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IL FORUM DI ERIDANO SCHOOL - ASTROLOGIA E DINTORNI
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CHIRONE
discussione inserita da Arcangelo |
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ho voluto darmi qualche informazione in più per chirone, in attesa di comprare il libro "Saturno, chirone e i centauri" della Reinhardt, che magari può essere utile anche a voi/noi.
"L’1 novembre 1977, l’astronomo americano Charles Kowal scoprì un piccolo pianeta con un’orbita del tutto eccezionale. Qualche settimana dopo il pianeta fu chiamato Chirone. Nel nostro sistema solare ci sono centinaia di asteroidi - molti fra i quali sono più grandi di questo nuovo corpo celeste, il cui diametro presunto non supera i 160 km. Tuttavia, l'orbita di Chirone, posizionata tra Saturno e Urano, è unica. Chirone impiega circa 50 anni per compiere una rivoluzione completa, e talvolta presenta forti "inclinazioni" verso Saturno o Urano. Il suo cammino è instabile, poiché lo ha percorso probabilmente solo per un paio di migliaia di anni (e, si presume, lo seguirà ancora per altri duemila anni). Nel 1991, Chirone fu classificato come cometa catturata. Gli astronomi non sono riusciti a stabilire in modo unanime se si tratti di un asteroide o di una cometa, così si è deciso di includerlo in entrambe le categorie. La sua posizione può essere calcolata in modo affidabile per il periodo compreso fra il 1500 a. C. e il 4000 d. C. Oltre tale periodo, ogni calcolo è da considerarsi inattendibile.
La maggior parte degli astrologi lo considerano come una sorta di "mediatore" fra i due pianeti e come punto di contatto tra il "Guardiano delle Sfere" (Saturno) e i pianeti esterni.Il glifo a forma di chiave, raffigurato a fianco, è stato ormai ampliamente adottato e costituisce in parte la base d'interpretazione: Chirone rappresenta una chiave di apertura verso i pianeti esterni, nonché verso le sfere della vita che si ritrovano nella storia del personaggio mitologico.
Secondo la mitologia Cronos (o Saturno) si innamorò follemente della ninfa Filira. Sua moglie (Rea) lo colse sul fatto e Cronos, trasformatosi in uno stallone, fuggì. Il centauro Chirone, metà uomo e metà cavallo, fu il frutto di questa unione. Quando Filira vide suo figlio, sentì una profonda avversione e chiese a Zeus di trasformarla in un tiglio. In seguito Chirone si ritirò in una grotta sul Monte Pelion, dove insegnò ai giovani eroi le arti marziali, l’arte della caccia e della musica. I suoi alunni più celebri furono Achille, Ercole, Giasone e Asclepio. La fine della storia contiene un messaggio simbolico: involontariamente Chirone fu ferito da una freccia velenosa del suo amico Ercole. Poiché Chirone era immortale, continuò a vivere con questa terribile ferita incurabile. Quando arrivò il momento della punizione di Prometeo, Chirone chiese di morire al suo posto. Il sacrificio della sua immortalità, lo liberò dal tormento.
Chirone è una figura sia umana, sia animale, che combina gli aspetti oscuri e istintivi della natura con quelli razionali. Astrologicamente rappresenta la saggezza, la pazienza e il dominio sugli istinti oscuri. A causa della sua ferita incurabile, ha una profonda conoscenza della sofferenza in tutte le sue forme. La saggezza che acquisisce attraverso il dolore gli consente di alleviare le sofferenze altrui.
