ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni |
Quando l’altro è troppo idealizzato”
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a cura di Lidia Fassio
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Inserito il su Eridano School - Astrologia e dintorni |
Ognuno di noi ha in mente una immagine di relazione che si è formato sulla base degli archetipi interiori che si sono poi modellati e colorati nel tempo e sulla falsariga della relazione che abbiamo visto nei nostri genitori. Oggi i matrimoni subiscono colpi duri.. e, pertanto, tendono sia a diminuire di numero sia a durare poco: molte persone sono disilluse e deluse già poco dopo che hanno iniziato un rapporto, sintomo di una certa difficoltà a portare avanti il tema della relazione con l’altro. Molte possono essere le cause che creano difficoltà a stare in coppia ma una fra tutte è “l’ideale grandioso” dell’altro e dell’amore, qualcosa che non lascia scampo a nessun rapporto vissuto nel mondo reale e nella quotidianità. L’immagine di un amore “grandioso” deve sottostare ad avventure continue , a qualcosa che non sfiori mai l’ordinarietà e la banalità; deve dare prestigio e non vivere mai l’imperfezione; tutto ciò è quanto può inficiare di più un rapporto vero che, ovviamente deve superare certe crisi proprio per poter crescere. L’amore idealizzato non prevede crisi, non prevede noia e non prevede difficoltà; in una parola “è impossibile”. Questo tipo di relazione solitamente si basa sulle proiezioni di un Sole in Leone o in Sagittario o di un Giove forte e non vissuto in prima persona, oppure di una settima casa in questi segni o con dentro il grande Zeus. Quando una donna non vive questi lati di sé, dovrà ovviamente trovare una relazione o un uomo che le permetta di incollare le sue immagini interiori che la spingono a cercare avventure e a credere in un futuro radioso, sempre interessante e dinamico; se non trovano un modo per canalizzare queste aspettative ed aspirazioni, dovranno necessariamente cercare un uomo che soddisfi queste aspettative in modo da vivere i lati rinnegati di sé, attraverso l’altra persona. Chi ha nel tema di nascita le segnature di cui sopra, o rapporti Giove Venere, in quadratura rapporti Giove Sole, ha all’interno un grande bisogno di miglioramento e di elevazione; vuole una vita colma di straordinarietà ma, se tutto questo non è appoggiato da una fiducia nelle sue capacità di conquistare tutto questo, si troverà a trovare partners che sembreranno incarnare quelle qualità che non si riescono a sviluppare dentro di sé. L’immagine di questo uomo dovrà riflettere tutte le sue aspettative e, quindi, sarà grandiosa, molto idealizzata, gonfiata rispetto al reale; si tratta perciò di un amore che inizialmente si presenta colorato da grande intensità, grande passione in cui il partner viene vissuto come prestigioso, generoso, e con la luce negli occhi, un uomo che porterà nella vita della donna proprio quelle promesse e quelle speranze che lei non riesce a riporre su di sé. Questa proiezione incarnerà l’archetipo di ZEUS, il grande Dio dei Cieli, signore dell’Olimpo, potente e conquistatore, e sarà proprio questa immagine interiore che la donna cercherà di incontrare attraverso il suo uomo. Il problema è che l’uomo poi dovrà essere Zeus e non dovrà avere cedimenti.. altrimenti la relazione diventerà automaticamente deludente. Nella proiezione però sappiamo che ci sono alcune cose che devono essere comprese bene e in profondità proprio per non dover poi soffrire credendo di essere state deluse ed ingannate perché l’altro ad un certo punto, non può a riflettere quello che non è ma che noi vorremmo; nel tempo la proiezione si sgretola e lui comincerà a mostrare il suo vero volto che non potrà coincidere con ciò che pensavamo essere. Infatti, detro a questa immagine ideale dell’amore e dell’uomo vi è sempre un forte bisogno di riconoscimento personale e sociale (Sole Giove – Giove Venere) che si cerca di ottenere attraverso una persona che incarna un ruolo prestigioso o che, magari, ha una grande cultura ed uno spirito avventuroso; l’immagine stessa dell’uomo importante, prestigioso e ricco, incarna la proiezione di questo bisogno di crescere, di ottenere una collocazione sociale ben visibile e di ottenere un “arricchimento” che giunga dall’esterno. Se si rimane troppo a lungo bloccati dentro a questa dinamica, la delusione sarà cocente perché ci si renderà presto conto che questi pianeti non sono altro che i nostri archetipi interni che stanno lavorando affinché dentro di noi si attivino le energie atte a soddisfare quel bisogno di arricchimento e di miglioramento mentre ciò che abbiamo incontrato all’esterno è stato solamente il punto di contatto che ci ha permesso di vederli per poi poterli comprendere e sviluppare sul piano individuale. Infatti, l’archetipo di ZEUS, si attiva proprio nel momento in cui vediamo in un’altra persona quelle qualità di avventura, di spinta verso il miglioramento personale e sociale e di incontentabilità che riflettono le nostre ambizioni e i nostri sogni. Se ci sono lesioni tra i pianeti che abbiamo segnalato vuol dire che abbiamo portato a lungo nella nostra psiche l’immagine di un padre con grandissime potenzialità non realizzate; è l’idea di un uomo che non è riuscito a passare gli strumenti per conquistare ciò che si desidera , ma nonostante questo, ha passato la voglia, instillandoci la velleità e la potenzialità. Per questo, proprio attraverso la dimensione amorosa cercheremo di portare a casa ciò che lui non ha conquistato ma che stava nella sua testa e che nutriva le sue ambizioni che, per eredità, sono diventate nostre. E’ estremamente importante comprendere questa dinamica in modo da non restare delusi nel momento in cui l’altro non risponderà al nostro stereotipo interiore, giacchè siamo noi che desideriamo nuove mete, nuovi orizzonti e nuova conoscenza. L‘immagine dell’amore imprigionata in questo archetipo è grandiosa, eternamente incontentabile perché si deve nutrire di sogni, di aperture a ciò che non si conosce e a ciò che non “è conquistabile” e, forse, “non sarà mai conquistabile”; questo tratto dell’archetipo è importante perché, anche qualora un uomo riflettesse un prestigio sociale ed una cultura personale, se la donna non conquisterà tutto ciò per sé stessa, sarà comunque insoddisfatta e vivrà nella costante ricerca di qualcosa che possa gratificare e “saziare” da fuori. Tuttavia, proprio come sul piano materiale nessuno potrà cibarsi al posto nostro, placando per noi la nostra personale fame, anche in senso psicologico sarà la stessa cosa: nessuno può far carriera, può spingersi all’avventura e può conquistare per noi conoscenza o cultura; o meglio ancora, nessuno che realizzi questo potrà mai placare il personale bisogno di crescita e di miglioramento di un’altra persona, ragion per cui, l’incontro, servirà unicamente a dare il via ad un processo che poi dovrà essere portato a termine in prima persona con le forze e le risorse personali e, se questo passaggio non avviene, la donna sarà costretta a vivere come deludente la persona che avrà incontrato. In pratica, passerà dall’innalzare l’uomo alle supreme vette olimpiche a farlo crollare fino agli abissi. |
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