qualche volta penso proprio che abbia ragione lei.
Premetto che Alessia è una ragazzina molto (anche troppo!) giudiziosa per la sua età ma quando un mesetto fà mi dice che voleva smettere pallavolo (due anni di pallavolo) mi è dispiaciuto ma lei mi ha detto che al primo posto c'era la scuola e lei non poteva permettersi di prendere scarsi voti per lo sport.

Alla fine ne sono stata contenta perchè ora è piu' serena.

Credo cara Lucky che chi conosce meglio tuo figlio sia tu...astrologia a parte...anche perchè se gli cambi sezione...i transiti di tuo figlio saranno sempre gli stessi.
Come dice Lidia ha scelto di fare sport e non sembra giusto neppure a me andare ad elemosinare dai prof. per avere un occhio di riguardo nei suoi confronti come hanno fatto le tue "amiche", mi dispiace ma persone così...a me non piacciono!

La vita và sudata e se vuole fare sport...deve arrivare anche a scuola!

Ho una mia amica che mi continua a ripetere che suo figlio è una promessa del calcio e che spera che diventi un calciatore...intanto a scuola si è accorta solo ora che rischia la bocciatura!
Comunque io credo che non possiamo darti suggerimenti a questo proposito, ripeto...conosci solo te tuo figlio e forse il suo bene, potrei dirti una cosa e magari io poi tra un pò di tempo farei l'esatto contrario, quello che posso suggerirti è di parlarci chiaramente e apertamente senza mezze parole facendogli capire quello che pensi tu e cercando di capire quello che realmente vuole lui, dialogo cara...dialogo...anche se a quella età è difficile prenderli...lo prendi da una parte e lo leghi un attimo (hi!hi!hi!)l'importante è che vi capiate!!!!

Un abbraccio carissima Lucky...Ale
a cura di ALE70
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del 18/05/2009 10:58:55
Mi permetto di dissentire.
Ho in mente le scuole svizzere, che seguono capillarmente i ragazzi, li motivano e consentono loro di aprire la mente a più spazi.
Mi darete atto che oggi i ragazzi sono superimpegnati, già da bambini fanno talmente tante cose da non aver più tempo per annoiarsi. Il che secondo me è grave.
Secondo me non è il carico di lavoro che determina la struttura in una persona ma il modo in cui si affrontano i doveri.
Lidia mi permetto di dissentire da quanto dici.
Io ho fatto scuole durissime, tra l'altro avendo anche una certa difficoltà di apprendimento mi toccavano non solo le otto ore del mattino ma anche tutte le ore della sera, col risultato che ero smagrita, pallida etc.
Avevo voti alti certo, ma ho sofferto molto.
Ora uno potrà dire " si ma quel dolore ti ha fatto crescere".
Secondo me dovremo creare le condizioni per far studiare volentieri i nostri figli, non è scritto da nessuna parte che per essere bravi si deve studiare dalla mattina alla sera.
E' assurdo.
Io vedo i miei professori universitari che lo fanno di mestiere e sono completamente esauriti.
Loro dalla mattina alla sera sono seduti con un libro davanti.
E' ovvio che poi quando ci vai a parlare di altro, non capiscono e sono fuori dalla vita reale.
Stiamo facendo l'errore dei nostri genitori che parlavano sempre di Sacrifici ma mai di Passioni, di sfide etc...
dany
a cura di DANY_82
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del 18/05/2009 13:26:10
Cara Lucky,
penso che la risposta ai tuoi dilemmi, si possa leggere nella tua premessa ....cioè che sei un pò *fissata* sulla preparazione scolastica di tuo figlio e che senti di avere un atteggiamento *diverso*.

Poi sinceramente penso che nessuno di noi possa darti consigli in merito, se non quello di confrontarti al massimo della chiarezza con lui, come ti ha scritto Ale, dialogo e dialogo ....cercare di comprendere le sue esigenze ma anche rispettare ciò che tu hai posto nei tuoi valori da trasmettere per tuo figlio ....se nei tuoi valori c'è il lavorare sodo e non avere alcuno sconto ...ok, allora è giusto che tu sia così ...dipende tu chi sei e cosa vuoi trasmettere.

Forse il fatto di sentirti diversa ti ha messo in crisi, ma se tu fossi sicura di te stessa ciò non sarebbe venuto fuori ....quello che puoi fare, io credo, allora è riconsiderare, magari anche insieme a tuo marito (se hai il marito, sennò da sola) ciò che intendi trasmettere a tuo figlio, considerando sempre che i figli imparano con i nostri esempi e non tanto con le nostre parole ...per cui ...chi sei tu? Come sei tu? Se sai chi e come sei ...allora agisci di conseguenza e non ti fai mettere dubbi e puoi stare più serena.

