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DIZIONARIO DEI SIMBOLI: Ponte di unione tra il presente e l'eternità. |
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FORTUNA
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Dalla notte dei tempi gli uomini sono convinti che esita la “FORTUNA” e che essa sia capricciosa (come del resto tutto ciò che è femminile) nel senso che bacia alcuni ed altri no, per cui, averla dalla propria parte è sicuramente fonte di grandi possibilità nella vita.
La divinità che incarnava queste particolarità era già presente già nel mondo greco: i suo nome era TICHE ed era la dea della Fortuna; rappresentava sostanzialmente il CASO divinizzato e personificato in una figura femminile; per i greci era una pura astrazione, tuttavia TICHE incarnò due simboli; per metà provvidenza e per metà caso… uniti in una sola divinità a cui il mondo era sottomesso .
Ogni città aveva una statua di TICHE che, in alcuni luoghi era rappresentata cieca.. da qui, l’immagine della fortuna che non vedendo “andava a caso”.
L’uomo moderno non può pensare di “AVERE FORTUNA”, bensì deve i “sentirsi fortunato” il che, ovviamente, riporta ad un modo di essere e di sentire, piuttosto che a qualcosa che può accadere e giungere nella nostra vita.
Chi ha fiducia nella vita in effetti può essere visto dall’esterno come “particolarmente fortunato” ma questo solo perché non mette barriere, non chiude le porte di fronte a nulla ed è allora che la vita sembra rispondere con le stesse modalità: premiando, mostrando e permettendo di cogliere quelle opportunità che altri neppure intuiscono.
Certo, una parte di queste possibilità sta nel credere nelle proprie intuizioni, nel seguire il proprio fiuto; forse è li’ che lei ha il suo regno… non certo in quello della ragione e della logica. |
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