ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni |
LA RESILIENZA
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a cura di Gisa Petrelli
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Tante di quelle cose che ti facevano paura, adesso sono alle tue spalle, fanno parte del tuo cammino, della tua esperienza e di ciò che oggi sei. Proprio per questo quando incontri difficoltà non devi scoraggiarti. Ce l’hai fatta ieri, ce la farai anche oggi. Nel suo significato generale il termine resilienza è mutuato dalle discipline scientifiche, in particolare dall'ingegneria, dove indica la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento come capacità di un materiale di assorbire energia di deformazione elastica. Il termine è usato anche informatica, ecologia, biologia e nel risk management. In psicologia è un concetto che sta per la capacità di far fronte in modo positivo a eventi traumatici, di riorganizzare fiduciosamente la propria esistenza ed accettare i cambiamenti, considerandoli un'opportunità e non una costrizione o un castigo. Ripercorrendo la storia dell'umanità, ci rendiamo conto che esistono gruppi umani e persone che, nonostante abbiano vissuto situazioni di vita altamente sfavorevoli, sono riusciti a resistere, a far fronte, trasformare, integrare e costruire una personale e collettiva resilienza. Ci sono molte testimonianze e racconti di sopravvissuti a esperienze oltremodo tragiche, come le guerre, le catastrofi naturali, le deportazioni, gli attentati, come pure eventi familiari traumatici, ad esempio la perdita dei genitori, la nascita di un bambino disabile, separazioni, abbandoni, violenze. Gli studi sistematici sulla resilienza hanno avuto inizio in tempi abbastanza recenti ( un primo studio è dovuto ad Emma Werner). Le ricerche hanno messo in evidenza la capacità di alcuni individui di riorganizzazione positiva della vita (definita dagli specialisti resilienza), nonostante esperienze molto critiche che di per sé avrebbero potuto sfociare in esiti negativi. Possiamo rintracciare riflessioni, antesignane della resilienza, già alla fine della seconda guerra mondiale, ad esempio nei lavori di Bowlby e di Anna Freud. Boris Cyrulnik e la resilienza. Nel mio breve lavoro di ricerca ha colpito particolarmente la mia attenzione Boris Cyrulnik per i tragici eventi che hanno costellato la sua vita e per il modo in cui è riuscito a ri-organizzare la sua esistenza, ad essere cioè resiliente. Le sue esperienze costituiscono il contenuto di numerosi libri da lui pubblicati, tra cui Un meraviglioso dolore, La vergogna, Autobiografia di uno spaventapasseri, I brutti anatroccoli, La vita dopo Auschwitz...solo per citarne alcuni, dal momento che la sua produzione è molto ricca. In Italia ha collaborato con Elena Malaguti, pedagogista, psicologa, psicoterapeuta, docente di psicologia speciale all'università di Bologna, che definisce la resilienza “un processo di ripresa evolutiva, di natura psicologica, psicosociale, culturale, affettiva e sociale che permette ad un individuo o ad un gruppo sociale di avere un nuovo sviluppo dopo un evento traumatico per lei o per lui”. Per la Malaguti la resilienza è spontanea, anche se ha bisogno di aiuto per essere messa in azione. In questi ultimi anni ha focalizzato la sua ricerca principalmente sui processi di resilienza e sui possibili indicatori di ricostruzione, data la presenza di eventi traumatici (guerre, calamità, incidenti, lutti, separazioni, abbandoni, adozioni, violenza...). Ha collaborato con Cyrulnik alla stesura del libro Costruire la resilienza. La facoltà umana di scavarsi una nicchia, di secernere un guscio di erigersi intorno una tenue barriera di difesa anche in circostanze apparentemente disperate è stupefacente e meriterebbe uno studio più approfondito. (Primo Levi in Sè questo è un uomo- La tregua. Einaudi, Torino, 1958). Ma ritorniamo a Cyrulnik.e alle sue vicende che ne fanno