Comprendo che ciò è difficile, ma penso possa essere lì la risoluzione del problema ....nessuno ti può dare la giusta soluzione perchè questa è solo dentro di te ...riconnettiti al tuo centro e vedrai che la soluzione arriverà ...e se hai due parti contrastanti in te vorrà dire che dovrai accontentare un pò una e un pò l'altra parte.

Per il resto, ti faccio i miei più cari in bocca al lupo e i miei complimenti ...è davvero difficile avere a che fare con i figli che crescono ...i figli mettono sempre il dito nelle piaghe dei genitori, è ovvio .....per questo sono dei grandissimi insegnanti per noi, ci fanno mettere a posto continuamente ciò che va aggiustato e rivisto dentro di noi ....per lo meno credo questo anche se non ho figli.

Ad Elsa vorrei dire che c'è sempre modo e modo di dire le cose, anche se la tua percezione fosse giusta (e non c'è niente di male che una mamma per certe cose possa essere ansiosa per il proprio figlio), cosa hai ottenuto con la tua frase??!!!
Sai che se tu avessi lo stesso back ground di Lucky, avessi avuto la stessa educazione, avessi lo stesso carattere, avessi lo stesso ambiente familiare, le stesse difficoltà ecc. ...saresti esattamente come lei??!!!
E soprattutto Jung diceva che noi rimproveriamo agli altri ciò che di noi non riusciamo a vedere!!!!
Chissà??!!!

Ciao a tutti!!!

Chiara Inesia
a cura di CHIARA INESIA
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del 18/05/2009 14:08:11
Per fortuna Lidia e Ale mi hanno compresa credo che dany e elsa invece hanno dato la loro opinione sorvolando su alcuni importanti dettagli. Il primo dettaglio è il tema di mio figlio che mostra chiaramente quanto sia difficile imporgli qualcosa e quanto sia lui invece a cercarsi le sfide.

Il fatto che io ci tengo che lui abbia una buona preparazione scolastica non implica a una chiusura da parte mia infatti mi sono fatta venire il dubbio ed ho chiesto se in base al suo carattere ed ai transiti che vive devo tenere conto della ipotesi di un cambio di sezione.

Mi sono posta il dubbio per poter aiutarlo a crescere senza fargli avere un cattivo esempio. E non posso ignorare il fatto che certi risultati scolastici sono dovuti ad un impegno sommario dovuto a indolenzia e pigrizia e superbia.

Altro dettagli: ho scritto che lui si è scelto la sezione risaputa più dura.
E' stata la sua sfida, perchè lui per primo guarda al risultato.
Io la scorsa estate l'ho portato a riflettere sia sulla scelta del liceo sia della sezione...

Ho scritto che mio figlio ha iniziato la scuola come un padreterno e poi, non trascurabile, il transito di saturno in casa 9 che poi si è opposto a marte gli ha procurto una certa indolenza nei confronti del dovere in generale, e verso gli insegnanti nello specifico. Il suo impegno è stato appossimativo e il cambio di sezione se lo propone come un voler scrollarsi di dosso le responsabilità, ma anche per avere voti più alti col minimo sforzo.

Non mi vergogno che mio figlio prende 3 nè se viene rimandato....e se mi sono posta il dubbio è perchè l'ho visto davvero indolente...

Dany mio figlio studia pochissimo....non sto là a *torturarlo* perchè non ho mai avuto l'abitudine di vigilare sui suoi compiti perchè il lavoro non me lo consentiva e poi perchè gli ho detto chiaro da subito che suo era il risultato e dunque suo era l'impegno.

Devi inoltre sapere che lui ha un intelletto ricettivo e quando ha preso bei voti è perchè è ha passato sui libri UN'ORA e non per un'ora per ogni materia ma un'ora in totale....

L'unica cosa che ho imposto a mio figlio oltre che il nome è stato il corso di nuoto quando aveva 5 anni e che non ha voluto terminare perchè non era nuoto che voleva fare.

Non è facile essere genitori, io mi sento e sono molto liberale...ma ciò non vuole dire non dare una base di buona educazione e di buon esempio.

In virtù dei suol suo tema natale ed anche dei suoi transiti mi sono chiesta quale fosse la linea da adottare per cercare di farlo crescere il più possibile consapevole ed ho messo in dubbio infatti la mia rigidità al non volerlo assecondare e non ho messo in dubbio mio figlio e le sue scelte nè ho parlato di fargli lasciare lo sport o di imporgli regole e atteggiamenti....lui ha carta bianca ma qui per si trattava di capire se è giusto andargli incontro perchè in difficoltà o essere presente ma ferma e cercare di illuminare quell' orizzonte che dice chiaro che la via più facile non sempre è la migliore.