Dall'interpretazione di un bel saggio di Gadamer (1993):
"…Qui, accanto all’aspetto demiurgico del sapere e dell’arte, emerge il dolore contenuto nella comune matrice umana, corporea e mortale, che unisce, al di là dei ruoli, medico e paziente. Per poter curare, il medico non deve mai pensarsi separato dal suo aspetto di paziente. La repressione di questo polo della coppia porterebbe il medico a una soglia pericolosa caratterizzata dalla convinzione di non avere nulla a che fare con la malattia. Analogamente, quando una persona si ammala, è importante che venga alla luce la figura del paziente/medico, cioè il fattore di guarigione interno al paziente, la cui azione curativa è uguale a quella del medico che compare sulla scena esterna. Un medico “senza ferita” non può attivare il fattore di guarigione nel paziente e la situazione che si crea è tristemente nota: “da un lato sta il medico sano e forte, dall’altro il paziente, malato e debole”.
Non occorre certo che tutti i medici si ammalino di cancro… ma lasciare emergere il paziente che ogni medico ha dentro di sé, significa, per il medico, saper riconoscere la propria umanità e avere il coraggio di lasciarla entrare nella relazione col proprio paziente per poterla usare come strumento di cura in alleanza con le risorse che il sapere tecnico-scientifico ci ha messo a disposizione. Significa saper sviluppare quella capacità empatica che rende più facile individuare il sottile confine che esiste fra l’opportuno e il superfluo, fra l’utile e il dannoso, fra il troppo e il troppo poco. Significa saper utilizzare quegli strumenti a beneficio della persona piuttosto che della malattia. Significa saper usare le teorie della scienza e non farsi usare da esse.
Questi sono i temi che emergono dall’esperienza diretta dei “guaritori feriti”.
e ancora, un'altra interpretazione:
"Questo mito ha una grande profondità ed è di grande importanza dal punto di vista astrologico. Come i Centauri, noi siamo in parte animali, istintivi e mortali, e in parte immortali e spirituali. E' significativo che la freccia sia penetrata nella coscia, la parte animale di Chirone. Il mito indica che sono i nostri corpi ad essere feriti, e Chirone nel tema indica dove abbiamo il potenziale di riconnetterci e di integrare la nostra pura consapevolezza spirituale con la oscura saggezza animale. Nelle ultime poche centinaia di anni abbiamo visto la tremenda esplosione dello sviluppo scientifico, che ha permesso alla razza umana di imbrigliare le risorse del mondo a proprio beneficio. Abbiamo perfino cominciato a lottare contro la nostra mortalità, con lo sviluppo uraniano della criogenesi. Stiamo investendo pesantemente nelle ricerche sulla clonazione e sulle cellule staminali e, sebbene questi progressi siano assolutamente logici in una visione uraniana , mancano completamente il bersaglio dal punto di vista di Chirone.
Abbiamo dovuto aspettare gli anni 70 perché emergesse una consapevolezza collettiva che il nostro sviluppo scientifico e tecnologico poteva danneggiare il nostro pianeta e i nostri corpi e che poteva esserci un alto prezzo da pagare. Allora ci fu una nuova consapevolezza della fragilità del mondo, una nuova consapevolezza che il cibo che stavamo mangiando, l'acqua che stavamo bevendo, le medicine che stavamo assumendo, i cavi elettrici che correvano sulle nostre teste potevano avvelenare i nostri corpi.
E' difficile rendersi conto ora che ci sono stati tempi in cui era dato per scontato che tutti gli sviluppi scientifici fossero positivi e che le riserve naturali della terra potevano essere sfruttate a nostro beneficio senza conseguenze. Il tema di Chirone descrive il prezzo che noi paghiamo per aver pensato che siamo immortali e onnipotenti e in pieno controllo di noi stessi e del mondo. Alla fine non possiamo vivere come esseri immortali, dissociati dai nostri corpi animali. In qualche modo, Chirone può essere visto come un'evoluzione di una specie di oscura saggezza che è la controparte della brillantezza e della chiarezza della visione uraniana. E' la parte animale di noi che è fallibile perché soffre e perché è mortale. Chirone è perciò il nostro tallone di Achille, la parte di noi che non può essere curata, dove, in definitiva, noi abbiamo bisogno di accettare le nostre imperfezioni e sviluppare la compassione per noi stessi e per gli altri.