un meraviglioso esempio di resilienza. Francese di famiglia ebraica, è nato a Bordeaux il 26-7- 1937. Scampò per miracolo alla deportazione. In un suo libro “La vita dopo Auschitz” racconta come sia nato due volte. La prima quando era venuto al mondo, il 26 luglio del '37 evento di cui ( lo dice testualmente) non ha nessun ricordo; la seconda volta, che invece è fissata nella sua memoria, quando, fanciullo innocente senza nessuna colpa, vide uomini armati che lo cercavano per portarlo in carcere e ucciderlo. Erano soldati tedeschi, che riuscirono comunque a prendere i suoi genitori. Lui invece riuscì a nascondersi nel gabinetto della sinagoga della città francese. Le sue testuali parole:” dietro la porta di un gabinetto alcune assi inchiodate formavano una zeta. Sono riuscito ad arrampicarmi senza nessuna difficoltà. Credo di aver appoggiato le gambe su una parete e la schiena sull'altra. Mi sono sorpreso nel constatare che potevo resistere senza sforzo” (da La vita dopo Auschwitz). Era il 10 gennaio del 1944. Diversa la sorte dei genitori rinchiusi e condotti alla morte nel campo di sterminio di Auschwitz. Cyrulnik nel libro narra poi come è sopravvissuto alla scomparsa dei suoi genitori. Orfano e senza aiuto, ebbe una vita molto dura, ma riuscì ugualmente a laurearsi in medicina e a specializzarsi in psichiatria e psicoanalisi; merito della resilienza, dice lui, ovvero della capacità che ciascuno possiede, in modo e misura variabili, di crearsi una via di scampo e di superare così anche i peggiori traumi. In una intervista in occasione della pubblicazione del suo libro “La vergogna” nel 2011, egli si esprime con le seguenti parole:” la resilienza vuol dire che siamo in grado di far partire un altro tipo di sviluppo. Non è lo stesso sviluppo di prima, perché siamo traumatizzati, siamo feriti per il colpo che abbiamo ricevuto, ma possiamo partire di nuovo con la nostra vita o un nuovo sviluppo, a volte molto buono, a volte abbastanza buono. Quando non siamo in grado di ripartire non c'è resilienza”. per vedere il tema natale di Boris Cyrulnik. Dati di nascita: Bordeaux, 26 luglio 1937, ore 18(ora locale). Fonte: Astrodienst Come si può vedere dal grafico, Cirulnik è un Leone Ascendente Sagittario. Studi condotti hanno messo in evidenza come i soggetti maggiormente inclini alla resilienza siano i segni d'aria, spesso con valori Acquario accentuati. Se valutiamo il tema preso in esame ci accorgiamo che gli elementi sono tutti presenti, ma nell'elemento aria c'è solo Venere, tra l'altro in VI casa, casa di terra. A mio parere giocano comunque un ruolo importante i valori fuoco, che appartengono a persone attive, che non si piegano facilmente alle avversità. Particolarmente il Sole in Leone in VIII, congiunto a Plutone in VII, lo stesso Mercurio in Leone, comunque in VIII denotano capacità di andare dritto all'Inferno facendone ritorno con una forza d'animo più grande che mai, con quella fierezza tipicamente leonina che non consente di abbattersi di fronte alle peggiori avversità. Un ruolo positivo avrà certamente giocato anche il suo Ascendente Sagittario, e il ben aspettato Giove in Capricorno in I casa, tipico di quelle persone che hanno fiducia nelle proprie possibilità. Anche Saturno in trigono al Sole, che poi è anche l'aspetto più preciso del tema natale, denota un soggetto in grado di organizzarsi una esistenza ben strutturata e Urano in largo trigono a Giove e Nettuno e in sestile alla Luna promette la capacità di accettare le situazioni che cambiano, quindi di creare nuove strutture, anche quando i cambiamenti sono conseguenti ad eventi estremamente dolorosi. Mi viene quasi da dire che il tema promette un soggetto che, indipendentemente degli eventi che potranno travolgerlo, non si farà mai sommergere, riuscirà sempre a farcela. Ancora un'ultima osservazione: Urano in IV mette in evidenza gli eventi che hanno spazzato via il nido familiare. Ho