Grazie a tutte per l'attenzione
a cura di LUCKY13
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del 18/05/2009 14:09:46
La risposta che darei io è: "ce la fai ad essere un pò lungimirante e un pò anche opportunista?"Eppoi una domanda,di sicuro lo sport al ragazzo serve, se fatto nella maniera giusta non toglie poi tanto allo studio, però ti chiedo dato che tuo figlio è un ariete ma si trova quel marte leso e nel cancro..la figura maschile..quella paterna insomma contribuisce abbastanza alla sua crescita? Scusa se scendo nel tuo intimo e cambio argomento ma può essere secondo me utile..un abbraccio miriam
a cura di MIRIAM
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del 18/05/2009 14:11:01
cara Dany,
io non ho detto che tutto debba essere duro.. ho detto però che i ragazzi devono imparare a scegliere e ad accollarsi la responsabilità di quello che hanno scelto.
Oggi i ragazzi fanno moltissime cose che non scelgono ma che scelgono i genitori per poterli parcheggiare e quindi, loro finiscono per non voler far nulla perchè tutto comunque è deciso da altri.

Personalmente ritengo che i ragazzi siano importantissimi e che abbiano dirirto a scegliere.. fin da quando sono piccoli e che non debbano essere "parcheggiati" qua e la perchè così i genitori si scaricano le loro belle responsabilità.
Dico solamente che quando uno sceglie anche di fare sport.. deve sapere a cosa andrà incontro e deve sapere anche che non potrà chiedere sconti sullo studio.. perchè questo non sarebbe giusto..

Uno dei problemi di tutti oggi è scegliere: di fatto tutti vogliono fare tutto per poi fare quasi tutto male o senza impegno. E non sono certo per il carico di superlavoro.. credo proprio di non aver detto questo.
Tuttavia siamo stati tutti ragazzi ed abbiamo anche noi fatto sport, ma lo studio non veniva assolutamente messo da parte.. anche perchè.. un tempo.. non c'era remissione alcuna dei peccati, nel senso che le interrogazioni erano durissime e se solo ci azzardavamo a dire che magari il giorno prima avevano fatto allenamento, finiva che questa era un'aggravante anzichè una attenuante.

E' sacrosanto quello che scrive Ale70. Sua figlia ha visto che era in difficoltà ed ha scelto.. di non fare più pallavolo.. questo vuol dire che è responsabile.. di ciò che fa.. ed infatti penso che anche il figlio di Lucky, al limite può scegliere di non fare sport.. se non ce la fa.. ma non è corretto fare entrambi non facendo bene entrambi.Un saluto Lidia
a cura di LIDIA
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del 18/05/2009 14:13:07
cara Dany,
un'ultima cosa.. ma chi ha negato le passioni? e chi ha parlato di sacrifici? Ho sempre sostenuto che nella vita bisogna fare ciò che piace e ciò che si ama.. ma a maggior ragione, quando si ama lo sport lo si fa e si mantiene però anche l'impegno della scuola.

Ed infatti, proprio se è una passione si può portare avanti e una cosa che piace ed appassiona merita una scelta vera..
Un saluto Lidia
a cura di LIDIA
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del 18/05/2009 14:24:07
Assecondare il figlio nelle difficoltà può portare ad essere lungimirante o oportunista? Entrambe le cose dipende dai casi.

Secondo me è opportunista se parlo con il professore per fargli sapere che mio figlio tutte le domeniche va fuori per le partite di campionato ed allora gli chiedo di chiudere un occhio se il lunedì mattina il ragazzo non è preparato.

Lungimirante è cambiare istituto o sezione perchè questo genere di studio gli sta portando stress a livello emotivo.

Due casi limite. Nel mio caso mio figlio sta vagliando l'ipotesi el cambio sezione solo perchè dove sono altri suoi amici i prof sono meno esigenti ed allra basterebbe il suo impegno sommario.

Mio figlio è felice di ciò che fa...ha sport 3 volte la settimana e la domenica va fuori per la partita....quando non ha allenamento quindi nei giorni che restano organizza partite di calcetto o tennis oppure via....: tutti in giro con lo scooter...l'immagine dell'adolescente sommerso di impegni imposti non è il suo vestito.

