domenica 24 novembre 2024
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Interpretazione dei temi natali
   
  YIN VS YANG VS UNITY
discussione inserita da H-all(e)y
 
Ciao a tutti, sono fresca fresca di iscrizione e chiedo cortesemente un aiuto interpretativo a chiunque avrà voglia di darmi una mano a... non andare fuori di testa :)

L'argomento principale in questo momento per me è la questione delle polarità... qualche giorno fa ho incontrato un po' per caso la versione ufficiale scientifica di un disagio che ho sempre percepito in me ma, non avendo come bagaglio educativo la medicina occidentale (bensì quella olistica), non l'avevo mai preso in considerazione prima: il disturbo bipolare. Ora, non è che aver scoperto anche questa versione della "cosa" mi aiuti chissà quanto... ma è come se mi avesse messo in una prospettiva più cristallina la dinamica interiore che ha fatto sì che io sia, o sia diventata, quello che sono. Oltretutto mi ha riportato nuovamente all'astrologia, che è stato il mio primo strumento di auto-conoscenza, che ho poi purtroppo perso per strada. Sono stati i libri di Lisa Morpurgo a farmi pensare per la prima volta che in me c'è senza dubbio una componente preponderante che riguarda l'equilibrio (quando va bene) e la scissione (quando invece l'armonia se ne va a..). A questo proposito mi ricordo che mi aveva colpito il fatto che nel mio tema ogni pianeta è in aspetto col suo opposto/complementare (parlo sempre di astrologia morpurghiana), nella fattispecie: Sole/Saturno e Luna/Urano sono congiunti, Mercurio/Giove e Venere/Marte sono in trigono, così come anche i due pianeti ipotizzati da Lisa (che ho scelto di identificare con X-Haumea e Y-Makemake), sono in aspetto tra loro: Nettuno/yMakemake sono in trigono e Plutone/xHaumea sono semiquadrati. Nonché le case mi riportano alla stessa impressione, l'ascendente Bilancia che ribalta tutte le corrispondenze coi segni, la perfetta quadratura dei due assi (la croce, tra l'altro, è un simbolo che sento, mio malgrado, piuttosto familiare) e come ciliegina finale la posizione dei miei Nodi Lunari, con quello Nord in Ariete e nell'opposta/complementare casa settima, e quello Sud in Bilancia e casa prima. Il che parla eloquentemente della mia scissione (o forse non-scissione?) Io-Altri, che è uno dei miei maggiori problemi.. in quanto non sono capace di relazionarmi agli altri (umani, animali e a volte anche piante!) senza perdere la mia identità, mi regalo con tanta dedizione a chi sta fuori di me che finisco col perderla.. e ovviamente ne soffro, perché resta comunque in me qualcosa che è solo mio, qualcosa che sono IO ma che non ha più nessuna spontaneità. E' un inferno. Nell'ultima di queste occasioni ho scelto di seguire questa mia inclinazione fino alle ultime conseguenze, non sapendo cos'altro fare per liberarmene ho deciso di esasperarla. E in certa parte ha funzionato, dopo quattro anni di relazione con una persona a cui ho letteralmente lasciato devastare la mia identità, sono veramente arrivata all'osso, finché un vago ricordo di istinto di conservazione ha tirato fuori i denti e mandato tutto quell'insano "equilibrio" all'aria. Ora (dopo questo lungo incubo) sto cercando di starci attenta, perché mi rendo conto che questo fa parte della mia natura intrinseca (o di qualche dannato trauma infantile, chissà!) e ben sapendo che rischio la "fusione" con l'altro ad ogni mio avvicinarmi ad un essere vivente, cerco di mantenere un minimo di distacco che mi consenta di non ritrovarmi per l'ennesima volta nella stessa situazione. Peccato però, che nonostante la tanto desiderata libertà di movimento che ne consegue, mi sento persa. E non saprei proprio dire cosa è peggio, se l'essere in contatto, fusa nell'altro e sentirmi quindi in gabbia, o essere "in-dipendente", libera ma senza direzione, nel vacuum. Mi rendo conto, ultimamente, che mi sento un IO, mi sento un individuo solo quando sono in relazione a qualcuno o