Nel tema natale, Chirone indica dove e come ci sentiamo a disagio e fallibili e dove sentiamo che non siamo accettati o accettabili. In questo senso, Chirone descrive dove e come è probabile che finiamo per fare da capro espiatorio al gruppo, dove mostriamo le imperfezioni che il gruppo sta negando e perciò siamo messi sotto accusa ed esclusi. C'è una forte connessione tra Chirone e la chiamata sciamanica. In tutte le culture e gruppi ci sono sempre state e sempre cui saranno figure sciamaniche che portano il peso dei mali del clan o del gruppo, e funzionano come guaritori del gruppo. Nel tema Chirone sta dove al tempo stesso soffriamo e curiamo, ma la guarigione è a beneficio degli altri e non di noi stessi.
Secondo la legge degli opposti, che è centrale per il pensiero astrologico e psicologico, analizziamo la ferita e la cura. Il fatto che siano opposte implica che sono intimamente connesse e dipendenti l'una dall'altra. E' per questo che usiamo il termine "guaritore ferito". Giusto per rendere le cose un po' più complicate, penso che sia più appropriato vedere Chirone nei termini di una relazione triangolare tra il ferito, il guaritore e il feritore. Essi non sono altro che aspetti della stessa cosa. Così Chirone è ferito nel senso che è dove siamo alienati, messi al bando, vittimizzati e colpevolizzati. Ma è per questo che Chirone ha particolari doti di guaritore, perché noi possiamo essere davvero compassionevoli (che significa "soffrire con") quando possiamo davvero correlarci con la sofferenza di un'altra persona perché è la nostra stessa sofferenza. Ma è anche dove siamo capaci di ferire gli altri, perché, come animali, siamo estremamente vulnerabili quando siamo feriti e più inclini a reagire e attaccare come mezzo per difenderci. Questo è un triangolo piuttosto complesso ma vale la pena di tenerlo a mente.
Ciò che alla fine muore è il nostro bisogno di guarire noi stessi, il bisogno di essere perfetti e senza punti deboli, e il nostro bisogno di essere accettati. In un certo senso, Chirone nella carta descrive dove dobbiamo rinunciare al controllo dell'ego. Nel processo, impariamo ad essere leali alla nostra natura istintuale. Chirone spende una grande quantità di tempo e di energia tentando di curare se stesso, che è quello che facciamo tutti laddove si trova Chirone nei nostri temi, perché è un punto così profondamente sensibile. Cerchiamo di forzare noi stessi a dare la migliore prestazione possibile, di essere forti e potenti dove è il nostro Chirone. Fino a quando tentiamo di "sistemarlo", è probabile che non facciamo che renderlo peggiore, e diventare più difensivi e aggressivi. Alla fine, se siamo fortunati, rinunciamo a questo compito inutile e impariamo ad accettarci come siamo."
naturalmente questo è un piccolo spunto di ricerca, dove possiamo trovare varie chiavi di lettura,magari utili per noi.
un salutone, arcangelo
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RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 32 - Inserisci una risposta a questa discussione |
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A CURA DI |
inserita il 20/02/2008 19:11:08
- Se ci pensi......
Il rapporto PLUTONE/CHIRONE diventa molto interessante
CHIRONE:metà uomo/metà animale(procarioti ed eucarioti)
l nomade, il capro espiatorio, il guaritore di ferite, la ferita che si risana; questi sono i temi di Chirone.
PLUTONE tutto uomo (eucarioti)
ma sempre" cellule "che il ns Sole prometeo deve avvicinare...pensa alla "cellula suicida"....
"La sopravvivenza, la battaglia fino alla morte, la fine di ciò che è consumato e inutile, la pulizia del passato, il bisogno disperato di una nuova visione del mondo: questi sono i temi di Plutone.
Non è una congiunzione allegra questa, tuttavia può liberarci da molte situazioni, sia nella vita individuale che in quella collettiva.
