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Interpretazione dei temi natali
   
  YIN VS YANG VS UNITY
discussione inserita da H-all(e)y
 
Ciao a tutti, sono fresca fresca di iscrizione e chiedo cortesemente un aiuto interpretativo a chiunque avrà voglia di darmi una mano a... non andare fuori di testa :)

L'argomento principale in questo momento per me è la questione delle polarità... qualche giorno fa ho incontrato un po' per caso la versione ufficiale scientifica di un disagio che ho sempre percepito in me ma, non avendo come bagaglio educativo la medicina occidentale (bensì quella olistica), non l'avevo mai preso in considerazione prima: il disturbo bipolare. Ora, non è che aver scoperto anche questa versione della "cosa" mi aiuti chissà quanto... ma è come se mi avesse messo in una prospettiva più cristallina la dinamica interiore che ha fatto sì che io sia, o sia diventata, quello che sono. Oltretutto mi ha riportato nuovamente all'astrologia, che è stato il mio primo strumento di auto-conoscenza, che ho poi purtroppo perso per strada. Sono stati i libri di Lisa Morpurgo a farmi pensare per la prima volta che in me c'è senza dubbio una componente preponderante che riguarda l'equilibrio (quando va bene) e la scissione (quando invece l'armonia se ne va a..). A questo proposito mi ricordo che mi aveva colpito il fatto che nel mio tema ogni pianeta è in aspetto col suo opposto/complementare (parlo sempre di astrologia morpurghiana), nella fattispecie: Sole/Saturno e Luna/Urano sono congiunti, Mercurio/Giove e Venere/Marte sono in trigono, così come anche i due pianeti ipotizzati da Lisa (che ho scelto di identificare con X-Haumea e Y-Makemake), sono in aspetto tra loro: Nettuno/yMakemake sono in trigono e Plutone/xHaumea sono semiquadrati. Nonché le case mi riportano alla stessa impressione, l'ascendente Bilancia che ribalta tutte le corrispondenze coi segni, la perfetta quadratura dei due assi (la croce, tra l'altro, è un simbolo che sento, mio malgrado, piuttosto familiare) e come ciliegina finale la posizione dei miei Nodi Lunari, con quello Nord in Ariete e nell'opposta/complementare casa settima, e quello Sud in Bilancia e casa prima. Il che parla eloquentemente della mia scissione (o forse non-scissione?) Io-Altri, che è uno dei miei maggiori problemi.. in quanto non sono capace di relazionarmi agli altri (umani, animali e a volte anche piante!) senza perdere la mia identità, mi regalo con tanta dedizione a chi sta fuori di me che finisco col perderla.. e ovviamente ne soffro, perché resta comunque in me qualcosa che è solo mio, qualcosa che sono IO ma che non ha più nessuna spontaneità. E' un inferno. Nell'ultima di queste occasioni ho scelto di seguire questa mia inclinazione fino alle ultime conseguenze, non sapendo cos'altro fare per liberarmene ho deciso di esasperarla. E in certa parte ha funzionato, dopo quattro anni di relazione con una persona a cui ho letteralmente lasciato devastare la mia identità, sono veramente arrivata all'osso, finché un vago ricordo di istinto di conservazione ha tirato fuori i denti e mandato tutto quell'insano "equilibrio" all'aria. Ora (dopo questo lungo incubo) sto cercando di starci attenta, perché mi rendo conto che questo fa parte della mia natura intrinseca (o di qualche dannato trauma infantile, chissà!) e ben sapendo che rischio la "fusione" con l'altro ad ogni mio avvicinarmi ad un essere vivente, cerco di mantenere un minimo di distacco che mi consenta di non ritrovarmi per l'ennesima volta nella stessa situazione. Peccato però, che nonostante la tanto