- Ciao ragazzi,
sono molto contenta dei vostri interventi. Indipendentemente dal fatto che siamo più o meno d'accordo su alcuni punti, è forse una dei dialoghi più costruttivi a cui ho partecipato. Vi spiego: è bellissimo che si interroghi l'astrologia per questioni legate al presente o al futuro, ma mi piace ancora di più che ci si racconti e ci si confronti.
Un pò come succedeva nei dialoghi Platonici.
Mi immagino una bella passeggiata in campagna a parlare dei grandi come dei piccoli temi, così, per crescere insieme e dare un senso a queste infinite bellezze da cui siamo rapiti ogni giorno.
Allora torniamo al termine "subdolo".
Lidia hai ragione quando dici che non si può fare di tutta l'erba un fascio.
Ma non so perchè: io ho incontrato per la maggior parte cancro un pò poco diretti. Mi sembrava sempre che avessero qualcosa da nascondere e questo mi infastidiva parecchio.
Chiedevi loro un'opinione e ti rispondevano con quegli occhioni sognanti e liquidi. E' vero che c'è un'ampia gamma di sfumature. Ma quella possessività, quel modo un pò attaccaticcio di fare...mi rabbuiava.
I lati belli di questo segno sono contenuti sicuramente nella grandissima percezione e in quel senso di maternità profondo, che io per esempio non possiedo.
Parlo comunque per esperienze dirette e non di un esponente del segno soltanto. Almeno di una decina.
E mi chiedo: ma come mai ci sono tante coincidenze? Soprattutto li ho conosciuti in un periodo in cui ancora non ero interessata all'astrologia.
Arabello ha un modo di scrivere labirintico(lo dico e lo ripeto).
E molti cancro conosciuti usavano questo linguaggio densissimo, a chiocciola. In se affascinante, ma che spesso io ho associato al desiderio di sedurre(non intendo solo donne, ma proprio l'ascoltatore).
Arabello non ti conosco e spero tu capisca che le mie considerazioni dipendono dall'esperienza non di te, ma del segno.
(tra l'altro anch'io ho venere in toro ma in casa VII).
Mi rendo comunque conto che mentre io ho sempre parlato in maniera super-diretta(e questo è un difetto in alcuni casi)altri usano più termini, per rendere le emozioni oppure non le vogliono "dire".
Lidia, quando tu mi hai risposto alla domanda che ti avevo fatto relativamente alla mia vita, hai usato termini chiarissimi, sei stata di una semplicità disarmante. E questo mi è piaciuto molto.
Ho visitato tantissimi autori, storie, personaggi per capire che alla fine la frase-tipo a me congeniale è quella scarna, essenziale, polare.
Allora, siccome lo stile è un vestito ed è il vestito che noi indossiamo nel quotidiamo, io ho valutato Arabello e te dallo stile.
Se vi dovessi conoscere avrei degli elementi in più, ma anche lo stile, è un buon punto di partenza.
A me piace esprimere pareri e che gli altri li esprimono da piccoli elementi.
Dire "una persona non la conoscerai mai davvero", "prima di giudicare devi conoscere" è qualcosa di non vero.
Kant diceva che noi ci poniamo nel mondo in base al giudizio, quindi l'attività giudicante fa parte dell'essere umano. E se dovesse esprimere giudizi solo in virtù di conoscenze millenarie, sarebbe muto(che poi non sarebbe tanto male)e ciò cozzerebbe col bisogno estremo di comunicare.
Mmm, ora che ci penso sono stata un pò prolissa e non mi stupirei che vi foste legati un cappio al collo per la noia.
Cmq continuerò a scrivere i miei pensieri e a leggervi... perchè mi piace davvero parlare con voi.
Un bacione grandissimo
dany_