a cura di LUCKY13
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del 18/05/2009 14:26:15
Hai segnato la data certamente non corretta, mio figlio ha marte in pesci
a cura di PER MIRIAM
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del 18/05/2009 14:26:16
Hai segnato la data certamente non corretta, mio figlio ha marte in pesci
a cura di PER MIRIAM
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del 18/05/2009 15:13:12
premetto che non ho letto tutti i post-quindi può essere che ripeta cose già dette..
con lucki ho già speso parlato su figli ..aspettative e risposte ed è èroprio qui che mi inserisco cara amica per darti un parere generale come madre e come ex insegnante..
innanzi tutto io vengo da una famiglia dove mi hanno insegnato a scegliere ..nel senso che ho deciso io i miei studi ,l'indirizzo universitario e gli hobby che mi piaceva coltivare..
ma ho per via indiretta vissuto invece le aspettative che mio padre riponeva in mio fratello maggiore ..ossessionandolo e punendolo solo per aver capito che il liceo classico non era per lui e si iscriveva al liceo scientifico...
col tempo e solo quando ho cominciato ad insegnare e a essere educatrice ho letto molto di aspettative che si ripercuotono nei figli e cioè è il famoso rincorrere in loro quello che i genitori avrebbero voluto per loro...

per non dilungarmi..io nonostante mi sia laureata giovanissima ..non ho avuto figli scolarizzati ma non nel senso di disciplina direi ineccepibile ma pewr una intelligenza non proprio scolastica ..ma non ho mai negato a mio figlio di interessarsi di volontariato a scapito di insuccessi scolastici perchè alla fine e ciò vale anche per l'altra ...l'obiettivo viene raggiunto ..ma quale il mio? o il loro?
sono convinta che a 16 anni i ragazzi sono in grado di impegnarsi ise credono nel valore dell'istruzione..però permettimi di ridirti che le tue preoccupazioni sono eccessive anche quando fai canno a quella materia che forse dovrà riparare a settembre..
qui non si tratta di essere lungimiranti o opportunisti..nè uno nè l'altro atteggiamento sono secondo me quelli idonei per questo e altri casi dove l'educazione è in scena..
i genitori devono mantenere un'etica ..e quindi ribellarsi se notano qualche anomalia nell'andamento scolastico ma permettere comunque per primi a far amare la cultura ai ragazzi che non è necessariamente il vero successo..
con affetto cilli
a cura di CILLI-LUCKI.TUTTI
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del 18/05/2009 18:15:00
Hai ragione ho visto ora..lo riguarderò..
a cura di MIRIAM PER LUCKY 13
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del 18/05/2009 18:44:48
Cara Lucki 13, voglio portarti la mia esperienza di figlia, in merito a questi tuoi dilemmi. Si parla di molti anni fa. Anche io, come Dany, ho fatto il liceo classico, ed era il più piccolo e il più duro della mia città, non famoso come altri, ma con un livello di insegnanti altissimo. Ero anche io come tuo figlio nella sezione che aveva la fama di preparare meglio all'Università. Il ginnasio è stato un vero calvario, tanto che sono andata in depressione a 15 anni (transiti di Saturno e Plutone che interessavano la 9^ casa) e sono stata bocciata al secondo anno, trovandomi nella prospettiva di ripeterlo con l'insegnante più arcigna e crudele del mondo ... o almeno così si diceva .... mia madre ha tenuto duro e non mi ha permesso di cambiare scuola, non ha assecondato la mia paura (non ha intercesso per me con l'insegnante!!!) e mi ha fatto coraggio dicendomi di non ascoltare le chiacchiere di altre ragazzine ... per me forse sarebbe stato diverso. E così è stato.
Ho trovato un insegnante fredda, ma leale. Severa, ma preparatissima, con una cultura immensa! Mai crudele, solo giustamente distaccata, e insensibile alle moine e alle menzogne, strumenti che io del resto non avrei mai usato...
Questo per dirti che ciò che mi ha fatto crollare sono state le aspettative dei miei che mi consideravano infallibile, non la fermezza che hanno usato spronandomi ad affrontare le mie paure e le mie responsabilità. Superare quell'anno in quella scuola con quell'insegnante, mi ha dato una forza tale da farmi arrivare alla maturità con ottimi voti.

Secondo me le tue amiche, con l'alibi di essere "amiche" dei loro figli e di non entrare mai in conflitto con loro, non ricoprono il ruolo di genitore responsabile.
In ogni caso tuo figlio ti ha chiesto di cambiare sezione? Non mi sembra dal tuo discorso... è solo un'ipotesi, no?
Io non credo che te lo chiederà... tanto più che gli piacciono le sfide! A me non piacevano ed ho tenuto duro ugualmente e se per un istante ho pensato che mia madre mi sopravvalutasse ancora una volta, sono stata felice di accorgermi a fine anno che aveva ragione lei.
Tante volte non possiamo fare solo il passo che ci sentiamo di fare: a volte dobbiamo prendere la rincorsa, fare quel poco in più, per rendere solido il nostro Io.
Ascolta che cosa ha da dire tuo figlio e non confrontarti con altre mamme perché loro hanno altri figli, altri mariti ed altre paure che non sono le tue!
Un abbraccio
Stefania
a cura di STE
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del 18/05/2009 19:26:01
Grazie amiche per questo confronto ed anche per aver raccontato le vostre esperienze.