desiderata libertà di movimento che ne consegue, mi sento persa. E non saprei proprio dire cosa è peggio, se l'essere in contatto, fusa nell'altro e sentirmi quindi in gabbia, o essere "in-dipendente", libera ma senza direzione, nel vacuum. Mi rendo conto, ultimamente, che mi sento un IO, mi sento un individuo solo quando sono in relazione a qualcuno o qualcos'altro. Come dire che concepisco la luce solo se la contrappongo al buio, e via di seguito con tutta la serie dei dualismi possibili e immaginabili. Senza contrapposizione non sono nulla (o tutto?). Eppure, la contrapposizione per me non esiste affatto (si, tutto!), perché mi sembra di stare contemporaneamente sia di qua che di là. Sono Alice nello specchio, sono lo specchio e sono anche "me". Sono la bambina che come prima idea di se stessa diceva di essere un camaleonte, sono la ragazza che non ha nessun motivo per sostenere un qualunque punto di vista piuttosto che un altro ma che lo fa continuamente, perché sente lo squilibrio dell'interlocutore quando sceglie una posizione in un dato argomento e tenta di recidere via tutto il resto, come se fosse possibile... prendo "le difese" di un punto di vista opposto/complementare ma comunuque non mio, solo perché sento che l'equilibrio è stato infranto, che un'unità è stata spezzata.. e sono, ormai, anche la donna che ama e si mette incondizionatamente in gioco ma che ha anche la necessità incondizionata di rimanere libera nei passi. Un Tao è stato il mio primo tatuaggio, quando ero ancora così immatura da non sapere nemmeno cosa significa realmente. Ora lo so e lo vivo ma non riesco a muovere un passo avanti, né uno indietro. Non riesco ad estirpare da quel ricordo ancestrale di unità/fusione una strada che sia la mia, un modo che sia il mio, una persona, un luogo... un perché.... ma non riesco nemmeno a sentirmi a mio agio in questo "stadio staminale", in questo limbo che è molto più casa mia di quanto non lo sia qualunque altra cosa che abbia trovato qua, nel mondo... allora vengono fuori quelle fluttuazioni di umore che la medicina chiama "disturbo bipolare"... ci sono momenti in cui la mia energia vitale inespressa (non incanalata, non formata, perché non !VOGLIO! scegliere una sola forma, non ne !VOGLIO! le ristrette e soffocanti conseguenze tridimensionali!) è troppa e divento "iper" e isterica per un pò.. ma poi inevitabilmente questo sbotto si esaurisce, perché non aveva una reale direzione... e torno quindi nel vacuum e l'energia mi torna sotto i piedi, torno nella mia tristezza senza possibilità di consolazione. In uno dei pochi articoli veramente interessanti sul bipolarismo ho letto che se dai ad un bipolare qualcuno o qualcosa di cui prendersi cura, migliora automaticamente. Per me è senza dubbio vero, resta però un'arma a doppio taglio che non posso più concedermi, perché finisco per "diventare l'altro" ed esaurire me. Negli ultimi mesi, dopo quell'ultima relazione fusionale, ho scelto appunto di cambiare strategia con me stessa e di cercare di proteggere la mia propria identità dall'onnipresente influenza del mondo esterno. Nel momento in cui ho preso questa decisione, la mia polarità altalenante è diventata quasi invivibile. Se prima, tra depressioni ed euforie, c'erano anche momenti di "normalità umana" adesso non ce n'è più. Ho eliminato tutto ciò che mi dava direzione, nonché scusanti per non prendermi esclusivamente cura di me e "diventare ciò che sono", partorire me stessa.. e il risultato è che mi sento imprigionata in un singolo punto, nemmeno un tunnel o un'angusta fessura.. un unico punto cieco.

