DIPENDENZE AFFETTIVE

Si tratta di una vera e propria patologia che tocca molte persone – in particolare donne – che, non riescono a vivere senza avere un uomo al fianco e che spesso sopportando condizioni e situazioni al limite dell’annullamento di sé pur di garantirsi questa certezza.

Per “dipendenza” si intende dunque una vera ossessione che nulla ha a che fare con la giusta interdipendenza che è la naturale condizione tra due persone che vivono una relazione e che hanno dei sentimenti in comune.
Per “dipendenza affettiva” si intende invece un desiderio-bisogno imprescindibile di vivere per l’altro annullando qualsiasi necessità personale senza avere la minima percezione che questa forma d’amore sia qualcosa di disfunzionale e di negativo per sé ed anche per l’altro. E’ chiaro che, a questo livello, l’amore – che amore non è in quanto manca fondamentalmente lo scambio che dell’amore è l’espressione più alta e nobile – va a compensare un vuoto profondo che è rimasto incolmato nell’infanzia e che, in un certo senso, si continua a cercare in qualcuno di esterno senza che vengano realizzati mai quei passaggi di crescita personali che condurrebbero all’autonomi; è una vera e propria forma di “incantesimo” in cui tutto è bloccato allo stadio infantile.

Temi centrali della dipendenza affettiva sono l’impossibilità di andarsene e di chiudere la relazione – per quanto umiliante e distruttiva sia – perché la separazione viene vista come la morte, per cui qualsiasi cosa è meglio di quella.

E’ chiaro che in questa situazione manca un’identità ed un Io in grado di tessere le fila di un’autonomia e che, anzi, si sostiene e si nutre di dipendenza alimentando aspettative del tutto idealistiche ed irrealistiche basandosi su sentimenti negativi come la paura, il ricatto emotivo e l’aggrappamento che nulla hanno a che fare con l’amore.

I comportamenti di queste persone sono in tutto e per tutto simili a quelli dei drogati o degli alcolisti: bisogno assoluto; ansia ad ogni minimo allontanamento; incapacità di esistere se l’altro non garantisce un riflesso di identità; impossibilità di cambiamento prendendo in considerazione una separazione o un abbandono.