Questa discussione mi era necessaria perchè appunto riconosco di essere rigida su l'argomento scuola e ciò può portarmi a non essere lucida.

E' vero mio figlio ancora non mi dice che vuole cambiare sezione ma tuttavia dovevo comprendere qualora la sua richiesta arrivasse se era giusto assecondarlo seppure le motivazioni derivano da una sua certa indolenza dovuta alle modifiche caratteriali che sta subendo in questi mesi....

Insomma anche se a volte le motivazioni non sono giuste è necessario considerare la possibilità di cedere se da questo possono nascere problemi più seri.

Avevo già parlato del tema di mio figlio con Lidia e so che è dotato di una certa struttura tuttavia la strada che porta la strutturazione di una persona può subire rallentamenti e deviazioni e mi piace aiutarmi anche con l'astrologia per dare il mio contributo affinchè il cielo di mio figlio poggi su radici stabili e rassicuranti.....con il principio fondamentale di rispettare le sue scelte, inclinazioni, sogni e bisogni..

Ci vorrebbero milioni di libretti di istruzione per essere genitori e anche per essere figli.
a cura di LUCKY13
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del 18/05/2009 20:20:33
Cara Lucky ricordo che da piccola studiavo come una matta e se ci fosse stata una sezione più difficile mi ci sarei infilata..anche se poi non mi è servito a niente tornassi indietro lo rifarei tenendo conto che anche la vita è una scuola e quando ci si trova in situazioni difficili non sempre è possibile cambiare sezione..se però parli del discorso fare presente ai professori che...quello non significa opportunismo significa esporre i fatti some sono e se loro sono dei buoni insegnati dovranno tenerne conto..levati dalla testa che stai cercando scorciatoie stai solo aiutando tuo figlio,che è più piccolo, a parlare..a dire "io ho bisogno di"..e gli dai l'esempio per farlo da solo da grande..un abbraccio
a cura di MIRIAM
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del 18/05/2009 20:30:18
Secondo me si dovrebbe studiare di meno lavorare di meno e divertirsi di piu' ..
E' cio' che insegno ai giovani !!