Cosa diavolo devo inventarmi per non diventare definitivamente schizofrenica?? Ce l'ho scritto nelle stelle che sono così invertita e ri-invertita e ri-invertita su me stessa, o lo vedo solo io e sono malata?

Chiedo scusa per la verbosità ma non so più dove altro andare a parare... i terapeuti e anche gli amici illuminati che ho la fortuna di conoscere non sanno darmi una mano, perché non hanno un panorama abbastanza ampio per che possa includere anche il mio, con tutti i rovesci della medaglia che mi sono tanto necessari e da cui non riesco proprio a prescindere.. se qualcuno può illuminarmi...

..questi sono i miei dati: 3 dicembre 1986, ore 1,38 am, Padova

Grazie...

H-all(e)y

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 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 25 - Inserisci una risposta a questa discussione
 
A CURA DI
inserita il 15/03/2013 21:11:12

- Ciao H! Dico senza esitazioni che devi indagare le ragioni di questo tuo stato interno, cercarle nella tua storia personale, piuttosto che nel tuo tema natale perchè ciò che ti serve è capire cos'è che ti ha fatta diventare quello che sei adesso. quali sono i meccanismi reiterati nel tempo che hanno fatto si che li perpetuassi a tua volta nella tua vita adulta? e la cosa è talmente personale!
da dove viene questa condiscendenza nei confronti degli altri fino al diniego di sè? la risposta non la trovi nel tema natale, ma scavandoti dentro con l'aiuto di una persona qualificata. dammi retta. e si può! fidati che si può riuscire! io ho finalmente una relazione che dura da più di un anno grazie all'aiuto di terapeuta meraviglioso. fino ad ora ero durata massimo, MASSIMO 4 mesi...poi davo di matto e mandavo tutto a quel paese! pProla di sole in prima opposto luna in settima!

sonia
 
inserita il 16/03/2013 02:42:44

- Intanto, grazie per la tua attenzione, Sonia :)

..poi ti chiedo, quali sono secondo te le "persone qualificate" a cui dovrei rivolgermi? ..perché quello che ho cercato di fare scrivendo qui, in realtà, è proprio questo.. trovare qualcuno che sappia darmi la possibilità di guardare un pelo oltre, di mostrarmi una prospettiva diversa che non sia qualcosa che già so e che evidentemente non mi serve, visto che mi ritrovo messa così. Ho smesso poco tempo fa di fare ipnosi regressiva, per esempio, perché non è venuto fuori niente di veramente nuovo.. ovvio che i trascorsi personali influiscono sulla struttura che assumiamo e so ad esempio che la bizzarra dinamica tra me, una madre onnipresente e fallica e un padre debole e bisognoso non sono affatto lontani da quello di cui ho scritto.. ma non so che farmene di queste cose! Me ne vado (andavo) in giro a fare la crocerossina perché ho avuto un padre che pensavo di dover salvare? Bene, lo so.. mi resta purtroppo la conseguenza attuale, che secondo me non dev'essere per forza di cose un "meccanismo reiterato".. nel mio caso la conseguenza con cui devo fare i conti è la mia sensibilità nei confronti della sofferenza altrui, che è come uno squarcio nella coscienza, dove prima era intatta ora c'è uno strappo attraverso cui passano le informazioni e ricucirlo è impossibile, per me sarebbe come provare a dimenticare come si cammina. Me la racconto da sola se penso che questa cosa si chiami "esperienza" piuttosto che "coazione a ripetere"? La mia strada è cominciata con Freud 10 anni fa, ho la vista piuttosto allenata a individuare i circoli viziosi nelle persone e nella sottoscritta.. ma questo non mi è mai bastato... così come non mi basta uno qualunque dei terapeuti vari ed eventuali che ho conosciuto che può solo dirmi "ecco vedi, qui sei inciampata, il tuo modo di affrontare la cosa non funziona.. fai come dico Io, vieni su Questa strada" ..e mi propone di scavalcare il recinto in qualche modo che io non concepisco e di saltare gradini che devo invece fare, centimetro dopo centimetro... quello che voglio dire, è che ho Bisogno di Sviluppare lo stadio in cui sono, non posso saltare di palo in frasca senza prendermi in giro... e le persone che ho conosciuto non sono in grado di aiutarmi a farlo.. non possono mostrarmi il gradino successivo perché non hanno idea di che razza di scalinata sia la mia. Pazienza, posso anche continuare a farlo da sola come ho fatto fin'ora.. ma.. sono ad una impasse perché sono nell'atroce dubbio che quello che cerco non sia nemmeno fattibile sul pianeta terra, ma sia piuttosto una memoria di qualcosa che ero prima, una specie di zuppetta quantica che non mi riesco a dimenticare e che mi manca terribilmente... quindi cerco di nuovo nell'astrologia.. nella speranza di appurare che in realtà una via ci possa essere per me, nella speranza di riuscire ad individuare un motivo che abbia fatto del mio disagio un "destino" (o viceversa), che abbia fatto delle mie inclinazioni qualcosa che prima o poi, in un modo o nell'altro, avrei dovuto esperire.. qualcosa che mi faccia credere che sia una memoria da integrare e non solo la mia insanità. Se riesco a convincermi di nuovo, fatti alla mano, che è una partita a scacchi che posso giocarmi, allora continuerò ad andare avanti, come ho sempre fatto, nonostante il malessere... se invece tiro dritto da dove sono ora, mezza affogata nel non-sense.. non posso che andare a finire in quell'orribile punto cieco.