Il mito di Chirone è in relazione alla sua accettazione ultima della morte perché, come immortale, non può più sopportare il dolore. Forse, sotto questa congiunzione, abbiamo bisogno di abbandonare i nostri sogni infantili di immortalità, di essere guidati da uno Stato divino e umanitario, o credere che nelle nostre vite private così come nel mondo esterno la bontà è sempre immediatamente riconoscibile e viene premiata mentre la malvagità è punita. La guarigione, per Chirone-Plutone, arriva con una misteriosa miscela di duro realismo e profonda compassione: accettare il mondo così com’è, mentre evitiamo l’amarezza, la rassegnazione passiva
Aspetto simbolico Chirone-Plutone :
due cellule che devono raccontarsi la loro storia?????
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naja chiede lumi a Lidia |
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inserita il 20/02/2008 19:31:34
- Lidia...poi giuro mi fermo
la psicosomatica..sta lì
" in quel racconto fra cellule"
...e in come dispiega i suoi fili su tutti i simboli..
domani ,se sono in forze,ti posto una ricerchina forse interessante
Ma ti prego-luce della mia anima-dimmi se sono un viandante che può continuare a cercare in questa direzione...o se se sto proprio Fuori
Io non ho problemi a cambiare strada se capisco che sto sbagliando...tanto "il sacco della passione" è sulla mia spalla non sulla strada..ed è per questo che ci tengo a una TUA BUSSOLA...adesso ti faccio sorridere: le tue bussole sono il mio "eucalipto"...mi fanno respirare meglio
grazie..e ovvio..quando puoi mi rispondi...complicità fra apette rispettose
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naja chiede lumi a Lidia |
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inserita il 20/02/2008 21:21:39
- Per capire un pò meglio anche il passaggio verso urano, posto anche un trafiletto che lo riguarda:
"Prometeo è «cugino» di Zeus e figlio di un titano, Giapeto: Zeus è infatti figlio di un altro titano, Crono. Le tradizioni differiscono sul nome della madre: vengono ugualmente citate Asia, figlia di Oceano, o Climene, anch’ella un’altra Oceanina. Prometeo ha diversi fratelli: Epimeteo, che è, in contrasto con lui, il «maldestro» per eccellenza, Atlante, Menezio. I suoi figli sono Deucalione, Lico e Chimereo.
Alcune tradizioni sostengono che Prometeo abbia creato i primi uomini modellandoli con la creta. Secondo A. de Souzenelle: «Prometeo li forma dal fango della terra che impasta con le sue lacrime» (A de Souzenelle, 1999, p.278). Secondo Graves: «Prometeo, figlio di Giapeto, con il consenso della dea Atena, li formò (gli uomini) a immagine e somiglianza degli dei impastando la creta con l’acqua del Panopeo, fiume della Focide; e Atena soffiò in essi la vita» (Graves, 1999). Ma questa leggenda non appare nella Teogonia di Esiodo, in cui Prometeo è semplicemente il benefattore dell’umanità e non il suo creatore. Proprio per gli uomini Prometeo aveva ingannato Zeus.
