LA FILOSOFIA UMANISTICA
Da dove origina il “pensiero umanistico”
Tutto ciò che oggi noi individuiamo come valori e convinzioni e ciò che noi siamo ovviamente non arriva dal nulla e non si è creato nel nulla, ma trova fondamento nei miti e nelle idee originarie che hanno modellato giorno dopo giorno il pensiero occidentale conducendoci per mano attraverso i secoli fino a sviluppare la moderna filosofia umanistica.
Uno dei cardini della filosofia umanistica sta nel concetto che
l’universo è un TUTTO e, pertanto, non è diviso e separato come la scienza ci ha lasciato intendere per tanto tempo ma è una sorta di “grande pensiero” in cui tutto è in relazione per cui, le informazioni e gli scambi sono la base il “legame, il collante” che tiene insieme questo tutto.
Partendo da questo presupposto va da sé che ogni singolo problema anche se riguarda una singola parte ricade inevitabilmente sulla globalità del sistema e, proprio per questo, c’è bisogno che tutti indistintamente facciano la loro parte ed acquisiscano una reale coscienza in modo da poter trovare un equilibrio che origini da una consapevolezza di una unità interiore, unico presupposto per giungere alla costruzione di uno stato di unità anche all’esterno.
Le crisi, i conflitti, le logiche separatiste e materialistiche sono la causa della grande frammentazione a cui siamo giunti: l’uomo è attanagliato da un senso di malessere generale e sente che si allontana sempre più da sé stesso e, questa perdita di “centralità ” si ribalta e si spalma sull’intera umanità dove regnano le stesse divisioni che operano all’interno della psiche individuale.
La visione unitaria diventa pertanto l’unica strada possibile quella che da sempre tutte le religioni hanno predicato e da cui l’uomo moderno si è fortemente dissociato.
Oggi sappiamo bene che non vi è divisione tra spirito e materia,
non vi è separazione tra il Cielo e la Terra così come non c’è dentro l’uomo e tra gli uomini; questa visione sembra essere l’unica vera chiave di interpretazione per portare avanti un reale processo evolutivo che possa coinvolgere l’intero pianeta e possa portare allo sviluppo di modalità di relazione vere basate su logiche di unione anziché di contrapposizione.
La filosofia umanistica si pone dunque come una
via di “conoscenza” “unitaria”; qualcosa che può finalmente mettere insieme tradizioni antiche e moderne perché parte dall’accettazione di alcuni parametri comuni che, finalmente oggi sono stati accettati anche da una parte della scienza, quella della fisica quantistica.
La conoscenza unitaria trae fondamento dalle discipline spirituali che solo per un breve periodo, sono sembrate soppiantate dalla logica meccanicista basata sulla frammentazione , ma che oggi, come era logico, stanno riprendendo vigore proprio grazie alla ricerca che l’uomo sta facendo per uscire dal senso di spersonalizzazione che avverte per perduto contatto con il centro esterno, e, di conseguenza, con sé stesso.
Dalla filosofia umanistica ha preso corpo e vita la
psicologia umanistica;
Abraham Maslow si era reso conto che tutta la branca sperimentale della psicologia non rendeva giustizia all’uomo che, a suo modo di vedere, è mosso da motivazioni profonde che tendono all’autorealizzazione del suo potenziale interno. Questa branca della psicologia parte dal presupposto che sia difficile inserire l’uomo e lo studio della personalità dentro a formule rigide poiché esso ha un’anima, una totalità ed è quindi un’unità conoscitiva soggetta a continue trasformazioni che vanno costantemente verso una interezza che, tuttavia, non è mai definitiva.
Per questo bisogna accostarsi allo studio e alla comprensione dell’uomo con estrema umiltà.