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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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Opinioni a confronto |
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UNA PROVOCAZIONE AL ''FEMMINILE'' SAGGIA MA INCOSAPEVOLE?
discussione inserita da naja x tuttoalveare prezioso |
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Lancio uno spunto,senza volere entrare nel merito politico,sociologico o morale
VOLONTARAMENTE SOLO UNO SPUNTO..
perchè vorrei trovare dei pareri "liberi" senza temi precostituiti
Vorrei CHE LA NOSTRA DISCUSSIONE FOSSE SUL SIGNIFICATO DEL SIMBOLO-ed ESCLUSIVAMENTE DEL SIMBOLO..quindi a mio avviso mettendoci "una saggezza" astrologica
quindi
FUORI ED OLTRE : IDEOLOGIE;FEDI,SOCIOLOGIE APPARTENENZE POLITICHE etc etc etc.....
Oggi Giuliano Ferrara-
nonostante Lui,
nel senso che ascoltandolo Lui non ha compreso fino in fondo la POTENZA SIMBOLICA di questa sua affermazione
ha detto
"L'ABORTO E' MASCHILE"
Non dico nulla in più..... A Voi CHE RISONANZA SIMBOLICA vi evoca
Vorrei una discussione,se vi interessa ASTROLOGICAMENTE -SIMBOLICAMENTE PARLANDO.....
najja
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 27 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 27/02/2008 22:48:36
- Posto uno stralcio di un articolo di u.galimberti
un occasione-un punto di vista- per parlare di natura-individuo- donna.....oggi
La grande contraddizione
Per rendercene conto è sufficiente considerare l'insanabile contraddizione che esiste tra la "natura" e l'"individuo". La natura quasi sempre rifiuta l'aborto perché, per la conservazione della specie, ha bisogno di tanta vita. Non perché la vita sia "sacra". Alla natura non appartengono giudizi di valore. Per questo essa spreca tante vite senza rimpianto.
Nel suo ciclo crudele e innocente di vita e di morte, alla natura i singoli individui interessano solo in quanto riproduttivi. Le loro biografie, le loro storie, i loro progetti, i loro sogni, il senso che essi cercano nel breve tragitto della loro esistenza, alla natura non interessano proprio nulla perche, come vuole l'immagine di Goethe:
“Nel vortice della sua danza sfrenata la natura si lascia andare con noi, finché siamo stanchi e le cadiamo dalle braccia. La vita è la sua invenzione più bella e la morte è il suo artificio per avere molta vita. Sembra che abbia puntato tutto sull'individualità, eppure niente le importa degli individui”.
Questa, tra natura e individuo, è la grande contraddizione che nel corpo della donna, dove le esigenze della natura e quelle della propria soggettività confliggono, diventa la grande lacerazione che non consente sempre alla donna di coincidere con l'istanza materna e all'istanza materna di essere sempre compatibile con la realizzazione della propria individualità.
L'aborto è solo il drammatico epilogo di questa lacerante contraddizione, che viene prima di tutte quelle giustificazioni razionali, assolutamente da non trascurare, che sono l'età in cui si resta incinte, il numero dei figli già nati, le risorse economiche della famiglia, il costo delle abitazioni, la scarsa disponibilità di nidi e di asili, la sempre maggior difficoltà delle famiglie nucleari di oggi di farsi aiutare.
Tutte queste ragioni vengono dopo, molto dopo.
Prima di queste, incoffessatamente, segretamente, incosciamente, c’è il rifiuto della donna di consegnarsi ineluttabilmente e incondizionatamente alle richieste della natura, che guarda gli individui esclusivamente come fattori riproduttivi per la sua autoconservazione. Nella donna, infatti, tra la sua soggettività e il suo essere madre può non esserci coincidenza, e l'aborto è il gesto drammatico che sancisce questa lacerante distanza.