Una prima volta a Mecone, durante un solenne sacrificio; egli aveva diviso un bue sacrificale in due parti: in una parte aveva messo sotto la pelle la carne e le viscere che aveva ricoperto con il ventre dell’animale; nell’altra parte aveva disposto le ossa spolpate sotto il grasso bianco. Poi aveva detto a Zeus di scegliere la sua parte[2]; la rimanente sarebbe toccata agli uomini. Zeus scelse il grasso bianco, e, quando scoprì che non nascondeva che ossa, fu invaso da un grande rancore contro Prometeo e contro i mortali che erano stati favoriti da quell’inganno. Per punirli decise di non inviare più loro il fuoco. Scrive Esiodo: «Così disse Zeus irato, che sa di umani pensieri, e da allora d’inganno memore sempre non concesse più ai legni la forza del fuoco indefesso per gli uomini mortali che sulla terra hanno dimora.» (Esiodo, 1988, 561-565). Allora Prometeo li soccorse di nuovo; sottrasse semi di fuoco «alla ruota del sole» e li portò sulla terra nascosti in un gambo di ferola. Un’altra tradizione vuole che abbia sottratto questo fuoco alla fucina d’Efesto. Zeus punì i mortali e il loro benefattore. Contro i primi pensò di mandare una creatura modellata espressamente, Pandora, mentre incatenò Prometeo sul Caucaso con lacci d’acciaio e inviò un’aquila, nata da Echidna (la «vipera» n.d.a.) e da Tifone, che doveva divorargli il fegato ogni giorno, poiché di notte ricresceva, giurando sullo Stige di non staccarlo mai dalla roccia. Tuttavia, allorché Eracle (l’Ercole dei latini n.d.a.) passò nelle regioni del Caucaso, trafisse con una freccia l’aquila e liberò Prometeo. Zeus, felice di questa impresa che accresceva la gloria del figlio, non protestò, ma, affinché il suo giuramento non fosse vano, ingiunse a Prometeo di portare un anello fatto con l’acciaio delle sue catene e un pezzetto di roccia alla quale era legato: così che un legame d’acciaio continuava a immobilizzare il Titano sulla roccia antica. Fu in quel momento che il centauro Chirone, ferito da una freccia d’Eracle, che lo faceva soffrire incessantemente, desiderò morire, e, poiché era immortale, dovette trovare qualcuno che accettasse la sua immortalità; Prometeo gli rese questo servizio e diventò immortale al posto suo. Zeus accettò la liberazione e l’immortalità del Titano, tanto più volentieri in quanto quest’ultimo gli aveva reso un grande servizio rivelandogli un antichissimo oracolo, secondo il quale il bambino che egli avrebbe avuto da Teti sarebbe stato più potente di lui, e, fattosi adulto, lo avrebbe spodestato.
Prometeo, infatti, aveva capacità d’indovino. Fu lui ad indicare ad Eracle il modo di procurarsi i pomi d’oro, insegnandogli che soltanto Atlante avrebbe potuto coglierli nel giardino delle Esperidi. Egli consigliò anche, al figlio Deucalione, il modo di salvarsi dal grande diluvio che Zeus meditava per annientare la stirpe umana e che egli aveva saputo prevedere."
per l'ultima parte, come dicevi tu Lidia, più che indovini urano rende telepatici (come Rol). e qui secondo me sta il cardine separatore di ciò che abbiamo sempre investito nell'astrologia. dato che una volta si considerava indovino colui che sapeva leggere nel tempo e attraverso le cose, e l'astrologo era dato per una persona che aveva queste capacità, l'astrologia era vista sotto urano. quando si è capito (cioè hai, avete capito) che l'astrologia è un campo molto più vasto concernente un'infinità di archetipi, simboli, immagini preposte nel collettivo e non solo riguardante il campo di urano, ma più in toto anche un analisi del carattere e via a seguire, si è ricontrollato e la si è posta più verso nettuno, perchè è una disciplina veramente olistica, più simile al pianeta col tridente.
a dopo il seguito..
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arcangelo |
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inserita il 20/02/2008 21:48:34
- arcangelo...che delizia le tue preziose storie del mito..un'occasione a portata di mano per riflettere
ma permettimi di DARE UN BUFFETTO SIMPATICO AL TUO GIOVE:
tu da questa favola che spunti ne deduci???
"dove e come" le sottili trame del mito si trasformano in" abiti d'anima" per noi contemporanei??
Se tu fossi l'epilogo moderno di una tragedia greca che cosa suggeriresti al pubblico che "ha seguito il racconto"????