Vittoria

a cura di PER MIRIAM
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del 18/05/2009 21:59:56
Cara Vittaria se oggi avessi un figlio cercherei di fargli capire questo concetto ..il tempo per studiare non è mai perso come non è perso quello per lo sport..se ti manca il tempo ,gli direi, recuperalo evitando di: perderlo in litigare, polemizzare, preoccuparti di cose futili che non ti interessano..etc. etc. solo quello è tempo perso..io non lo faccio nemmeno oggi purtroppo faccio il contrario..è un obbiettivo però..un abbraccio
a cura di MIRIAM X VITTORIA
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del 18/05/2009 22:37:42
Premetto che non sono affatto un insegnante, anzi data la mia giovane età dovrei sicuramente prendere spunto da tutte le vostre discussioni, illuminanti su un punto così esacerbato ma allo stesso sempre affascinante come quello della scuola.
Mi permetto solamente di dispiegare il mio punto di vista, su questo tema che mi sta particolarmente a cuore, sia da persona "sul pezzo" sia da piccolissimo e minuto studioso di metodi educativi.
Parto sempre dal punto della comunicazione: la ritengo fondamentale in ogni situazione, e anche in questo la scuola riveste -è proprio il caso di dirlo- un ruolo da Leone -o da 5a casa.
I modelli, i macromodelli che vengono passati dagli istituti, dal rapporto intersoggettivo tra ragazzi in classe e professori, vengono poi riversati nella grande cassa di risonanza sociale, nei futuri comportamenti, nelle scelte ecc.
E' proprio una Scuola (o dovrebbe essere tale) quello scambio di cultura, informazione, praticità, consapevolezza che dovrebbe portare l'adolescente a ricevere e creare in sè l'adulto che poi abiterà quella stessa società.
E' dalle scuole che poi usciranno i futuri cittadini, le future presenze agli sportelli, i dirigenti, gli operatori dei servizi, i liberi professionisti, e in generale coloro che agiscono sullo stessa sistema sociale, sia come modelli concreti, sia come modelli simbolici attivi.
E questo periodo andrebbe vissuto appieno, propedeutico com'è a quell'entrata nella vita vera: dovrebbe essere davvero una scuola, un allenamento, una prova generale, ma anche un luogo dove far uscire la propria personalità, i propri desideri, le proprie aspirazioni, i propri dissidi e le proprie soluzioni.
La scuola quindi è un campo di attività che permetterebbe di fare il punto della situazione, di prendere il ragazzo in quel delicato momento che poi facilmente segnerà o, intaccherà profondamente il resto della sua vita, soprattutto nelle nostre società occidentali dove, dopo la scuola, tutto corre a velocità rapidissima.
E quindi la scuola, oltre che preparazione dell'habitus mentale per ricevere ed elaborare informazione, è soprattutto un momento con noi stessi, per sperimentarci al massimo: dove non poter fare solamente un esercizio di reperimento dati, ma anche una tipologia creativa delle proprie attività, iniziare a fare delle scelte, mettersi in contatto e stabilire rapporti di fiducia con insegnanti, poter contare sulla loro esperienza e sul loro rispetto per questi giovani ragazzi che condurranno per mano il nuovo mondo. Far nascere dentro di loro l'idea di un mondo più ampio possibile, con le sue diversità, con le sue bellezze e con gli SPAZI necessari al loro inserimento. Far riconoscere l'importanza del proprio impegno personale, e allo stesso tempo portarli in posti dove possano anche fare lezione rilassandosi magari con pause divertenti.
Riconosco quindi un grandissimo momento formativo nella scuola, negli insegnanti e nei genitori. I ragazzi hanno bisogno di sentirsi persone già dentro la scuola, di sentirsi rispettati non solo per i voti, per l'eventuale status, ma per il loro essere futuri produttori di significato, nell'essere giovani promesse, e infine proprio per il loro essere ragazzi. Un giovane va vissuto nella sua totalità, nella sua infinita voglia di crescere, di capire, di comprendere: se insegniamo qualcosa veramente ad un ragazzo, con la nostra esperienza, con la nostra passione, con la nostra voglia di fargli capire, e anche con la nostra complicità, egli lo ricorderà per tutta la vita. I ragazzi devono anche aver voglia di crescere, di farsi la loro strada: ritengo che se gli insegnanti notano un eccessivo intorpidimento o indolenze nei giovani alunni, debbano mettersi in contatto coi genitori e spronarli non a imparare a memoria la lezione, ma ad uscire come persone, a relazionarsi col mondo, a farli esprimere prima di tutto.
Oggi la sofferenza giovanile è presente soprattutto per una mancanza di rapporti, di comunicazione vera, di un non poter "uscire", di sperimentare, oltre che di un non-valore che pervade ogni struttura della società e di poderosi e sicuri riferimenti che gli garantiscano un senso dell'esistenza al sicuro. D'altronde è anche questo il significato della parola 'educere' e nel nostro caso intendiamo proprio il far uscire la persona, darle luce poichè essa stessa sia capace poi di irraggiare sè stessa e ciò che le circonda.
Sarebbe troppo facile fare critiche oggi al sistema scolastico: tagli di stipendio, mancanza di fondi per la ricerca, basse capacità di formazione, insegnanti troppo dediti al programma, ripetitività, mancanza di senso in ciò che si spiega, poco contatto con gli studenti, imprimatur dall'alto dei concetti, e si potrebbe continuare per molto ancora.
Credo che invece bisogni ripensare ad un altro concetto di scuola, e favorire, da genitori insegnanti ed educatori, una nuova idea non solo di studente, ma di cittadino, persona e individuo.
E questo può avvenire solamente con il concerto di diverse attività miranti al ristabilire un equilibrio tra istituzione e formazione, e a diffondere una maniera diversa di concepire il senso di in-formazione (Michel Foucault tra tanti ha scritto a questo proposito un saggio molto incisivo sull'importanza del sapere e del potere).
Prima che avvenga questo, credo sia necessario per ogni persona che ruoti attorno al sistema scolastico e che abbia a cuore non solo gli studenti ma anche quei futuri cittadini che saranno, di attuare questo programma in piccolo, nel proprio giardino, nell'essere a proprio modo un insegnante di vita, mettendo a disposizione la propria esperienza, ed essendo un punto di comunicazione tra la Grande società che vedono questi ragazzi, e la loro dimensione di esseri in evoluzione.
Oggi si richiede una finta responsabilità, si dà in cambio una fragile stabilità, si cercano garanzie, si offrono solamente promesse..credo invece che sia fondamentale far nascere la profondità oltre che la superficialità, il libero arbitrio oltre che il dogma scolastico, la capacità di fidarsi di sè, oltre che la possibilità di affidarsi ai testi e alla parola del professore.
Lo studente deve divenire, non solamente conformarsi.