I rappresentanti dei vari "movimenti per la vita", oggi impegnati nei consultori a dispensare i loro consigli, non conoscono questa lacerazione. Con la parola "vita" essi pensano alla vita della "natura" non a quella dell’“individuo”, dimenticando che è stato proprio il cristianesimo a far nascere e a far crescere il concetto di "individuo". E lo ha fatto emancipando la persona dall'ordine naturale, per instaurarla come compiuta soggettività, a cui compete capacità di discernimento e libero arbitrio. Si è dimenticata la Chiesa di questo suo principio che ha dato forma alla cultura occidentale, rendendola riconoscibile e differenziandola dalle altre culture proprio a parrire da questo suo dettato?
Non è chi non vede, infatti, che la vita e gli interessi dell'individuo non coincidono sempre e in ogni caso con la vita e l'interesse della specie. Non è una faccenda di egoismo, quindi una faccenda morale. È il segno di una contraddizione insanabile tra la vita della natura e la vita dell'uomo che, a differenza dell'animale, non coincide perfettamente con l'ordine naturale. L'aborto, che gli animali non praticano, è uno dei segni evidenti di questa non coincidenza."
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naja |
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inserita il 28/02/2008 00:21:57
- cara Naja,
conosco quel brano di Galimberti che è bellissimo e che non fa una grinza da un punto di vista filosofico.
IL punto oggi va spostato però sul fatto che, nel mondo occidentale, oggi non vi è più ragione di praticare l'aborto in primis perchè non vi sono più "nascite" e questo la dice lunga su quanto ci siamo allontanati dalla natura e forse, su quanto siamo diventati più egoisti.. (del resto il percorso dell'Io è anche egoico e non vi è modo di farlo diversamente); infatti oggi accampiamo motivi economici, di lavoro, di impossibilità di avere tempo libero, per noi.. tutte cose che spiegano bene questo allontanamento dalla natura e questo inizio di "rifiuto" nei confronti della maternità e della vita.
Oggi però abbiamo sistemi per "evitare" gravidanze e quindi per evitare aborti.. e questo non possiamo trascurarlo neppure noi che, da uomini tecnologici, abbiamo anche trovato come bloccare la natura.. senza doverla violentare due volte.
Sono convinta che ognuno di noi debba fare figli consapevolmente senza sentirsi vittima della natura; ma proprio per questa possibilità va rivistato il tema dell'aborto che oggi non ha più senso, almeno nella nostra parte del mondo. Se è vero che non siamo più solo istintivi, ma siamo anche uomini culturali e tecnologici, allora bisogna cominciare a dimostrare questa coscienza, altrimenti.. come sempre utilizziamo solo ciò che ci pare e ci fa comodo.
La coscienza sta proprio nel rendersi responsabili di ciò che si fa e nell'essere motivati dalle cose.
Pian piano ci arriveremo..ma qualche voce che sensibilizzi a questo non è male.
Oggi ci troviamo di fronte a progressi della tecnica che, in realtà, non siamo per nulla pronti ad utilizzare.. perchè le nostre coscienze sono molto più indietro dei mezzi che possiamo utilizzare... a questo dovremo pensare.
Un abbraccio Lidia
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Lidia |
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inserita il 28/02/2008 10:46:13
- ... meno male ... pensavo che proseguissi il discorso legandolo al mio post visto che avevi iniziato rivolgendoti a me!
Ciao!
