E’ un concetto di Jung e di Pauli: si tratta della legge di sincronicità. 
 
Noi  occidentali siamo molto più propensi a credere alla legge causa effetto; sincronicità deriva da sin-cronos ; la sincronicità è una  legge che si affianca a quella di causa ed effetto e che spiega tutta una serie di collegamenti e  legami molto significativi che ci sono tra eventi che apparentemente sembrano diversi tra loro, e che non possono rientrare   nella legge causa – effetto.  
Significa che l’evento A – quello B e quello C; sono sincronici il che vuol dire che c’è un legame fortissimo tra di loro ma questo legame non è di causa effetto.  
 
A volte sembrano banali, magari oggi è il 12, avete preso l’autobus n. 12 e, magari alle 12 vi ha telefonato un amico che non vedevate da 12 anni. 
Jung lo spiega molto bene quando scrive  della paziente che le sta raccontando il sogno dello scarabeo, un animale simbolo dell’antico Egitto e,  ad un certo punto, sulla finestra del suo studio appare  uno scarabeo nostrano che sembra voler entrare: in quel preciso momento la paziente lo vede e comincia a raccontare, come se quell’evento avesse liberato qualcosa che prima era bloccato.  
Quello è un evento sincronico, come lo è quello che voi state pensando ad una persona e quella vi telefona. Non potete pensare che sia un “caso”, solo chi non vuole andare un po’ più in là  penserebbe che dopo due, tre, mille volte che accadono queste strane “coincidenze” sia sempre il caso;  solo perché la scienza non è ancora in grado  di spiegare perché non ha gli strumenti corretti, non significa che non esista (tra l’altro Pauli, la persona che ha formulato questa teoria con Jung era un fisico,uno scienziato). 
Certo, la scienza si basa su fatti concreti, è meraviglioso questo, però,   è incompleto o meglio, la scienza dovrebbe dire sempre che “la verità di oggi è l’errore di domani”, esattamente quello che ci insegna Popper. Le verità sono dunque elementi che possono essere discussi e anche contraddetti. 
 
La sincronicità in ogni caso ci dice che sotto la dimensione materiale e reale , di ogni giorno, dove troviamo  cose chiare e visibili, c’è anche qualcos’altro, qualche filo più sottile, invisibile che.. però… collega le cose tra loro; anche questo è un qualcosa su cui dobbiamo pensare e ragionare: oggi la fisica quantistica ci dice che  le cose non appaiono in modo consequenziale  ma appaiono tutte insieme o meglio, “sono sempre presenti”; siamo noi che , per farle entrare dentro alla mente razionale abbiamo bisogno di  codificarle  e  decodificarle  una dopo l’altra e dobbiamo metterle in fila, dando loro un concetto cronologico di prima – durante e dopo; passato, presente e futuro; sono però categorie mentali che derivano dal fatto che abbiamo bisogno di vedere tutto in questo modo, e, pertanto  definiamo  in questo modo  la realtà, ma le cose non sono esattamente così. 
 
Noi vediamo in modo dislocato, diviso e separato  ma tutto … è sempre eternamente presente  in ogni istante nella realtà assoluta, solo in quella relativa ci sembra spezzettato. 
 
La realtà  assoluta è pluridimensionale, siamo noi per che vediamo solo alcune delle sue dimensioni.   |