riflettuto sul fatto che la presenza di Urano in IV casa può far pensare che la sua famiglia si era già nascosta per non essere deportata già da qualche anno, dal momento che la IV casa è in relazione con i due-tre anni. La deportazione dei genitori è avvenuta quando il piccolo Boris aveva 6 anni e mezzo, ma i problemi probabilmente sono iniziati prima, anche perché l'occupazione nazista della Francia è iniziata nel '40. Transiti del 10 gennaio 1944, giorno della retata degli Ebrei a Bordeaux. Non conosco l'ora precisa. Cyrulnik parla della notte: non sappiamo se durante le prime ore del 10 gennaio o le ultime ore della sera del 10. Ho voluto osservare anche i transiti della scampata deportazione: mi hanno colpito in modo particolare Sole- Mercurio su Giove radix e sestile a Marte di nascita, Urano e Marte in sestile al Sole di nascita, Saturno che ripete il buon aspetto di nascita al Sole, Venere in prossimità del nodo nord di nascita. A mio parere era destino che ce la facesse. Resilienza e astrologia. Sempre facendo riferimento al tema di Cyrulnik vediamo come la resilienza abbia molto a che fare non solo con Urano, ma pure con Plutone e Saturno. Del resto nella vita non possiamo fare a meno di vivere tali archetipi: c'è bisogno di Saturno per strutturare situazioni che ci consentano di sviluppare sicurezze e autonomia. Tali strutture (Saturno) comunque non dovranno mai essere troppo rigide, perché alle necessità, o che ci si trovi nella condizione di essere obbligati a lasciare il vecchio per il nuovo che avanza (Urano) o che ci rendiamo conto che il vecchio (Saturno) è obsoleto e dobbiamo guardare avanti (Urano), servono tutti e due. Saturno e Urano sono opposti e complementari. Anche Plutone in buon aspetto a Marte, sempre nel tema preso in esame, gioca un ruolo importante, come archetipo di potere personale che ciascuno di noi dovrebbe sviluppare, al fine di non essere come canne al vento in balia delle tempeste che possono colpirci. Plutone è trasformazione come capacità di imparare di volgere a nostro vantaggio, ad esprimere in modo positivo, creativo e funzionale per noi, quanto ci viene in dotazione e quanto possediamo di nostro. Ho portato l'esempio di una persona che ha vissuto esperienze terribili, in più in tenera età, e che è riuscito non solo a sopravvivere, ma addirittura a diventare qualcuno che, per la sua attività di psicoterapeuta e di scrittore ha conseguito fama ed è conosciuto a livello internazionale. Ci sono anche storie di persone comuni, non famose, che nonostante le avversità della vita sono riuscite a ri-alzarsi e a ri-organizzarsi coraggiosamente, dopo essere state colpite negli affetti da terribili tempeste. Posso portare l'esempio di una mia coetanea di cui, per il rispetto della privacy, non riporto il grafico, essendo della zona. Appena sposata e con una bambina piccolissima, il marito ha subito un grave incidente che lo ha ridotto in fin di vita e, pur ripresosi in seguito, è rimasto a lungo in uno stato comatoso. Nonostante il dolore e la disperazione voleva capire come poteva essere aiutato il suo compagno e, per farla breve, iniziò a interessarsi di medicina e di terapie riabilitative all'avanguardia, lei che aveva compiuto studi commerciali e lavorava come contabile presso un'azienda. Si è iscritta all'università, si è laureata ed oggi è una eccellente fisioterapista che si occupa prevalentemente di riabilitazione. Il marito poi si è svegliato dal coma, anche se non ha recuperato pienamente e lei ha scoperto la sua autentica vocazione. Si tratta di un Acquario ascendente Ariete con una Luna in Pesci in XII: persona di grande coraggio e umanità. Non mi dilungo ulteriormente con gli esempi: ho comunque notato che l'aria, ma pure il fuoco sono molto presenti nelle persone inclini ad essere resilienti. L'aria per l'adattabilità a situazioni nuove, il fuoco per il coraggio, la fiducia nelle proprie capacità, a volte anche