Stefania
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Ste per Lidia |
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inserita il 28/02/2008 17:28:54
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Ciao Lidia
e tutte
questi giorni non ho tempo...e allora in attesa di tornare per "questo interessantissimo argomento posto...alcuni altri spunti "spettinati"
"Siamo immersi in un oceano di luce (E=mc2), ma chi mai (fisico o no) ha avuto il coraggio di accogliere e allevare pensieri simili: «Che aspetto avrebbe il mondo se io mi trovassi a cavallo di un raggio di luce?». Einstein aveva sedici anni ed era studente di ginnasio, quando aprì la "porta" della sua coscienza a tali idee; ne aveva 26, nel 1905, quando in poche settimane scrisse il suo primo saggio - non solo sulla luce o, come dice il titolo, Sull’elettrodinamica dei corpi in movimento - sulla teoria della relatività speciale (o ristretta) e aprì la strada a «un intero continente di nuove idee» (J. Thomson). Ricordando con piacere questo periodo, molto tempo dopo, Einstein ebbe a dire a Leo Szilard: «Sono stati gli anni più felici della mia vita. Nessuno s’aspettava da me che fossi la gallina dalle uova d’oro». Einstein
L’ "avventura" di Fritjof Capra non è iniziata diversamente: «In un pomeriggio di fine estate, seduto in riva all’oceano, osservavo il moto delle onde e sentivo il ritmo del mio respiro, quando all’improvviso ebbi la consapevolezza che tutto intorno a me prendeva parte a una gigantesca danza cosmica. Essendo un fisico, sapevo che la sabbia, le rocce, l’acqua e l’aria che mi circondavano erano composte da molecole e da atomi in vibrazione, e che questi a loro volta erano costituiti da particelle che interagivano fra loro creando e distruggendo altre particelle. Sapevo anche che l’atmosfera della Terra era continuamente bombardata da una pioggia di raggi cosmici, particelle di alta energia sottoposte a urti molteplici quando penetrano nell’atmosfera. Tutto questo mi era noto dalle mie ricerche nella fisica delle alte energie, ma fino a quel momento ne avevo avuto esperienza attraverso grafici, diagrammi e teorie matematiche. Sedendo su quella spiaggia, le mie esperienze precedenti presero vita; vidi "scendere" dallo spazio esterno cascate di energia, nelle quali si creavano e si distruggevano particelle con ritmi pulsanti; "vidi" gli atomi degli elementi e quelli del mio corpo partecipare a questa danza cosmica di energia; percepii il suo ritmo e ne "sentii" la musica; e in quel momento seppi che questa era la danza di Siva, il Dio dei Danzatori adorato dagli Indù»[..].
Sulla spiaggia. Tenere aperta la coscienza sull’orizzonte marino: una preziosa indicazione, da coniugare con quest’altra -
«l’accoglimento non è simmetrico alla difesa».
Qui non si parla di un banale capovolgimento (tipo, al posto dell’io l’es) o di azzeramento di uno dei due poli della relazione (riduzionismo e hybris-dismo, in un senso o nell’altro). Si indica e si parla di una metamorfosi connessa alla scoperta e all’utilizzo di un altro piano (sempre negato e rimosso) della "casa", che da sempre abitiamo: «c’è un funzionamento diverso, un’altra logica». Non si tratta più né di barricarsi, vigilare, difendersi, né di armarsi e andare all’attacco; si tratta di accogliere.
Accogliere: femminile ... un altro "raggio di luce".
Si tratta di capire, di rendersi conto che il femminile è «nel cuore, il cuore di molte esperienze», «anche di questa - precisa Fachinelli -
"Senza equivoci e senza serrate. Il messaggio non è per soli uomini o per sole donne (per uomini soli o per donne sole).
Né demonizzare, né omologare . Accogliere: femminile... qui la questione non è solo e più psicanalitica. L’indicazione è più profonda di quanto non sembri. Non solo mette in discussione la psicanalisi e l’antropologia fondata su di essa (nel senso attivo e passivo), ma offre elementi preziosi per focalizzare meglio il vortice che muove il più generale processo di riorientamento gestaltico che è attualmente in corso in molti e diversi campi del sapere contemporaneo
È, per dirla in breve, una "chiave" decisiva per aprire finalmente le porte e le finestre della coscienza dell’intera storia occidentale: svegliarsi dal sonno della ragione narcisista e imperialista, che sogna il «Dov’era l’Es, deve divenire l’Ego» (Freud), e di riconoscere i molteplici, infiniti, altri modi di essere e di creare; e liberarsi sia di quelle concezioni astoriche e asociali, pessimistiche e catastrofiche, che ci vogliono porcospini o lupi («Homo homini lupus: chi ha il coraggio - scrive Freud ne Il disagio della civiltà - di contestare quest’affermazione dopo tutte le esperienze della vita e della storia?»), sia della malattia delle catene (Nietzsche) che esse comportano. Per uscire dalla preistoria (Marx), molte sono le chiavi di cui abbiamo bisogno.