p.s. "H" è estremamente calzante come appellativo, me ne ricorderò.. ^_^

H-all(e)y
 
inserita il 16/03/2013 12:50:16

- Sai, H, la tua vita non ha molto più "senso" della mia o di quella di chiunque altro. noi esseri umani ci reputiamo di un'importanza unica, il nostro ego è smisurato...ma, come sai questo non ha vera ragione d'essere dato che siamo dei bruscolini infinitesimali comparati all'intero universo. ma comunque continuiamo a ritenerci più importanti di tutto ciò che c'è e che ci può essere e tutti siamo convinti di avere una missione speciale da scoprire di cui siamo stati incaricati da dio...qualcosa di mistico ed eccezionale! hahah per fortuna non è così, ci possiamo rilassare! tu, mi pare, sei molto concentrata su di te. in modo ossessivo. su quello che sei, che dovresti, che puoi e che non puoi essere. forse giudichi troppo te stessa. sei dura con te. lascia andare, vogliti bene. la vita non è una cosa seria, sai? è un gioco, pertanto non c'è bisogno che tu ti prenda così seriamente. anzi, meno lo fai meglio è. l'unica cosa essenziale è volersi bene. imparare a farlo. cioè non torturarsi, condannarsi. ma volersi bene, che sembra una banalità, significa seguirsi e scegliere.
"Il Buddha diceva e lo ripeté continuamente per quarant'anni, che si diventa qualsiasi cosa si pensa. Il pensiero determina tutto ciò che sei. Se sei finito dipende dal tuo punto di vista: abbandona questa opinione e diventa infinito."
:)




sonia
 
inserita il 16/03/2013 14:39:45

- Scusa se ti chiedo, hai mai provato a consultare un 'omeopata'.
La 'bipolarità' è tipica di organismi da loro definiti 'fosforici'.
Che tendono ad entusiasmarsi molto ma anche a perdere in una 'fiammata' tutta l'energia sentendosi di conseguenza a terra.
Dalle stelle alle zolle insomma.
Possono esserci disequilibri biochimici, non è solo un fatto psicologico.
Inoltre la 'bipolarità' è abbastanza tipica nelle personalità in qualche modo 'artistiche geniali e creative'.
Se ti senti di appartenere a questa categoria è quasi una normalità nei personaggi del tipo l'andamento a picchi.

Un caro saluto cometa....
sai che ci accomuna il tatuaggino del Tao???? :)
In un'epoca addietro in cui nessuno ancora li portava per totale trasgressività lo avevo fatto, chiaramente essendo una Uraniana mi ha quasi subito rotto vedere sempre lo stesso disegno e l'avevo fatto togliere pochi anni dopo, quando ancora haimè non esisteva la tecnica a laser.



Lorenamarina
 
inserita il 16/03/2013 19:26:21

- il disturbo bipolare va diagnosticato da uno psichiatra. ed come dice lorena marina...è uno scompenso chimico...... in omeopatia esiste il litio...che in realtà è un metallo e si accumula, dunque in omeopatia logicamente le fialette sono blande diciamo. altrimenti esistono proprio dei farmaci adeguati che dopo una cura ristabiliscono l'equilibrio, e quello che sembra un incubo invece fa parte di un genio ed una virtù!!!
ti consiglio di farti un chiacchierata con uno competente e lascia stare l'ipnosi regressiva...in alcuni periodo dell'anno il disturbo bipolare si riacutizza e può essere la primavera e l'inverno. dunque prova. io ci sono andata e con un anno ci son riuscita. ho un amico che ancora prende il farmaco ma non ti posso dire il nome perchè non sono la figura competente di cui hai bisogno tu....insomma il mio amico è sempre in due!!! però ora quei due che sono si vogliono bene e collaborano.

in bocca al lupo

 
inserita il 18/03/2013 12:02:38

- Mi hai fatto venire in mente i blues brothers, Sonia... "siamo in missione per conto di Dio" ::cool::

