ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
IN QUALE DEA TI RICONOSCI (2° Parte)
a cura di Lidia Fassio
Inserito il su Eridano School - Astrologia e dintorni
 
Dopo aver parlato delle tre Dee Vulnerate, passiamo ora alle tre Dee Vergini che rappresentano anche tre stadi in cui vi è una maggior centratura su di sé.. ed una capacità di perseguire i propri obiettivi senza farsi distogliere da rapporti troppo coinvolgenti che potrebbero mettere a repentaglio la scoperta di sé.

E’ interessante il fatto che, a rigor di logica, le tre Dee Vergini dovrebbero essere vissute in una fase di età giovanile, in modo da prepararsi a vivere i ruoli successivi, più impegnativi (moglie e madre) non sotto forma di Dee “vulnerate” poiché caratterizzati da rapporti troppo fusionali o simbiotici, in quanto ancora troppo caratterizzati da una scarsa differenziazione di sé.


Le Dee Vergini

ARTEMIDE

Era una Dea lunare che veniva presentata come simbolo della Luna crescente (i Greci consideravano la divinità lunare divisa in tre Dee. Ecate era il lato oscuro e quindi la Luna Nuova, densa di mistero e di magia, Demetra, era la Luna piena con il suo simbolo di fertilità, di fecondità e di realizzazione e Artemide, la Luna crescente, rappresentava tutte le promesse future ed aveva il suo regno sulla Terra). Era anche la Dea della caccia, dei luoghi e degli animali selvatici ed era famosa per la sua capacità di proteggere le donne durante i dolori del parto. Artemide era un'arcera, famosissima per la sua infallibilità nel colpire un bersaglio; viveva nei boschi insieme alle ninfe ed era nota per aver spesso soccorso le donne in difficoltà, soprattutto quando a metterle in situazioni difficili erano gli uomini. Non venne mai toccata dal bisogno di avere un uomo o di averne l'approvazione: esisteva per sé stessa e non aveva bisogno di avere un rapporto per vivere; rappresenta la libertà, l’indipendenza e la solidarietà al femminile, la capacità di prefiggersi delle mete e di riuscire a portarle a termine senza mai lasciarsi distogliere da ciò che vuole avere e conquistare nella vita.

Costante nel perseguire un ideale, spesso marcatamente individualista nelle sue idee anche se preferisce far parte di un gruppo; è quasi il ritratto del femminismo. Qualunque tipo di rapporto instauri deve essere assolutamente paritario e deve lasciar spazio al suo senso di indipendenza e al perseguimento dei suoi interessi che restano prioritari rispetto a quelli di coppia. Le donne che si riconoscono in Artemide possono avere una Luna in Sagittario o in Aquario, oppure una Luna in aspetto con Urano e/o Mercurio. Questo tipo di Luna spinge all'individualismo e all'indipendenza e al confronto paritario con chicchesia e sostiene sicuramente un desiderio di “fare qualcosa nel sociale”.. cercando solidarietà e obiettivi comuni nelle altre donne. Il lato oscuro di questa Dea sta nel fatto che manca di una reale capacità di gestire le sue emozioni e, proprio per questo, preferisce i rapporti amichevoli ai legami duraturi che risultano troppo coinvolgenti e troppo condizionanti. Se una donna ha questi bisogni e non ha modo di soddisfarli può sviluppare delle nevrosi e mostrare un lato di spietatezza verso coloro che le sono vicini;: deve quindi imparare a farsi carico delle sue scelte.

ATENA

Era la Dea della saggezza e dei mestieri, votata al celibato, protettrice degli Eroi, bella ed estremamente forte. Veniva rappresentata sempre con elmo, scudo e corazza che simboleggiano appunto le sue capacità di guerriera e di stratega, come anche le sue capacità di distacco e di “intoccabilità”. Il mito racconta che Atena era nata dalla testa di Zeus, interamente corazzata e già adulta. A differenza di Artemide è molto conservatrice e non si schiera mai dalla parte delle donne e non ha alcuna considerazione per i deboli o gli oppressi, simbolo di una “rimossa” fragilità, mai veramente affrontata ed elaborata. La corazza è uno dei tratti simbolici più interessanti della Dea: rappresenta infatti le sue difese intellettuali (la razionalizzazione) che la proteggono da tutti i sentimenti e da tutte le emozioni, qualità che fatica a riconoscere e a lasciar passare. Non lascia che nulla la tocchi o la penetri ed è proprio questo che la rende così lucida in ogni situazione, ma anche così inavvicinabile e intoccabile.


