ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
La Filosofia Acquariana applicata all’abitazione: la COHOUNSING
a cura di Lidia Fassio
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Da che si parla di Era dell’Acquario si sbandiera ai quattro venti che il concetto chiave consiste nel “mettere in comune e nel condividere” ed infatti, nel modo di intendere la vita di questo segno si intende un fare delle cose insieme pur mantenendo una grande indipendenza e tutto ciò perché l’acquario è certo del fatto che tra gli esseri umani esistano molti più punti che uniscono di quanti non dividano per cui, se si riesce a mettere insieme le idee e le esperienze.. in un progetto comune, si può tranquillamente giungere ad una pluralità di vedute unendo gli sforzi in modo che ognuno possa portare il suo particolare contributo che, a quel punto, favorisca una crescita in direzione di un maggior benessere comune.

L’acquario ha un gran senso del “sociale” ed è seriamente interessato a progetti da fare insieme e a reali condivisioni. In quest’ottica arriva dagli Stati Uniti l’idea della COHOUNSING vocabolo che potrebbe essere tradotto in “condivisione abitativa” oppure in “coresidenza”; è un’idea interessante per chi pensa che, nella propria realtà abitativa, sarebbe ottimale avere spazi assolutamente privati dentro ai quali coltivare l’intimità e il lato “personale della vita” ma poter avere anche spazi “condivisibili” in cui fare delle cose insieme ad altri in modo da avere una vera vita di relazione; questi potrebbero andare dai “salotti” per parlare, rilassarsi, guardare la tv, alla “palestra” in cui fare un po’ di sport insieme, alla “sala giochi” in cui bambini e adulti possano socializzare e imparare la difficile arte della partecipazione e, infine, lavanderie, stirerie e spazi esterni.. quali giardino e piscina in cu vivere momenti “insieme”.

I primi esperimenti americani hanno dato esiti molto positivi; certo, al momento si tratta ancora di progetti pilota, molto belli e molto costosi che hanno visto entrare in cohousing un certo tipo di persone, molto aperte e interessate a qualcosa di “comune”; si tratta di residenze prestigiose con grandi spazi interni ed esterni.. immerse nel verde con tutti i confort; tuttavia, il progetto ha mostrato quanto sia importante per il benessere sia individuale che comune poter godere di spazi che consentano una “reale socialità” che è forse ciò che si è perduto di più con l’avvento della grande industrializzazione che ha costretto le persone a vivere in spazi via via sempre più angusti, caotici, rumorosi e costantemente ingorgati che schiacciano totalmente i concetti di socialità e di scambio poiché creano difficoltà negli spostamenti, nervosismo e irritabilità, spingendo le famiglie a chiudersi nei propri nuclei abitativi in cui l’unico relax finisce per essere la televisione.

La Cohousing potrebbe invece portare le persone a stare molto più insieme: anche il solo pranzare insieme di tanto in tanto, guardare un bel film commentandolo stando in una sala comune attrezzata con proiettore, grande schermo e poltrone comode; ascoltare musica o semplicemente commentare le notizie di un giornale .. tutte cose che siamo assolutamente disabituati a fare.
Questo tipo di soluzione sarebbe valida anche per i bambini che avrebbero spazi per giocare insieme senza dover essere lasciati molte ore con adulti perché diventa impossibile per i genitori trovare momenti liberi per far incontrare i figli.
Anche sul fronte economico.. ciò che può sembrare dispendioso ad una prima occhiata, diventerebbe nel tempo un vantaggio perché molte spese potrebbero essere “condivise” e i servizi potrebbero essere migliori e più efficienti, proprio perché comuni.

In Italia è un’esperienza da provare; pensiamo ad uno spazio con un grande camino in cui di tanto in tanto, si potrebbero cuocere i cibi insieme, fare il pane, utilizzando un unico grande forno, una sala da pranzo accogliente che consentirebbe di recuperare tutta la parte più nobile dell’antica civiltà contadina che viveva di spazi comuni in cui socialità e convivialità erano frequenti e galvanizzanti.
Da una piccola indagine fatta dal Politecnico di Milano sembrerebbe che anche in Italia l’idea abbia suscitato subito interesse; il “vento acquariano” sta arrivando e sta cambiando le abitudini e i bisogni e magari, l’idea di poter godere di week end di grande relax insieme a persone simpatiche a “casa propria” anziché fare 200 km in macchina per trovare un pezzo di verde, potrebbe trovare un buon accoglimento; infatti, essere in cohounsing con amici con cui cucinare, giocare, stare insieme pur stando nella propria casa significherebbe recuperare la dimensione sociale pur godendo di quella di intimità di cui ognuno di noi ha bisogno.

Potrebbero a questo punto condividersi “baby sitters, giardinieri e collaboratori domestici” il tutto in un clima di maggior serenità e benessere per tutti.
Il Italia c’è un progetto pilota in Lombardia e le richieste sono tante.. il che fa ben sperare. Tra l’altro, le cohounsing sono tutte costruite con criteri di bioarchitettura.

Speriamo che l’era dell’acquario ci porti veramente in questa direzione.. considerando anche che gli spostamenti diventano sempre più difficili e complessi poiché le strade sono sempre più intasate ed insicure, questa soluzione potrebbe veramente essere praticabile in un prossimo futuro. In questo modo.. potrebbe recuperarsi una dimensione umana “da villaggio” pur abitando in una città ed in una situazione di grande indipendenza.
 
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