ERIDANO SCHOOL - Astrologia e dintorni
100 anni fa nasceva Dino Buzzati - 6 ottobre 1906 all’1.53 a Belluno
a cura di Lidia Fassio
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Il 6 ottobre 2006 era il primo centenario della nascita di Dino Buzzati il celebre scrittore che ci ha regalato opere come “il segreto del bosco vecchio, il deserto dei Tartari, Barnabo delle montagne.. ecc.” e che, per lo più è stato scoperto e riconosciuto dopo la sua morte.

Uomo con grande capacità di cogliere aspetti della vita che pochi sanno vedere.. ma anche uomo di grande infelicità e tristezza, sentimenti che trasudano dai suoi racconti lasciando trasparire il suo inesorabile pessimismo.

La caratteristiche dei romanzi di Buzzati è quella di mostrare la piccolezza e l’impotenza dell’uomo comune che spesso, trincerato dietro alle sue grandi difese, aspetta l’occasione per il riscatto, per mostrare a tutto il mondo il suo coraggio e per vivere un giorno da eroe: è molto interessante questo tratto del suo carattere che viene evidenziato dal fatto che Dino Buzzati era Bilancia con il Sole trigono a Plutone in Xa casa.. che, a sua volta, faceva quadratura a Marte e Luna. Un impianto psichico difficile, con emozioni intense ma non stabilizzate che facevano paura e creavano ansia; un uomo che possiede un grandissimo potenziale perso in un infinito desiderio di trovare motivazioni che potessero assicurargli un senso di potenza e di protagonismo (il Plutone in decima, oltre a mettere in evidenza del potere della madre e la difficoltà successiva con il mondo femminile), ci porta anche a comprendere il suo bisogno di essere visto dal mondo come una persona forte, potente, carismatica e creativa); tuttavia, quella quadratura a Marte Luna ci fa comprendere come certe sue potenzialità gli fossero state in un certo senso “tarpate” dalla stragrande volitività della madre che manifestava un potere a volte manipolatorio a volte invischiante e a volte.. castrante.

In Buzzati c’è un profondo senso di sfida che lui canalizza nell’amore per la montagna che viene vista come l’unica oasi in cui lui può placare il dolore di vivere.

L’ascendente Vergine sicuramente ha una parte molto forte in questa sua passione in cui lui sperimenta appieno il dramma interno di Plutone quadrato a Marte…in cui l’azione non è mai corrispondente al potenziale interno e ogni sfida mette a tacere per un attimo la ferita.. riaprendola subito dopo attraverso un senso di non esistenza e di vuoto annientante.

Sotto il profilo professionale Buzzati era ambizioso ma coltivava in sé l’idea di non essere stato mai sufficientemente valutato: indubbiamente un uomo che non si è concesso molto nella vita e forse neppure negli affetti e che, per questo, si sentiva sempre con un debito da riscuotere ed una fatica da portare avanti giorno dopo giorno..

Luna in Vergine congiunta a Marte e quadrata a Plutone, Venere in Sagittario quadrata a Saturno.. due segnature che suggeriscono un forte aspetto pulsionale che va a combinarsi con un aspetto privativo ed una difficoltà nel trovare gratificazione.

Però, Buzzati non ha solo un lato difficile: il suo tema vede un grande trigono a stella tra segni d’acqua… Mercurio in Scorpione, Saturno in Pesci e Nettuno Giove in Cancro.. in questo tratto c’è la capacità di cogliere tutti i drammi e i disagi dell’uomo , la capacità di analizzarli e di esprimerli magistralmente nei suoi racconti, così come nelle sue cronache nere.

La vita per lui sembra essere come quella del tenente Drogo.. in attesa di qualcosa che, se verrà, farà grande e che riscatterà, ma che in fondo.. potrebbe anche non venire mai ed essere solo il sogno, il miraggio della vita.

Anche Buzzati fa parte di quel gruppo di scrittori che non hanno avuto pace ma che più si sono distinti per mostrare le piaghe, le paure e le fatiche della vita.. ricorda Pavese, Kafka, Camus.. tutti che hanno focalizzato i drammi della vita normale.. senza infamia e senza lode..

Il tema di Buzzati è un misto di desiderio, di ideali, di ambizione che si vuole realizzare e che vorrebbe esprimere una grandiosità: tutto questo è incapsulato in una paura e in un senso di privazione e di resa che sicuramente hanno contribuito molto alla sua tristezza e rassegnazione.

La sua vita è stata comunque intensa: ha iniziato giovanissimo a scrivere per il Corriere della Sera, nonostante avesse conseguito una laurea in legge; si interesso’ anche di arte, di libretti musicali e di coereografie per il teatro alla Scala.

Mori’ il 28 gennaio 1972 di un tumore al pancreas esattamente come il padre.
 
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