PSICOLOGIA ANALITICA

E’ la psicologia di C.G.Jung. Possiamo dire che Jung è stato decisamente in anticipo sui tempi, forse di alcuni secoli – come suggerisce Pierre Daco. La psicologia in questione prende in considerazione un “uomo totale” immerso ed in relazione con tutto ciò che lo circonda ed è da questa relazione che riesce a percepire il “senso della vita” che è sostanzialmente “essere partecipe di una realtà cosmica”. Jung per arrivare alla sua “metapsicologia” ha spaziato in tutti gli ambiti: medicina, psichiatria, teologia, metafisica orientale, alchimia, astrologia, spiritismo, esoterismo e misticismo ed è per queste sue “frequentazioni” che la “psicologia” accademica fatica ancora oggi a considerarlo a pieno titolo come il “fondatore della psicologia del futuro”.
Ha avuto il coraggio e la forza di essere sé stesso e di essere un vero scienziato, curioso ed attento a ciò che attiene all’uomo, non avendo paura di essere considerato “ridicolo”, o meglio non curandosi di certe definizioni che gli venivano date. Fu addirittura accusato di essere “un mistico” manco se questo fosse un insulto! In effetti per certi versi lui è “mistico”, nel senso vero e nobile del termine che indica appunto “essere partecipe di tutto ciò che ci circonda e vivere in armonia con questo Tutto”. In questo senso, l’uomo stesso dovrebbe essere un “mistico” se non fosse coperto da condizionamenti, maschere e complessi che lo allontanano da sé stesso e dal Tutto.

Per la psicologia analitica l’uomo è una “parte dell’universo” che racchiude dentro di sé tutte le potenzialità che sono universali.