ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
Marte - Affermazione e difesa (2° parte)
a cura di Lidia Fassio
Inserito il su Eridano School - Astrologia e dintorni
 
Se il Sole non riesce a dare le sue direttive a Marte, possiamo avere anche buone capacità di lotta e di conquista nonché di difesa, ma non sapremo orientarci e dirigere in modo chiaro la nostra forza. Se abbiamo Marte bloccato da aspetti dinamici, significa che per qualche motivo la nostra energia e la nostra forza non riescono ad uscire in maniera chiara e diretta, per cui a volte non riusciremo a contattarla per niente, e rimarrà bloccata all’interno facendoci vivere un senso di frustrazione e di impotenza, oppure avremo la sensazione di combattere a vuoto o di impiegare troppa energia laddove non sarebbe necessario; entrambe le condizioni non ci permetteranno di sviluppare un senso di forza personale.

Di tutti i pianeti, Marte è il più complesso in assoluto, anche perché ha un rapporto diretto con il corpo e lavora attraverso il sistema emotivo, o meglio è il miglior conduttore delle emozioni perché rappresenta il sangue, che – da un punto di vista psicosomatico – è appunto l’equivalente delle emozioni tant’è che il verbo “emozionare” significa letteralmente “agire sul sangue” e tutto quello che si muove dal sistema limbico viene direttamente convogliato dal sangue.

Oggi che conosciamo in modo chiaro il funzionamento dei “neuropeptidi” possiamo comprendere molto meglio di un tempo questo sofisticato meccanismo di relazione tra i contenuti emessi sotto forma di sostanze chimiche dal sistema limbico e il loro trasferirsi attraverso il sangue in tutto il nostro corpo. I neuropeptidi, che vengono considerati dalla loro scopritrice Candace Pert delle vere e proprie “molecole di emozioni”, sono sostanze chimiche che il nostro cervello secerne a seconda del tipo di umore che stiamo sperimentando; queste sostanze sono in grado di modificare sensibilmente l’umore, ma anche i sistemi biologici tra cui il sistema immunitario.

A tutt’oggi conosciamo decine di neuropeptidi relativi al controllo e all’espressione delle emozioni, il che significa che a seconda di come reagiamo a certi avvenimenti il nostro cervello secerne sostanze in linea con il nostro stato d’animo e la cosa più sorprendente è che questi “farmaci” vengono pompati dal cervello direttamente nel sangue in cui fluttuano e navigano andando a cercare e poi a aderire alla superficie di tutte le cellule corporee in cui si sono posizionati specifici recettori predisposti ad accogliere il neuropeptide giusto, esattamente come una chiave che entra solo nella sua serratura. In questo modo le nostre cellule si modulano chimicamente sulla base delle nostre emozioni esattamente come un’idea collettiva dà origine ad una serie di reazioni che influenzeranno buona parte degli individui di una società.

Questo meccanismo viene considerato un vero e proprio sistema informativo che viaggia attraverso il sangue e che mette in comunicazione non solo i grandi sistemi presenti nel nostro corpo, ma soprattutto mette il sistema psiche-soma.



Possiamo dire un’altra cosa molto interessante di Marte che riguarda il suo sistema energetico, considerato “attivo” mentre in realtà è molto re-attivo (almeno nella prima parte della vita).

Non è un caso che uno dei miti greci più accreditati voleva Marte figlio di Era ma non di Zeus, quindi figlio di sola madre. Ares nel mito greco nasce per partenogenesi di Era, senza intervento maschile, e questo, da un punto di vista psicologico e simbolico, sembra ricordarci che Marte, pur essendo un principio di affermazione atto a spingere l’identità maschile nel mondo, ha un’energia che possiamo definire “femminile”, nel senso che “viene agito” dall’inconscio e necessita di lungo tempo prima che impari ad “agire” secondo la volontà dell’Io.. La sua modalità energetica è reattiva, il che significa che ci vuole molto tempo prima di portare Marte ad essere attivo.

Questa è una definizione che spesso fa rizzare i capelli alla modalità classica di intendere Marte, perché ovunque si legge che Marte è il pianeta più attivo, più diretto: in realtà Marte non è mai diretto ma è impulsivo, il che significa che segue i dettami dell’impulso (inconscio) al di fuori della volontà e della legge dell’Io e deve, nel tempo, arrivare ad essere attivo (seguire quindi i dettami della coscienza) cosa che si potrà ottenere solo dopo la fase Scorpione (a questo proposito è interessante il viaggio che descrive Alice Bailey nelle 12 fatiche di Ercole come stadi attraverso cui Marte deve passare per evolversi e mettersi al servizio dell’Io).

Quando supera la fase Scorpione/casa ottava, Marte può essere agito direttamente e non più re-agito, nel senso che non risponde più in modo compulsivo a Plutone come nella prima parte dello Zodiaco, ma lo stimolo passa attraverso la coscienza e può cominciare ad essere trattenuto e controllato – prima fase per giungere poi a padroneggiare i nostri istinti e le nostre pulsioni – e questo grazie all’intervento di Mercurio (esaltato in Scorpione).

Da quella fase in poi il Sole dovrebbe essere in grado di conoscere e di gestire molto bene ciò che si muove all’interno e Marte, di conseguenza, dovrebbe prepararsi ad affrontare la propria esaltazione in casa decima (Capricorno), fase in cui la combinazione con Saturno ed Urano fa di questa energia una vera e propria forza interiore in grado di lavorare per un progetto ed una meta che sia individuata dall’Io.

Il cammino delle dodici case è simbolicamente un viaggio personale con tutti gli stadi di crescita; lo stadio in cui dobbiamo imparare a gestire bene sia le emozioni che l’istinto è quello di casa ottava, dove tutto quello che arriva dalle zone inconscie, primitive e fuori controllo di Plutone, viene portato alla coscienza da quel fantastico messaggero e traghettatore che è Mercurio; di conseguenza fra la spinta di Plutone e la reazione di Marte comincia ad esserci uno spazio di “riflessione” che consente all’Io di trattenere e discriminare prima di agire. Prima di questa combinazione è molto difficile per Marte “agire” veramente. In effetti anche la terminologia che usiamo quando parliamo di Marte è indicativa: noi diciamo: “abbiamo reagito a…”; “siamo stati provocati da…”, e questo vuol dire che non siamo NOI – intendo “noi” con la nostra volontà cosciente – perché se siamo stati provocati vuol dire che non abbiamo la padronanza di quello che ci succede dentro; vuol dire che qualcun altro dall’esterno riesce ad attivare ciò che dovremmo essere in grado di attivare soltanto noi stessi.
 
Tutti i diritti riservati - Copyright - Eridanoschool