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naja sooto effetto eclissi...chiede ad arcangelo |
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inserita il 20/02/2008 22:47:33
- mi si è fermato il pensiero in particolare su due punti: l'amore che prometeo nutre per gli uomini: per loro truffa giove (che detta così sembra una cosa da niente ma per "loro" truffare il proprio Dio onnipotente non era poi cosa da poco, è come andare da saturno in persona e schiaffeggiarlo) ruba il fuoco con la complicità di Atena, e dà l'oblio della morte. quindi è una persona che ama la condizione umana, e questo si collega con chirone, che alla fine, costretto dalle sofferenze, scambia l'immortalità per la condizione pari a tutti gli esseri viventi.
il secondo punto riguarda dare l'oblio della morte: dà un grande regalo all'umanità, che però può trasformarsi in un oblio della vita, perchè il non sapere quando si muore dà una condizione di eternità alla mente, se non si fa attenzione. e allora cosa succede? succede che proprio chirone andrà da lui e, lui chirone, un centauro con mille saperi e mille discipline, un maestro di sapienza, chiederà di scambiare le sue credenziali immortali con il rivoluzionario, l'innovatore, il temerario e incurante delle autorità presenti, Prometeo, che ha già sfidato più volte la vita e che ora sta sperimentando, proprio come chirone, una sofferenza infinita, legato ad un masso di roccia del caucaso, sempre con quell'anello. chirone secondo me gli riporta la preziosità della vita, simbolicamente parlando, dopo che l'ha scoperta, e urano-prometeo ha il dono di renderla immortale. e già qui secondo me si va oltre il concetto di coscienza.
si fa già fatica a comprendere l'inizio del regno di urano. chirone sembra proprio la porta di ingresso per qualcosa che è più aldilà, o perlomeno non percepibile direttamente, oltre le soglie del guardiano-saturno, che mantiene in modo omeostatico la nostra coscienza. c'è qualcosa con chirone che non si riesce sempre a capire, e la sfida è fare sempre più luce su questo. e alla fine però, bisogna comunque accettare la morte, anche dopo tutte le arti, tutte le discipline, le musiche, le medicine. come a dire che noi abbiamo la possibilità di guarire, ma dalla morte non c'è scampo. però il nostro percorso in vita può portare la nostra consapevolezza da prometeo, e proseguire oltre col pensiero e con l'anima, verso gli altri regni transaturnini.
se volete sapere il mio parere, così di getto ripassiamo i regni: urano (cielo)- che secondo me riguarda il cielo entro l'atmosfera, all'interno della terra, dove si svolge la vita-ciò concorderebbe con una visuale di prometeo sempre vicino agli uomini, che gli può permettere di dare messaggi che gli possano servire, il loro FUOCO attuale, che aggiunga alla consapevolezza sempre qualcosa in più. Nettuno rappresenta simbolicamente il Dio dei mari, ma secondo me rappresenta anche il mare nostrum collettivo, dove sono sepolti tesori nascosti comuni, ma contiene anche una potenza psichica superiore, ed inoltre secondo me possiede gli archetipi dell'inconscio, le chiavi. è una corrente che a livello simbolico una volta conteneva la cosa più misteriosa possibile, le profondità del mare, dove si credevano fossero nascoste cose difficili a dirsi, oltre umane, superiori a qualsiasi comprensione, ma a disposizione per l'uomo, perchè simbolicamente l'uomo il mare lo cavalca con le sue navi, e quindi può intraprendere una scia in questo suo vagare..e magari trovare anche qualche tesoro nascosto dopo qualche emersione fortunata.
Plutone invece per me rappresenta qualcosa di ben superiore che il regno dei morti: è il punto di contatto tra la vita e la morte, in un regno che è comprensibilmente difficile capire per la mente umana. a tratti penso che rappresenti l'universo, e delle potenze sì superiori ed un linguaggio difficile da conoscere, poichè si sintonizza su binari sicuramente non umani in senso stretto. contiene tutto il potere della continua creazione, detta vita, e tutta la sua mancanza di rigenerazione, morte, per una nuova trasformazione di ciò che passa da uno stato all'altro..è la progressione di livelli che facciamo fatica a comprendere.