per l'incoscienza nel buttarsi in situazioni, sperando che tutto possa andare per il meglio (tipico dei Sagittari). I casi che ho avuto modo di osservare presentano anche forti valori scorpionici e un Marte importante. Molto importante ai fini della capacità di essere resilienti e di adattarsi a situazioni nuove è Urano. Riascoltando una registrazione del seminario su Urano cui ho partecipato, mi trovo d'accordo con quanto espresso in quel contesto dalla mia insegnante Lidia Fassio, sul fatto che Urano ha molto a che fare con l'adattamento, che tuttavia può essere un “mal adattamento”, quando una persona, non vedendo alternative, si adatta a qualcosa di nuovo, ma rimpiangendo quello che ha perso. In tale contesto possano esserci somatizzazioni. In queste situazioni non si parla di adattamento, bensì di adeguamento. Secondo Lidia, inoltre, il termine adattamento non va confuso con il termine resistenza che è una funzione passiva, nonostante la grande capacità di ripristino delle abituali funzioni da parte di un soggetto che ha sofferto gravi traumi. La persona resistente accetta quanto gli sta capitando, lo subisce pur con grande coraggio. Invece la persona resiliente non vuole subire, cerca di capire il perché, vuol dare risposte a quello che gli sta capitando. Vede l'ostacolo o il problema che sia e pensa a come risolvere e superare. Lidia Fassio riporta che la reazione resiliente ai traumi della vita è, secondo alcuni psicologi, come “un sistema immunitario della psiche, una difesa che la psiche mette in atto in alcune persone con caratteristiche particolari: 1) Hanno grade capacità di apprendimento 2) Sono viste come saturnine, in particolare hanno una combinazione Saturno-Urano, ovvero valori Acquario. 3) Sono dotate di impegno 4) Non si spaventano, non abbandonano il campo. Hanno strategie. 5) Non sono ansiose 6) Hanno obiettivi da raggiungere. 7) Hanno una buona capacità di controllo. 8) Non si aspettano ma pensano ”aiutati che Dio ti aiuta”. 9) Hanno una disposizione innata ad accettare cambiamenti, sono flessibili, hanno talento e sono creative. Sanno comunicare e rischiare. 10) Soprattutto hanno una buona autostima, fiducia nel futuro. Chi si atteggia a vittima, caratteristica di chi ha molta acqua nel tema, particolarmente con valori Cancro, fa più fatica ad essere resiliente. Riflessioni personali. Ho scelto di trattare questo argomento perché lo sento particolarmente mio. Nell’arco della mia vita ho affrontato vicissitudini dolorose e imprevedibili, iniziando a 28 anni con la morte prematura di mio padre, a 38 anni con la perdita del lavoro, a 40 anni con la separazione da mio marito ricca di episodi di violenza e conseguente divorzio, a 48 anni con motivi di salute e ora con la grave malattia che affligge mia madre. Nonostante tutto mi sono sempre rialzata, ho cercato nelle sofferenze e impedimenti forme di opportunità che mi hanno portato a maturare con saggezza e discernimento, districando le varie matasse della vita riuscendo a risolvere nel miglior modo possibile, tutti i periodi oscuri. Uno strumento che ha accompagnato la mia rinascita è stato proprio lo studio dell’astrologia psicologica ed evolutiva che mi ha aiutato ad individuare quelle potenzialità che sono servite a riconoscermi. Il mio Sole in Cancro e la mia Luna in Leone in casa 11^, casa acquariana; il mio Saturno in Sagittario in casa IV in trigono a Marte in Ariete in casa 8^ e a Mercurio in Leone sempre in 11^casa; il mio Urano congiunto alla Luna e a Mercurio ancora in 11^ casa; il mio Plutone in casa XII^ in trigono a Marte in casa 8^ , segno di trasformazione e motivazione, hanno contribuito fino ad ora a farmi sentire una persona resiliente anche con non poche difficoltà ma con la volontà di trovare sempre nelle avversità grandi opportunità per poter rinascere ogni volta “ a nuova vita”. Adalgisa Petrelli 21.03.2019 |
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