..quando però parlo di non-sense o del disagio di vivere senza una direzione o un "destino" non è questo che intendo... l'idea di avere una missione o di essere eccezionale è una cosa che non mi interessa affatto... così come tutte le altre visioni che la gente si crea per tirare avanti.. ed è per questo che sono irrequieta, non voglio una presa in giro con me stessa per sistemarmi la vita.. ma purtroppo è tutto ciò che vedo in giro.. non ho un esempio, non conosco persone che stiano bene Veramente, anche se magari pensano esattamente il contrario.. ma piuttosto persone che ad un certo punto della loro ricerca della felicità hanno scelto una via di mezzo che fosse sufficientemente comoda e lì si sono fermati, per non diventare pazzi come sta succedendo a me, suppongo :) ..non conosco, invece, un vero esempio di essere umano in salute, che vive la vita adatta alla sue specie e che non abbia bisogno di aggrapparsi a qualcosa per affrontare questo non-sense.... sai che sono perfettamente d'accordo con ciò che hai detto.. io lo chiamo "seguire il flusso"... ci sono riuscita, a volte, a mollare veramente il controllo.. ma a me sembra un palliativo, o almeno lo è per me, perché non posso farlo sempre e quando mi ritrovo a dovermi di nuovo confrontare con la mia mente, di nuovo si sbriciola tutto in frammenti piccolissimi... tu ci riesci a fare quello di cui parli? Io non ci riesco a mollare veramente la presa.. ho una testa pensante che mi devo comunque portare dietro e possibilmente farci i conti, prima o poi.. e rigirare la mia mente finché avrà una forma adatta a non stridere più contro il letto del fiume.. per me questo è realistico... mettere momentaneamente da parte quel groviglio eccentrico che è la mia mente, magari meditando, per me non funziona sul lungo termine (e ho provato, sai, facendo vipassana per esempio).. oppure dire seccamente a quella parte di me "ti fai troppe pugnette, smetti.. sii felice e basta".. è come parlare a un muro. Per quanto ne so, bisogna portare avanti la testa, il cuore, la pancia e l'anima di pari passo, altrimenti non funziona.. o funziona solo Se... e la pace interiore "a-condizione-che..." mi sembra una presa in giro.. purtroppo meglio di questo, conosco solo lo stare in bilico. E bello non è.. -_-

H-all(e)y
 
inserita il 18/03/2013 12:07:19

- Ciao Lorena.. o Marina? ..o Lorenamarina? ^_^

Tubercolinica, mi hanno definita di recente.. una tendenza della costituzione fosforica, giusto? Comunque si, l'omeopatia la conosco e la uso, sono letteralmente cresciuta tra scatoloni di tubi granuli. Un amico di famiglia è omeopata ed è veramente bravo, mi ha dato una mano durante l'adolescenza e conto di tornarci il prima possibile (ma la lista d'attesa è lunga!).. e ho provato anche il litio, le fialette che dici tu (che non so come ti chiami) credo.. che però io chiamo oligoterapia, in quanto di oligoelementi si tratta.. il litio omeopatico (diluito e dinamizzato, che non è quindi "blando", in una 30CH, per esempio, non c'è che una memoria energetica) invece non l'ho mai provato. Ma, a parte il fatto che prendendo questi oligoelementi avevo lo strano effetto collaterale della "stupefacenza", che non era esattamente quello che volevo ottenere.. resta comunque un modo di affrontare la "malattia" che secondo me non porta da nessuna parte, visto che quando smetti torni dove stavi prima, in tempi più o meno brevi. Inoltre il litio è un elemento la cui dose terapeutica e quella tossica sono a un pelo l'una dall'altra, per non parlare degli psicofarmaci veri e propri, che ti risolvono una cosa e ne incasinano altre 10. Questa cosa non mi piace neanche un po'. Personalmente, poi, non credo alla versione dello squilibrio chimico, avendo conosciuto la medicina da altri punti di vista ho avuto modo di vedere molto spesso di come la medicina "dell'uomo bianco" prende spesso lucciole per lanterne, scambiando i sintomi per le cause. Succede perché questa civiltà ha la brutta abitudine di spaccare le cose per renderle lineari e comprensibili, atteggiamento che porta inevitabilmente, oltre che alla medicina, anche alla malattia "dell'uomo bianco", di cui io sono un esempio. Questo ovviamente è solo un punto di vista, ma in ogni caso non è così che voglio affrontare i miei disagi, perché non ci vedo nessuna crescita in questo.

Crescita che invece sto cercando di trovare nello studio del bipolarismo disarmonico, perché questo mi sembra essere.. c'è sempre un verso utile in ogni cosa... c'è nessuno che sia capace e abbia voglia di aiutarmi a capire cosa c'è nella mia "impronta natale" che mi ha dato queste inclinazioni che non sono più in grado di gestire in modo utile?