e tra tutti questi, chirone è per me la porta d'ingresso ad una condizione superiore.
voi che dite?
sono qui, arcangelo
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arcangelo |
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inserita il 21/02/2008 00:54:26
- Altri spunti:"Per Kafka vi sono quattro fasi di questo mito fondante del Moderno:
nella prima, Prometeo, reo di aver rubato il fuoco agli dei, è condannato ad essere incatenato nel Caucaso e all’eterno supplizio delle aquile che gli divorano il fegato; nella seconda, il martire, nel tentativo di sottrarsi al becco delle sue torturatrici si schiaccia contro una roccia fino a divenire tutt’uno con essa; nella terza, il suo sacrificio e il suo supplizio, nel corso dei millenni, vengono dimenticati; nella quarta, dopo lungo tempo, l’infrazione e punizione perdono senso e prevale la stanchezza, sia degli dei che delle aquile e della stessa ferita, la quale, alla fine, si rimargina.
Per Cometa il mito sopravvive proprio in virtù di questa sublime dimenticanza che consente all’eroe di essere ricordato, come se l’oblio “fosse l’essenza di ogni vera memoria mitologica”."
un altro collegamento urano prometeo: prometeo era un gigante, e i giganti, come dice bevilacqua, riescono a vedere più avanti delle aquile. ciò che è già passato l'hanno visto prima che accadesse. e qui un altro collegamento con la telepatia di urano, e della lettura dei messaggi che sono nell'etere.
Esiodo afferma che con Prometeo è finita l'età dell'oro: quale migliore collegamento per un pianeta che viene dopo il guardiano della soglia (saturno)
l'opera che egli rivolge all'umanità, è in fondo monodirezionale: è quasi un eccesso di amore, senza prevedere però le conseguenze (lui che invece sapeva prevedere nel tempo, o meglio leggere i messaggi presenti nell'aere). e così Corifea infatti lo esorta:
«Tu non giovare gli uomini oltre il giusto dimenticando te nella sventura.»
(Eschilo, 1991, p. 120). è come se l'eccesso di preoccupazione verso la perfezione degli uomini gli facesse dimenticare della sua condizione, gli facesse dimenticare di sè, e questa è una mancanza di amore e rispetto, oblio per sè, quando (l'astrologia e lo zodiaco insegnano) l'acquario non è ancora completamente staccato dall'Io.
Nel guaritore ferito-chirone emerge il
dolore contenuto nella comune matrice umana, che unisce al di là dei ruoli medico e paziente, e unisce natura di semidio con la natura umana, tramite la sofferenza- 1° ponte per arrivare alla condizione di semi-deità: la sofferenza.
Prometeo non sopporta l’ingiustizia ed è pronto a pagare qualsiasi prezzo, battendosi contro di essa. E qui torna il costante sbilanciamento verso l’esterno. Egli usa la sua capacità di previsione per aiutare gli altri, mentre non la utilizza per sé: quel dare-dare-dare tipico del legno sbilanciato, che arriva a consumare la propria acqua, quasi senza accorgersene, come lo rimprovera Corifea.
e qui si fa un parallelismo con chirone, il quale come prometeo dà senza sosta nozioni, insegnamenti, cure, ma non cura sè stesso.
per ora mi fermo qui, baci arcangelo
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arcangelo |
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inserita il 21/02/2008 02:00:45
- ultimo delirio spunto...eclissi di luna incombe e il cielo diventerà rosso come la mia faccina-febbricitosa--ma c'è arcangelo che ha promesso che sorveglia e poi ci racconterà
Domani con calma leggo tutto per bene e intanto aggiungo ulteriore mio delirio ( vi prego non trascurate gli altri....li ho messi così in ordine sparso..e non per sequenza di ragionamento)
L'orbita di Chirone viaggia fra Saturno e Urano....