È in questa direzione che Fachinelli sollecita a pensare: «Al momento di diventare sciamani, si dice, gli uomini cambiano sesso. È così posta in rilievo la profondità del mutamento necessario. Il femminile come atteggiamento recettivo non abolisce però il maschile, gli propone un mutamento parallelo»[28]. A tal punto, però, inoltrandosi e inoltrandoci nel «mare aperto» (l’espressione è nietzscheana), si aprono prospettive vertiginose e problemi a non finire: venir fuori «da interi millenni di labirinto» (Nietzsche) è impresa non disperata, ma delicata -
è un sogno d’amore, ad occhi aperti.
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naja |
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inserita il 28/02/2008 19:03:25
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naja |
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inserita il 28/02/2008 19:15:39
- il post è partito prima e sorry...aggiungo:
Precedi gli altri nella corsa? - Lo fai come pastore? o come eccezione?
Un terzo caso sarebbe che ti fossi dato alla fuga . . .
Primo caso di coscienza.
Sei sincero? O solo un commediante? Uno che rappresenta qualcosa? O la stessa cosa rappresentata?
In definitiva non sei altro che l'imitazione di un commediante . . .
Secondo caso di coscienza.
Sei uno che sta a guardare? O uno che si mette all'opera?
Oppure uno che distoglie lo sguardo e si fa in disparte?
Terzo caso di coscienza.
Vuoi unirti agli altri? O precederli? O andare per la tua strada?...
Occorre sapere quel che si vuole o se si vuole.
Quarto caso di coscienza.
Formula della mia felicità: un sì, un no, una linea retta, una meta . . .
(Friedrich Nietzsche, frammenti postumi 1887-1888, sentenze e frecce)
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naja |
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inserita il 29/02/2008 03:51:52
- scusate...ma sono gli amici international che-mannaggia a loro-anzichè distarrmi mi chiedono di lasciare A VOI TRACCIE ...ma io sono contenta
PERChE' ALVIN un americano-musicista jazz-è attratto dal ns forum... e io dico" ma
non è l'america la "patria deputata" a queste "curiose tecniche di comunicazione"?'
e Lui mi spiega.
Ho letto questi VS post e ...senza pontificare VI dico:
"L'Italia è terra di vulcani e di assestamenti del terreno...
una Superficie-Pelle
esposta al rischio sismico.....millenni di saccheggi..
ma..siamo sicuri che "la natura maligna" sia sempre nemica della creatività? o che invece ..non le abbia prolungato la vita????
Aiuto dico agli amici......
invadete il forum...e poi IO come rispondo...scusate ma non mi ascoltano...dicono che SIAMO SPECIALI e...vogliono lasciarvi questo messaggio:
"L'attenzione creativa non può sottrarsi ad un'ombra distruttiva.
Ma l'attenzione distruttiva comporta un ombra creativa.
Niente è profondo senza il proprio contrario "
PS: io ho solo tradotto...spero bene...ALvin sorride.....vi dispiace di questa invasione???''
Beh Salutiamoli come i Marziani..
ma è stato bello che volessero essere qui..nel forum.....NON MI ERA MAI SUCCESSO e un pò me ne vergogno....e poi forse ho tradotto male...e poi ora.... IO HO TRADOTTO E LORO PORTERANNO IL LORO ENTUSIASMO DI PARTECIPAZIONE IN GIRO...NEL MONDO
Sorry ..non lo farò più....Ma credetemi....sono stati Loro....
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naja |
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