Ringrazio per lo scambio, un saluto
Arcangelo
a cura di ARCANGELO
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del 18/05/2009 22:44:54
Post Scriptum: Aggiungo solamente che dopo il periodo dell'educere si presenta la 6a casa; e quindi a scuola è importante che si impari anche a stare al mondo, oltre che ad intellettualizzare informazioni, recepire e possibilmente esprimersi. E' importante la possibilità di formare adulti e di "smistarli" che sarà fondamentale in 6a; favorire un sistema che permetta già con una certa precisione di abbracciare una porzione di attività che si vorranno portare avanti.
Buon proseguimento, Saluti
a cura di ARCANGELO
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del 18/05/2009 23:52:26
colgo l'occasione dopo aver letto il post di arcangelo non solo di congratularmi per il prezioso contributo che dalla discussione inserita da Lucki si allarga a istituzioni ..che tra famiglia e scuola si prendono il compito di educare e di dare una formazione etica,civile,intellettuale ai giovani che prima di essere tali devono essere presi per mano quando comincia il loro inserimento nel mondo..
io ho già esposto il mio parere sulla vacuità di posizioni da prendere che è sempre nella via di mezzo non come ..mediocrità ma come un voler dare un giusto peso al problema se di questo si tratta..
Mi sento chiamata a conversare su questo tema per essere sia madre che educatrice nell'istituzione scolastica e con un rx che fotografa questa mia scelta prima di professione come il max dell'espressione..
ho sempre considerato la scuola come luogo non per indottrinare..ho scelto metodi innovativi per insegnare storia..italiano..geografia tenendo presente comunque l'obiettivo che i ragazzi devono al fine di un ciclo che si differenzia dalla scuola che frequentano possedere strumenti interdisciplinari per affontare poi il futuro che a loro spetta come cittadini..
Stimolare alcune attuitudini in tutti gli alunni non è semplice..e soprattutto predisporre un terreno fertile per fare amare la cultura che è cosa ben diversa da nozioni impartite .
Far amare la cultura è sensibilizzare soprattutto alla lettura,cosa che non mi sembra che in Italia esista se si considerano i dati di indagine su larga campionatura..ed è doloroso visto il mondo di internet e prima di video giochi che ha manipolato un pò il nostro antico metoddo di studio fatto di libri-sottolinetaure-schemi e rielaborazione personale.
con ciò non nego l'importanza di tecnicismo all'avanguardia anche se la mia esperienza professionale in campo scolastico è terminata col primo ..grande pc di cui non ricordo il nome .. Torno comunque a argomento in corso di discussione e leggo di depressione e di ansia in soggetti così giovani..
Mi irrita come madre ..e mai comunque avrei permesso che un alunno potesse per la scuola andare in crisi...
Oggi e lo dicevo in un altro post agli esami di stato non si può piangere perchè i candidati sarebbero considerati immaturi.

con tutto ciò che sto raccontando non voglio dar l'idea che i miei alunni saltassero sui banchi..Tutt'altro..un silenzio reverenziale e una grande felicità per me vedere i loro occhi curiosi e mai annoiati ..
i miei periodi di analisi logica potevano essere anche di una pagina ma con un metodo che faceva comunque interagire il ragazzo stesso e non solo ...la scuola deve preparare alla vita..dove lo studente di oggi possa sentirsi partecipe ..perchè ha già partecipato alla crescita senza essere solo spettatore..
cilli nostalgica tornerebbe a insegnare..
a cura di CILLI
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del 19/05/2009 00:11:13
continuo parlandoti ora da madre ..
Sai che mia figlia Cecilia l'anno scorso non ha superato gli esami di stato..
..Ecco io non sono mai riuscita a ossessionare i miei figli ..rispetto alla scuola ..
Lei ha studiato molto poco durante l'anno ma nello stesso tempo aveva altri importanti irrisolti che l'hanno distratta e ridotta a prepararsi per la marurità in brevissimo tempo..
Le serviva probabilmente quell'insuccesso..
Ha deciso di lavorare ed è stata aassunta e ha rimandato gli esami al prossimo anno scolastico adirittura frequentando il corso serale che si paga lei e che le costerà parecchia fatica ..ma è decisa e questo per me è sufficiente..
Sulle orme del fratello :stesso iter ..
credo che avrei potuto utilizzare i metodi più reazionari e costringerli..ma non ho questa capacità ..Regole sì ma con una giusta dose di lasciare quello spiraglio di autonomia.
Posso però dire non mi hanno delusa..
anzi...
a presto cara e n.b ogni esperienza è comunque a sè stante ..tante le varianti da prendere in considerazione.. (a proposito mio figlio non ha mai fatto sport ..ma il suo tempo doveva occuparlo al centro di primo ascolto ..ed aveva 15 anni)
a cura di CILLI-LUCKI
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del 19/05/2009 05:42:59
caro Arcangelo,
concordo pienamente con te.. su tutto ciò che hai detto che dovrebbe essere la scuola.
In effetti, il problema nasce dal duplice rapporto famiglia - scuola; in effetti, la famiglia è la grande portatrice di valori e di valore da dare al giovane ed è la famiglia che ha il compito di instillare questo senso di autostima nel ragazzo, il tutto nasce dall'interazione che riesce a sviluppare con lui e dallo scambio che, ovviamente, comporta la possibilità di essere "compresi e rispettati" in quell'essenza che è unica e che dovrà manifestarsi fin da quando si è piccoli per poi evolversi e dispiegarsi da grandi.

