ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
LA STORIELLA DEI DUE PADRONI
a cura di Lidia Fassio
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Ecco una storiella semplice semplice, raccontata da un vecchio maestro esoterista sul perché le cose in questo mondo non funzionano quasi mai come dovrebbero … .

Le scienze iniziatiche – come l’alchimia, l’astrologia, la cabbala, certi Padri della Chiesa, l’ermetismo, i neo-platonici etc. – tendono a suddividere l’essere umano in quattro parti: cuore, anima, intelletto e spirito.

Queste quattro parti sono ospitate dai nostri seguenti sei corpi: fisico, astrale, mentale, causale, buddhico e atmico.

Limitandoci al corpo fisico – che è il nostro principale referente nella vita di tutti i giorni – possiamo affermare che il cuore e l’anima sono i veicoli delle nostre emozioni, dei nostri sentimenti e dei nostri desideri. Tuttavia, se il cuore è la sede dei sentimenti e delle comuni emozioni, legate a passioni dolorose, a dispiaceri, alla sensualità, nonché a gioie e piaceri puramente fisici, l’anima, invece, è la sede delle emozioni e degli slanci spirituali e divini.

Tra intelletto e spirito vi è la stessa relazione che esiste fra cuore e anima. L’intelletto è la sede dei pensieri e dei ragionamenti comuni, riferiti anche ai bisogni materiali più semplici. Lo spirito invece è il principio del pensiero e dell’attività puramente disinteressati.

Il cuore e l’anima fanno capo a uno stesso e unico principio – il principio femminile – che può manifestarsi sia a livello inferiore del cuore o del piano astrale, che a un livello superiore, dell’anima o piano buddhico.

Anche l’intelletto e lo spirito sono nati da un principio unico – il principio maschile – che si può manifestare a due livelli: quello inferiore del piano mentale e quello superiore del piano causale.

I due principi – maschile e femminile – utilizzano dunque quattro veicoli: il cuore, l’intelletto, l’anima e lo spirito. I due principi e i loro quattro veicoli dimorano, come detto, nella stessa (piccola) casa: il corpo fisico. Tanti corpi fisici, ça va sans dire, abitano la (grande) casa del mondo.

Ecco la storiella, banale ma sensata.

“C’era una volta una casa, nella quale vivevano quattro persone:

il padrone, la padrona, il domestico e la cameriera.

A volte capitava che il padrone partisse da solo per un viaggio, lasciando sua moglie sola e un po’ triste, presa a badare alla casa in attesa del marito.

Quando il marito ritornava si faceva gran festa.

Una volta, invece, capitò che il padrone e la padrona partissero insieme per un lungo viaggio. Allora i due domestici – trovandosi soli e senza sorveglianza – decisero di approfittare di quella straordinaria libertà: baldoria, feste, tavoli rovesciati,

bottiglie vuote, ubriachi dappertutto, etc.

Al rientro dei padroni, vedendo tutta questa insensata baldoria … arrivano le punizioni per i due domestici, e il tutto rientra nell’ordine dopo poco tempo”

Cosa vuole dire questa storiella alla luce degli insegnamenti esoterici ?

La casa è il corpo fisico, la cameriera è il cuore, il domestico è l’intelletto, la padrona di casa è l’anima e il marito è lo spirito.

Spesso lo spirito ci lascia, e la nostra anima si sente abbandonata; quando però lo spirito ritorna, esso ci riporta ispirazione e abbondanza di luce.

Quando l’anima e lo spirito si assentano, il cuore e l’intelletto si affrettano a commettere tutte le sciocchezze possibili e immaginabili, in compagnia di altri cuori e di altri intelletti … .

Si sa che, di norma, la cameriera si dedica alla padrona, mentre il domestico si deve occupare del padrone. I padroni vivono giustamente distaccati dai loro servitori, e non sempre raccontano ai domestici i segreti del loro lavoro o dei loro progetti. Anche l’anima e lo spirito agiscono in questo modo, senza rivelare al cuore e all’intelletto le loro intenzioni. Tuttavia, se la cameriera, grazie alla sue irreprensibile condotta, ottiene la completa fiducia della sua padrona, può accadere che un giorno la padrona le parli dei suoi rpgetti, della sua felicità e dell’amore che prova per il suo sposo, lo spirito. La domestica, cioè il cuore, gioirà di quelle confidenze. Alla stessa stregua, se il domestico si comporterà bene, il padrone gli confiderà notizie importanti, per cui il servo stesso, cioè l’intelletto, diventerà più lucido e consapevole.

Ma perché ciò possa accadere, occorre che i due domestici vivano in perfetta armonia fra di loro e siano devoti ai loro padroni. Se non andassero d’accordo, e i desideri dell’uno si opponessero a quelli dell’altro, essi disturberebbero il lavoro dell’anima e dello spirito.

E’ chiaro che la coppia cuore-intelletto è un riflesso – a livello inferiore – della coppia anima-spirito. L’intelletto e lo spirito sono principi maschili; il cuore e l’anima sono principi femminili.

Dall’unione delle due coppie cuore-intelletto e anima-spirito nascono dei figli: l’unione fra intelletto e cuore genera le azioni sul piano fisico, mentre l’unione fra anima e spirito genera le azioni sul piano divino.

Il legame tra questi quattro principi spiega perché, quando non sono sottomessi all’anima (amore divino) e allo spirito (saggezza divina), il cuore e l’intelletto non sanno fare altro che sciocchezze ! Quando cuore e intelletto si saranno completamente sviluppati sul cammino dell’amore e della saggezza, solo allora diventeranno figli e figlie di Dio; per il momento non sono altro che dei semplici servitori. Fintanto che disobbediscono, che sono pieni dubbi, di opinioni mondane, di sospetti, di inquitudine e di ribellione, non sono figli di Dio … ma semmai figli di quei bipedi chiamati esseri umani.

Se l’intelletto non viene purificato dalla luce dello spirito, esso rimane preda dell’orgoglio. Se il cuore non viene purificato dal calore dell’anima, si lascia andare al disordine e alle passioni.

Il grande errore degli esseri umani è la rottura della comunicazione tra il mondo inferiore del cuore e dell’intelletto, e il mondo sublime dell’anima e dello spirito; privati di questo legame, il cuore e l’intelletto rimangono tormentati e confusi.

La vera pace – dentro di noi e quindi nel mondo - si avrà soltanto quando il cuore, rettificato e puro, diverrà il conduttore dell’anima, oceanica, e l’amore divino si riverserà tramite suo: l’intelletto, illuminato, diverrà il depositario della saggezza divina e il mezzo tramite il quale lo spirito, potente, si manifesterà in noi.

Non sta forse scritto ?:

“Amerai Dio con tutto il tuo cuore, la tua anima, la tua mente e la tua forza”
 
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