se stabiliamo simbolicamente una connessione necessaria fra Chirone e il Sole..dentro cui Prometeo alberga...quello Scambio fra Chirone e Prometeo mortalita/immortalità..potremmo simbolicamente leggerla come un 'orbita particolare quella di Chirone "dove Saturno tramite Chirone accetta da Prometeo la consegna a lui del ns super-io e ci affida a Urano,inteso molto come simbolo in cui il MOLTEPLICE deve essere agito come Ferita (al super-io) Inguaribile
ma perchè Urano ci porta simbolicamente verso quell'energia dove solo lui urano-simbolo può concepire il MOLTEPLICE
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naja pre- eclissi |
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inserita il 21/02/2008 02:10:41
- e scusate,il post è partito prima,
IL MOLTEPLICE simbolicamente è molto legato a una parte ns "animale-istintiva"..ecco perchè Chirone saggio ma anche animale è un ponte-medico importante per conoscere e riconoscere i "racconti delle ns cellule"e affidarli ad urano....saggi ma istintivi...la dicotomia più affascinante che l'umanità non ha mai risolto.....
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naja pre- eclissi |
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inserita il 21/02/2008 13:38:29
- cari amici,ho pensato ad un altro spunto riguardo al nostro tema, che vi posto:
chirone e prometeo, entrambi abituati a dare, dare, dare, a fondo perduto, devono darci una coscienza di noi diversa. chirone la apprende attraverso l'accettazione della morte, prometeo la apprende con una rigenerazione di un fegato che deve rigenerarsi e ricostituirsi in un modo nuovo (uno ogni giorno), e lasciare vecchie strutture e significati : e l'aquila, sarà proprio quella che gli farà vedere più in alto!
dopo potrà essere degno dell'immortalità..che gli viene concessa da chirone. alla fine di questo procedimento entrambi hanno consapevolezze di sè diverse; e con urano la nostra coscienza di sè è nettamente diversa, perchè si ha un'individuazione diversa.
aquila-fegato (giove) saturno-chrono padre di prometeo, funzione che toglie ciò che non serve più, chirone sapienza-arte-medicina che porta il sole-bambino ad essere re (dallo spunto di naja), e lo porta, dove? a superare la propria mortalità e il proprio dolore, ad accettare la ferita di essere nati, quella più grande: e a conseguire il proprio progetto superiore: e tale progetto è tale solo se vi partecipa anche urano,che sarà il primo transaturnino a darci i messaggi di un mondo che noi non percepiamo direttamente, ma di cui riceviamo i simboli e i transfert, che dobbiamo ricondurre alla decodifica, (mercurio), servo del sole.
tramite un'assimilazione e una scala di significati tesa a considerare la vita come viaggio e sviluppo (giove) si arriverà a riconsiderare la fitta maglia e l'ordito che tiene assieme tutte le cose (saturno) per passare poi dall'accettazione estrema (chirone) e da questo partire verso una nuova considerazione dell'essere IMMORTALE (urano), nettuno e plutone.
chirone e urano ci dicono che c'è un disegno più grande, nel quale siamo designati e dal quale possiamo ricevere significati nuovi, una volta accettati i ns limiti, e la nostra condizione umana, l'essere nati (chirone) per liberarsi tramite la nostra individualità (urano).
un salutone, arcangelo
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arcangelo |
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inserita il 21/02/2008 13:51:01
- cari amici,
non so se ho capito bene il significato di Chirone ma sul mio tema ho fatto delle ipotesi...provo a dirle..
...il mio chirone è in ariete in V e quadra la luna e mercurio in II.
...visto che in tutto il tema si esalta molto la dimensione emotivo ricettiva (luna, con tantissimi aspetti), mentre la parte attiva è molto limitata e bloccata (sole isolato, marte quadrato a nettuno e quinconce a plutone, plutone quadrato a luna e mercurio)....
.....sono giunta alla coclusione che la MIA FERITA è proprio la dfficoltà di individualizzazione ed espressione di me che mi porta anche a non dare troppo credito a ciò che sento...
Potrebbe essere ?
un bacio Lara
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aral |
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