Tutti noi siamo affascinati dalla potenzialità degli organi di senso; la vista ci permette di cogliere tutte le sfumature del mondo: i suoi colori, le sue forme, ci permette di ri-conoscere molto velocemente le persone e le cose; l'udito, altro organo di senso che ci consente di scambiare parole, di sentire i suoni, pensiamo alla musica, senza l'udito potremmo sentire solo le vibrazioni, ma.. probabilmente ci sfuggirebbe l'armonia e la complessità.
Nel cammino graduale della nostra evoluzione abbiamo sviluppato di più alcuni sensi a scapito di altri: sicuramente la vista, l'udito e il gusto hanno preso il sopravvento sull'olfatto e sul tatto; con questo però non possiamo prendere in considerazione quanto ci perdiamo non utilizzando al meglio soprattutto quest'ultimo organo di senso.
L'organo preferenziale per quanto concerne il tatto è ovviamente la pelle. Astrologicamente parlando la pelle è associata a Venere ed è collegata al segno della Bilancia, segno notoriamente femminile, legato alle relazioni in genere.
Sarebbe molto difficile per noi oggi pensare ad una relazione intima, amorosa, senza pensare al tatto e alla pelle. La pelle ricopre tutto il nostro corpo: è il nostro limite poiché contiene all'interno ciò che è "nostro" e ci separa da ciò che "non è noi".
La pelle è l'organo più esteso, contiene un numero incredibile di recettori e, a mio modo di vedere, possiede un vero e proprio "linguaggio". E' composta da due strati principali: quello più esterno può essere più sottile o più spesso; nel primo caso, sentiamo spesso parlare di "pelle morbida, pelle di velluto", mentre nei punti dove la nostra pelle diventa spessa - ad esempio nei talloni - possiamo trovarci di fronte ad una consistenza che è molto vicina al cuoio. Quando la pelle è sottile però non è solo morbida, ma è anche più sensibile e quindi molto più reattiva al contatto.
Ogni donna tiene molto alla pelle morbida, infatti, soprattutto nella nostra epoca le donne usano particolari oli, bagni schiuma e creme che hanno la finalità di renderla profumata, morbida, vellutata e sensibile al tatto.
La pelle viene definita dagli studiosi un organo che è in grado di percepire variazioni molto più piccole dell'orecchio: se si sottopone la pelle a vibrazioni con frequenze molto rapide, essa riesce a cogliere interruzioni molto più brevi degli intervalli che percepisce l'orecchio.
La pelle percepisce anche le minime variazioni di pressione: quante volte abbiamo sperimentato che, ad un semplice tocco di una persona che ci attrae, sentiamo vibrazioni in tutto il nostro corpo che sembrano propagarsi come piccole onde in uno stagno.
La pelle è anche molto sensibile alle variazioni di calore: se sentiamo un po' di freddo essa si arriccia, sperimentiamo il fenomeno della "pelle d'oca" e sentiamo un disagio; quando invece fa molto caldo la pelle si rilassa e si distende.
La pelle è infinitamente sensibile al dolore e al piacere: segnala situazioni di pericolo, così come segnala situazioni che ci eccitano: è l'organo più erotico in assoluto in quanto percepisce ogni minimo stimolo.
Tutto ciò che noi cerchiamo attraverso la nostra pelle lo abbiamo già conosciuto nella primissima parte della nostra vita: infatti, una delle funzioni del contenimento materno è proprio quello di farci sentire "accolti" proprio attraverso il fantastico "contatto" di pelle.
Il nostro corpo è come se avesse confermato appieno l'imprinting di quel tempo e, proprio in base a questo ricordo noi avremo più o meno dimestichezza con la nostra pelle e ci sentiremo più o meno bene dentro la nostra pelle. C'è qualcosa dentro di noi che sembra andare a ricercare quel particolare tipo d’abbraccio; qualcosa che è dentro di noi, di cui non abbiamo traccia nella memoria cosciente, ma che agisce come un catalizzatore potentissimo che richiamerà altri esseri che ci facciano riprovare queste sensazioni.
Il bambino, infatti, sperimenta piacere attraverso la pelle della madre e, quando si rannicchia sul suo seno, ritrova una sorta di paradiso perduto, qualcosa che già aveva percepito nell'utero. Il bambino impara cosa vuol dire la parola "amore" proprio attraverso la pelle:
il contatto di pelle è per il bambino comunicazione,rassicurazione, passaggio di emozioni e di sentimenti, piacere e sicurezza oltre che fusione e simbiosi.
La Venere nel nostro tema natale ci informerà su come è andato questo periodo, su quali tipi di sensazioni abbiamo sperimentato e provato e ci predisporrà ad una facilità o ad una diffidenza nei confronti di altre "pelli" che andremo ad incontrare, dandoci nel contempo la sensazione di trovarci bene a contatto con il nostro corpo e con la nostra pelle, oppure suggerendoci difficoltà, ritrosia, sensazioni di blocco e riservatezza, proprio perché, se abbiamo sperimentato "diffidenza e rifiuto", lo avremo sperimentato proprio attraverso questo organo, e... ancora una volta, sarà questo organo che ci bloccherà ogni volta che vorremmo spingerci per incontrare l'altro.
L'unione di due pelli, due pelli che s’incontrano sono anche il simbolo di un tipo di comunicazione e dell'abbassamento delle barriere che, altrimenti, creano isolamento e solitudine.