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DIZIONARIO DEI SIMBOLI: Ponte di unione tra il presente e l'eternità. |
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BULLISMO
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Gli esperti parlano di bullismo quando si è di fronte a vere e proprie prevaricazioni tra bambini, quando cioè alcuni di essi fanno “gruppo – branco”e cominciano a tiranneggiare i coetanei producendo vere e proprie dinamiche “vittime – aggressori” che possono portare le prime a vivere grandi paure e sensi di impotenza tali da farli pensare, in alcuni casi limite, di togliersi la vita.
Ci sono casi di bullismo che coinvolgono bambini della scuola materna e questo rappresenta una profonda stortura nel comportamento umano e nella manifestazione dell’aggressività che pure, sappiamo bene, che è presente nell’infanzia seppure dovrebbe essere accompagnata dall’empatia e dal rispetto dell’altro.
Il bullismo si può manifestare anche verso gli adulti: molte insegnanti lamentano vere e proprie prepotenze da parte di ragazzi delle scuole medie e segnalano fatti reali perpetrati a loro danno tipo il taglio delle gomme della loro auto o la sottrazione di effetti personali dal loro armadietto fino a vere e proprie intimidazioni .
Che cosa succede nella psiche di un ragazzo che diventa “bullo”? Quali sono le condizioni che possono trasformare un bambino o un ragazzo in un persecutore che crea poi a sua volta vittime che non riescono a difendersi?.
Ciò che preoccupa tantissimo è l’effetto domino del bullismo: infatti, questi ragazzi hanno buone probabilità di trasformarsi da adulti in disadattati, persone che non riescono ad avere un vero inserimento nell’ambiente sociale e che, pian piano scivolano nel ruolo di “adulti antisociali”.
Non possiamo però liquidare il problema semplicemente ritornando a pensare che in fondo da sempre vige la “legge del più forte” e che nel mondo le cose sono sempre andate così, bisogna invece andare a cercare di comprendere dove si perdono le radici di questo fenomeno, descritto molto bene anche nella letteratura nel romanzo “ i ragazzi della via Paal” in cui il più fragile del gruppo è sottoposto a tantissimi soprusi da parte dei compagni più grandi e più prepotenti verso i quali nutre paura ma anche invidia ed ammirazione.
Perché questo fenomeno possa instaurarsi occorrono ovviamente ragazzi pronti ad entrare nei due ruoli, chi di vittima e chi di aggressore e ci vogliono anche spettatori, ovvero una platea di ragazzi che sanno tutto ma che tacciono e restano passivi non intervenendo, diventando in qualche modo complici degli aggressore per pavidità, incapacità di reazione, ma anche per una sorta di segreta ammirazione verso il più forte. |
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