Grazie a chi mi risponderà e un grato abbraccio anche a chi mi ha già risposto.. il confronto, come ho scritto molte righe più in su, è la mia miglior medicina :)

H-all(e)y
 
inserita il 18/03/2013 12:21:16

- per il disturbo bipolare si usa il litio che non è uno psicofarmaco e non ha nessun effetto stupefacente. te lo assicuro. e te lo consiglio, vivamente. vedrai già cambia tutto, perchè magari ol disturbo non nasce come uno squilibrio chimico ma le situazioni della vita portano il corpo a creare questi scompensi...vale per tutti i disturbi psichici, dalla depressione alla schizofrenia. ci sono delle ragioni. intanto curati e contemporaneamente lavora su di te, che non è fare vipassana( non solo). prima devi mettere radici nella terra per poi stagliarti nel cielo. ci vogliono le basi. quindi lascia perdere ipnosi regressive e tutte le altre cose che puoi fare, ma quando hai una stabilità.
parla con qualcuno, in carne ed ossa. un abbraccio :)

one
 
inserita il 18/03/2013 12:49:27

- Per mettere radici in terra ho bisogno di qualcosa che mi faccia venire la Voglia di farlo, cosa che non ho mai avuto nemmeno quando non ero così malmessa... che sia lo sconclusionato stellium al fondo cielo? ;P

Non credo che possa farlo il litio per me ma.. capisco il concetto. Grazie del consiglio :)

*comunque anch'io ti assicuro che ogni volta che ho preso il litio mi è passata la depressione e mi è venuto lo stupore!

H-all(e)y
 
inserita il 18/03/2013 14:28:42

- rispondere a questi papiri..non ho letto tutto,ma capisco il bisogno di esprimersi.
La bipolarità ( se ti è stata diagnosticata da uno psichiatra e qui non si capisce bene)si cura con il litio.
Tutti quelli che prendono il litio,pensano di doverne fare a meno e questo è uno dei problemi della malattia quando è grave.
Prendi il litio,stai meglio e pensi di non deverlo prendere...perchè vai su.
La parola stupore mi risulta un po' falsa.
Le malattie mentali sono qualcosa di grave su cui non bisogna scherzare e invito ad andare nelle psichiatrie ogni tanto a fare volontariato,come è capitato a me ,per capire.
Il confondersi con l'altro è purtroppo della schizofrenia e non del disturbo bipolare.
Il bipolare è iperattivo fa tantissime cose,poi ha un crollo che lo porta alla disperazione e anche al desiderio di suicidio.( l'ho fatta breve).
Senza arrivare a questi estremi ,gli attori,gli artisti sono spesso bipolari e su quella fase di confine creano.
Hanno un ego fortissimo.Pero' vivono normalmente.

Quindi si puo' vivere da bipolari "miti" senza finire in psichiatria che non auguro a nessuno.
I bipolari da me osservati hanno aspetti di sole con Urano (in questo caso urano diventa i nervi e l'elettricità).
I matti nei film mettono carta stagnola in testa per difendersi dall'elettricità ( non sono stupidi in fondo)
Gli aspetti di opposizione Luna/Nettuno possono dare malattie psicotiche gravi, non è il tuo caso.
Tu hai uno stellium in terza con diversi pianeti ( dei matti)li'.
Vedo ,scusa, un grande narcisimo (i gemelli) e una grande ipersensibilità.
Lo stellium come ho già detto in un altro post, diminuisce la forza dei pianeti,perchè ognuno tira dalla sua parte.
Insomma potrei sbagliarmi,pazza non sei e neppure folle (ci vuole la dodicesima).
Anche se essere folli è un pregio e non un difetto,questo mi è stato detto da un amico psichiatra.
Se un uomo ti ha distrutta capita a molte,almeno questo è quello che noi pensiamo quando ci succede,poi bisogna vedere quanto noi abbiamo distrutto lui.
Ti consiglio la psicoterapia, perchè hai secondo me una personalità bordeline narcisista,lo si nota anche nel lungo esporre.
Non è una sciocchezza e non si guarisce neppure con i farmaci.
Quindi psicoterapia a gogo.
Spero di non essere stata dura,conosco persone come te e so che soffrono,ma questo è quello che penso.

ps. confondersi con le piante è bellissimo,così capiamo quello di cui hanno bisogno( loro non parlano come noi)spero tu abbia il pollice verde e non che anch li' continui a vedere te stessa come in uno specchio.
I cinesi dicono "cura il tuo giardino e troverai la felicità".

Ti auguro di trovare la persona in grado di aiutarti e spero di non averti offeso,ma a volte pensare di essere matti per ipersensibilità, fa diventare ancora più matti.

Ciao Daisy

ho scitto anch'io un papiro.

daisy
 
 
 
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