Per questo sono convintissima che fin da bambini essi debbano essere rispettati ma che debbano anche imparare a fare SCELTE. Lo dico perchè mi sembra il dramma infinito della nostra SOCIETA': non si sa scegliere perchè scegliere sembra privare di quelle infinite possibilità che tutti noi vorremmo cullarci di avere.
In effetti, si diventa adulti, proprio raffinando il senso che diamo alle cose e alle persone per poi imparare sempre meglio a scegliere.. ovvio, spesso sbagliando.. e, cosa ancora più importante, riparando ai nostri errori.

La scuola dovrebbe prendere questo "patrimonio" e dovrebbe credere in esso.. prenderlo per mano e far si che riesca a manifestarsi via via sempre di più.
Sappiamo che la scuola dovrebbe avere in sè persone che credono nei giovani, che li amano e che, pertanto, forniscano dei modelli.. In effetti la lunga fase scolastica è quella in cui si introiettano altri modelli, diversi da quelli familiari.
Non a caso l'insegnamento non viene messo nella casa del "lavoro", ma in quella della "vocazione", oltre che in quella della "creatività". Perchè insegnare è un'arte.. e richiede AMORE (casa 5a), generosità, voglia di cooperare alla vita, di farla crescere e, soprattutto ha i compito di "mettere in luce" esattamente come fa il Sole, quell'individualità preziosa e luminosa che ognuno ha dentro.

Tra l'altro è proprio dal rapporto con la casa 5a che nascerà quello che avremo poi in 11a. Non si può diventare "partecipi della società" se non possiamo esistere come individualità.
Oggi però questo è un fatto raro, sporadico, legato a qualche singola persona perchè la scuola in generale non funziona e non lo fa proprio perchè insegnanti e allievi si sono persi di vista.
E sarà proprio dalla scuola che indichi tu.. quella che mette il ragazzo al centro, lo fa sentire pieno di valore e di possibilità che andranno a nutrire il mondo in cui vive che potrà nascere una società diversa.
Un abbraccio Lidia
a cura di LIDIA
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del 19/05/2009 12:22:52
Concordo con te cara Lidia la nona casa è quella della vocazione ed anche dell'"educazione scolastica" .
Sto' pensando all'immenso aiuto che potrebbe dare l'astrologia nel campo dell'insegnamento scolastico ...
Spesso sti' studenti sono in mano a insegnanti che proiettano le loro ansie sugli studenti ..e il poveraccio viene soffocato tra mamma ansiosa e insegnante psicopatica ...Saluti

arabello



a cura di PER LIDIA
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del 20/05/2009 06:46:01
caro Arabello,
è vero. Innanzitutto gli insegnanti dovrebbero obbligatoriamente fare psicologia e fare un minimo di "analisi" didattica... proprio perchè imparino a conoscere le loro pecche evitando di proiettarle sui ragazzi..
Chiaro, non penso certo che tutti gli insegnanti siano così.. ci sono insegnanti che meritano tutto l'onore di questo mondo in quanto AMANO la loro professione e la ONORANO; tuttavia, siccome per molte persone è diventato un LAVORO.. che viene fatto come ripiego in cui manca totalmente la PASSIONE E LA VOCAZIONE, ecco allora che serve comunque un lavoro psicologico e servirebbe anche un test di idoneità in quanto, purtroppo, non basta conoscere la materia per saperla insegnare.. sono due cose completamente diverse e ci sono molti insegnanti che non sanno insegnare e che annoiano.
I veri insegnanti hanno sempre classi fantastiche e schiere di ragazzini che li adorano.
Un saluto Lidia
a cura di LIDIA
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del 20/05/2009 07:53:02
Carissimo, è stato bello leggerti..nel tuo scritto ho ritrovato la lucidità e concretezza ed entusiasmo che sono titpici della tua personalità che mi ha sempre ispirato e fatto sempre respirare aria di *nuove possibilità*.

A presto, Lucky
a cura di PER ARCANGELO
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