La donna che si riconosce in questa Dea vuole realizzarsi in una carriera lavorativa e non disdegna in alcun modo il potere: è molto efficiente (è la sua grande difesa), non ha pietà per nessuno e non concede nulla ai sentimenti, esattamente come nulla concede ai propri. Spesso ha lottato molto duramente per farsi spazio e quando arriva non è pronta a dividere nulla con nessuno. Ha una mente logica ed ha imparato, spesso a sue spese, a non trascurare nulla e a non cedere ai pietismi. Rappresenta quindi la parte razionale della donna che pensa e sa come mantenere il sangue freddo in ogni situazione, mettendo a punto strategie vincenti. E' una donna perfettamente inserita nel sistema patriarcale in quanto si sente esattamente come un uomo in tutti i sensi. Atena odia i deboli e, di conseguenza odia le donne che considera deboli, in quanto per lei il “sentimento” è simbolo di debolezza; le donne che vi si identificano odiano più di ogni altra cosa la debolezza e la passività femminile, per questo si scagliano frequentemente e con disprezzo contro queste qualità, nonché contro la seduttività che ritengono qualcosa di inaccettabile.

Facilmente parliamo di una Luna Capricorno o Vergine (mai in Casa sesta) o di una Luna in aspetto con Saturno (oppure in Casa decima). Questi segni e questo pianeta mettono in evidenza la razionalità, il bisogno di controllo e l'efficienza andando al tempo stesso ad esasperare il distacco emotivo e l'incapacità di gestire i propri sentimenti.

Il grosso problema sta nel recuperare la loro parte infantile (Atena nasce adulta e non ha madre) e nel ricontattare la loro natura femminile. Queste donne devono imparare a contenere, a giocare e a lasciar fluire i loro sentimenti senza pretendere di filtrare tutto con la testa. Devono imparare a perdere, perché solo cosi diventeranno umane.

ESTIA

L'ultima delle tre Dee Vergini ed anche la meno conosciuta è Estia (la Vesta romana); essa non è mai stata rappresentata (di lei non esistono disegni o statue) sebbene fosse presente in ogni casa e in ogni tempio attraverso la sua “essenza” . Estia era la Dea del focolare e del tempio e simboleggia un tipo di saggezza che si acquisisce solo nella seconda parte della vita, quando molte cose perdono di importanza per lasciare il posto a signiicati più profondi. Non abitò mai sull'Olimpo, non si lasciò mai coinvolgere nelle guerre e in nessuno degli scandali che regolarmente investivano le altre Dee, poiché rifiutava qualsiasi competizione per questioni di potere, di ambizinone o di prestigio. Era tenuta in grande considerazione da Zeus il quale, in cambio del regalo di nozze, le aveva concesso il privilegio di rappresentare il Fuoco Sacro in ogni casa, in ogni tempio e in ogni città della Grecia. Estia è una donna che è stata a lungo in contatto con sé stessa, proprio perché ha avuto pochi interlocutori e, di conseguenza, ha sviluppato un rapporto privilegiato ed interessante con il suo mondo interiore.

Le qualità di questa donna non sono appariscenti, ma incarna la possibilità di essere oompletamente concentrata su se stessa, alla ricerca della propria natura più intima. E' una donna fuori da ogni competizione per il potere e può apparire distaccata e assente. Estia rappresentava il Fuoco, ma non aveva immagine e questo può essere il simbolo di una mancanza di maschera: la donna che vive questo aspetto della psiche può avere una Luna in Casa dodicesima o in aspetto con Nettuno che la porta ad apparire anonima proprio perché non ha alcuna velleità competitiva a livello sociale. Si tratta però di una donna che ha raggiunto una buona comprensione di sé e che si sente completa e gratificata senza alcun bisogno di lasciare un'impronta nel mondo ed è per questo che le persone abituate a valutare gli altri solo dall'immagine possono ignorarla o sottovalutarla. La donna che si identifica in Estia deve imparare a prendersi più cura di sé e ad emanare maggior calore, il che significa che deve “coinvolgersi” di più e, magari poi imparare a difendersi anche di più. Deve quindi farsi una maschera protettiva (la persona) perché solo così potrà avventurarsi all'esterno e avere delle vere relazioni senza dover mantenere un ruolo d'isolamento, senza sentirsi troppo sola e senza neppure sentirsi emarginata o vittimizzata.
 
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