Ci capita spesso di vedere persone che vivono la sofferenza facendone un totem, una sorta di innalzamento rituale e che sembrano godere del loro “dolore”.
Ovviamente questi soggetti possiamo trovarli all’interno di una coppia e, nel caso, hanno bisogno di qualcuno che alimenti il loro soffrire e, anche se a livello cosciente si lamentano tantissimo di questa condizione, queste persone non riescono quasi mai ad uscire dal loro problema che, pertanto, perdura fino a quando non riescono a lavorare su una vecchia dinamica che ha prodotto uno schema che si ripete identico ed inesorabile nel tempo.
Il masochista è un soggetto che ha vissuto sensazioni di umiliazione e di vessazione ed ha imparato a viverle come le “uniche attenzioni ricevute”; questo problema ha una sua radice nell’infanzia anche se poi si manifesta quasi sempre nella fase adulta. In particolare, questo aspetto è particolarmente evidente e riscontrabile allorchè troviamo un insano legame tra ciò che piace e che gratifica e frustrazioni e umiliazioni che, sicuramente, venivano date in cambio di amore, o contrabbandate per esso; in pratica, nel masochista si è verificata una sovrapposizione tra amore e sofferenza e, le due sensazioni opposte, si sono unite come se tutto ciò fosse assolutamente naturale, per cui, più avanti nella vita, diventa difficile vivere la prima esperienza senza desiderare (o attendersi nella logica dello schema) anche la seconda.
In pratica il masochista è un soggetto che prova soddisfazione, gratificazione e piacere se sperimenta anche sofferenza e umiliazione (possiamo trovare situazioni analoghe in persone che vivono l’altro lato della medaglia “il sadismo” le quali, psicologicamente parlando, hanno la stessa identica dinamica ma vivono il lato “apparentemente” opposto).
Del resto i due personaggi devono necessariamente incontrarsi per potersi “specchiare”.
Molte donne in “amore” sono masochiste e finiscono per soffrire molto senza comprendere il perché sentono questo bisogno di essere umiliate mostrando sempre il loro lato servizievole. Perché? Che parte si giocano in questo ruolo?
Si può essere tendenzialmente “masochisti” ma si possono vivere temporanee esperienze in cui, forse per comprendere meglio certi lati di noi, si cade per un po’ dentro a schemi di questo tipo. |