Molti pensano che noi astrologi stiamo costantemente incollati alle effemeridi, per seguire ogni minima variazione planetaria che ci riguarda, e che questo influenzi i nostri pensieri o comportamenti in modo esagerato e inopportuno. Non è così, ed è vero piuttosto il contrario: almeno per me, che utilizzo il ragionamento astrologico per comprendere meglio ciò che accade o mi accade… ma lo faccio appunto mentre accade, più spesso dopo, quasi mai prima. Sarà pure una deformazione professionale, ma anche gli eventi quotidiani della mia vita, e non solo quelli sociali, assumono così una dignità maggiore. Insomma, è un po’ come per la preghierina della sera: ogni giorno (o quasi!) analizzo ciò che è accaduto fuori e dentro di me, per cercarne il significato e possibilmente trovarne il senso evolutivo, l’insegnamento, il valore.
Ho cominciato a farlo gradualmente e spontaneamente tanti anni fa, ma quando lessi il “Diario astrologico” di Alexandre Volguine, grande astrologo ed esoterista moderno, pensai che forse era inevitabile farlo, forse persino giusto, e che evidentemente non ero l’unica a cercare una tale integrazione tra esperienza e coscienza: a guardare il cielo per vivere meglio sulla terra. Amandoli entrambi come le due facce di una stessa, preziosa e lucente, medaglia.
a cura di Sandra Zagatti