qualcos'altro. Come dire che concepisco la luce solo se la contrappongo al buio, e via di seguito con tutta la serie dei dualismi possibili e immaginabili. Senza contrapposizione non sono nulla (o tutto?). Eppure, la contrapposizione per me non esiste affatto (si, tutto!), perché mi sembra di stare contemporaneamente sia di qua che di là. Sono Alice nello specchio, sono lo specchio e sono anche "me". Sono la bambina che come prima idea di se stessa diceva di essere un camaleonte, sono la ragazza che non ha nessun motivo per sostenere un qualunque punto di vista piuttosto che un altro ma che lo fa continuamente, perché sente lo squilibrio dell'interlocutore quando sceglie una posizione in un dato argomento e tenta di recidere via tutto il resto, come se fosse possibile... prendo "le difese" di un punto di vista opposto/complementare ma comunuque non mio, solo perché sento che l'equilibrio è stato infranto, che un'unità è stata spezzata.. e sono, ormai, anche la donna che ama e si mette incondizionatamente in gioco ma che ha anche la necessità incondizionata di rimanere libera nei passi. Un Tao è stato il mio primo tatuaggio, quando ero ancora così immatura da non sapere nemmeno cosa significa realmente. Ora lo so e lo vivo ma non riesco a muovere un passo avanti, né uno indietro. Non riesco ad estirpare da quel ricordo ancestrale di unità/fusione una strada che sia la mia, un modo che sia il mio, una persona, un luogo... un perché.... ma non riesco nemmeno a sentirmi a mio agio in questo "stadio staminale", in questo limbo che è molto più casa mia di quanto non lo sia qualunque altra cosa che abbia trovato qua, nel mondo... allora vengono fuori quelle fluttuazioni di umore che la medicina chiama "disturbo bipolare"... ci sono momenti in cui la mia energia vitale inespressa (non incanalata, non formata, perché non !VOGLIO! scegliere una sola forma, non ne !VOGLIO! le ristrette e soffocanti conseguenze tridimensionali!) è troppa e divento "iper" e isterica per un pò.. ma poi inevitabilmente questo sbotto si esaurisce, perché non aveva una reale direzione... e torno quindi nel vacuum e l'energia mi torna sotto i piedi, torno nella mia tristezza senza possibilità di consolazione. In uno dei pochi articoli veramente interessanti sul bipolarismo ho letto che se dai ad un bipolare qualcuno o qualcosa di cui prendersi cura, migliora automaticamente. Per me è senza dubbio vero, resta però un'arma a doppio taglio che non posso più concedermi, perché finisco per "diventare l'altro" ed esaurire me. Negli ultimi mesi, dopo quell'ultima relazione fusionale, ho scelto appunto di cambiare strategia con me stessa e di cercare di proteggere la mia propria identità dall'onnipresente influenza del mondo esterno. Nel momento in cui ho preso questa decisione, la mia polarità altalenante è diventata quasi invivibile. Se prima, tra depressioni ed euforie, c'erano anche momenti di "normalità umana" adesso non ce n'è più. Ho eliminato tutto ciò che mi dava direzione, nonché scusanti per non prendermi esclusivamente cura di me e "diventare ciò che sono", partorire me stessa.. e il risultato è che mi sento imprigionata in un singolo punto, nemmeno un tunnel o un'angusta fessura.. un unico punto cieco.

Cosa diavolo devo inventarmi per non diventare definitivamente schizofrenica?? Ce l'ho scritto nelle stelle che sono così invertita e ri-invertita e ri-invertita su me stessa, o lo vedo solo io e sono malata?

Chiedo scusa per la verbosità ma non so più dove altro andare a parare... i terapeuti e anche gli amici illuminati che ho la fortuna di conoscere non sanno darmi una mano, perché non hanno un panorama abbastanza ampio per che possa includere anche il mio, con tutti i rovesci della medaglia che mi sono tanto necessari e da cui non riesco proprio a prescindere.. se qualcuno può illuminarmi...

..questi sono i miei dati: 3 dicembre 1986, ore 1,38 am, Padova

Grazie...

H-all(e)y

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