Aggressività è un termine che indica il comportamento di un individuo o di un gruppo verso un altro individuo o verso un altro gruppo di specie diversa.
In particolare Darwin colloca l’aggressività tra i meccanismi di difesa utili alla sopravvivenza.
Possiamo vedere l’aggressività in funzione quando una tigre uccide uno gnu per poter mangiare: essa esercita una sua precisa potenzialità senza essere distruttiva, ma semplicemente per sopravvivere e per alimentarsi.
In questo tipo di comportamento è assente la violenza che invece fa il suo ingresso quando gli individui appartengono alla stessa specie e il fine non è più la sopravvivenza.
Tra gli animali ad esempio la violenza è poco rappresentata perché, in genere, i combattimenti si espletano attraverso forme simboliche di sottomissione e di dominanza senza che si debba arrivare all’uccisione del nemico.
Durante la fase degli amori due animali possono arrivare a sfidarsi anche in modo cruento, tuttavia la finalità non è mai l’annientamento dell’altro ed in effetti i due contendenti rispettano delle regole innate che non portano raramente alla morte.
Si è però visto che gli animali in cattività tendono a diventare più esasperati e a somigliare di più agli uomini nei comportamenti; lo stesso può accadere se c’è una grande penuria di cibo o di acqua, allora possono verificarsi casi tipo quello degli esemplari adulti che sopprimono i piccoli per poter sopravvivere e far sopravvivere la specie.
Nella specie umana invece la violenza è forte e arriva spesso alla distruttività, che è del tutto assente negli animali, anche quando si trovano in cattività e in situazioni estreme.. mostrano un eccesso di aggressività che resta però un fenomeno legato alla sopravvivenza.
La caratteristica principale dell’aggressività è che essa è strettamente collegata all’utilità e alla sopravvivenza, mentre questo non è vero per la violenza che, può anche essere del tutto gratuita, anche se, a livello psicologico, ha una precisa causa che deve essere indagata.