Dea primigenia dei miti della creazione; prima di Gea non vi era nulla con una forma precisa; regnava prevalentemente il Caos che era interpretato come uno spazio vuoto, un vortice di luce e di buio di mare e di terra, in cui il sopra e il sotto erano ancora uniti in un abbraccio totale, il tutto ancora totalmente indifferenziato e, di conseguenza, invischiato.
Il riferimento psicologico è molto interessante: gli antichi descrivevano in questo modo l’inconscio, qualcosa di estremamente potente in quanto conteneva ancora gli opposti indifferenziati.
In effetti, il termine “prima della creazione” sta ad indicare “prima dell’apparire della coscienza”, un regno dove regna la totalità altrimenti simboleggiata dal cerchio che rappresenta un simbolo di perfezione, ma sappiamo che nella perfezione non c’è vita individuale, in quanto la coscienza non si è ancora staccata e formata e quindi non vi è separazione individuazione.
Quindi, Gea viene prima di tutto vista come una divinità estremamente primitiva, qualcosa che sorse dal caos; un femminile atavico che possiamo definire “ancestrale” in quanto antecedente al concetto greco di “cosmos” o ordine (termine che ovviamente si addice alla coscienza, maschile, vista come centro organizzatore della psiche).
Il Caos assunse dunque una forma che venne chiamata Gea “Dea dai tanti seni profondi”, subito assimilata alla Terra (per via della solidità e stabilità), alla Madre e alla Natura che è la madre universale e nutrice allo stesso tempo; un femminile che ha in sé un potenziale immenso di fecondare, di dare vita e di far crescere.
Infatti, è dal desiderio di creare e dalla capacità di autofecondare di Gea che il mito vuole che abbia inizio la grande rappresentazione della Creazione degli opposti. Infatti si narra che Gea fosse estremamente stanca di stare sempre sola in una situazione di limbo, stanca di vivere in uno stato di contemplazione al punto che decise di generarsi un compagno il CIELO – che chiamo’ Urano, Dio del Cielo Stellato, che fu il suo sposo e con il quale cominciò a generare i suoi figli, ovvero popolo’ il mondo.
Insieme a Urano generò i Titani.. tra cui “Cronos il tempo”; infatti Gea esisteva già prima che il tempo cominciasse a scorrere poiché il tempo era uno dei suoi tantissimi figli.
Anche in questa parte il mito sottolinea qualcosa che oggi possiamo comprendere bene con l’ausilio della psicologia: infatti, in un mondo dove regna l’inconscio non vi è nozione di tempo e neppue di spazio; l’inconscio è un “a priori”, un qualcosa che sta al di là di entrambi; solo la nascita della polarità.. e della separazione (nascita dell’Io - maschile - coscienza) divide il Tutto in sopra e sotto (Cielo e Terra – Luce e Ombra – Maschile e Femminile) e può dar vita allo scorrere del tempo che è un fattore che riguarda la coscienza che è separata dal resto e che, di conseguenza, ha una nascita e quindi un inizio e una fine.
|